Translate

sabato 22 dicembre 2012


Accade a Milano.

Google/ 3 manager 

assolti in Appello



da violazione della
privacy: il controllo
dei contenuti spetta
soltanto all’utente.

Quando furono condannati in primo grado per l’inserimento sul web di un video con disabile picchiato dai compagni di scuola si mosse l’ambasciata Usa a Roma per protestare.

Milano, 21 dicembre 2012. Quando furono condannati in primo grado per l’inserimento sul web di un video con disabile picchiato dai compagni di scuola si mosse l’ambasciata Usa a Roma per protestare. La corte d’Appello di Milano, prima sezione, ribalta oggi la sentenza del Tribunale e assolve 3 manager di Google nel primo procedimento penale anche a livello internazionale che vede imputate persone per la pubblicazione di contenuti sul web.

In primo grado erano stati assolti dalla diffamazione e condannati per violazione della privacy. Adesso invece vengono scagionati su tutta la linea David Carl Drummond, ex presidente del cda di Google Italy e ora senior vice presidente, George De Los Reyes, ex membro del cda di Google Italy e ora in pensione, e Peter Fleischer, responsabile delle strategie per la privacy per l’Europa di Google

Un quarto imputato solo di diffamazione Arvind Desikan, responsabile del progetto Google video per l’Europa, era stato assolto dal Tribunale e oggi la corte d’appello ha confermato il verdetto in relazione alla sua posizione. 


L’avvocato Giulia Bongiorno commenta: “Non sono sorpresa, è una sentenza giusta a cui si arriva contestualizzando il fatto. In questo modo l’Italia è in Europa, perchè Google non può essere considerato come il direttore responsabile di un quotidiano, non è un controllore. Il controllo spetta all’utente”.

Il video con le vessazioni al disabile venne girato da quattro studenti nel maggio 2006 e poi caricato su Google Video l’8 settembre, dove rimase, cliccatissimo nella sezione “video più divertenti”, fino al 7 novembre, prima di essere rimosso. Nelle scorse udienze i familiari del minore disabile avevano ritirato la querela nei confronti dei dirigenti di Google in cambio di un risarcimento in denaro. Successivamente usciva dal processo tra il primo e il secondo grado anche l’associazione “Vividown. Anche in questo caso non è noto l’ammontare della somma pagata da Google. (TMNews)

Nessun commento:

Posta un commento