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giovedì 27 settembre 2012




FOTO DI REPERTORIO ILCARNEVALE LA REGINETTA DI VILLA LITERNO 

Accadde a Villa Literno il 9 luglio del 1960

UCCISE IL COGNATO  SINDACO DC CHE PASSAVA  IN MOTO CON 4 COLPI SPARATI DA DIETRO UN ALBERO. IL DELITTO PER MOTIVI DI INTERESSE

     Il sindaco democristiano di Villa Literno, Francesco Cassandra,  fu  ucciso per un movente familiari che lo vedeva in contrasto con il cognato Cesare Pignata.  Il Cassandra, benché avesse 40 anni, era studente fuori \ corso in medicina. Sposatosi con la figlia di un facoltoso possidente, Angelina D'Alessio, aveva avuto nell'aprile del '59 una bimba. Nonostante gli impegni familiari, quelli derivanti dalla sua corica e dalla laurea che tra breve avrebbe potuto conseguire non cessava però di accudire personalmente a numerose proprietà agricole.
     Una sua sorella, Rosa, aveva sposato Cesare Pignata e dal matrimonio erano nati tre  bambini. Fra i due cognati i rapporti erano tesi per motivi di interesse. La situazione era giunta ad un punto tale che il Pignata aveva deciso di trasferirsi a Casal di Principe, suo paese natio, nell'abitazione della madre.   Il giorno del delitto  Francesco Cassandra  si era  recato in campagna a bordo di una motoretta per sorvegliare dei lavori. Per giungere sul luogo, in contrada Lenza, doveva attraversare un viale fiancheggiato da platani. Fu a quel punto, detto “Parco Petitto”,  che Cesare Pignata si era  posto in agguato per uccidere il cognato. 
     Un giovane, Giovanni Cortino, che stava innaffiando dei pomodori in un campo vicino, lo vide  fermarsi e, incuriosito, gli si avvicinò. Ma l'altro, minacciandolo con la rivoltella lo fece  allontanare. Verso le 10.30 si udì il rombo della motoretta. Poco dopo rintronavano quattro spari. Due proiettili sono andati a vuoto, uno  colpì il manubrio del veicolo, il quarto raggiunse  il Cassandra al petto mentre egli, abbandonata la motoretta, tentava di mettersi a riparo dietro un albero.
     Il decesso non fu mediato. Un contadino che passava soccorse  il ferito e, fatta fermare un'auto, lo caricò a bordo e lo accompagnò  all'ospedale di Aversa. I sanitari si resero subito conto che non vi era più nulla da fare. La  pallottola aveva leso organi vitali ed era soltanto questione di ore. Il Cassandra, ancora in sé, volle  ritornare subito, con la stessa macchina, a casa, dove ad accoglierlo c'era la madre, Rosa.  La moglie e la figlia si erano recate a Napoli a trovare il\ nonno, pensionato delle ferrovie. Alle 11,30 il sindaco giunse  a Villa Literno: un quarto d'ora dopo spirò  tra le braccia della madre.
     L'omicida aveva due precedenti penali, per porto abusivo d’armi ed un  mancato omicidio. Dopo  due giorni dal delitto  l'omicida del sindaco di Villa Literno si costituì presso le carceri giudiziarie di S. Maria Capua Vetere, si è fatto accompagnare alle carceri da un avvocato, è stato interrogato dal magistrato inquirente, ma nulla è stato fatto conoscere delle sue dichiarazioni. 


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