ENTRAMBI CELEBRATOSI CON ENIGMATICI RISVOLTI
POCO CHIARE LE ACCUSE E LE DIFESE
GUERRA TRA PERITI E SUPER PERITI
RINVIO AL 18 MAGGIO E 15 GIUGNO
S. Maria C.V. ( di Ferdinando Terlizzi ) – Ieri l’avv. Michele Santonastaso, accusato di vari reati, ha dovuto sottostare ad un fuoco di fila di due presidenti ( collegio 1° Sezione Rossi, Montanaro, Auriemma ) e altro collegio ( Mazzaro, Balato, De Risi ). Nel primo processo era accusato di essere il legale dei boss imputato assieme al Prof. Alfio Fichera, che avrebbe corrotto per favorire Aniello Bidognetti, ( l’altro imputato Francesco Bidognetti era collegato in video conferenza dal Supercarcere di Parma); nel secondo è accusato di aver ricevuto notizie riservate ( delazioni del pentito Armando Martucci ) trasmessegli attraverso l’avvocato Catello De Capua difensore di vari collaboratori di giustizia ( ex coimputato e condannato a 2 anni per patteggiamento).
Entrambi i processi, dopo una lunga istruttoria dibattimentale, sono stati rinviati, quello relativamente alla collusione con i boss al 18 maggio mentre quello per l’accusa di aver ricevuto delazioni dal collega avvocato De Capua, dopo breve preliminari eccezioni, è stato rinviato per diversa composizione del collegio al prossimo 15 giugno.
Gli avvocati difensori di Santonastaso, Giuseppe Garofalo, Gaetano Pastore, Stefano Sorrentino e Laura Arena, hanno completato il controesame dei tre super periti. C’è, intanto viva attesa per lo scioglimento della riserva delle eccezioni che contestano l’uso di saggi fonici provenienti da altri processi ( uno per esempio è il processo “Operazione Domitia” ) nonché l’apparizione e la sparizione di due bobine.
I tre periti, chiamati a deporre dal pm Antonello Ardituro della Dda di Napoli, invece, avrebbero riscontrato "errori macroscopici" sulla perizia fonica di un'intercettazione ambientale eseguita dal professore dell'Universita' di Catania Alberto Alfio Natale Fichera, nominato perito dal tribunale di Napoli nell'ambito del processo per il duplice omicidio di Enrico Ruffano e Giuseppe Consiglio, avvenuto a Napoli il 28 aprile del 1999 in cui erano imputati tra gli altri Aniello Bidognetti, figlio del boss Francesco Bidognetti detto Cicciotto e' mezzanotte, Luigi Cimmino, capoclan del Vomero, e il suo gregario Vincenzo Tammaro.
I periti Ugo Cesari, Roberto Porto e il maggiore del Ris di Roma Sebastiano Zavattaro, hanno spiegato che "il saggio utilizzato per la perizia sulle voci di Bidognetti e altri affiliati non era strutturato sul caso in esame". Uno dei difensori di Fichera, l’avv. Giovanni Avila, sostiene addirittura che ci sia stato uno scambio di perizie che abbia indotto in errore la procura. Su questo tema si è sviluppato un lungo faccia a faccia tra le difese, l’accusa e i tre periti che sono spesso caduti in evidenti contraddizioni.
Sulla comparazione delle tre perizie, sulla esiguità dei saggi fonici a disposizione, sui metodi, sulle analisi e sui diversi programmi adottati ( Idem – Multi Speech, Model 3700 ) si è sviluppato il dibattito che è andato avanti per circa 5 ore. In particolare l’avvocato di Fichera Avila ha messo in serie difficoltà i tre “tenori” che spesso hanno “cantato” facendo una serie di “stecche”: errori di comparazione, metodo soggettivo o oggettivo, sugli eloqui e sulle fonti, sugli sviluppi investigativi di altri processi, sulle perizie effettuati con processi similari etc. etc.
Si è avuta netta la sensazione che i super periti invece di chiarire le idee al tribunale ( che deve capire il tutto perché la prova è quella che si forma in udienza ) hanno instaurato nelle teste degli astanti una serie incredibile di dubbi e di contestazioni. Spesso il Presidente Rossi è dovuto intervenire per sedare gli animi ed ha detto che basta ammettere che uno ha sbagliato perché la verità assoluta non esiste ed è anche vero che le perizie – nei vari giudizi – possono anche cambiare.
Certamente molti sono i punti oscuri delle operazioni peritali: sono spariti i dati da un computer dell’ing. Porto ( la cosa è assai strana ) per l’inserimento di virus ( è poco credibile essendo l’ing. Porto un perito della DdA ) e che aveva nei suoi archivi dati sensibili senza protezione??? E ancora l’acquisizione dei master dei computers di Fichera che non si trovano, le critiche alle 8 perizie di Fichera. Uno dei periti ci ha tenuto a precisare che3 se ci è stato qualche errore non vi è stata tuttavia cattiveria. Ma questo che significa? I periti hanno detto di essere stati trattati – nel corso del controesame - ad interrogatori del tipo commissario di polizia e che in definitiva loro hanno esaminato i documenti ghe la polizia giudiziaria ha consegnato.
Per questo e con questi errori ( non escluso la scelta di comparazione dei saggi fonici sul fatto che Bidognetti ad OK abbia letto “occai”, sulla scelta dei programmi in vernacolo, sulla causalità nell’esaminare le vocali, – oggi palesati in udienza - Fichera, professore dell’Università di Catania, fu arrestato. Santonastaso è detenuto ( in quello che lui stesso ha definito l’Hotel a 5 stelle di Secondigliano ) da oltre un anno e mezzo ed ha risposto con decisione e grinta – nel corso delle sue dichiarazioni spontanee - ed ha fatto intendere che si sta assistendo ad un vero e proprio massacro. Ogni parte ha tentato di demolire quanto asserito da controparte. Un vero caos. Una bolgia giuridica ed una Babele difficilmente comprensibile. Il processo si presenta veramente ingarbugliato talmente che paragonarlo a quello di Franz Kafka sarebbe un oltraggio.
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