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domenica 13 novembre 2016

Prende il via a Sessa Aurunca per  il secondo  anno il progetto   

“ADOZIONE DI STILI DI VITA  ED EQUITÀ IN SALUTE” PROMOSSO DALLA REGIONE CAMPANIA”



Sessa Aurunca -  L’iniziativa nasce dalla constatazione che “le cattive abitudini alimentari e la ridotta attività fisica” sono tra i fattori determinanti gravi e diffuse patologie. In Italia 11% della popolazione adulta è obesa e il 32% in sovrappeso. Quest’anno il progetto si realizzerà nelle scuole primarie e medie  di Castelvolturno,  Mondragone  e Sessa Aurunca, con la partecipazione  dell’Istituto Superiore Taddeo da Sessa e il Liceo classico A. Nifo.


Gli studenti di età compresa tra 11-18 anni,   parteciperanno ad un percorso educativo curricolare in linea con le indicazioni della ricerca scientifica per la promozione di comportamenti salutari, svolto da insegnanti che saranno formati e sostenuti dal gruppo di lavoro ASL  Caserta, costituito dalla dott.ssa Flavia Bergamasco Responsabile dell’Uosd,  Educazione alla Salute e referente regionale della macroarea IV progetto “Equità in Salute”; dalla Dott.ssa Franca Serino, biologa nutrizionista del Servizio CAD e referente per l’educazione alla salute del DS 23 e del Distretto 14  che ha organizzato in loco le attività progettuali e supporterà i docenti durante il percorso educativo;  dal Dott. Claudio Briganti, responsabile UO Medicina Sportiva; dalla Dott.ssa Loredana Casto, biologa del Servizio Igiene degli alimenti e nutrizione e Responsabile dell’Ispettorato micologico; dal Dott. Claudio Mingione, endocrinologo-pediatra dell’ UO Materno infantile e dal Dott. Gianpaolo Antonucci,   Presidente della Juve Caserta Academy.  Come è noto il  24% negli undicenni, il 22% nei tredicenni e il 20% nei diciassettenni è in sovrappeso. Tali condizioni sono determinate da cattive abitudini alimentari e da un’inadeguata attività fisica. Alcuni dati sono indicativi: solo un adolescente su 5 mangia verdura tutti i giorni, solo il 42% dei soggetti di 11 e 13 anni e il 37% di quelli di 17 anni.  L’obiettivo generale che il progetto intende perseguire è quello di promuovere azioni di discriminazione positiva a favore delle persone e delle comunità che risultano più fragili, neutralizzare o quantomeno, ridurre il carattere del prefisso disuguaglianza, incentivare la  ricerca di strategie che rendano la rete di offerta di salute, sempre più e meglio, orientata all’equità, e, nello specifico ottenere è una riduzione delle patologie e disturbi conseguenti ad una cattiva alimentazione e una scarsa attività fisica, il miglioramento dei comportamenti alimentari  e l’incremento dell’attività fisica.








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