L’agguato di mafia
che assassinò il generale e la moglie accadde a Palermo il Venerdì 3 settembre
1982
IL CARABINIERE DI SCORTA AL GENERALE DALLA CHIESA UCCISO ERA DOMENICO RUSSO DI S. MARIA C.V.
La Civica Amministrazione gli ha intitolato una
strada – Il
ricordo della famiglia – La moglie ed i
figli vivono in Sicilia – Un incontro a
Capua con
Nando Dalla Chiesa -
Continuano i nostri racconti brevi. Per lunedì 8 DICEMBRE, tratteremo il caso che accadde a Palermo nel corso dell’agguato di mafia. Nell’adempimento del suo dovere, cadde coraggiosamente, il carabiniere sammaritano Domenico Russo, di 32 anni, che era stato gravemente ferito la sera del 3 settembre del 1982, nell’agguato al generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e alla moglie Emanuela Setti Carraro. Russo era entrato nel corpo sette-anni fa - per assicurarsi un lavoro non precario. Nel 2007 si sposò e successivamente fu trasferito a Palermo dove fu assegnato, come autista, al prefetto. Lasciò la moglie e due figli. Antonio e Pino, rispettivamente di due e quattro anni. La morte dell’agente Russo avvenne per collasso cardiocircolatorio. Domenico Russo, era nato a Santa Maria Capua Vetere (Caserta), al momento dell’agguato seguiva su una Alfetta 2000 la A 112 nella quale erano il generale e la moglie. L’agente venne colpito da sei proiettili. Quello risultato letale lo aveva raggiunto alla testa. Sparò con la sua pistola di ordinanza ma fu assassinato dai mafiosi senza pietà. La civica amministrazione di Santa Maria Capua Vetere gli ha in titolato una strada che si trova accanto all’Anfiteatro, dove appunto, la famiglia Russo ha sempre abitato.
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