Brunch è un fenomeno culinario
che ha conquistato il mondo
che affonda le sue nell’Inghilterra
del XIX secolo, quando l’aristocrazia
organizzava fastosi
buffet al termine delle battute
di caccia. Questi pasti erano
un mix di colazione e pranzo,
consumati a metà o tardo mattino.
Il termine “brunch”, fusione
tra “breakfast” (colazione) e
“lunch” (pranzo), fu coniato
ufficialmente solo nel 1895
dallo scrittore Guy Beringer che
propose l’idea di una colazione
domenicale più sostanziosa
del solito per riprendersi
dagli eccessi del sabato sera. Il
brunch, secondo Beringer, era
allegro, socievole e stimolante,
compatibile con le chiacchiere
e in grado di mandare via le
preoccupazioni e le ragnatele
della settimana. La moderna
tradizione del brunch nella cultura
di massa nasce negli Stati
Uniti d’America intorno agli
anni ‘30 del XX secolo. Dopo la
Seconda guerra mondiale, con
il cambiamento del ruolo della
donna nella società americana,
il brunch divenne sempre più
popolare. La popolarità del
brunch iniziò ad aumentare
quando anche la gente comune
iniziò ad aver bisogno di
trascorrere domeniche rilassate
e spensierate. Oggi, il brunch
è diventato popolare in tutto
il mondo, compresa l’Italia. Si
tratta di un pasto meno formale
di una colazione o un pranzo,
con la possibilità di servirsi da
un buffet sul quale è lecito proporre
qualunque tipo di cibo,
dolce o salato. Il brunch è tipico
della domenica, quando ci si
alza più tardi del solito e non
si ha voglia di aspettare fino
all’ora di pranzo per mettere
qualcosa sotto i denti. Il brunch
è più di un semplice pasto, è
diventato una filosofia di vita,
un modo di stare in compagnia.
(FONTE: La Guida de l'Espresso )
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