UDIENZA DENSA DI
COLPI DI SCENA AL PROCESSO ECO4 CONTRO NICOLA COSENTINO. IL PRESIDENTE
GUGLIELMO SI E’ FRATTURATO UNA COSTOLA – ESAME E CONTRO ESAME DEL COLLABORATORE
PIERO AMODIO . PREVISTA L’ESCUSSIONE DI LUIGI GUIDA E ANNA CARRINO PER LE
PROSSIME UDIENZE
SANTA
MARIA CAPUA VETERE – Il primo colpo di scena – ieri mattina – nel processo a carico dell’ex sottosegretario
On. Nicola Cosentino – accusato di
concorso esterno in associazione mafiosa – più conosciuto come processo ECO4, è
stato quello di prendere atto che il Presidente titolare della Sezione era
stato vittima di un incidente domestico riportando la frattura di una costola.
Al Dr. Gianpaolo Guglielmo, auguriamo una pronta guarigione. Al suo posto
si è insediato il Dr. Luigi D’Angiolella
( che già conosce il processo per essere stato da tempo giudice a latere )
coidavato da due magistrati donne: la Dr.ssa Rosaria Dello Stritto e la
Dr.ssa Alessandra Vona.
La pubblica accusa – come sempre – era rappresentata dal Dr. Alessandro Milita della Procura
Antimafia di Napoli. Presenti gli
avvocati difensori di Cosentino, Stefano
Montone e Ferdinando Letizia. Per il testimone assistito Piero Amodio da Capua – collaboratore di giustizia - e accusato di reato connesso era presente
l’avv. Raffaella Cipullo.
Il collaboratore di giustizia –
su specifica domanda dell’accusa – ha esordito
di essere sotto programma di protezione ed era collegato in video
conferenza da un sito remoto. Sono stato tratto in arresto nel 2004 per
sequestro di persona e nel 2005 per esrtorsione ad alcuni commrcianti di
Casagiove e Santa Maria Capua Vetere quale referente del clan dei casalesi. Ero
in stretto con tatto con i vertici di
“cosa nostra caserta”: Nicola e Massimo Alfiero, Raffaele Bidognetti, Giuseppe
Cirillo. Per un certo periodo di tempo – prima di entrare in ballo con la
questione dei rifiuti – mi sono occupato di commercio di alto estere.
A quale livello di importanza era il vostro
referente Nicola Alfiero – ha chiesto il piemme Milita. E il teste ha precisato
che – secondo quanto gli era stato riferito – l’Alfiero era paragonabile alla
potenza camorristica di Luigi Guida,
detto, “O’ ndring”. In quel periodo ho
molte volte assistito lo stesso che impartiva ordini ai collaboratori di Nicola
Schiavone.
In quel periodo 2003 – 2004 Raffaele Bidognetti e Antimo Perreca ( che facevano parte
del gruppo Schiavone ) mi indussero ad occuparmi di rifiuti prospettandomi
lauti e facili guadagni. Nel corso di
questi contatti – ha ancora detto Piero Amodio – ho conosciuto Nicola Schivone, Cesare Bianco, Giovanni
Della Corte, Sebastiano Caterino, Nicola e Oreste Sachiavone.
Gli stessi poi mi presentarono Nicola Ferraro, tramite Nicola Alfiero e Antimo Perreca. La Eco Campania aveva delle
quote in CE3 e ACSA3. Detta società ambiva ad avewre l’appalto per la raccolta
dei rifiuti in 17 comuni della Provincia di Caserta e molti sindaci ( compreso
i comuni di sinistra S. Flice e
Marcianise i cui sindaci erano Pasquale
De Lucia e Filippo Fecondo
) avevano votato in tal senso. Io ero
socio di minoranza di “Iniziative
Ecologiche” che aspirava ad avere la raccolta e la bonifica delle gomme
vecchie. ( la società era mista il 51% pubblico ed il 49 privato ). Uno che era
molto interessato e anc he competente – che mi ha guidato nel settore – era Antonio Scialdone - il quale mi aveva prospettato rilevanti
appalti per alcuni comuni vesuviani. Si parlava allora di circa sei milioni di
Euro.
Sempre su
impulso del pubblico ministero il collaboratore Amodio ha detto che in quel
settore della raccolta dei rifiuti – specialmente in provincia di Caserta –
dettavano leggi e facevano il bello e cattivo tempo tutti i clan camorristici e
tutti i politici di rilievo. Io ero in quota PRI e come tale venivo invitato da
tutti perché appoggiavamo Forza Italia.
Io con la
mia quota dal 6% contavo zero e quindi mi rivolsi a Nicola Cosentino che mi
presentò Franco Cundari che mi
avrebbe dovuto favorire per la richiesta di aumento di quota.
L’approccio con l’on. Cosentino mi fu fatto tramite il vice comandante
dei vigili di Casagiove Nicola Altiero.
Poi il collaboratore ho siegato che tutti i componenti della direzione o
presidenza dei consortzi dell’immondizia era reclutata tra i politici trombati:
vi erano L’avv. Francesco Cundari, Carmine Bevilacqua, Antimo Moretta., Vito
Iannotta, Giuseppe Valente; ma nessuno di loro aveva competenza specifica
oltre allo Scialdone che aveva avuto esperienze con le società di Nicola
Ferraro.
La guerra
– però – ha precisato Amodio è iniziata allorquando i clan contrapposti (
fazione Bidognetti contro fazione Schiavone ) hanno iniziato a fronteggiarsi
per far fuori Nicola Ferraro e inserire i fratelli Sergio e Michele Orsi,.
Molti problemi si presentarono allorquando si
pretendeva da parte di Nicola Ferraro,
di far assumere i debiti ed in particolare il fine rapporto di ogni
dipendente dall’ACSA ( si parlava di
debiti per circa un milione di euro ).
Noi
repubblicani ci opponemmo ma non solo venimmo richiamati dal nostro diretto
superiore a Roma l’on. Francesco Lugara,
ma fummo più volte minacciato dalla
camorra. Ma tutto il vertice del consorzio era minacciato dalla camorra ( Mario Melone, Carmine Bevilacqua, Franco Cundari).
Secondo il collaboratore di giustizia – più volte però smentito in sede di controesame – tutto era
subordinato al volere di Nicola Cosentino. Alla raccolta dei rifiuti erano
interessati tutti i clan: Belforte, Trombetta, Musone, Di Fuccia, Froncillo,
Schiavone, Bidognetti, Peppe Russo ( il padrino ).
In sede di
contro esame è venuto a galla che il collaboratore di giustizia è accusato di
stupro e violenza sessuale ( contro due rumene ) oltre che di estorsione e di essere stato
coinvolto in procedimenti che hanno visto protagonisti rappresentanti della
Forze dell’Ordine ( polizia e carabinieri ). E’ emerso inoltre che il Servizio
Centrale del Ministero ( per via del
fatto che lui si era fatto raggiungere dalla sua compagna e dalla figlia di
questa ultima nel sito protetto ) ha chiesto la revoca del programma di
protezione. Lui ha fatto ricorso al Tar
che ancora non si è pronunciato. E’ venuto anche fuori una “querelle” con il
fratello che è un noto avvocato civilista della zona-.
Ha poi “svelato” il segreto dell’impianto di un
distributore di benzina installato a Casagiove – concesso da Giovanni Cosentino
– fratello di Nicola su alcuni terreni che interessavano politici locali e il
vice comandante dei vigili urbani.
L’udienza
è stata poi aggiornata al 28 ottobre presso l’aula bunker del carcere, dove avrà luogo il termine del controesame di
Luigi Guida. Nella stessa giornata sarà sentito l’ufficiale dei carabinieri
Giovanni Civitillo che redasse il verbale su alcune intercettazioni. E’ stato
inifine stabilito che per l’udienza del 4 novembre dov rà essere sentita la
collaboratrice Anna Carrino già compagna di “cicciotto”, Francesco
Bidognetti.
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