La domenica delle salme
non si udirono fucilate
il gas esilarante
presidiava le strade
la domenica delle salme
si portò via tutti i pensieri
e le regine del ‘'tua culpa''
affollarono i parrucchieri ...
Suonerà
un po’ strano, stridente forse ad alcuni... ma, sarà per l’assonanza con il
nome di questo giorno che prelude alla settimana santa... sarà perché, se si è
sempre un po’ tristi lasciando qualcuno,
immaginate come lo si può essere pensando a dove lo si lascia se quel qualcuno
vive in una delle nostre prigioni... ma il lamento del canto di De André mi ha
accompagnato per tutto il tempo del ritorno verso casa, rientrando lunedì
scorso da un incontro nel carcere di Parma con Claudio. Claudio Conte. 47 anni,
29 ( più di due terzi della sua vita) già trascorsi dentro, e per ora nessuna
prospettiva di uscirne. Perché l’ergastolo in Italia questo è.
Fra
le varie cose dette, ci siamo fatti naturalmente gli auguri di una buona
Pasqua. Claudio mi ha confidato di fare quaresima rinunciando in questi giorni alla
carne, io gli ho confidato di fare quaresima anch’io rinunciando al vino...
perché, credente o no, qualche disciplina bisogna pur darsela. Serve ad
affrontare un po’ più attrezzati la vita...
“La
vita... fuori va avanti, vero?” mi ha chiesto a un certo punto Claudio...
E
ancora una volta, con più ferocia di altre, mi si è presentata davanti agli
occhi l’assurdità mostruosa della pena dell’ergastolo. E ancora una volta mi
sono chiesta cosa ci stia a fare ancora in carcere una persona come lui,
entrato giovanissimo, che chissà cosa capiva della vita... e che la vita tutta
lì dentro l’ha passata, scontando tutti i suoi errori, continuamente riflettendo,
studiando con rigore, tessendo relazioni con chi poi pure gli ha saputo
riservare attenzione ed encomi... che se leggeste lo scambio di lettere che ha
avuto con Magris, sì Claudio Magris, uno dei più penetranti scrittori
contemporanei...
E
chissà davvero a cosa può mai “educare” quel simulacro di vita di chi tutta l’ha
dovuta maturare nello spazio chiuso alla vita, “educato” per un mondo al quale un
meccanismo feroce e ipocrita nulla e mai in realtà vuole restituire. Pensieri
cupi ancora si inseguono....
“Nell'assolata galera patria
il secondo secondino
disse a ‘'Baffi di Sego'' che era il primo
si può fare domani sul far del mattino
e furono inviati messi
fanti cavalli cani ed un somaro
ad annunciare l'amputazione della gamba
di Renato Curcio
il carbonaro”, cantava De André pensando alla lunga pena di persona che
comunque non aveva ucciso nessuno...
A proposito del terrorismo che fu. Una riflessione. In
questi giorni di rievocazioni, memorie e interviste a ex terroristi... Temo che
gli interventi di queste persone producano un effetto "collaterale",
quasi la conferma "visiva" della convinzione piuttosto diffusa che
l'ergastolo, come si dice, "non lo sconta nessuno", neppure i
responsabili dei più gravi delitti, come furono appunto i terroristi, che pur
lunghe pene hanno scontato. Bisognerebbe invece sapere che sono molte, sono i
più, le persone che come Claudio sono intrappolate in un meccanismo pensato
apposta per l’ipotesi di associazione di stampo mafioso, persone alle quali,
per esempio, non si dà neppure la possibilità di una “dissociazione” che abbia
effetti sul percorso giudiziario, come per i terroristi di allora fu fatto... E
quindi l’ergastolo è davvero per sempre, una punizione che va al di là della
logica, prima ancora che dello spirito del dettato costituzionale...
Cattivi
per sempre e per definizione, dunque.. Nel vangelo della nostra impietosa e
“ferrea” repubblica, neppure Cristo in croce rivolge loro la parola, benché nei
fatti e nel cuore pentiti... Nessuna resurrezione, dunque, solo un’eterna
settimana di passione...
“...a tarda sera io e il mio illustre cugino De Andrade
eravamo gli ultimi cittadini liberi
di questa famosa città civile
perché avevamo un cannone nel cortile
La domenica delle salme
nessuno si fece male
tutti a seguire il feretro
del defunto ideale...”
Insomma,
seppelliti per sempre. Con la complicità di chi urla menzogne che, permettete, nascono
da malafede o ignoranza. E a questo proposito mi riferisco a chi sostiene che
le modifiche (davvero modeste rispetto al progetto iniziale) introdotte dagli
ultimi provvedimenti varati per una riforma dell’ordinamento penitenziario
siano un regalo alla criminalità. Vera sciocchezza. Andate a leggere il testo.
Fa comunque vergogna (e inquieta molto) pensare che ci siano politici che
parlano senza aver letto ciò su cui si esprimono. Mentre sono state cancellate,
nel passaggio in commissioni varie fra una camera e l’altra, quelle modifiche
che pure sarebbero state un primo passo verso un po’ di civiltà.
Suonano come un requiem le parole di De André...
“La domenica delle salme
gli addetti alla nostalgia
accompagnarono tra i flauti
il cadavere di Utopia
la domenica delle salme
fu una domenica come tante
il giorno dopo c'erano i segni
di una pace terrificante,,,”
E
forse farà poco rumore il giorno di digiuno nazionale indetto dall’Associazione
Liberarsi per venerdì santo... uno sciopero della fame che accanto agli
ergastolani faranno migliaia di detenuti, e le loro famiglie e tante persone
convinte che, se è giusto che la collettività si debba difendere da chi
fa del male, questo non dovrebbe diventare motivo di somma ingiustizia...
Prima
di salutarmi, lunedì scorso, Claudio mi ha dato la sua ricetta per fare il
pane. E seguendo i suoi consigli lo farò, il pane, venerdì santo (lui mette una
goccia di miele al posto del cucchiaino di zucchero), e lo conserverò per il
giorno di Pasqua...
Chissà
che non addolcisca la tristezza del pensiero di quelle tristi prigioni...
Per lenirla, la tristezza, mentre
scrivo a bordo della mia accogliente scrivania, con accanto il gatto che cerca
di capire fissandomi... ho messo della musica. “Attraverso le coste di nove
oceani”... il canto di Urna, magica voce che viene dalla Mongolia e che sembra,
cullando, attraversare deserti... e il pensiero è stato di mandarla a Claudio,
questa musica...
Ora non sono certa che potrà
ricevere un cd, non conosco tutte le regole del carcere dove si trova, ogni
istituto, sapete, ha le sue... ma chiederò, perché mi piacerebbe che potesse
ascoltare una voce della vita fuori che è anche voce dell’anima del mondo.
Anche se a volte penso che ci sono
momenti, per chi è in prigione, in cui per sopravvivere ci si tiene al riparo
dal pensiero della vita che scorre oltre le mura... e, ad avvicinarsi da fuori
alla vita dentro, si ha a volte paura di scatenare un dolore, un rimpianto, un
rimorso,,, che come nei versi di Ungaretti diventa, dopo un godimento rubato,
“un latrato perso nel deserto”...
Il gatto deve averlo capito, è forse
già lo sente, perché vedo che si sta tappando con le zampine le orecchie...
Francesca de Carolis
https://www.remocontro.it/2018/03/25/domenica-delle-salme-de-andre-cattivi-sempre/
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