CARCERI: GIORNATA per la
cultura dell'informazione.
La “Carta di Milano” primo
passo per costruire regole nuove.
Interventi di Butturini, Letizia
Gonzales e Bombonato
Roma, 20 novembre 2012. ''Bisogna far
crescere la cultura dell'informazione su cui poggiano i diritti di
cittadinanza. La cultura dell'informazione va declinata in vari modi, abbiamo
molte carte deontologiche ma la Carta di Milano sui diritti dei detenuti
contribuisce, perche' interviene anche in termini di linguaggio, ad
un'inversione culturale". Lo ha detto Paolo Butturini, segretario
dell'Associazione stampa romana, durante la giornata di dibattito ''Carcere:
parole, pensieri ed omissioni'', organizzata oggi dall'Associazione stampa
romana, per portare all'attenzione dell'informazione come parlare, raccontare e
occuparsi di carcere nei
media. Un primo passo potrebbe essere
''La Carta di Milano", ha spiegato Letizia Gonzales presidente dell'Ordine
dei giornalisti della Lombardia, nata un anno fa, la Carta "è il primo
passo per arrivare all'approvazione di un codice a livello nazionale che regoli
i rapporti tra media e mondo carcerario. L'informazione ha una grande
responsabilita', per questo e' nata l'idea di una carta deontologica - ha
aggiunto Gonzales - perche' ci siamo resi conto che non tutti i giornalisti
avevano ben chiaro di cosa parlavano quando scrivevano di carcere, detenzione e
famiglia. E questo e' dovuto anche alla fretta e alla velocità' con cui si
spesso siamo costretti a lavorare''. Secondo Gerardo Bombato, presidente
dell'Ordine dei giornalisti Emilia Romagna, e' auspicabile che queste
"occasioni di confronto e dialogo si moltiplichino in modo che il
problema esca dalle stanze di categoria per coinvolgere tutti i soggetti che
agiscono nell'emergenza carcere. E' un sollecito anche all'Ordine nazionale dei
giornalisti - sottolinea Bombato - perché prenda in seria considerazione questa Carta
gia' approvata dall'Ordine della Lombardia, dell'Emilia Romagna e del Veneto''.
Presente al dibattito anche il senatore Roberto Di Giovan Paolo (Pd), che ha
sostenuto: ''Non bisogna inventare niente di nuovo, bisogna rimettere insieme
le forze. Va ritrovato il modo di fare rete perché delle carceri ci si occupi
in maniera concreta. La stampa in questo è fondamentale perché può cambiare la
società''. (Adnkronos)
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