FOTO DI REPERTORIO ILCARNEVALE LA REGINETTA DI VILLA LITERNO |
Accadde a Villa
Literno il 9 luglio del 1960
UCCISE IL COGNATO SINDACO DC CHE PASSAVA IN MOTO CON 4 COLPI SPARATI DA DIETRO UN
ALBERO. IL DELITTO PER MOTIVI DI INTERESSE
Il sindaco democristiano di Villa Literno,
Francesco Cassandra, fu
ucciso per un movente familiari che lo vedeva in contrasto con il
cognato Cesare Pignata. Il Cassandra, benché avesse 40 anni, era
studente fuori \ corso in medicina. Sposatosi con la figlia di un facoltoso
possidente, Angelina D'Alessio,
aveva avuto nell'aprile del '59 una bimba. Nonostante gli impegni familiari,
quelli derivanti dalla sua corica e dalla laurea che tra breve avrebbe potuto
conseguire non cessava però di accudire personalmente a numerose proprietà
agricole.
Una sua sorella, Rosa, aveva sposato Cesare
Pignata e dal matrimonio erano nati tre
bambini. Fra i due cognati i rapporti erano tesi per motivi di
interesse. La situazione era giunta ad un punto tale che il Pignata aveva
deciso di trasferirsi a Casal di Principe, suo paese natio, nell'abitazione
della madre. Il giorno del delitto Francesco Cassandra si era
recato in campagna a bordo di una motoretta per sorvegliare dei lavori.
Per giungere sul luogo, in contrada Lenza, doveva attraversare un viale
fiancheggiato da platani. Fu a quel punto, detto “Parco Petitto”, che Cesare Pignata si era posto in agguato per uccidere il
cognato.
Un giovane, Giovanni Cortino, che stava innaffiando dei pomodori in un campo
vicino, lo vide fermarsi e, incuriosito,
gli si avvicinò. Ma l'altro, minacciandolo con la rivoltella lo fece allontanare. Verso le 10.30 si udì il rombo
della motoretta. Poco dopo rintronavano quattro spari. Due proiettili sono
andati a vuoto, uno colpì il manubrio
del veicolo, il quarto raggiunse il
Cassandra al petto mentre egli, abbandonata la motoretta, tentava di mettersi a
riparo dietro un albero.
Il decesso non fu mediato. Un contadino
che passava soccorse il ferito e, fatta
fermare un'auto, lo caricò a bordo e lo accompagnò all'ospedale di Aversa. I sanitari si resero
subito conto che non vi era più nulla da fare. La pallottola aveva leso organi vitali ed era
soltanto questione di ore. Il Cassandra, ancora in sé, volle ritornare subito, con la stessa macchina, a
casa, dove ad accoglierlo c'era la madre, Rosa. La moglie e la figlia si erano recate a
Napoli a trovare il\ nonno, pensionato delle ferrovie. Alle 11,30 il sindaco
giunse a Villa Literno: un quarto d'ora
dopo spirò tra le braccia della madre.
L'omicida aveva due precedenti penali, per
porto abusivo d’armi ed un mancato
omicidio. Dopo due giorni dal delitto l'omicida del
sindaco di Villa Literno si costituì presso le carceri giudiziarie di S. Maria
Capua Vetere, si è fatto accompagnare alle carceri da un avvocato, è stato interrogato
dal magistrato inquirente, ma nulla è stato fatto conoscere delle sue
dichiarazioni.
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