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domenica 11 agosto 2013
il boss dei boss è ancora pericoloso???
PROCESSO ALLA NUOVA CAMORRA ORGANIZZATA DI RAFFAELE CUTOLO
IN CORTE DI ASSISE CON 160 IMPUTATI – IRROGATI MOLTI SECOLI DI RECLUSIONE – LA SENTENZA E’ STATA EMESSA QUASI DOPO 20 ANNI
(Udienza dell’ottobre 1983)
Santa Maria Capua Vetere
- Colpo di scena alla quarta udienza dei maxiprocesso alla Camorra. Il tribunale s'è dichiarato incompetente a giudicare i reati di estorsione e di associazione per delinquere a sfondo camorristico e ha annunciato, dopo una breve permanenza in camera di consiglio, il trasferimento di tutti gli incartamenti al tribunale di Santa Maria Capua Vetere. E' saltato cosi, ancor prima di imboccare la fase dibattimentale, il processo a
Raffaele Cutolo
e alla sua banda di luogotenenti, capi zona e gregari. Un esercito di oltre 160 imputati.
Il tutto ricomincia quindi daccapo e l'iter certamente non sarà breve. La sola ordinanza di rinvio a giudizio firmata dal giudice istruttore
Donato Costagliola
ha richiesto 600 i pagine dattiloscritte. La quarta sezione penale del tribunale napoletano ha accolto la serie di eccezioni sollevate dal collegio difensivo, ritenendo il reato più grave, quello riguardante il racket delle estorsioni, che aveva preso le mosse nel territorio dell’Aversano e non nel Napoletano.
Inutilmente il rappresentante della pubblica accusa
Giuseppe Zuccarelli
ha sostenuto la tesi che non era possibile stabilire con certezza luoghi e date di inizio dell’attività delinquenziale della
Nuova Camorra Organizzata.
L’operazione giudiziaria è nata dal
“blitz”,
compiuto nel dicembre ‘80 nella villa di Cutolo, dove vennero sequestrati carteggi e documenti interessanti e a quel periodo sì deve risalire. Ieri l'udienza sembrava destinata a restare ancora una volta bloccata nell’impasse della battaglia procedurale. In serata, intorno alle 19, l'imprevista decisione del presidente
Nicola Casotti
. Ha letto l'esito della riunione in camera di consiglio protrattasi per oltre due ore in un’aula attenta. Non v’è stato alcun commento. Raffaele Cutolo e luogotenenti
Raffaele Catapano
e
Nando Medda,
da alcune ore avevano chiesto e ottenuto di poter lasciare l'aula-bunker di Fuorigrotta poiché non era stata loro accordata la facoltà di scegliersi la disposizione voluta nel gabbioni.
In precedenza il presidente aveva letto un documento dei detenuti su presunti maltrattamenti e pressioni psicologiche subite nel carcere di Poggioreale. In un documento presentato da alcuni detenuti tra l’altro era scritto che
Salvatore Imperatrice
, “
pentito
” dell'ultima ora, aveva tentato il suicidio, Cutolo ad alta voce dal suo gabbione aveva commentato: “
E’ un infame che ha cercato di uccidersi due volte”.
Poco prima il “
padrino
” di Ottaviano aveva denunciato un momento di commozione. Aveva potuto abbracciare attraverso le sbarre il figlio
Roberto
che gli passava accanto. Il giovane ha diviso la gabbia con il cugino
Davide Sorrentino
e
Salvatore Di Malo
, quest’ultimo furente per un’indiscrezione trapelata in questi giorni e risultata infondata. Qualcuno aveva messo in giro la voce che anche lui aveva voltato le spalle al “padrino”: “
E’ un’infamia
” , ha commentato Di Malo, per screditarmi:
piuttosto mi impiccherei in cella che tradire Cutolo”.
Per la cronaca: Roberto Cutolo è stato poi successivamente ucciso per vendetta trasversale contro il boss di Ottaviano.
Cutolo parla del rivale
Antonio Bardellino
“
Ma quale boss, è un perseguitato”.
Al processo contro la camorra nuovo show dell'imputato numero uno. Nell'aula bunker che lo vede processato a Santa Maria Capua Vetere con altri 157 presunti camorristi
Raffaele Cutolo
parla tranquillo con avvocati e giornalisti. “
Giovanni Dean e Alberto Dall'Ora non mi hanno ancora risposto dopo che li ho scelti come nuovi avvocati di fiducia:
Un giornalista gli fa leggere la dichiarazione in cui Dall’ Ora, difensore dell'eurodeputato
Enzo Tortora,
sostiene l’ incompatibilità dei due mandati di difesa.
“Incompatibilità? Non mi sembra che ci sia. Tortora è estraneo a tutto e anch'io lo sono. Rispetto comunque la sua etica professionale anche se non riesco a capire come fa a chiamarmi camorrista se ancora non sono stato giudicato tale
”.
Nell'intervallo si parla anche dell'uccisione di
Vincenzo Casillo,
il suo ex luogotenente morto in un attentato nel gennaio dello scorso anno. Ancora Cutolo interviene: “
Non è stato un omicidio, bensì un incidente”.
: E il cadavere della donna che un pentito della Nuova camorra fece trovare subito dopo il suo arresto in una buca coperta di calce sotto un ponte a Caivano? – rintuzza un cronista di giudiziaria. “Non era quella di Giovanna Mataraceo, l'amica di Casillo?
Interviene ancora Cutolo. E ancora continua a sorprendere:
“Bardellino? Non è un
boss
della Nuova Famiglia
(l’organizzazione rivale di Cutolo n.d.r.).
Io lo considero un perseguitato della giustizia”.
Per la cronaca Antonio Bardellino è considerato il mandante dell’attentato contro la villa del boss di Ottaviano. Quanto al processo non riserva colpi di scena: assenti i “pentiti”, che protestano per i lunghi trasferimenti ai quali sono sottoposti, è probabile che la loro richiesta di essere trasferiti in un carcere più vicino a Santa Maria Capua Vetere venga accolta nei prossimi giorni.
Ieri mattina sono stati interrogati altri diciassette imputati, uno solo di spicco: quel
Raffaele Catapano
, pluriomicida soprannominato il “boia delle carceri”. L'interrogatorio di Catapano è durato però pochi minuti. L'imputato infatti ha protestato per l’applicazione dell’ isolamento in aula, Molti imputati si sono associati per cui il presidente
Mario Olivares
ha dovuto sospendere l'udienza, ripresa più tardi. Sono stati ascoltati
Giovanni Iacone
, fratello di
Immacolata
la giovane moglie di Cutolo e
Davide Sorrentino
, fidanzato di
Carolina Cutolo
nipote del boss. Entrambi hanno dichiarato di essere estranei ai fatti a loro addebitati e che i rapporti con Cutolo sono da attribuire a legami di parentela.
“Cutolo libero? È uno schiaffo allo Stato. È la resa della giustizia di fronte a misteri criminali inesplorati, a partire dalla trattativa tra Dc, camorra e terrorismo degli anni Ottanta e nel dopoterremoto. Il boss è stato un leader nazionale del crimine organizzato dai collegamenti solidi con la politica, la finanza e l’economia tutt’altro che archiviati. Cutolo ha pesato sulla Repubblica più di quanto si possa immaginare. Sì, proprio lui, impropriamente circoscritto come boss di Ottaviano o capo della Nco”.
Di Raffaele Cutolo si è tornato a parlare nei giorni scorsi sulla sua probabile usxcita dal carcere per “buonacondotta”. A parlare l’altro giorno è stato
Alfredo Greco
che è pm a Vallo della Lucania, dopo una carriera anche al vertice dell’Antimafia di Salerno negli anni della guerra di camorra. Nel 1994 è lui che raccoglie e verbalizza, a mano e con la penna inchiostro verde, i «colloqui investigativi» con
Raffaele Cutolo
: il boss avvia la dissociazione dal mondo criminale e poi viene fermato dai servizi segreti e poi si blocca la notte che deve essere trasferito dal carcere di Carinola ad un appartamento segreto appositamente costruito, per lui e la giovane moglie Immacolata, in una caserma dei Carabinieri a Salerno. Lo Stato perse anche i soldi della ristrutturazione dell’immobile.
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