Con la costituzione delle parti, richiesta di acquisizione di atti di processi e rinvio. Si e’ conclusa cosi’ l’udienza che apre il processo presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere a carico di Mario Landolfi, ex presidente della commissione di vigilanza sulla Rai ed ex ministro delle Comunicazioni. Landolfi, in aula al primo piano del palazzo di giustizia, questa mattina, accompagnato dal senatore Gennaro Coronella, e’ accusato di concorso in corruzione e truffa, aggravati dall’ aver agito per favorire il clan camorristico dei La Torre. Difeso dagli avvocati Nicola Buccico e Michele Sarno, dovra’ difendersi nel corso del procedimento davanti ai giudici della prima sezione penale del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presidente Pierluigi Picardi. Il pm della Dda di Napoli, Alessandro Milita, nell’udienza di questa mattina, ha gia’ chiesto l’acquisizione da parte del tribunale della sentenza di primo grado emessa nel marzo del 2009 con rito alternativo dal gip di Napoli Enrico Campoli che ricostruisce la dinamica tra lo scambio di assunzioni all’Eco4 e voti elettorali. La vicenda e’ quella, infatti, del Consorzio sulla gestione dei rifiuti Eco4. Landolfi – secondo l’accusa – corruppe un consigliere comunale di Mondragone, la sua citta’, inducendolo a dimettersi per evitare lo scioglimento del consiglio; in cambio gli offri’ un posto nella futura giunta e un contratto di lavoro dalla durata di tre mesi per la moglie, la quale peraltro, si limito’ a percepire lo stipendio. Del mancato scioglimento del consiglio e dunque della permanenza in carica del sindaco beneficio’, per il pm Alessandro Milita, il consorzio Eco4, una societa’ a capitale misto attiva nel settore della raccolta dei rifiuti che nell’ordinanza di custodia cautelare il gip definiva “pura espressione della criminalita’ organizzata”. “Una vicenda assurda – ha commentato Landolfi poco prima dell’ inizio dell’udienza – io sarei accusato di una corruzione per le dimissioni di un consigliere comunale in cambio di un posto di lavoro alla moglie. Questa storia io la conosco solo attraverso gli atti giudiziari, tutto cio’ di cui mi si accusa non risulta in nessuna parte dell’inchiesta, contro di me non c’e’ un solo elemento in grado che faccia emergere il mio intervento”. L’udienza e’ stata rinviata ieri al 9 ottobre. “Verro’ a tutte le udienze, a meno che non sia estremamente importante la mia presenza in decisioni “, ha concluso Landolfi.
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