L’AVV. NICOLA GAROFALO difensore di Giuseppe Setola: VI SONO VIZI NELLA MOTIVAZIONE
DELLA SENTENZA
DI CONDANNA
Nicola Garofalo |
La
difesa degli imputati ha proposto ricorso per Cassazione e all’udienza del 30
Gennaio i giudici di legittimità scriveranno la parola fine ad una vicenda
dolorosa che ha tenuto alla ribalta internazionale il territorio di Terra di
Lavoro. Tra i punti più controversi del processo, stando alla difesa del Setola
rappresentata dall’Avv. Nicola Garofalo,
vi è quello relativo alla effettiva partecipazione del Setola stesso ai fatti criminosi.
Stando alla difesa, non vi sarebbero prove sufficienti del diretto coinvolgimento di Giuseppe Setola, non essendo stati trovati riscontri
oggettivi alle dichiarazioni dei pentiti.
Altro
punto dolente, per la difesa, è l'applicabilità dell’aggravante dell’odio
razziale. Secondo l’Avv. Nicola Garofalo,
l’aggravante dell’art. 3 della legge 205 del 1993 è stata applicata al caso di
specie attraverso una forzatura interpretativa. Affinchè possa procedersi all’aumento di pena previsto dalla legge è indispensabile
avere la prova che l’azione delittuosa era motivata da odio etnico o razziale
che sia. Non basta, occorre analizzare le caratteristiche intrinseche dei fatti
che vanno contestualizzati al fine di acclarare una prioritaria finalità discriminatoria.
E’ del
lutto evidente che il movente ricostruito dagli investigatori e riconducibile
allo spaccio di droga sul litorale Domizio è incompatibile con l’odio razziale”.
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