DALLE BRIGATE ROSSE ALLE BRIGATE PER IL REDDITO
DI CITTADINANZ A –
COME CAMBIA LA LOTTA ARMATA
La gente c’era, anche ben sopra la quota dei 5mila
manifestanti che Giuseppe Conte pretendeva dai suoi. C’erano anche le
associazioni, dalle Acli all’Arci, con tante bandiere della pace. Ed è apparsa
perfino Elly Schlein, per un saluto fugace “che però è un risultato politico”
rivendicano tanti 5Stelle: forse addirittura un vagito di centrosinistra. Però
nel sabato del corteo del M5S a Roma #bastaviteprecarie, incentrato su diritti
e no alle armi, a segnare in ogni senso la piazza è stato l’intervento a
sorpresa di Beppe Grillo: invitato da Conte giovedì, assicurano, ma mai previsto
in scaletta.
Di certo il fondatore accende le reazioni di quelli che non
aspettavano altro per demolire l’evento, destre e anche un pezzo di Pd, con una
sua frase rumorosa più a rileggerla che a risentirla: “Fate le brigate di
cittadinanza, mettetevi il passamontagna e di notte, senza farvi vedere, fate i
lavoretti, sistemate i marciapiede”. Voleva essere una battuta. Eppure apriti
cielo, sulle agenzie. E festa almeno offuscata per l’avvocato e i 5Stelle, che
avevano una matta voglia di ritrovarsi in strada, con le bandiere, “perché
stare assieme fa bene a noi e al nostro senso identitario” sorride Paola
Taverna, l’organizzatrice assieme all’ex senatore Gianluca Perilli. Però non
avevano contemplato l’effetto Grillo. Il Garante non partecipava da un’era geologica
a un comizio con Conte – l’ultimo potrebbe risalire a Italia5Stelle a Napoli,
nell’ottobre 2019 – ma l’ha caratterizzato. In camicia bianca, sciorina dal
palco vecchie scenette – “datemi dell’ acqua cazzo”, “Italiani”! – e si lamenta
dei prezzi degli alberghi a Roma (“sono triplicati”). Questa volta non ha
dormito nella sua usuale tana romana, un albergo sui Fori a pochi metri dal
palco. E comunque non rinuncia a mordere l’avvocato, con cui non si piacerà mai
: “Voi dovete fare un po’ di battaglia su territori, raccogliete i progetti e
mandateli a Conte: prima o poi li capirà”. L’ex premier ascolta, impassibile.
L’ultima volta, dopo lo scontro durissimo sulla leadership
nell’estate 2021, aveva assistito a un intervento di Grillo in un convegno del
M5S a Roma, esattamente un anno fa, “gustandosi” dalla platea il Garante che
discettava di Metaverso. Stavolta Grillo parla di tutto. E Lega e Fratelli
d’Italia ne approfittano, esortando Conte a “dissociarsi dalle parole violente
di Grillo” sulle brigate. Diversi contiani sospirano: “Beppe è così”. Il suo
ufficio stampa prova a tamponare: “Grillo parlava di cittadini che puliscono le
strade e riparano le panchine, ma le leggi vietano di farlo: per questo il
riferimento ai passamontagna”. Ma ad alcuni parlamentari non sono piaciute
altre battute del fondatore, a margine del palco “Abbiamo raccattato gente
anche nelle case di riposo, ora siamo dormienti ma basta un niente per
risvegliarci”. Si è rotto qualcosa con Grillo, che abbraccia forte Virginia
Raggi, arrivata sul finale. Ma c’è altro. Come il Moni Ovadia che va dritto
contro la Nato (“Basta con questi pagliacci che alimentano l’industria della
guerra”). E sono altre polemiche.
Poi, certo, c’è il tema del centrosinistra. Perché in piazza
si vedono Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. Si nota Fabrizio Barca.
Soprattutto, c’è Schlein. “Vederla è in piazza è un segnale della sinistra che
si aggrega, senza la parola centro davanti” dice Stefano Patuanelli al Fatto.
Poi c’è Roberto Fico, che con la segretaria dem ha un forte rapporto. “La
presenza di Elly è un segnale importante, da cogliere: possiamo partire da
battaglie comuni per costruire un percorso sui temi”. Lei, Schlein, abbraccia
Conte e gli dice poche sillabe: “Avete fatto bene mobilitarvi”. L’avvocato
replica con un concetto che ripeterà per tutto il giorno: “È un segnale
importante per chi pensa di essere maggioranza nel Paese”. La segretaria dem
corre via, mentre due anziani provano a contestarla (“Sei come Letta”). E il
nodo sono sempre le armi. Conte ne parla, ovviamente: “Siamo succubi di
Washington e Bruxelles, c’è una furia bellicista”. Ce l’ha con Giorgia Meloni,
che cita più volte: “Sta tornando al Jobs Act, sta diventando la copia del
Renzi d’Arabia”. In fondo, riassume Patuanelli, “questa è la prima
manifestazione politica contro il governo”. Anche se Grillo preciserà: “Io sono
l’Elevato, non parlo del governo”. Amen.
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