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domenica 7 luglio 2013

UN CASERTANO DICE LA SUA

La parola agli esperti. Intervista all’avv. Michele Marra

Una proposta innovativa economica e veloce per snellire la giustizia civile

Media Conciliazione : La soluzione sarebbe  utilizzare i Giudici di Pace
L'
Avv. Michele Marra 


     Caserta – (  di Ferdinando Terlizzi )  - La politica, sempre più con la “p” minuscola, oramai bada solo al guadagno per gli amici ed amici degli amici  ma non pensa a soluzioni lineari e facili da adottare solo perché eliminano ogni imbroglio e soprattutto sono a vantaggio dello Stato e non dei privati. E’ assai significativo, per l’opinione pubblica la figuraccia – da ladri di poll – dei consiglieri regionali della Campania.

     Recentemente, dopo i provvedimenti del Governo, sia  in  relazione alla geografia giudiziaria ( è confermata l’istituzione del Tribunale di Napoli Nord ad Aversa ) e sia in relazione alla reintroduzione della Media Conciliazione ( ce ne siamo occupati domenica scorsa con una intervista al Presidente di Forum, Camerale Arbitrale di Caserta, Dr. Mario Aglione ) ritorniamo, oggi, sull’argomento sentendo il parere di un esperto l’Avv. Michele Marra, giuslavorista e specializzato in materia di controversie del lavoro.

  Quale potrebbe essere – secondo lei  - la soluzione?”   “La soluzione lineare, oggettiva, economicamente non dissanguante per i cittadini – ha esordito l’Avv. Marra - può essere quella di assegnare questo delicato compito ai Giudici di Pace, previo pagamento del contributo unificato di euro 85,00 per ognuna delle parti che accedono al servizio obbligatorio. Ciò determina che al Giudice di Pace si liquiderà una parcella a “cottimo” di euro 50,00 per ogni tentativo ed il residuo importo di 120,00 euro finirà nella Cassa Statale. Il tentativo si concluderà con un verbale di conciliazione, titolo esecutivo, se positivo, oppure un provvedimento negativo”.

E per quanto riguarda le parti? “La partecipazione delle parti è obbligatoria e l’assenza consentirà al Giudice di emettere una ordinanza provvisoriamente esecutiva per le somme che ritiene dovute con valore di titolo esecutivo, salvo conferma e verifica nel seguente giudizio di merito. Per evitare provvedimenti negativi è necessario penalizzare chi -  con il proprio comportamento ostativo -  si oppone all’accordo facendo leva sulle spese del procedimento le quali comunque dovranno essere liquidate alla fine della procedura con ordinanza non impugnabile, ma sottoposta alla valutazione successiva nel giudizio di merito  .Laddove non si raggiunge l’accordo il Giudice di Pace accanto alla sua proposta di mediazione, con l’ordinanza che chiude la fase avrà il potere di emettere  un provvedimento esecutivo provvisorio, ciò nell’intento di eliminare il vantaggio che è collegato alla posizione di chi non vuole adempiere alle obbligazioni e che punta al ritardo per stancare e limitare i diritti dell’altro”.
Con quali conseguenze? “In tal modo, secondo il mio modesto parere,   si eliminano le strutture societarie che sono nate solo per fare soldi, il vantaggio è a favore dello Stato che incamera somme del contributo, vengono inseriti altri Giudici di Pace nell’ambito,  con percezione di reddito da parte di altri laureati, i quali non devono avere già pensioni o rendite per consentire una giusta distribuzione dei redditi e l’accesso di persone che non lo producono. Laddove poi gli stessi siano giovani laureati, per evitare abusi ed avviarli alla professione con severità e buon senso, stabilire, con la modifica legislativa collegata che chiunque nell’esercizio del Giudice di Pace per quattro anni non incorre in sanzioni disciplinari è iscritto d’ufficio all’ albo degli Avvocati senza necessità di superare il famoso concorso di abilitazione”.

     Come si vede una soluzione semplice semplice,  quella prospettata dall’avv. Marra – (ma che sarà certamente rigettata dallo lobby dei professionisti operatori del diritto,  che sono come,  ha detto il ministro della Giustizia Cancellieri,   è una casta “antiriforme”)  partendo da pochi interessi (quelli della collettività) senza imbrogli e senza necessità di far arricchire qualcuno che, per tempo, ha costituito le società private di media conciliazione e soprattutto con il pagamento di un ruolo certo.

     La chiusura della fase con un provvedimento esecutivo penalizza tutte le parti in modo equanime e soprattutto scoraggia chi mira a perdere tempo. Solo quando si è consapevoli che il Giudice di Pace abbia un potere legittimo di emettere,  dopo la comparizione delle parti,  l’ordinanza esecutiva,  che intacca i beni, le parti hanno lo stimolo per ritrovare una soluzione immediatamente per evitare la soluzione autoritativa.  .


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