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giovedì 29 settembre 2011




IERI  PRESSO IL GABINETTO SCIENTIFICO DELL’UNIVERSITA’ DI  TOR VERGATA DI ROMA
APPUNTAMENTO AL 6 OTTOBRE PRESSO LA CRIMINAL POL  DI ROMA
SUMMIT DEI PERITI E CONSULENTI  PER LA PERIZIA DEL DELITTO DI SERENA MOLLICONE –

PRESENTI il PERITO DEL P.M.  PROF. GIUSEPPE NOVELLI DELL’UNIVERSITA’ DI ROMA, e i consulenti di parte proff. Luigi D’Ancora dell’Università di Napoli e Ciro Di Nunzio dell’Università di Catanzaro – nonché IL CRIMONOLOGO  CARMELO LAVORINO, e  IL GENETISTA SAVERIO POTENZA. . NOMINATI DUE NUOVI CONSULENTI INGG. GIULIA VIGGIANI E ANTONELLA CANINI.  Assente il Gen. Luciano Garofano  ( ex comandante del Ris di Parma ) per la famiglia Mollicone -


( Dal nostro inviato a  Roma  )

       Roma - ( di Ferdinando Terlizzi ) -  Si è tenuta ieri,  presso il  Gabinetto scientifico dell’Università Tor Vergata in Roma, la prima seduta, in seguito all’incarico conferito dal Tribunale di Cassino,  ( Gip Angelo Valerio Lanna, P.M. il Procuratore Capo Mario Mercone ) per l’esame dei reperti e delle tracce biologiche lasciate dai presunti assassini ( ora indagati ) per il delitto di Serena Mollicone.
     In apertura dei lavori   il perito del Tribunale,  nella persona del Prof. Giuseppe Novelli, direttore del Laboratorio di Genetica Medica presso l’Università Tor Vergata di Roma, con la collaborazione dei consulenti di parte,  ha stilato un calendario per il metodo da seguire nel prosieguo delle indagini.
      E’ stato stabilito che la prossima seduta si terrà il 6 ottobre presso il Gabinetto Scientifico della Criminal Pol di Roma. Si è proceduto nel frattempo ad integrare il già nutrito stuolo di consulenti,  con altri specialisti: due ingegneri di genetica vegetale dell’Università Tor Vergata di Roma,  nella persona dei Dottori  Giulia Viggiani e Antonella Canini. Questi ultimi dovranno esaminare le  tracce delle vegetazioni che coprivano il corpo della povera vittima.
     Erano presenti, inoltre,  gli avvocati difensori,   Dario De Santis per la famiglia Mollicone, ( il consulente di parte, il Gen. Luciano Garofano ha inviato un fax prospettando la sua impossibilità a presenziare per concomitanti impegni inerenti il delitto di Sara Scazzi  ); l’Avv. Armando Pagliai ( per il fidanzato di Serena, Michele Fioretti, e la  madre, Rosina Partigianoni, indiziati dell’omicidio); l’avv.Emiliano Germani (per  il brigadiere Francesco Suprano, anche lui  indiziato del grave delitto ) assistito dai consulenti di parte,  il criminologo   Dr. Carmelo Lavorino e il genetista  Prof. Saverio Potenza.  Era assente, invece, l’altro difensore l’avv. Eduardo Rotondi perché impegnato a Bologna per la difesa di Antonella Conserva coinvolta nel rapimento e omicidio del piccolo Tommaso Onofri.
     Inoltre era presente l’avv. Francesco Germani ( per Franco Mottola, all’epoca comandante della  stazione  dei carabinieri di Arce, 55 anni residente a Teano; per  il figlio Marco,   29 anni in famiglia a Teano, e per la madre, omonima del marito,  Anna Maria Mottola,  nata e residente a Teano di anni 50,  ( tutti indiziati per l’omicidio ) coadiuvato dai  consulenti di parte,  il Prof. Luigi D’Ancora, esperto in medicina legale,  dell’Università di Napoli e  il  Prof. Ciro Di Nunzio, genetista, dell’Università di Catanzaro.
     La prossima seduta si terrà il 6 ottobre prossimo presso il gabinetto scientifico della Criminalpol in Roma dove dovranno comparire gli indiziati del delitto per essere sottoposti al prelievo di campioni e saliva. Poi,  come stabilito dal  Giudice per le Indagini Preliminari,  Dr. Lanna,  i lavori peritali saranno esaminati nelle udienze del  16 dicembre e  del 2 febbraio 2012, presso il Tribunale di Cassino,   per l’esame comparato delle risultanze della perizia.  

      Come è noto,  l’ incidente probatorio ( che ha portato alla riapertura del caso ed alle perizie in atto ) è stato provocato dal  Procuratore Capo Mercone,  il quale è fermamente convinto che tra i sei indiziati ci possa essere l’assassino di Serena Mollicone, il mandante ed i testimoni oculari dell’efferato  crimine,  avvenuto, come è noto, 10 anni or sono ad Arce. Ma, la pubblica accusa è partita da molto lontano e non esclude di coinvolgere altre persone tanto è vero che il provvedimento notificato alle parti parla anche di “concorso con ignoti da identificare”.         
    “Ma non  sarà forse” – come ci ha dichiarato il criminologo Carmelo Lavorino,  che assiste la difesa del brigadiere Suprano – una ulteriore perdita di tempo ed una inutile spesa per lo Stato? Perché si sono attesi 10 anni per arrivare ad oggi? Perché in Italia non esistono risoluzioni di casi giudiziari se non ci sono intercettazioni e pentiti? Forse non sono bravi i nostri investigatori? O si tratta – come in altri casi – anche per questo delitto di una regia occulta? –
     La celebrazione di un processo – aggiungiamo noi – potrebbe chiarire ogni responsabilità  finora nascosta all’opinione pubblica.

       

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