La parola agli esperti. Intervista all’avv. Michele
Marra
Una proposta innovativa economica e veloce per
snellire la giustizia civile
Caserta – ( di Ferdinando
Terlizzi ) - La politica, sempre più
con la “p” minuscola, oramai bada solo al guadagno per gli amici ed amici degli
amici ma non pensa a soluzioni lineari e
facili da adottare solo perché eliminano ogni imbroglio e soprattutto sono a
vantaggio dello Stato e non dei privati. E’ assai significativo, per l’opinione
pubblica la figuraccia – da ladri di poll – dei consiglieri regionali della
Campania.
Recentemente, dopo i provvedimenti del
Governo, sia in relazione alla geografia giudiziaria ( è
confermata l’istituzione del Tribunale di Napoli Nord ad Aversa ) e sia in
relazione alla reintroduzione della Media Conciliazione ( ce ne siamo occupati
domenica scorsa con una intervista al Presidente di Forum, Camerale Arbitrale
di Caserta, Dr. Mario Aglione ) ritorniamo, oggi, sull’argomento sentendo il
parere di un esperto l’Avv. Michele
Marra, giuslavorista e specializzato in materia di controversie del lavoro.
Quale potrebbe essere – secondo lei - la soluzione?” “La soluzione lineare, oggettiva, economicamente
non dissanguante per i cittadini – ha esordito l’Avv. Marra - può essere quella
di assegnare questo delicato compito ai Giudici di Pace, previo pagamento del
contributo unificato di euro 85,00 per ognuna delle parti che accedono al
servizio obbligatorio. Ciò determina che al Giudice di Pace si liquiderà una
parcella a “cottimo” di euro 50,00 per ogni tentativo ed il residuo importo di
120,00 euro finirà nella Cassa Statale. Il tentativo si concluderà con un
verbale di conciliazione, titolo esecutivo, se positivo, oppure un
provvedimento negativo”.
E per quanto riguarda le
parti? “La partecipazione delle parti è obbligatoria e l’assenza
consentirà al Giudice di emettere una ordinanza provvisoriamente esecutiva per
le somme che ritiene dovute con valore di titolo esecutivo, salvo conferma e
verifica nel seguente giudizio di merito. Per evitare provvedimenti negativi è
necessario penalizzare chi - con il
proprio comportamento ostativo - si
oppone all’accordo facendo leva sulle spese del procedimento le quali comunque
dovranno essere liquidate alla fine della procedura con ordinanza non
impugnabile, ma sottoposta alla valutazione successiva nel giudizio di
merito .Laddove non si raggiunge
l’accordo il Giudice di Pace accanto alla sua proposta di mediazione, con
l’ordinanza che chiude la fase avrà il potere di emettere un provvedimento esecutivo provvisorio, ciò
nell’intento di eliminare il vantaggio che è collegato alla posizione di chi
non vuole adempiere alle obbligazioni e che punta al ritardo per stancare e
limitare i diritti dell’altro”.
Con quali conseguenze? “In tal
modo, secondo il mio modesto parere, si eliminano le strutture societarie che sono
nate solo per fare soldi, il
vantaggio è a favore dello Stato che incamera somme del contributo, vengono inseriti altri Giudici di Pace
nell’ambito, con percezione di reddito
da parte di altri laureati, i quali
non devono avere già pensioni o rendite per
consentire una giusta distribuzione dei redditi e l’accesso di persone che
non lo producono. Laddove poi gli stessi siano giovani laureati, per evitare
abusi ed avviarli alla professione
con severità e buon senso, stabilire, con la modifica legislativa collegata che chiunque nell’esercizio del
Giudice di Pace per quattro anni non
incorre in sanzioni disciplinari è iscritto d’ufficio all’ albo degli Avvocati senza necessità di superare il famoso concorso
di abilitazione”.
Come si vede una soluzione semplice
semplice, quella prospettata dall’avv.
Marra – (ma che sarà certamente rigettata dallo lobby dei professionisti
operatori del diritto, che sono
come, ha detto il ministro della
Giustizia Cancellieri, è una casta
“antiriforme”) partendo da pochi
interessi (quelli della collettività) senza imbrogli e senza necessità di far
arricchire qualcuno che, per tempo, ha costituito le società private di media
conciliazione e soprattutto con il pagamento di un ruolo certo.
La chiusura della fase con un
provvedimento esecutivo penalizza tutte le parti in modo equanime e soprattutto
scoraggia chi mira a perdere tempo. Solo quando si è consapevoli che il Giudice
di Pace abbia un potere legittimo di emettere, dopo la comparizione delle parti, l’ordinanza esecutiva, che intacca i beni, le parti hanno lo stimolo
per ritrovare una soluzione immediatamente per evitare la soluzione
autoritativa. .
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