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martedì 30 marzo 2010

rassegna stampa

Le inchieste di Ferdinando Terlizzi

segue Detecrime

Una foto storica: Terlizzi, direttore Detcrime e l'editore C. Lavorino intervistati da Salvati inviato Tv a Gaeta - Anni 80

segue le inchieste di Detective&Crime

Le inchieste di Ferdinando Terlizzi

La 2° Guerra napoletana alla camorra

il libro di Giuseppe Garofalo recensito da F. Terlizzi

L'agenzia "Mediapress" i vertici

Art. 700 cpc per riassumere il direttore Terlizzi

Terlizzi, direttore di Tv can. 57, licenziato, viene reintegrato con provvedimento di urgenza difeso dal Prof. Ciro Centore

Terlizzi direttore responsabile della tv libera Canale 57

camera di commercio di Caserta delibera

Terlizzi Componente della Giunta della Camera di Commercio di Caserta - Anni 80

fine delitto di Cassino -

seque omicidio di Cassino

Omicidio Violo - Avvocati in prima linea a Cassino

Terlizzi nel pool di Detective&Crime

assolto Pietro Pacciani

mercoledì 24 marzo 2010

Carmelo Lavorino intervistato da Giovanna Canzano sul libro di via Poma

Il delitto di via Poma: Raniero Busco cucinato a fuoco lento
Giovanna Canzano on 22 Marzo, 2010

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Giovanna Canzano intervista CARMELO LAVORINO





Canzano 1- La morte di Vanacore e la difesa di Raniero Busco, può parlarmene?

LAVORINO - La difesa di Raniero Busco ha ben poco da gioire per le dichiarazioni del PM relative a "Vanacore sapeva, Vanacore e moglie hanno depistato per 20 anni le indagini, Vanacore ha scoperto il cadavere di Simonetta, ha telefonato almeno a tre persone dell'AIAG (Volponi, Carboni, Caracciolo, ha pulito, ecc. ecc.). Il motivo è semplicissimo, però il lettore deve prima leggere il profilo che ho tracciato da anni e pubblicato", (http://www.detcrime.com/Scheda_viaPomaFinale.pdf).

Canzano 2- Come si è presentata la scena del crimine agli inquirenti?

LAVORINO - Poiché senza ombra di dubbio le evidenze forensi e investigative, le modalità dell'omicidio, l'accanimento selvaggio sulla vittima e le prime azioni dell'assassino sulla scena ci parlano di un soggetto impulsivo, disorganizzato, in preda a rabbia distruttiva, e il rassettamento dei locali, la tentata volontà di pulire la scena, la morte avvenuta entro le 16,30, le telefonate di depistaggio fatte (se avvenute) a Luigina Berettini ed altri,, una serie di alterazioni della scena e di depistaggi, il probabile progetto di fare sparire il cadavere da via Poma sede AIAG, e la chiusura della porta a quattro mandate, ci parlano di un soggetto freddo, ottimo stratega, intelligente, organizzato, controllato e pianificatore, collegato con l'ufficio AIAG, territoriale e ambientale dell'ufficio, conoscitore della struttura e delle regole dell'AIAG.

Canzano 3- Quale è la tesi del PM?

LAVORINO - Il PM mi sembra proporre la seguente intelligentissima tesi: prima, entro le 16,30, Raniero Busco uccide Simonetta, tenterebbe una disorganizzata pulizia, esce dall'AIAG senza chiudere la porta, DOPO, Vanacore scopre la porta aperta, entra, allarma con telefonate i tre dirigenti dell'AIAG, forse altri; scatta allora l'operazione di depistaggio, di alterazione della scena, di inquinamento delle indagini, dell'acquisizione di falsi alibi e di copertura di magagne varie, di strane telefonate di cui alcune non dimostrabili.
La tesi del PM di fatto riconosce due attività sulla scena e sul cadavere: la prima disorganizzata, espressiva e impulsiva, assegnandola a Busco; la seconda organizzata, controllata e coordinata, assegnandola a Vanacore, moglie e gruppo AIAG, così sanando TUTTE le contraddizioni dell'originale impianto accusatorio contro Busco.
DUE COMPORTAMENTI, SCENARI e VOLONTà NON COLLEGATI E NON DIPENDENTI, che hanno agito per scopi diversi.

Canzano 4- Mi parli della sua ricostruzione dell’assasinio.

LAVORINO - Ritengo anche che si risponderà alla mia ricostruzione dell'assassino che ha usato diverse volte la mano sinistra con l'ipotesi "L'assassino ha usate ambedue le mani".
Ritengo, quindi, che Raniero Busco e la sua difesa abbiano ben poco da guadagnare e da gioire da come si sono messe le cose, anche perché mi sembra che il difensore di Busco abbia potuto sottovalutare il suo avversario processuale ed abbia sopravvalutato le proprie armi processuali e strategia, dimenticando che in tal modo le incompatibilità del comportamento dell'assassino (chiusura della porta, depistaggio, rassettamento, eventuale tentativo di fare sparire il cadavere ...) con la figura di Busco cadono. In tal modo resta impigliato nella rete proprio Raniero Busco, senza alibi sino le ore 17,15, col suo dna sulla scena del crimine (saliva sul reggiseno e sul top), col suo morso sul capezzolo sinistro della vittima, con movente (gelosia o rabbia), con le opportunità di essere ricevuto da Simonetta in via Carlo Poma ufficio AIAG.

Canzano 5- Può tracciarmi un profilo dell’assassino?

LAVORINO - Soggetto territoriale dell'AIAG (l'ufficio dove lavorava Simonetta) che usa con disinvoltura la mano sinistra - tanto da sferrare un violento colpo alla tempia destra e ferite al collo, all'inguine - ; soggetto con conoscenza delle password usate da Simonetta per inserire i dati, dei computer dell'AIAG, degli orari di lavoro e delle presenze di Simonetta; soggetto territoriale avendo tentato una sommaria pulizia, avendo effettuato un rassettamento della scena del delitto e la pulizia delle impronte digitali.
L'uccisione è avvenuta entro le 16,30-45: la telefonata fatta a Luigina Berettini è stata effettuata da una complice dell'assassino/a, fa parte di una complicata ed astutissima opera di depistaggio, di alterazione della scena (staging), di presa distanza dal crimine e dalla scena stessa, di procacciamento di alibi, di spostamento del momento del delitto.
Omicidio del tipo d'impeto, in seguito a una profonda ferita narcisistica che ha prodotto rabbia distruttiva, volontà di colpire le zone di bellezza femminile (viso e occhi), di vita (il cuore), di maternità (il ventre), di sessualità (l'inguine): over kill e volontà di annichilire la vittima: 29 colpi di tagliacarte (poi lavato e rimesso a posto)
Omicidio camuffato da tentativo di violenza sessuale e di furto (trafugamento dei soldi, delle chiavi e dei monili d'oro di Simonetta), omicidio di un soggetto prepotente e privo di controllo, after crime di una mente geniale: l'impulsivo e l'organizzato!

BIOBIBLIOGRAFIA

Carmelo Lavorino è direttore del CESCRIN (Centro Studi Investigazione Criminale), membro del WAD (World Association of Detectives), fondatore e direttore tecnico dell’ANACIP (Associazione Nazionale Criminalisti Criminologi Investigatori Penali). Ha fondato e dirige la rivista “Detective & Crime”. È analista della scena del crimine, criminal profiler, consulente in analisi investigative, criminalistiche e criminologiche. È docente universitario e autore del metodo di analisi criminale noto come Metodo Mocci. Fra le sue pubblicazioni, ricordiamo Cogne delitto infernale. Chi ha ucciso Samuele (Pironti, 2006) e Scene del crimine (Aliberti, 2007).

http://www.detcrime.com/
http://www.detcrime.com/cop_ildelittodiviapoma.pdf

CARMELO LAVORINO
IL DELITTO DI VIA POMA
SULLE TRACCE DELL’ASSASSINO
Editore Gruppo Albatros Il Filo


giovanna.canzano@alice.it
338.3275925

Corso di formazione per Giudici Tributaristi

SCUOLA FORENSE S. MARIA C.V.: AL VIA CORSO FORMAZIONE MAGISTRATI TRIBUTARI

Il saluto del Presidente del Tribunale Dr. Andrea Della Selva, del Sostituto Procuratore Generale della Corte di Cassazione dr. Raffaele Cenniccola, del Presidente dell’Ordine degli Avvocati, Elio Sticco, del Componente del Consiglio Superiore della Magistratura Tributaria Avv. Antonio Gravina, del Vice Presidente della Commissione Tributaria di Caserta Prof. Pasquale Menditto, del dr. Pietro Raucci, presidente dell’Ordine dei Commercialisti della Provincia di Caserta. Relatore di turno il Dr. Lucio Di Nosse, Presidente Sezione Fallimentare Tribunale di Napoli.


SANTA MARIA CAPUA VETERE (Caserta), (di Ferdinando Terlizzi) - Ha preso il via presso la Scuola di Formazione Forense di S. Maria C.V., la 6° edizione del Corso per la formazione dei magistrati tributari, con il Patrocinio del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria, della 2° Università degli Studi di Napoli, del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di S. Maria C.V., dell’Ordine dei Dottori Commerciasti di Caserta. Hanno porto il loro saluto, agli oltre 150 iscritti che seguiranno l’intero seminario, che consta di ben 18 moduli, che saranno conclusi l’8 novembre prossimo. In apertura ha preso la parola il dr. Prof. Pasquale Menditto, Vice Presidente della Commissione Tributaria di Caserta, ( il vero deus ex machina dell’intera organizzazione, al quale è stato riservato un particolare ringraziamento da parte di tutti gli oratori che si sono succeduti ). E’ stato poi la volta del Presidente del Tribunale Dr. Andrea Della Selva, del Sostituto Procuratore Generale della Corte di Cassazione dr. Raffaele Cenniccola, del Presidente dell’Ordine degli Avvocati, Elio Sticco, del Componente del Consiglio Superiore della Magistratura Tributaria Avv. Antonio Gravina, del Vice Presidente della Commissione Tributaria di Caserta Prof. Pasquale Menditto, del dr. Pietro Raucci, presidente dell’Ordine dei Commercialisti della Provincia di Caserta. Relatore di turno il Dr. Lucio Di Nosse, Presidente Sezione Fallimentare Tribunale di Napoli. La prima lezione aveva ad oggetto “Le Commissioni Tributarie, giurisdizione e competenza”. Il Dr. Di Nosse, ha intrattenuto gli astanti, per oltre 2 ore, con argomentazioni che hanno interessato avvocati e dottori commercialisti che affollavano la ampissima aula. Intanto sempre presso la stesa sede sono in programma altri importanti seminari di specializzazione. Il primo, organizzato dall’Ordine degli Avocati di S. Maria CV. Avrà inizio il 25 marzo prossimo ed ha per oggetto “La mediazione e la conciliazione delle controversie civili e commerciali”. Relatori: Avv, Bruno Ginnico, che svolgerà il tema: “ La mediazione e la conciliazione, il mediatore: formazione, obblighi e riservatezza. Gli organismi di conciliazione ed il ruolo dell’avvocato nella conciliazione. Sarà la volte dell’avv. Vera Sticco, la quale illustrerà il tema: “Dalle percezioni al conflitto relazione:comunicare efficacemente. La mediazione come negoziato assistito:sessione separate e congiunte”. – Seguità una sessione dell’avvocato Carlo Maria Palmiero che parlerà sul tema:”Il decreto legislativo 4 marzo 2010, n° 28; Le materie soggette al tentativo di conciliazione obbligatoria. Gli obblighi dell’avvocato e l’annullabilità del contratto di patrocinio. Effetti sul processo. L’obbligo di informativa, le modalità di informazione e i contenuti necessari”. Fissato invece per il 13 aprile prossimo e fino al 15 giugno un Corso di aggiornamento formativo per “il bilancio spiegato ai giuristi”. Profili contabili, civili, penali e tributari. Tra i relatori il prof. Mario Campobasso, ordinario di diritto commerciale presso la 2° Università di Napoli; Prof. Mariano D’Amore, ordinario di economia aziendale nell’Università Partenope di Napoli; Prof. Michele Pizzo, Ordinario di Economia Aziendale alla 2° Università; Prof. Raffaele Fiume, Ordinario di Economia Aziendale all’Università Partenope; Dr. Stanislao De Matteis, Giudice della Sezione Fallimentare del Tribunale di Napoli. Infine dal 16 aprile al 13 luglio, un interessante aggiornamento su “Diritti Umani e Processo Penale” a cura del Prof. Giuseppe Riccio. Coordinatore Avv. Mario Covelli con l’organizzazione dell’avvocato Annamaria Sticco.

Detective e Crime

Un documento di solidarietà dell'Assostampa

lunedì 15 marzo 2010

Detective e Crime direttore responsabile Ferdinando Terlizzi


fine inchiesta

le inchieste di Detective e Crime

segue investigazioni Detective e Crime

le indagini di Detective e Crime

Detective e Crime direttore responsabile Ferdinando Terlizzi

lettera dal carcere

Detective e Crime

La 2° Guerra napoletana alla camorra

Il 2° libro di Giuseppe Garofalo

venerdì 12 marzo 2010

Un sammaritano che si fa onore

E' DI SANTA MARIA C.V. (CASERTA) IL PM MINACCIATO A REGGIO CALABRIA

E’ di Santa Maria Capua Vetere il P.M. antimafia di Reggio Calabria minacciato dalla ndrangheta – La sua famiglia vive a in città il padre è un ex funzionario di banca


SANTA MARIA CAPUA VETERE (di Ferdinando Terlizzi) E’ un sammaritano il coraggioso piemme antimafia Antonio De Bernardo che l’altro giorno ha ricevuto una busta con un proiettile. La sua famiglia vive a Santa Maria Capua Vetere ed il padre del dr. De Bernardo, Salvatore è un ex funzionario di banca. Persone perbene. Conoscenti e amici hanno espresso la loro solidarietà alla famiglia. In città tutti ricordano con particolare emozione l’assassinio di un altro magistrato sammaritano Nicola Giacumbi ucciso dalle Br a Salerno allorquando esplicava la sua funzione di Procuratore Aggiunto. “ L' attacco della ' ndrangheta ai magistrati in prima linea” è detto in un dispaccio di Agenzia “in Calabria arriva, puntuale, dopo ogni sequestro di beni. Una busta con proiettile, indirizzata al sostituto procuratore distrettuale di Reggio Calabria Antonio De Bernardo, è stata intercettata in un ufficio postale della provincia di Reggio Calabria. A Vibo Valentia, invece, la minaccia è stata indirizzata al procuratore capo, «Spagnuolo vattene o muori». La scritta è apparsa sui muri nelle vicinanze dell' Oviesse, in pieno centro di Vibo, a cento metri dal Municipio. Gli inquirenti non hanno dubbi. Le intimidazioni hanno matrice mafiosa. Il pm Antonio De Bernardo è il magistrato che in questi ultimi anni ha seguito le più importanti inchieste di ' ndrangheta sul traffico della droga nella fascia jonica reggina. Si è occupato delle famiglie Iamonte di Melito, ma anche dei Cordì e Cataldo di Locri, ai quali sono stati sequestrati beni per milioni di euro. E anche le minacce al procuratore Mario Spagnuolo sarebbero indirizzate a bloccare l' attività della procura di Vibo che, dopo anni di silenzio, ha messo le mani sugli affari delle cosche. Dieci milioni di euro di immobili sequestrati negli ultimi giorni a esponenti della criminalità del luogo, molti dei quali non conosciuti dal fisco, potrebbero avere allarmato i clan della zona. «Tutto questo lavoro investigativo potrebbe però risultare nullo, perché tra due mesi alla procura di Vibo resteremo solo in due», ha spiegato Spagnuolo. La catena di intimidazioni che si è abbattuta in Calabria dall' inizio dell' anno a oggi preoccupa gli inquirenti. Il procuratore di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone sostiene che «la situazione a Reggio Calabria continua a essere estremamente pesante e questo episodio è la conferma di uno stato di tensione all' interno delle cosche della ' ndrangheta che sfocia in attentati e intimidazioni a magistrati, forze dell' ordine e giornalisti». Per Enzo Ciconte, docente di storia della criminalità organizzata all' Università Roma 3, «la ' ndrangheta non fa proclami e non annuncia le sue strategie». Questi episodi, però, non sono altro che «messaggi di tipo terroristico che la mafia calabrese invia al mondo. Per far sapere che, nonostante gli arresti, e i sequestri di beni, è ancora viva e non accusa segni di cedimento alcuno», sostiene Ciconte. Segnali inquietanti su quello che potrebbe accadere in Calabria giungono anche dalle dichiarazioni di alcuni pentiti. Dalle confidenze di Gerardo D' Urso si è potuto accertare il tentativo dei boss della Piana di Gioia Tauro di uccidere la parlamentare Angela Napoli. E sempre D' Urso ha parlato di un piano per eliminare l' ex pm della dda di Catanzaro Marisa Manzini.