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domenica 21 febbraio 2010

(20) E’ bene riassumere, brevemente, per i più giovani, la vicenda della nascita di Baia Domizia la nota località turistica balneare situata nel golfo di Gaeta nel nord della Campania ai confini con il Lazio.



Originariamente era compresa tutta nel comune di Sessa Aurunca, con la costituzione nel 1975 del comune di Cellole, ( la cosiddetta rivolta di Cellole ) la metà sud ed est del suo territorio è stata inserita in quest’ultimo. Deve il suo nome al fatto di essere inserita al centro della baia nel Golfo di Gaeta e sulla cosidetta Riviera Domiziana, nome che indica tutta la costa della Provincia di Caserta su cui correva l’antica via Domitiana che si staccava dalla via Appia per raggiungere Pozzuoli. La località nasce come località balneare d’élite agli inizi degli anni ’60. La prima pietra fu posata il 27 luglio 1965.
Nacque per iniziativa di alcuni grossi imprenditori veneti riuniti nella SpA Aurunca Litora. Il presidente della Aurunca Litora, il “padre” di Baia Domizia fu l’imprenditore padovano Giuseppe Longato in quegli anni uno dei più grossi produttori di mobili componibili e complementi d’arredo di “design” d’Italia. In un allora rinomato libro-scandalo ( come gfià detto ) della fine degli anni 70 - “Dossier Baia Domizia” del giornalista Silvio Bertocci, l’iniziativa fu inquadrata come una commistione tra affari e politica tra quegli imprenditori e la potente Democrazia Cristiana veneta di Mariano Rumor e la Dc sia Campana che di Sessa Aurunca vicina a Giacinto Bosco. Il Bertocci, la descrisse come una enorme speculazione edilizia utile a far arrivare al partito sostanziose “mazzette” e a perpetuare il potere dei politici locali attraverso la creazione di nuove clientele. Baia Domizia nasce e si sviluppa negli anni 60 inserendosi pienamente nello spirito di quegli anni, anni nei quali tutto appariva possibile. Nasce come esperimento avanzato e moderno di pianificazione urbanistica. L’utopia imprenditoriale di realizzare nel depresso sud Italia in un territorio strutturalmente arretrato, un centro turistico-residenziale tra i più avanzati d’Europa. Si capisce come il progettista abbia voluto tutelare in modo particolare la tranquillità di chi vi avrebbe soggiornato. L’asse viario centrale della zona centrale è completamente curvilineo ed è intervallato alle intersezioni con la strada di scorrimento esterno, da una serie di rotatorie. Una soluzione che solo oggi si comincia ad adottare in Italia.

Il progetto prevedeva la costruzione di tre “nuclei insediativi”, caratterizzati da una maggiore densità edilizia, che sarebbero dovuti sorgere a due km. di distanta l’uno dall’altro. Ai tre nuclei sarebbero state integrate, nel mezzo, due zone estensive, con una distribuzione edile più diradata e dispersa nel verde, ed infine da due zone allora definite “sportive” che avrebbero dovuto chiudere rispettivamente a nord ed a sud l’insediamento.

Le zone definite sportive avrebbero dovuto ospitare: a nord sul fiume Garigliano un porto turistico destinato ad ospitare sia natanti da diporto che di grande cabotaggio. A sud invece si sarebbe dovuto realizzare una zona “termale”, vista la presenza di sorgenti sulfuree provenienti dalla confinante “sinuessa” località di Mondragone, antica bocca eruttiva del vicino vulcano spento di Roccamonfina.

Il progetto restò incompiuto, furono realizzati solo il nucleo sud e quello centrale, l’insediamento “zona nucleo nord” e le zone sportive con il porto turistico fluviale furono bloccate dalla cosidetta “legge Galasso” del 1980 che impediva di edificare a 500 m dalle coste. In ogni caso esse non sarebbero state comunque edificate dal Longato, costretto dalle difficoltà della sua azienda, e a causa dei continui ricatti e delle continue pressioni ambientali a rinunciare al “sogno”.

Ricordano ancora oggi in molti come alla frontiera del brennero un cartellone gigante con la pubblicità della nuova località accogliesse i turisti provenienti dal nord europa fino alla fine degli anni ottanta. L’Aurunca litora pianificò una imponente campagna pubblicitaria sui mercati internazionali che dette immediamente i frutti sperati. In quegli anni i mercati di riferimento erano sopratutto quelli del nord Europa la Gran Bretagna, la Germania, la Svizzera, la Francia ed i Paesi Scandinavi. Una gran massa di turisti invase la nuova località alla moda.Tra di essi tutti i Vip dell’epoca. Si ricordano tra i tanti altri, Michelangelo Antonioni con la compagna Clare People, John Lennon e la sua rolls royce venuto a salutare l’ex consorte Cinthia Powell in vacanza con il figlio Sean, Almirante in compagnia del suo dobermann, Peppino de Filippo, Totò, Patty Pravo, un giovane principe Karim Aga Khan venuto a Baia a prendere spunti per la sua creatura la Costa Smeralda che nasceva nello stesso periodo. Le notti di Baia Domizia di quegli anni sono leggendarie nel ricordo di chi le ha vissute. Le piazzette del centro erano affollate ed animate da “bella gente” vestita da gran sera.

( In galera, in galera 20° - Continua )

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