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martedì 17 luglio 2012

TRIBUNALE DI SANTA MARIA CAPUA VETERE UFFICIO DEL GIUDICE PER LE INDAGINI PRELIMINARI ORDINANZA APPLICATIVA DI MISURA CAUTELARE parte quarta


C: E perché il sabato e domenica mica io vado in ufficio?
F: Eh.
C: Sono sempre libera il sabato e la domenica.
F: Eh allora adesso faccio in modo che vi parlate.
C: Eh ... quando mai e certo che è possibile però si deve parlare da vicino ovviamente.
F: E' logico io ti ho comunicato solamente che è una persona mia.
C: Tranquilla tranquilla non ci sono problemi.
F: Hai capito.
C: Stai tranquilla.
F: E quindi ... però o di sabato o di domenica perché lei lavora tutta la giornata.
C: Ah e va bene dai ...
F: Eh.
C: Quando me la ... mi fai chiamare un poco prima e io subito mi intendo possibile perché poi sto in zona.
F: Eh magari quella cosa là ... la prima cosa quella là poi ha ... lei ha circola solo il motorino.
C: Ah ho capito e va bene.
F: Va bene ... ma tu dopo vai a casa?
C: E più tardi vado a casa adesso sto ... ho da fare alcune cosette ancora qua in zona.
F: Va bene.
C: Eh va bene.
F: Ok ciao ciao.
C: Ciao ciao.
È chiara in questo caso la disponibilità della Sangiovanni e della Bondetti a fare inserire altri figuranti in nuove truffe assicurative.
Telefonata nr. 1209 del 13.01.2011 alle 17:11
C: BONDETTI Clara,
F: SANGIOVANNI Francesca,
F: Eh Chiara.
C: Eh Francesca è caduta la linea.
F: L'ho cacciato anche di casa ho detto non ti far trovare più a casa mia altrimenti qua chiamo i Carabinieri perché a me piace avere a che fare con le persone per bene persone che dicono una parola ...
C: E va bene.
F: Siccome tu ne hai diverse di parole ho detto io non mi piace come agisci e quindi ... sto tutta ...
C: A parte che poi gliel'ho spiegato che è una cosa ...
F: Ho tutto il sangue alla testa ho la pressione a trecento (300) credo perché me ne sono andata che lui sbatteva le porte i muri le ...
C: E perché oggi sbatteva le mura perché?
F: No oggi pomeriggio perché oggi io sono andata a casa ed è successo tutto oggi.
C: Ah.
F: Io non lo avevo visto prima.
C: Ma per la cosa mia?
F: Eh anche.
C: E che c'entra ...
F: Anche.
C: Perché la cosa mia non è venuto ...
F: Anche perché io ho detto non voglio fare brutte figure ... io non sono abituata a fare brutte figure.
C: Ma qual'è il problema ha l'assicurazione scaduta adesso che non p venuto?
F: Eh non tiene l'assicurazione.
C: Va bene e l'abbiamo detto questo voglio dire no.
F: Comunque Chiara se c'è da rispondere di qualche cosa ne rispondo ampiamente io e ti ripeto perché io sono una persona per ... dopo di te ... ma una persona molto ...
C: Eh va bene ma questo ... questo nessuno l'ha messo mai in dubbio.
F: Quindi tu l'avvocato non perdete niente non vi preoccupate che ne rispondo io.
C: Questo già è un pazzo quando devi parlare con questo scemo qua è una tarantella.
F: Ho capito ma io ... io non posso ... ad un certo punto non posso piangermi i problemi degli altri ... adesso per esempio a questa qua non mi ci voglio mettere proprio in mezzo perché io ... io posso dire di me ma degli altri non posso rispondere.
C: E io questo il consiglio che ti dò levati da mezzo si si.
F: Quindi siccome io non ... non mi piace fare e mettere ... fare questioni hai capito? perché io non mi piace confondere amicizia e lavoro e allora amicizia è una cosa e il lavoro ne è un altro ... siccome io quando sono io posso dire sbaglio pago ma non posso pagare per gli altri.
C: Eh certo ... eh certo.
F: Quindi a questa qua ...
C: Hai ragione.
F: Adesso dico che non si può fare niente.
C: Si si dici così si effettivamente meglio che fai così.
F: A Francesco purtroppo se devo pagare qualche cosa la pago io però ti chiedo questa cortesia non mi paragonare mai più a Maria perché altrimenti ...
C: No no.
F: Veramente mi ... mi sono molto dispiaciuta già l'altra volta però non ho detto niente però ero pronta a dire la seconda volta che me lo dici veramente mi arrabbio ... mi arrabbio di brutto ... scusami se mi sono arrabbiata ...
C: No no no.
F: Ma io sono fatta così ... quando mi sale il sangue alla testa può essere anche mia madre ... chiunque esso sia mi sale e basta.
C: Certo va bene va.
F: Scusami.
C: No no ...
F: Ma io non posso farci niente.
C: Ci sentiamo con calma dai va bene?.
F: Grazie ciao.
C: Ciao ciao.
In particolare dal testo della conversazione che precede si comprende che uno dei soggetti che si era prestato come protagonista del falso sinistro aveva l’assicurazione del veicolo scaduta e questo impedisce alla Bondetti di utilizzarlo per la truffa escogitata.
Telefonata nr. 1447 del 23.01.2011 alle 20:18
C: BONDETTI Clara,
F: SANGIOVANNI Francesca,
C: senti ti volevo dire che giovedì c'è un'altra vista dall'avvocato quella lì per quell incidente di via San Rocco che ti deve vedere il medico legale e ti hanno chiamato con urgenza a visita...!quindi vuole sapere la valutazione del tuo danno dal medico dello studio..!
F: giovedì..
C: giovedì alle sei e mezza , sei sei mezza...!
F: sei e mezza.
C: te lo sto dicendo prima per poter trovare un avallamento..
F: è..è... ora mi organizzo, ora mi organizzo. caso mai giovedì vengo prima e mangiamo insieme..
C: ho detto meglio che c'è lo dico prima che poi all'ultimo momento non riesce....
F: a sganciarmi...! Ma sapessi quello che ho passato oggi tu non hai idea..!! allora Napoli , via Palizzi Secondigliano, Secondigliano Varcaturo, Varcaturo via Simone Martini, Simone Martini Varcaturo, Varcaturo Secondigliano, Secondigliano via Palizzi....
C: ehe va bene orami si è capito il problema e quello è....!
F: hai capito...? e quello è...però ci sono i miei torna conti... il pieno della benzina..
C: ehe... va bene certo è normale...
La stessa Sangiovanni Francesca risulta essere stata investita anche da un altro veicolo il cui conducente è rimasto ignoto, dopo solo quattro mesi dal precedente investimento: il sinistro si sarebbe verificato in Napoli alla Via A. D’Isernia il 20.10.2009 e, subito dopo l’incidente, la donna si sarebbe recata presso il pronto soccorso Loreto Crispi dove veniva giudicata guaribile in giorni 5. Anche in questo caso, accanto a una serie di considerazioni logiche insormontabili, per le infinite coincidenze di cui s’è detto, la falsità del sinistro in oggetto si evince oltre che dal coinvolgimento sicuramente anomalo della Sangiovanni, anche per via del fatto che nella scheda rinvenuta all’interno del fascicolo sequestrato sono indicati quali testimone Frippa Filippo e Bollente Luigi, i quali sono direttamente coinvolti nella presente indagine. Altro dato sicuramente singolare, del pari privo di ogni plausibile spiegazione logica alternativa, è che all’interno del fascicolo sequestrato c’era anche un foglio A4 recante la fotocopia del documento della Sangiovanni e poi sono riportate le modalità relative a come sarebbe avvenuto il sinistro. Nella parte bassa del foglio è trascritta la seguente frase “rif. dolore spalla sinistra e polsi … approntare documentazione”. E effettivamente la documentazione è stata poi “approntata” con due esami radiografici a firma Mazzacca (dunque sempre collegabile al Belfiore e al Centro Radiologico Massa) a distanza di due mesi, caratterizzati da due prognosi diverse, nel senso che la prognosi ultima del 20.02.2010 parla di lesioni post traumatiche al polso sinistro e di sottile falda intrarticolare al polso destro, cose non evidenziate nel primo esame. Ancora una volta, anche in questo caso la dottoressa Salati ha provveduto poi a dei certificati medici datati rispettivamente 3.11.2009, 30.12.2009,18.01.2010 e 15. 2.2010 con cui ha prolungato la prognosi.(all. 131)
Tra gli altri sinistri stradali falsi ricostruiti dalla PG v’è poi quello che poi ha dato vita al giudizio tra Vitale Luigi contro ANM e Generali Assicurazione. L’incidente sarebbe avvenuto il 9.03.2009, in Napoli, tra la autovettura alla cui guida vi era Vitale Luigi ed un autobus del trasporto pubblico.
Attraverso lo studio associato che lo assiste, si era poi rivolto alla compagnia assicurativa Generali per l’indennizzo diretto che veniva liquidato, in data 19.06.2009, con un assegno di euro 1000.
La compagnia assicurativa ha liquidato il sinistro in quanto nel corso degli accertamenti il Vitale ha esibito dichiarazione testimoniale da parte di Nicola Pecorelli. (allegato 132)
Il giorno dopo la liquidazione dell’indennizzo per sinistro di cui sopra, cioè il 20.07.2009, lo stesso Vitale Luigi, alla guida della medesima autovettura dell’incidente precedente era incorso anche in un altro sinistro, stavolta contro un mezzo di proprietà della società Leasys. Inutile dire che anche in questo caso Vitale, per il tramite del legale dello studio associato, si era rivolto alla Compagnia assicurativa Generali per l’indennizzo diretto, che gli veniva liquidato in data 09.10.2009 con un assegno di euro 600. (all. 133)
Ancora dopo un altro mese, il 16/11/2008 lo stesso Vitale rimaneva vittima di un altro sinistro stradale, che poi dava origine al giudizio tra Vitale Luigi contro SDA e Generali Assicurazione
Il sinistro sarebbe avvenuto in data 16.11.2009 in Napoli, tra la medesima autovettura coinvolta negli incidenti precedenti, alla cui guida vi era Vitale Luigi, e dall’altro un camion di una ditta privata.
Il Vitale, per il tramite del legale dello studio associato, si rivolgeva alla Compagnia assicurativa Generali per l’indennizzo diretto. Anche in relazione a tale controversia vi è stato il disconoscimento da parte del conducente del camioncino ed è stata iscritta causa civile davanti al giudice di Pace di Napoli. I testi indicati da Vitale sono i soliti Bollente Luigi e Frippa Filippo (si veda l’all.134).
Se non si fosse in presenza di una serie di delitti sistematica e senza remore, la cadenza e la frequenza con cui Vitale incapperebbe in incidenti stradali sarebbero quasi da ridere.
Ma la vita sulla strada di quest’ultimo resta comunque estremamente intensa, tant’è che nelle occasioni in cui non era lui l’incidentato, misteriosamente Vitale Luigi si trovava ad essere presente come testimone. È il caso ad esempio del giudizio tra Catalano Anna contro Erco congress e Milano Assicurazione, in relazione a uno scontro che sarebbe avvenuto il 28.10.2009 in Napoli, tra la autovettura condotta da Catalano Anna e il conducente di un camion di una ditta privata. Anche per questa vicenda vi è stato il disconoscimento da parte del conducente del camioncino. Oltre a Vitale Luigi, l’altro teste indicato dallo studio legale nel giudizio risarcitorio è il solito Bollente Luigi (si veda l’all.135)
Ugualmente Vitale Luigi avrebbe assistito al sinistro stradale tra tale Tuttolomondo Fabio contro un autobus dell’ANM, che sarebbe avvenuto il 14.09.2009 a Napoli, tant’è che nella vertenza risarcitoria con l’Uniqua Assicurazione, poi conclusasi con un indennizzo diretto riconosciuto con un assegno di euro 900, lo studio legale patrocinante, con cui collabora la Bondetti esibì una dichiarazione testimoniale a firma del Vitale Luigi (si rinvia all’allegato136)
Per una singolare coincidenza (!), del resto, anche qualche mese prima l’11.03.2009, il solito Vitale Luigi avrebbe assistito ad un altro sinistro stradale che coinvolgeva un autobus dell’ANM, stavolta con il pedone Di Mascio Antonio. Nel relativo giudizio, tra quest’ultimo contro ANM e Milano Assicurazione, in cui vi è il solito certificato di aggravamento della prognosi a firma della dott.sa Salati, compare Vitale come testimone. Il sinistro era stato disconosciuto dalla controparte, ma è stato poi ugualmente liquidato per ben 5500 euro in data 27.04.2010.(si veda l’all. 137)
Ancora una testimonianza in giudizio innanzi al Giudice di Pace di Napoli Vitale Luigi l’ha sostenuta il 26.11.2010, nel giudizio tra Ribera Antonello contro Enerambiente e Fondiaria SAI, con riferimento a un incidente che sarebbe avvenuto tra la vettura condotta da Ribera Antonello ed un veicolo della società Enerambiente. Inutile aggiungere che Ribera era rappresentato dal solito studio legale associato Bellucci Accattatis (all.138)
Tra gli altri sinistri stradali e relativi giudizi istruiti dalla Bondetti con la medesima tecnica, avvalendosi di documentazione falsa creata ad arte e di soggetti compiacenti adoperati come figuranti negli incidenti c’è quello che sarebbe avvenuto il 4.10.2010 in Napoli allorché Barbaro Giovanni veniva investito da un veicolo il cui conducente dopo l’urto si dileguava. Come da protocollo, anche in questo caso referto del pronto soccorso del Loreto Crispi dove il dottore Stozzetti pronosticava una guarigione in 10 giorni per le lesioni riscontrate, poi prognosi allungata dalla Salati e, infine, solito referto radiologico del centro Massa che accertava lesioni post traumatiche. (all. 139)
Interessante è anche il caso della vertenza tra Toscanesi contro ANM e Fondiaria SAI, relativo a un incidente che sarebbe avvenuto in Napoli il 9.11.2010 tra la autovettura condotta da Toscanesi Mario ed un autobus dell’ANM. La richiesta risarcitoria era stata avanzata dall’avvocato dello studio associato Bellini Accattatis ed è stato poi raggiunto un accordo per la liquidazione per 1100 euro, anche in forza di una inviata dichiarazione testimoniale inviata alla compagnia assicurativa a firma di un testimone che aveva asserito di aver assistito al sinistro causato dal pullman.
Le intercettazioni telefoniche hanno dimostrato che anche Toscanesi aveva un rapporto con la Bondetti, attraverso l’intercessione di un tale Michele che svolge l’attività di portiere di palazzo. Il testo delle conversazioni che seguono dimostra in modo chiaro e senza bisogno di commenti come siano pendenti degli accordi quanto meno sospetti se non del tutto illeciti tra la Bondetti, il portinaio Michele e Toscanesi, i quali infatti nelle telefonate più volte concordano che sia opportuno non parlare al telefono delle varie faccende e questioni che li accomunano e li coinvolgono. D’altro canto presso l’abitazione della Bondetti è stata rinvenuta una cartellina trasparente contenente le fotografie della Renault Twingo di Toscanesi e la polizza assicurativa dello stesso veicolo, che evidentemente era pronto per essere impiegato di lì a poco anche in qualche altro sinistro stradale.(all.140)
A riguardo si leggano le trascrizioni delle telefonate che seguono.
Telefonata nr. 851 del 05.01.2011 ora 16.04.57 durata 0:00:49.
P: pronto...!
C: ciao Michele sono Chiara..
P: ciao salve.... non sono Michele. Non c'è Michele ora perché è andato a parlare con quella persona..!!
C: aha..si..va bene .! io ci volevo dire che c'è una persona che mi ha portato lui un cliente.... mi deve fare la perizia...una persona che interessa a lui Toscanesi.
P: ok va bene...!! quando arriva glielo riferirò..
C: grazie...! cosi fissa la perizia e l'orario
P: ok salve
C: grazie ciao..
Telefonata nr. 859 del 05.01.2011 ora 16.22.18 durata 0:02:12.
C: salve Michele...ciao..ciao...
M: Ciao signora Chiara buona sera..!
C: ciao Michele...!
M: dimmi
C: io ti ho chiamato per la perizia..!! perché ci sta quella persona e per correttezza TOSCANESI... che sarebbe quella Renault Twingo..
M: è...!
C: tu hai detto che è una persona che ti appartiene giusto..?
M. è....!
C: allora io sto chiamando te perché qui c'è una perizia che si deve fare il giorno ....Toscanesi..... 11 gennaio 2011 ore 12:30 qui dove sei venuto tu...!
M: aha....! va bene..! allora..!
C: perciò ho chiamato prima a te e non ho chiamato ....
M: signora Chiara come avete detto..?? 11 gennaio..?
C: 11 gennaio che dovrebbe essere martedì..?
M: martedì verso le.... la mezza..
C: è la mezza...! deve venire un pò prima verso le 12 e venti....!
M: aha..! ho capito..!
C: hai capito..? sto chiamando a te e non ho chiamato a Mimmo perché giustamente tu mi hai detto che è persona tua ed allora io per correttezza sto chiamando te..!
M: senti una cosa signora Chiara..? e se ve lo mando a voi direttamente..?
C: ehe va bene... lo aspetto sempre là fuori...!!
M: ehè...!! va bene..vicino alla chiesa a Santa Lucia..?
C: sempre là si...! si deve mettere dove sta il tabaccaio..! perché già si mette in postazione e ci fa la perizia... hai capito...?
M: è.. va bene..! signora Chiara
C: dimmi...!
M: il fatto quello là dovete aspettare perché quella persona non è venuta..!
C: ho capito..! ma verrà..?
M: però...però... io già gli ho parlato di una mezza cosa...!
C: che si può vedere la casa...?
M: dobbiamo prendere un appuntamento con voi per andarci a parlare da vicino..!!
C: è ok...!
M: per altre situazioni pure..!
C: è ho capito ma non è impossibile comunque....!!
M: no....no...
C: va bene mi dite voi quando... mi dici tu quando si può fare...?
M: ehè... quando voi... voi di pomeriggio siete sempre disponibile..?
C: si sempre..!
M: oho il martedì e il giovedì..?
C: il martedì ed il giovedì..... allora facciamo martedì prossimo...!
M: ora vediamo.... o martedì oppure giovedì..! perché devo vedere se lui è allo studio..!
C: va bene...!!
M: va bene...?
C: d'accordo..!
M: allora l'undici...
C: alle dodici e venti..!
M: ok ciao..
C: ciao...
Telefonata nr. 905 del 07.01.2011 ora 08.48.19 durata 0:00:40.
C: Michele..?
M: buongiorno signora Chiara..
C: ciao Michele..! si dimmi Michele dimmi...!
M: stavate dormendo..?
C: è mi sono svegliata un pò più tardi oggi non ti preoccupare..!
M: senti una cosa..! verso le due vi posso mandare Toscanesi perché è arrivata quella carta dalla SAI..?
C: si..si... me lo mandi..! me lo mandi..!
M: ehe...gli do il vostro numero così lui vi chiama..?
C: si..si... va bene grazie..!
M: va bene ciao..
Telefonata nr. 914 del 07.01.2011 ora 14.00.25 durata 0:01:53.
C: pronto..!
T: signora Chiara buongiorno sono Toscanesi quello della Twingo...!
C: chi è lei scusi..?
T: il signore della Twingo...!
C: si.... il signore della Twingo... amico di chi...?
T: di Michele il portinaio..!
C: aha....si..si...dimmi ...di Michele....!!
T: buongiorno signora salve...!!
C: ciao ...ciao...io mi chiamo Chiara...!
T: Chiara ho chiamato questa mattina perché ho ricevuto una carta dalla SAI..
C: è...!
T: io già sono qua dove facemmo le foto perché c'è uno sciopero e sono venuto direttamente qua dietro..!
C: ho capito... ma.. non sò... oggi è la perizia...?
T: no...allora la perizia è martedì undici..!
C: appunto..
T: ora questa mattina ho ricevuto ....dalla mia assicurazione una carta dicendo dei testimoni... non sò di cosa si tratta...!
C: ahha è la classica carta......
T: è la carta....
C: non preoccuparti devi fare la perizia soltanto..! non ti preoccupare..!
T: no perché Michele mi ha chiamato e mi ha detto fai subito là portala.... mi ha fatto venire subito qua...!
C: e va bene allora se mi aspetti dieci minuti me la dai comunque...!
T: come volete ..! se non serve io me la riporto.....!
C: la perizia la dobbiamo comunque fare martedì...!
T: martedì undici..! questo lo sò..!
C: mi posso segnare il tuo cognome..?
T: si...
C: rimane tutto tale e quale.... il tuo cognome come ti chiami..?
T: Toscanesi
C: aha Toscanesi..! e ora mi segno questo tuo numero..!
T: Toscanesi Mario..!
C: ci vediamo martedì..! va bene..?
T: martedì undici qua...! allora questa carta me la porto non serve..?
C: ciao ciao..
T: ciao buona giornata..!
C: ciao altrettanto..!
Telefonata nr. 1041 del 10.01.2011 ora 21.42.26 durata 0:00:48.
M. pronto..!
C: we Michele scusami... mi sono dimenticata una cosa..!! perché non lo accompagni domani Toscanesi quando viene a fare la perizia..? cosi....
M: ehe non posso venire..!
C: aha non può venire..? ho capito.. perché lui tiene la persona....
M: sono da solo...!
C: aha perciò... ho detto ora ne approfitto perché cosi gli facevo fare pure quel fatto visto che veniva a Santa Lucia visto che viene questo amico tuo...!
M: va bene ma noi ci possiamo vederci anche mercoledì verso le....
C: va bene ci organizziamo cio organizziamo per telefono..
M: vi chiamo io va bene..? va bene..?
C: è... senti ma il fatto di giovedì qual'è..? Il primo fatto oppure il secondo fatto..?quello li...
M: parliamo da vicino signora Chiara..!
C: aha va bene..!
M: va bene..?
C: ciao..
M: ciao...
Telefonata nr. 1043 del 11.01.2011 ora 10.41.57 durata 0:01:15
Chiara: pronto..
Mario:Chiara buongiorno, sono Toscanesi della Twingo
Chiara: si si si
Mario: ciao senti io sono quasi arrivato, sto vicino alla farmacia , aspetto la o devo venire dietro dove facemmo le foto ?
Chiara: no devi venire dove sta la farmacia per la perizia...però è alle 12.20
Mario: alle 12.20? ..mi ha detto alle 11.00 Michele
Chiara: no..madonna Michele...Michele..capisce sempre una cosa
Mario: Michele fa solo guai eee mi ha dato ...
Chiara: eh no no alle dodici ce lo specificato molto bene sono passato anche da lui mi ha dato un foglietto da darti per suo figlio non lo so' ...mica mi ha detto che ha chiamato chiara
Chiara: no alle 12.20 alle 12.20 non è per niente, perché non dipende da me dipende da perito... incomprensibile
Michele: si si ...no ..figurati ..
Chiara: io mi sarei messa a disposizione te l'avrei fatta fare pure subito ma non dipende da me
Mario: va bene alle 12.20 ..ti aspetto vicino alla farmacia alle 12.20
Chiara: che c'è un tabaccaio ..te la parcheggi in modo che facciamooo.. la perizia proprio la
ciao
Mario: a piu tardi buona giornata ciao .
Inutile aggiungere che aquesto punto le ragioni di quegli appuntamenti e l’oggetto delle pratiche da affrontare insieme dalla bondetti, da Toscanesi e dal tal Michele sono ben intuibili, una volta entrati nella logica delle interminabili e vorticose attività programmate e realizzate di continuo dalla Bondetti per attingere di continuo agli indennizzi risarcitori da parte delle varie compagnie.
A quella stessa logica pare da annettere senza dubbio anche il sinistro stradale che avrebbe coinvolto in Napoli l’8. 9.2010 tale Sica Antonio, a quanto pare investito da un veicolo il cui conducente, dopo l’urto, si sarebbe allontanato senza prestare soccorso. Provvidenzialmente, però, anche per Sica c’era il solito dottore Stozzetti ad attenderlo al Pronto Soccorso del Loreto Crispi, il quale lo giudicava guaribile in dodici giorni con referto nr.788. C’era poi la dottoressa Salati che riteneva più lunga la prognosi di guarigione, con certificato del 13.09.2010, c’era infine la dottoressa Mazzacca che stilava il referto radiografico datato 15.10.2010 con il quale evidenziava lesioni post traumatiche (all.141).
Le intercettazioni telefoniche hanno dimostrato poi che tra Sica Antonio la Bondetti c’è un rapporto piuttosto stretto, come sarà di agevole comprensione dal testo delle conversazioni riportate. Da esse per altro si comprende che, oltre che comparire nei sinistri stradali organizzati dalla donna, Sica si occupa di “cambiare” anche gli assegni alla Bondetti, anche in questo caso ricorrendo a stratagemmi illeciti, dei quali i due infatti non parlano a telefono e, tendenzialmente, neanche all’interno della banca o alla presenza dei colleghi di Sica. È probabile, dal tenore delle telefonate, che si tratti di assegni intestati a persone diverse dalla Bondetti o comunque dal soggetto che andrà a ritirarli, il che per altro conferma ancora una volta che in molti casi il figurante che si è prestato a comparire nel falso sinistro non è in alcun modo interessato alla pratica e prende un semplice compenso per la prestazione resa, disancorato dalla successiva liquidazione del danno da parte dell’assicurazione.
Sul punto sono emblematiche le telefonate che seguono, che non richiedono altri commenti, registrate per Bondetti Clara sull’utenza nr. 338/5286119 intestata a D'Ettorre Antonio e per Sica Antonio, sull’utenza nr. 339/3974483.
Si parte dalla conversazione nr. 335 in data 21.12.2010 alle ore 18:51
A: Pronto.
C: Ue Antonio scusami ...
A: Buona sera buona sera ...
C: Eh si.
A: Mia moglie me lo ha detto che avevi chiamato.
C: Eh ti ho detto le ho specificato che ero ... la tua ... consulente privata ... va bene perché non volevo creare problemi ho detto per niente si pensa qualcosa ...
A: No no ma quando mai quando mai non ti preoccupare proprio.
C: Senti allora ...
A: Che c'è ci sono buone notizie? ci sono.
C: No ancora no per te no ma poi ... tanto noi continuiamo a lavorare tutto fino a capodanno ...
A: Ah ah ah.
C: Non ci sono problemi.
A: Va bene va bene.
C: Poi io ti volevo chiedere una cosa ...
A: Eh.
C: Tu non è che ... che io ti porto una persona da qualche parte ... questa può essere chiaramente identificata con due (2) ...incomprensibile... c'è un assegno generali sbarrato mi puoi fare qualche favore?
A: Eh Eh è la stessa cosa di quelli là come si chiama di altre banche.
C: Però la persona viene chiaramente può venire ...
A: Eh ma ... è la stessa cosa Chiara purtroppo non ti posso aiutare.
C: Ah no.
A: Perché è la stessa cosa figurati con mio sommo dispiacere perché adesso ci vuole ...
C: E lo so lo so però era giusto per non farlo rimandare indietro a farlo ...incomprensibile...
A: No no ma figurati piacere mio a parte che adesso sto in ferie fino a dopo natale quindi ...
C: Ah ... ho capito.
A: Non ci sto neanche ... no no mi hanno dato le ferie mi hanno imposto di fare le ferie.
C: Ho capito quindi non se ne può fare nulla.
A: Purtroppo fisicamente non ci sto proprio.
C: Questa persona non ha conto corrente hai capito?
A: Non non ci sto proprio tra l'altro però è lo stesso problema ... questo è lo stesso problema ...incomprensibile... se fosse l'assegno di un'altra banca.
C: (tosse di Chiara)
A: Ah sei anche tu rovinata con ...
C: Molto molto.
A: Senti mi sono sentito ...
C: Invece ... e non puoi chiedere il favore a qualcuno se me lo può fare questo favore.
A: No non si mettono in mezzo quello là è successa una guerra l'altra volta per dirci ad un collega mio ... no no ... sono persone molto infidi e molto ...incomprensibile... e molto scemi e non capiscono le situazioni quindi.
C: E non ti puoi fare il favore che te lo versi tu?
A: No per carità peggio ancora ... peggio ancora te lo dissi Chiara, è peggio ancora perché vedono questi movimenti e dicono tu come ti permetti di versare l'assegno sul conto.
C: Ho capito ho capito ho capito va bene.
A: Con tutto il bene che ti voglio veramente ...
C: Eh.
A: Ma non posso fare proprio niente non per cattiveria.
C: Va bene! ma tu studia, caso mai, per le prossime volte ...
A: Ma non penso ...
C: Qualche strategia qualche ...incomprensibile...
A: Ci sia ben poco da fare.
C: Ho capito.
A: Ci sia ben poco da fare ... senti mi sono sentito con Willi mi sono sentito.
C: Ah si si si.
A: Eh no lui ha ribadito ...
C: Tutto a posto.
A: Questa cosa che si è messo a disposizione per il fatto di mio figlio.
C: Ah ah ... speriamo bene.
A: Speriamo bene ... perché quello che mio ha detto mi ha aperto un poco il cuore alla speranza speriamo bene.
C: No ma lui è una persona per bene.
A: No no quello è una brava persona mi ha detto io ti conosco da quaranta anni se non lo facciamo fra di noi ho detto e va bene ... speriamo bene ... Chiara niente ci sentiamo a breve allora? o ...
C: Ci sentiamo a breve ...
A: Ci sentiamo per gli auguri di natale va bene.
C: Ci sentiamo per gli auguri di natale d’accordo ...
A: Eh va bene ciao.
C: Ciao ciao.
Segue la conversazione con numero progressivo 1123 del 12.01.2011 alle 11:40
A: Pronto.
C: Antonio ciao ...incomprensibile... Antonio.
A: Buon giorno buon giorno.
C: Non ce male bene tu?
A: Tutto bene ringraziando il signore ... dimmi tutto Chiara?
C: Dove sei al lavoro?
A: Si si sto quì affianco a te.
C: Ah là sopra eh dopo ci possiamo vedere ti devo chiedere una cosa da vicino per vedere un pò ... se si può ...
A: Eh eh Chiara se è ... di un'altra parrocchia non possiamo fare niente.
C: No va bene se potevi cercare tu di fare un discorso anche a lungo termine.
A: Uh ... va bene al limite ti faccio parlare con lui ma io non ...
C: No è una cosa che devo parlare con te non è nessuna ...incomprensibile...
A: Ah eh hai capito eh eh ... no no per carità eh ...
C: Ma non ...incomprensibile... diciamo delle cose ... no no guarda ti devo parlare da vicino è inutile che parliamo per telefono.
A: Dai ti aspetto tu a che ora vuoi venire?
C: Eh va bene però là dentro poi è il caso di entrare con lui che sta là?
A: Va bene vuoi venire all'una e mezza (13:30) che non c'è? al limite parliamo ...
C: Eh appunto fuori non parliamo nella banca dai.
A: Come preferisci.
C: No e perché ... devi vedere se si può fare anche un poco a lungo termine ... è una cosa proprio una cortesia personale che mi devi fare.
A: Ma figurati sono a disposizione ... se posso ma se non è in mio potere Chiara tu lo sai eh ...
C: Oppure mettendoci qualche altra situazione in mezzo qualche amico qualcosa ...
A: Va bene.
C: E' una cosa che devi proprio vedere come si può fare ... chiaramente voglio dire non ti preoccupare.
A: No no va bene poi ne parliamo da vicino dai.
C: Va bene ciao ciao ciao.
A: ...incomprensibile... ciao.
Altrettanto emblematica è la telefonata del 12.01.2011 alle 15:43, numero progressivo 1139
A: Pronto.
C: Eh Antonio ciao Chiara ...
A: Ue ciao ciao.
C: Hai fatto quella telefonata?
A: Il collega ... Chiara mi ha detto che per i prossimi giorni non ci sarà neanche ha detto comunque non è propenso a fare questa cosa.
C: Ah ho capito ... e va bene.
A: Chiara mi dispiace tanto guarda ...
C: Va bene va bene ...
A: Mi devi credere ma ...
C: E' inutile che ... va bene se se ...
A: Può darsi ci separiamo dai ... va bene.
C: Va bene va bene va bene ciao ciao.
A: Ciao.
Interessante ai fini della comprensione integrale del fenomeno criminale di cui sono parte la Bondetti e i vari soggetti che con lei collaborano è anche la controversia civilistica che ha contrapposto D’Ettorrre Rocco contro l’ANM e la Milano Assicurazione relativa a un sinistro stradale che sarebbe avvenuto in Napoli in data 01.07.2010 tra il passeggero D’Ettorre Rocco, parente dell’indagata ed un autobus dell’ANM la quale disconosceva il sinistro.
Dagli atti risulta che D’Ettorre Rocco dopo l’incidente si sarebbe recato presso il Pronto Soccorso Loreto Crispi di Napoli dove il solito dottore Stozzetti aveva redatto un referto, il nr. 654 del 01.07.2010 con il quale attribuiva una prognosi di giorni 10. Anche in questo caso risultano una serie di certificati medici successivi, datati 02.07.2010, 19.07.2010 24.08.2010 e 13.09.2010, a firma della Salati che interveniva sulla durata della prognosi di guarigione allungandola. Gli esami radiografici venivano effettuati il 17.07.2010, presso il centro Massa con referto a firma della dott.sa Mazzacca per evidenziare le solite lesioni post traumatiche. Una telefonata tra la Bondetti e il figlio, di seguito riportata allude chiaramente al D’Ettorre Rocco e agli adempimenti necessari per il prosieguo della pratica risarcitoria, tra cui l’inoltro della raccomandata, sul conto della quale, affiancata dall’avvocato con cui collabora la Bondetti da delle precise indicazioni,nominando espressamente l’indirizzo che corrisponde a quello dell’attore del giudizio civile in parola (si veda l’all. 142)
Si tratta della telefonata nr. 1152 datata 12.01.2011 tra Bondetti Clara, sulla solita utenza nr. 338/5286119 intestata a D'Ettorre Antonio e D'Ettorre Gianluigi.
G: Mamma.
C: Ue Gianluigi scusami ti volevo dire una cosa, sono qua dall'avvocato ...
G: Chi?
C: Ti volevo chiedere ...
G: Chi Boccino?
C: Eh come'
G: Avvocato Buonfantino o ...
C: No e dall'avvocato Ricciardi ... allora per quanto riguarda la situazione tua quella lì dei quattro ragazzi, no, come ti dissi, che si doveva fare quella notifica assolutamente a tua nonna per il fatto che quel mezzo era intestato ad un morto ero tuo nonno allora la notifica ...
G: La buon'anima.
C: Eh ... come?
G: La buon'anima.
C: La buon'anima del nonno ... allora per quanto riguarda la notifica la può fare anche da voi e la faccio fare basta che viene ricevuta a nome di Nino o a nome tuo preferisci?
G: Tu che mi consigli?
C: Eh a nome del ragazzo stesso o a nome del fratello?
G: Il ragazzo ... stesso ...
C: A fare la notifica ...
G: Tanto se viene a me ...
C: Per farla arrivare ...incomprensibile... si Rocco abita là e però quello è Gianluigi che deve essere ... non fa niente si va bene allora ... ah allora deve essere notifica per forza a Rocco va bene deve essere notificata va bene ... senti qual'è l'indirizzo del tuo palazzo?
G: Qua a Napoli?
C: Si.
G: Piazza Leonardo.
C: Si.
G: 14.
C: Piazza Leonardo 14 va bene ciao ciao ... 14 ... 14 ... va bene ciao ciao.
G: Mamma?
Meccanismo identico certificazioni sanitarie redatte con l’ormai consueto sistema dai soggetti ampiamente nominati fin qui si ravvisa sia nelle pratiche del giudizio Langella contro Cammisa e Milano Assicurazione (referto del Pronto Soccorso dell’Ospedale Loreto Crispi di Napoli, prognosi prolungata dalla dott.sa Salati con quattro certificati medici, esami radiografici presso il Centro Radiologico Massa), sia nell’incidente che avrebbe coinvolto Iannuzzi Mirella ed un autobus dell’ANM che disconosceva il sinistro. Nel giudizio contro l’ANM e la Milano Assicurazione il solito studio legale ha prodotto referto nr. 633 del 25.06.2010 con prognosi di giorni 12 del pronto soccorso Loreto Crispi di Napoli a firma del dottore Stozzetti, tre certificati medici datati 28.06.2010,19.07.2010 e 06.09.2010 della Salati e esami radiografici effettuati l 17 e il 20.07.2010 presso il centro Massa con referto a firma della Mazzacca (sul punto all.144).
Se ancora residuasse qualche dubbio sull’integrale falsità dei sinistri stradali ai quali sono collegate le pratiche risarcitorie, il PM ha passato in rassegna una serie di telefonate assolutamente emblematiche dell’artificiosità di tutto il meccanismo, con vicende inventate di sana pianta. Tra le numerosissime conversazioni allusive e già sufficientemente suggestive, ve ne sono infatti parecchie in cui – nonostante le cautele e gli ammonimenti reciproci tra gli interlocutori a parlarsi dal vivo e non al telefono – la natura truffaldina delle operazioni discusse emerge palese e incontrovertibile.
Nel rinviare all’informativa e alla richiesta cautelare del PM (pagg. 822 e seguenti), si riportano qui dei brani delle intercettazioni telefoniche più emblematiche relative alla Bondetti. Nella telefonata del 14 dicembre 2010 che segue, ad esempio, Bondetti Chiara illustra con precisione una tipologia di liquidazione ad un tal Giuseppe, informandolo voce per voce dei compensi spettanti a ciascuno dei soggetti coinvolti. Anche qui ogni commento sarebbe superfluo.
Si tratta della telefonata nr. 25 in data 14.12.2010 tra D'Ettorre Bondetti Chiara e Caiafa Giuseppe, con cellulare numero 331/7379765..
C: Giuseppe..!!
G: ciao..!
C: ciao..!!
G: ma mi hai chiamato..?
C: si ti ho chiamato..!! ma tu quando devi rispondermi non rispondi...!! tu...!!
G: avevo il telefono in macchina..!!
C: va bene..!! Giuseppone sta con te..?
G: no. ora siamo andati a vedere se lo trovavamo..!!
C: va bene, no niente. Io voglio parlare prima con te perché parlo prima con te..!! Allora l'assegno.. tu sei amico mio e ti spiego il fatto come va...!!
G: dimmi..!!
C: allora l'assegno praticamente è di euro 1400,00 (millequattrocento).
G: eh..!
C: l'avvocato deve avere euro 450 (quattrocento cinquanta euro).
G: eh..!
C: e già me lo ha chiesto questa sera quando vi ritirate l'assegno..!!
G: eh...!
C: praticamente, rimarrebbero praticamente di questi euro 1400,00 (millequattrocento euro), meno euro 450 (quattrocentocinquanta euro), quanto è..?
G: fai..!!sono 950 euro (novecentocinquanta euro)..
C: 950 euro (novecentocinquanta euro). Non è che fai, sono 950 euro (novecentocinquanta euro) che rimangono..!!
G: eh...! fai la metà..?
C: nessuna metà aspetta, perché io devo far uscire la 100 euro a te..?
G: e dimmi dai..!!
C: allora la 100 euro a te la devo far uscire e poi devo far uscire 50 euro che si deve fare di regalo a chi ci ha fatto la lettera..!!
G: esatto..!! e dimmi..!!
C: e quindi sono 150 euro...! 100 euro tu e 50...!! allora lui praticamente di netto suo rimangono 400 euro..!
G: perfetto..!! allora di quanto...!! 400 euro..!!
C: mi deve portare 1000,00 euro, mi deve portare 1000,00 euro Peppe..?
G: va bene..!! va bene, ora lo chiamo io e glielo dico..?
C: però chiaramente non ti far sgamare perché che io poi perché.. (incomprensibile)
G: no..! no..! io non so nulla, non ti preoccupare..!!
C: non è che io li posso togliere dalla sorta mia il regalo a te...!! poi arriviamo...!!
G: no..! no...! non ti preoccupare..!! ora lo chiamo e gli dice che deve poratre 1000,00 euro (milleeuro) e 400 euro (quattrocento euro) a lui..??
C: 400 euro (quattrocento euro) a lui di netto..!!quindi si prende l'assegno a Formicola Stefania e fa quello che vuole..!
G: va bene..! ora lo chiamo e glielo dico..!!
C: va bene...? ciao..! ciao..!!
G: poi se vuoi il numero mi chiami ed io ti do il numero ...!!
C: no..!no..! no..! no...! tanto io sono per strada se vi volete vedere, ci vediamo un attimo e ne parliamo da vicino...? va bene..??
G: va bene..! ciao..!
C: ciao Peppe..!!
Il beneficiario dell’assegno tale Giuseppone viene poi informato dell’arrivo dell’assegno. (conv. 31 del 14.12.2010 ora 19.24)
C: Pronto...
E: Pronto Chiara...
C: chi è...?
E: ciao sono Enzo l'amico di Peppe...
C: ...ahe "Giuseppone"...!!
E: ehe...
C: ...ehe "Giuseppone" allora, ehe no ho visto un altro numero, perché io lo tengo scritto come "Giuseppone"...
E: ehe...
C: ora stai chiamando con la tim ora praticamente, và bene...
E: si si...
C: si, allora senti io ho l'assegno di tua moglie, ho spiegato tutto a Peppe il fatto praticamente è 1400, 400 sono nette tue, levate tutte le spese che poi ti spiego da vicino...
E: và bene...
C: come vuoi fare...?
E: ehe... ci vediamo domani...?
C: ehe... allora ve lo posso ritirare...?
E: si si poi ti porto io i soldi...
C: ehe và bene d’accordo, ciao "Giuseppone"...poi parliamo meglio da vicino...ciao ciao...
E: ciao ciao...
Molto interessante è anche la serie di telefonate tra la Bondetti e tale Caputo Antonio e, di seguito, con un certo Mola Emilio, che s’era reso disponibile a fare utilizzare i dati della sua auto per un falso sinistro, ma non avrebbe voluto che la cosa si estendesse oltre, anche ad altre pratiche. È evidente dalla successione delle telefonate che Caputo aveva svolto da intermediario o procacciatore per la Bondetti, il quale evidentemente deve occuparsi anche di convincere Mola a non tirarsi indietro per il falso sinistro ulteriore escogitato a quanto pare a sua insaputa, cosa che evidentemente lo aveva fatto arrabbiare non poco nel corso della prima telefonata con la Bondetti.
Si parte dalla telefonata nr. 99 del 16.12.2010 tra la Bondetti e tale Antonio sull’utenza 338/3371773 intestata appunto a Caputo Antonio
A: Chiara...
C: Weh Antonio ciao...
A: weh...
C: ehe non mi hai più i documenti...incomprensibile...
A: ehe non hai capito quello si è portato co sè il blocchetto...mi sembra il fratello del c... ...comunque sto fuori al bar, se passi...che ora a questo scemo non sò neanche più dove è andato...!
C: ...che hai detto...?
A: passa fuori al bar dai...
C: non lo vuole fare più...!?
A: no no te lì vuole dare, passa fuori al bar che te lì dà...
C: si si ciao...
A: ciao...
Segue tra i due lo stesso giorno la telefonata con numero progressivo 101
A: se vuoi fare un fatto e poi ti metti paura...!
C: ...sto qua davanti a linea casa...
A: ...a linea casa e non ti vedo...
C: ehe e un pò prima, un pò prima...
A: ...ahe e sto venendo dai, li tengo in mano questi così...
C: ciao ciao...
A: ...incomprensibile...
Si passa poi alla telefonata nr. 852 in data 5/1/2011 con cui la Bondetti contatta una persona in corso di identificazione, poi individuata nel Mola Emilio di cui s’è detto.
P: Pronto...
C: ehe salve sono Chiara la Signora della pratica...
P: si si ditemi Signora...
C: ehe salve allora io ho un altra perizia da doverti far fare...
P: ...a chi...?
C: a te sulla macchina...
P: e perché...!!?...scusatemi...
C: perché ne avevamo passate due di pratiche...!
P: in che senso due pratiche...?!
C: allora abbiamo fatto una pratica e abbiamo fatto la perizia e stiamo aspettando che ora arriva l'assegno...
P: si...
C: ...era stata fatta un altra pratica...cioè avevo passato un altra cosa...
P: ...e perché scusate...!?...a me questa cosa mi giunge nuova a me...
C: perché mi aveva detto Antonio che ne potevo passare due...!
P: ...no no no assolutamente...
C: ...o Madonna mia e ora come si fà...!?...Antonio non era stato chiaro con me...
P: ...no io parlai con...io già quel fatto là, io ero contrario...
C: ahe eravate contrari e ora come si fà...?
P: e non mi interessa a me...
C: Madonna mia come si fà...
P: ehe...
C: ohe Madonna mia Antonio mi aveva detto non ti preoccupare puoi...
P: fatemi parlare...io a parte Antonio non lo conosco, io conosco il suocero di mio figlio che conosce questo quì, questo Antonio...
C: ahe Antonio sarebbe Caputo...
P: ho capito chi è questo Antonio però io non lo conosco, non ho mai parlato, quindi automaticamente ehe, non è proprio il caso Signora
C: ...ohe Madonna mia e và bene allora annulliamo, che vi devo dire...
P: annulate Signora bella, quella pratica lì mi basta e mi avanza anche...!!
C: ahe ok...
P: chiaro...!?
C: e và bene io non avevo capito bene lui mi aveva detto questa cosa, scusate...và bene và bene daccordo...
P: arrivederci...
C: grazie grazie...
La Bondetti ne riparla poi con Caputo subito dopo, quello stesso giorno, con la telefonata nr. 858, con il quale passa in rassegna varie pratiche truffaldine in corso.
A: Pronto...
C: weh Antonio...
A: weh...
C: ciao, allora ti volevo dire che poi secondo cosa, io poi ho chiamato al panettiere...
A: ahe e che ha detto...
C: ehe niente ho parlato proprio con la mamma, me lo ha passato và bene, ha detto che oggi scendeva e te lì faceva, ha detto che domani te lì dava...l'ho convinto...
A: ...và bene dai...
C: tranquillo tutto a posto...
A: ...perché poi io mi sono stancato di dircelo capito o no, sembra che glielo devo dire per forza a volte hai capito...
C: no no no ma poi ti cercherà lei a te io ora...perché io ho già due situazioni sistemate, là và benissimo...
A: và bene dai...
C: ehe là ti ho già spiegato il discorso...
A: và bene...
C: poi ti volevo dire, a questo qua vedi di convincerlo ora a questo Mola...
A: ...non ti preoccupare domani lo vedo e ci parlo io...
C: ...ehe quello si è arrabbiato anche...!!
A: ehe và bene si può arrabbiare quando vuole lui, non ti preoccupare...
C: và bene...
A: lo faccio arrabbiare io di più...
C: ...speriamo che non ci dà difficoltà quando arriva il momento...
A: ...no quando mai...!
C: ...và bene ciao ciao...
A: ...non parlare tanto...incomprensibile...poi da vicino parliamo...
C: è roba tua ho capito, ok và bene ciao ciao...
A: ciao...
Evidentemente l’opera di persuasione su Mola prosegue, tant’è che la Bondetti e Caputo ne riparlano dopo qualche giorno, nella telefonata nr. 1124 del 12.01.2011
A: Pronto...
C: weh Antonio, Chiara...
A: weh Chiara buongiorno...
C: oggi c'è la perizia di quello, come si chiama, di Mola...
A: sarebbe quale macchina...?
C: ehe Mola Emilio...
A: Mola Emilio...
C: ...che tu hai detto che ci avevi parlato là...che devo fare lo devo chiamare...?
A: ...ahe la panda là, la panda...?
C: ehe...ehe la panda ehe...!
A: ehe chiama, chiamalo e non ti preoccupare...
C: ...e quello ora mi manda a "fanc..."...!
A: ...no non ti preoccupare, digli che hai parlato anche con Antonio, digli che oggi ci sta la perizia a tale ora...parlaci...
C: và bene...
A: altrimenti vado io là giù e glielo dico...
C: ehe e và bene...
A: ok, ciao ciao...
C: ehe ciao ciao...
Un’altra telefonata dall’ampia portata esplicativa, tra le numerose trascritte, è la n. 319 del 21.12.2010, tra la Bondetti e Romano Domenico, nella quale i due discutono di come riscuotere l’assegno relativo a un risarcimento per un sinsitro stradale in cui l’uomo doveva figurare come danneggiato. Interessante è innanzitutto che egli non sapeva nemmeno che ci fossero quei soldi in arrivo a suo nome, il che dimostra ancora una volta l’assenza di ogni collegamento con un qualche fatto reale; parimenti indicativo è il conteggio su come ripartire i soldi di quel risarcimento, cosa che evidentemente per Romano doveva essere ben chiara, presumibilmente in relazione ad una precedente vicenda analoga. Non si manchi di notare, infine, come la conversazione lasci implicito un dato che era molto chiaro anche nella telefonata sopra riportata tra la Bondetti e tale “Giuseppone” e cioè che l’assegno intestato al finto danneggiato viene consegnato a questi perché lo incassi e lo trattenga solo dopo che lo stesso ha portato il denaro contante corrispondente alla differenza che spetta all’avvocato, al procacciatore, all’organizzatrice, al finto danneggiante consenziente, se c’è stato etc. Nel caso di Romano, per la verità, alla fine della telefonata sembra di capire che la Bondetti si fidi a sufficienza di lui da consegnargli prima l’assegno e farsi portare poi le altre quote in contanti, ma non è nemmeno chiaro se poi consentirà realmente di farlo, consegnandogli preventivamente il titolo, tant’è che all’inizio della telefonata gli domanda se ha contanti disponibili
C: BONDETTI Clara
D: ROMANO Domenico
D: Chiara...
C: weh Mimmo ciao tutto a posto...?
D: ciao ciao, si tutto a posto...
C: ehe, và bene Mimmo, poi ho quel pensiero, quella cosa per te...
D: tutto a posto poi là...
C: si tutto a posto...tutto a posto, tutto a posto...evitiamo di parlare di queste cose per telefono...
D: si si si non ti preoccupare...
C: comunque tutto a posto ho un pensiero per te...
D: grazie...
C: senti poi nel frattempo...no sono io che devo ringraziare te figurati...poi nel frattempo, poi ho anche un altra buona notizia, questa è la seconda della buona giornata ci sta un assegno intestato a te...
D: a me...!?
C: ehe a te...!...tu scusa come ti chiami...?
D: ehe come mi chiamo, Romano Domenico...
C: ehe ehe Romano Domenico...allora senti...sentimi come ci dobbiamo vedere, perché questo dobbiamo vedere di cambiarlo in Banca, Intesa San Paolo...
D: Intesa San Paolo...?
C: ehe dov'è l'Intesa san Paolo dalle tue parti...?
D: ehe io...anche a via Toledo ho il conto a poi anche a Brusciano...
C: ahe a Toledo e Brusciano perché questo Intesa San Paolo te lo pagano a vista...
D: di quanto è...?
C: ...incomprensibile...è di 1100 ma stanno tutti i calcoli cose sopra Mimmo, non basarti sù quello che è l'assegno...
D: no no...io ti do quello che...facciamo come l'altra volta...
C: và bene tu vuoi andare...hai liquidità...?
D: si...
C: allora va bene ci vediamo prima da vicino e ti spiego tutta la situazione oppure possiamo vedere...
D: perfetto...
C: possiamo vedere...ti posso anche fare una cosa che io lo ritiro, e poi ci vediamo dove tu, non lo sò dove vai a cambiarlo, dove ha i l'agenzia...
D: si si, allora non ci sono problemi sù questo, facciamo come l'altra volta...
C: facciamo così, così ne approfittiamo anche di parlare...ci vediamo dove tu, così ti porto l'assegno, ci diamo un appuntamento...
D: però Chiara...
C: ehe dimmi... ...ehe tu lo cambi e facciamo tutto il movimento...anche perché ti devo dire delle cose da vicino, dobbiamo parlare di alcune cose anche lavorative, và bene...?
D: si però di mattina in questa settimana qua ehe...
C: ehe và bene, quando vuoi tu mi chiami e vengo...và bene...?
D: solo di mattina Chiara oppure...quando ci vogliamo vedere giovedì mattina...?
C: ehe giovedì mattina, ma giovedì non è chiuso, giovedì non è vigilia no...
D: no no, venerdi è vigilia...
C: và bene, allora ci vediamo giovedì mattina, daccordo...và bene...
D: altrimenti anche prima, mercoledì...
C: và bene tu mi chiami, basta che mi chiami due ore prima...
D: và bene...
C: và bene...daccordo ciao e poi ho quella cosa per te...incomprensibile...per correttezza che è tutto fatto và bene...?
D: grazie Chiara...
C: ciao ciao...
D: ciao
Ancora sul rapporto con gli infortunati, attori delle pratiche di risarcimento danni e sul lro ruolo effettivo di semplici comprimari, è emblematico il testo della conversazione n.1356 del 20.01.2011, in cui la Bondetti fissa un appuntamento con l’interlocutrice presso lo studio dell’avvocato per una sorta di training in vista della visita dal CTU.
Anche in questo caso la conversazione offre numerosi spunti, soprattutto per via delle espressioni adoperate, dalle quali si comprende che la tale Anna contattata dall’indagata in realtà non subì mai alcun incidente, poiché se così fosse stato innanzitutto non sarebbe stato necessario ricordarle la dinamica dello stesso, ma tutt’al più avrebbe dovuto essere lei a spiegarla alla Bondetti e al legale; nel caso assolutamente ipotetico in cui fosse stata la donna a non ricordarsi i dettagli, ebbene sarebbe stata lei a dirlo alla Bondetti e non viceversa.
È significativa inoltre la locuzione a cui ricorre la Bondetti per spiegare alla tale Anna l’oggetto della sua telefonata, laddove se la seconda realmente fosse stata vittima di un incidente e si fosse rivolta all’indagata e tramite lei a un legale per il risarcimento, sarebbe stato agevole un qualsiasi richiamo all’incidente stesso o a dei suoi dettagli, come il luogo o la data, oppure il mezzo con cui s’era verificato, come normalmente accade a chi deve richiamare un episodio alla memoria di chi ne è stato diretto protagonista. Colpisce anche un’altra espressione di questo dialogo e cioè che, dopo una serie di convenevoli sul come la Bondetti ha ottenuto il numero dell’altra donna e sul disturbo che può recarle quella chiamata, la prima commenta: “è lavoro”, come per rimarcare comunque che l’altra sarà pagata per la prestazione resa.
L’ultima considerazione, che invero investe anche numerose delle telefonate precedenti, sul conto della Bondetti, riguarda gli avvocati con i quali ella collabora per le cause di risarcimento per i falsi incidenti inventati: il PM ha sottolineato che lo studio legale in questione sarebbe estraneo ai reati di cui si discute, al punto da non nominarlo nemmeno in tutta la richiesta cautelare. Sul punto invero lo scrivente ritiene di dissentire e, pur non disponendo di veri e propri indizi di reato a riguardo, che imporrebbero una formale segnalazione alla Procura della ulteriore notizia di reato ravvisata, non può non rilevare che, specie in occasioni come quella a cui si riferisce la telefonata che segue, è davvero benenvolo sostenere che il legale che ha istruito la pratica sia estraneo agli artifizi sottostanti, non ne sia a conoscenza e non sia concorrente quanto meno nei falsi e nelle truffe ipotizzati. Se così fosse, infatti, non vi sarebbe né modo né ragione per cui fosse l’avvocato a dover spiegare alla sua cliente le circostanze in cui ella era rimasta ferita, o anche solo spolverarle le idee, come dice la Bondetti.
Il testo della conversazione nr. 1356 è il seguente:
A: pronto..!
C: ciao Anna sono Chiara.
A: oho Chiara...!!
C: ciao come stai..?
A: non c'è male tu..?
C: tutto bene... non c'è male.. abbastanza bene..! E' stata un'impresa avere il tuo numero perché non sapevamo come rintracciarti dall'avvocato Buonfantino..!
A: aha..! te lo ha dato Tina..?
C: me lo ha dato Tina si..! abbiamo avuto un po di difficoltà ad averlo..!
A: è..!
C: é.. va bene..comunque senti...! Tu devi fare la C.T.U. perché penso siamo all'ultima soglia per quella cosa che facemmo.
A: è.. si..si..
C: e quindi ci sono buone notizie. senti dovremmo venire dall'avvocato che ti deve spiegare un pò il tutto perché per andare martedì a fare questa visita... tu ti puoi vedere con me che andiamo insieme dall'avvocato..?
A: si..si..si..si..
C: voglio dire a che ora preferiresti Anna...?
A: ma quando martedì..?
C: allora lunedi' dobbiamo andare dall'avvocato pèrchè tu devi essere un pò spolverata l'idea di quel che è successo...!!
A: si..si.. di pomeriggio ti va bene..?
C: di pomeriggio si.. dopo le quattro e mezzo ti va bene a te..?
A: va bene..! si mi va bene..!
C: dove ci vogliamo vedere..?
A: ci vogliamo vedere sempre allo stesso bar..?
C: ci possiamo vedere direttamente anche a Santa Lucia su Santa Lucia..!
A: è...! a Santa Lucia...!
C: verso le quattro, quattro e mezza..! va bene..?
A: si..va bene d'accordo..!!
C: io non lo so..! mi dispiace di aver...che ti sto dando fastidio però non sapevamo come...
A: noo..!! ma figurati..! ma non lo dire proprio..!!
C: eeee...!! Tina due tre volte ha dato difficoltà a dare questo numero non ho capito perché..!
A: aha... (ride)..! non c'è nessun segreto.. figurati..!
C: perciò voglio dire..! questo è lavoro penso che ti faccia piacere pure no..?
A: no figurati..! sai cosa è..? che nella nostra famiglia ci sono un pò di burrasche capito..?
C: non ti preoccupare anche nella mia..! non ti preoccupare..!
A: hai capito...? perciò..!! questa è la situazione..!
C: memorizzato questo numero mio Anna va bene..?
A: si.. si.. adesso subito lo faccio..!
C: d'accordo..?
A: d'accordo..!
C: Anna alle quattro e mezza lunedì va bene..?
A: va bene , va bene..
C: ciao ciao..
A: ciao..
Un altro spunto interessante, che avvalora ulteriormente i già notevoli elementi descritti, riguarda il rapporto diretto che la Bondetti avviò anche con il tecnico radiologo Corvino Francesco, come si comprende dalla telefonata avente numero progressivo 609 del 18.11.2010 tra l’utenza della Bondetti (che come s’è già avuto modo di specificare più sopra si propone con il nome di Chiara) e l’altro indagato di cui s’è detto e sul quale si tornerà ancora avanti, intercettato sull’utenza n. 338/7238341
F: pronto..!
C: Francesco salve sono Chiara..!!
F: si..
C: la signora...
F: si si , ho visto il numero..!!
C: ciao Francesco. Senti ti volevo dire, quella cose che ne parlammo...
F: è...!!
C: quando la possiamo fare..?
F: mi devo informare, devo fare un giro di telefonate..!!
C: perché ho alcune cosine...!!
F: ho capito. Ma voi non venite qua? non passate di qua..?
C: ora mi sto organizzando le cose insomma, perché da oggi si paga tutto tu lo sai allora...!!
F: ehe...!!
C: voglio dire...!! Va bene dico mi metto due tre cose insieme, giusto per quei discorsi economici che uno fà no??
F: è normale è normale...!!
C: quando ti posso chiamare..??
F: facciamo una cosa. Oggi è... facciamo sabato pomeriggio..?
C: ti chiamo sabato pomeriggio..?
F: è...!! sabato pomeriggio, nel tardo pomeriggio perché se poi è il caso, magari lo stesso ...!
C: ci prendiamo questo caffè e parliamo di questa cosa. Va bene..??
F: esatto..! oh la sera stessa oppure la domenica..!!
C: va bene..!
F: va bene mi devo organizzare..!!
C: va bene ciao..!
F. ciao..!
Esigenze di sintesi impongono a questo punto di omettere altre telefonate analoghe, tracritte e catalogate dalla PG nell’informativa e riprese dal PM nella richiesta cautelare. Ad esse potrà farsi riferimento nel corso del processo o potranno essere sviluppate nel prosieguo delle indagini, laddove il PM o le parti private possano passare in rassegna analiticamente ogni singola pratica risarcitoria. Ai fini cautelari che qui rilevano, sul conto della Bondetti sono sicuramente sufficienti quelle fin qui riportate, potendosi ben rinviare agli atti di indagine per la lettura delle ulteriori telefonate di rilievo.
L’ultimo riferimento è per la copiosissima documentazione relativa ai falsi sinistri stradali organizzati dalla Bondetti, rinvenuta e sequestrata presso la sua abitazione della Bondetti, ed in particolare, certificati medici del pronto soccorso, esami radiografici a firma della Mazzacca o di Belfiore ed altri certificati relativi alle stesse persone a firma della Salati. Tutto quel materiale evidentemente era pronto per essere impiegato in nuovi sinistri stradali.
Anche solo l’elenco di quel materiale occupa varie pagine e può rinviarsi per la sua lettura alla richiesta cautelare del PM, che nel riprendere l’informativa dei Carabinieri ha riportato accanto ai singoli documenti le voci relative agli eventuali riscontri telefonici o di altro tipo relativi alla singola pratica. Riportare in questa sede tutto quel materiale sarebbe senza dubbio defatigante, tuttavia la lettura di quelle pagine nella richiesta cautelare della Procura (pagg. 838 e seguenti) è senza dubbio istruttiva perché, pur se apparentemente si tratterebbe di un semplice elenco, lo stesso se esaminato con attenzione è a sua volta foriero di ulteriori spunti anche su altri sinistri, su ulteriori legami sospetti e – a parere di chi scrive – anche su altri soggetti solo lambiti dall’indagine e non destinatari di alcuna richiesta eppure palesemente coinvolti anche loro in delitti identici a quelli fin qui ipotizzati. In vista del processo e in quella sede spetterà al PM di sviluppare ancora questi nominativi.
2-b 2.) Vitale Luigi
Dopo aver esaminato la posizione e gli indizi a carico della Bondetti Clara, la figura di Vitale Luigi risulta già delineata in maniera significativa. S’è detto, infatti, che stando a quanto emerge dalle indagini e dalle intercettazioni i due sarebbero legati anche dal punto di vista sentimentale, oltre che da quello “lavorativo”, se l’espressione è ammissibile, con Vitale pronto sia a collaborare con la donna per istruire i falsi sinistri e seguire le varie fasi della truffa, con tutti gli adempimenti necessari, sia a fungere a seconda delle necessità da danneggiato (abbiamo visto che per un periodo monitorato dalle indagini ciò è accaduto con una cedenza mensile) o da testimone degli incidenti di altre persone dello stesso giro.
Nel corso dell’indagine Vitale non è stato intercettato direttamente, ma numerosissime sue conversazioni sono state ascoltate sull’utenza intercettata della compagna. Sulla sua identità del resto non vi sono dubbi, non solo per via dell’utenza cellulare adoperata in queste telefonate a lui intestata, ma anche perché in occasione della perquisizione presso l’abitazione della Bondetti la donna era appunto in compagnia del Vitale.
Benché nell’imputazione principale di associazione per delinquere la Procura collochi Vitale Luigi tra i protagonisti dei falsi sinistri stradali nonché tra i falsi testimoni nelle varie controversie, attività che egli effettivamente svolge con alacrità, le conversazioni che seguono dimostrano che la complicità tra Vitale la Bondetti si estendeva anche alla organizzazione dei sinistri e alla gestione di tutte le incombenze relative, come assoldare e liquidare i figuranti, contattare i testimoni, riscuotere i compensi etc.
Nella telefonata n. 445, del 23.12.2010 ora 19.55, ad esempio, Vitale riferisce alla Bondetti di aver consegnato 100 euro a un certo Filippo che si identifica in Frippa Filippo, il quale compare come testimone in diverse pratiche relative ai sinistri della Bondetti.
omissis dall' inizio della conversazione fino al minuto 0.00.45 fino al minuto 01.40.00 perché di carattere privato non utile alle indagini.-
C: ...senti a te, tutto a posto...?
L: ehe sono andato ora, sto tornando da Filippo, che ho dovuto portare la 100 euro a questo...
C: ehe che ha detto...?
L: doveva comprare...tutto contento lui, ha detto che comprava un pò di "capitone"...!...e io gli ho detto, ehe comprati il "capitone"... che devo fare...
C: ehe và bene...che dobbiamo fare...un pò di pazienza, questo è...niente che ti stavo dicendo, il resto tutto a posto...?
L: ancora devo andare a casa, non sò niente ancora...
C: ahe non sai ancora niente, ho capito...
L: ehe ti sto dicendo, ora sono passato da Filippo, ti ho fatto questo paio di servizi...sto in macchina, vedi...!?
C: ehe sei un marinaio...
L: ehe...ora sto in mezzo...incomprensibile...in alto mare, che sta facendo acqua e vento...e sto andando piano piano perché i freni non prendono...
C: e allora vai piano non venire questa sera, lascia stare...
omissis dal minuto 0.01.40 fino al minuto 01.40.00 perche' di carattere privato non utile alle indagini.-
C: incomprensibile...ti sei meravigliato che quello là, non ha chiesto proprio di te...
L: ma chi...?
C: ...quello là...!...come si chiama...Piccolo, Piccolino...
L: ha chiesto di me...?
C: no non hanno chiesto...
L: ahe...
C: ...incomprensibile...
L: ahe, quindi stavano a posto, non hanno detto proprio niente...non hanno detto detto se lo avevamo visto non lo avevamo visto...?
C: no, ti ha messo solo in mezzo dicendo che ne aveva parlato con te di questo fatto, volendo sapere se tu me ne avevi parlato...io ho detto, ma mi sembra di si...
L: incomprensibile...
C: che tu mi avevi detto questo fatto...incomprensibile...
L: incomprensibile...
C: ...che mi avevi detto una cosa che però non mi ricordavo bene...!
L: ahe...
C: tutti i particolari, la mamma che era successo... ...ed io per educazione ho fatto vedere, si si ho capito, però spiegami tu meglio, ho detto io...
L: ahe...ho capito...
C: per non far veder che poi non ci avevo messo attenzione, hai capito...
L: uhe uhe, và bene l'importante che...
C: no ma non ti hanno messo...non ti hanno proprio nominato, da quando tempo lo vedi, da quando non lo vedi, poi gli ho raccontato tutta la favola che sono andata là, ho chiesto indicazioni...
L: ehe questo lo sò...
C: tutto bello sistemato ehe quindi alla fine loro non ne hanno parlato con me di problemi...
L: ...ma ora stai a casa oppure stai ancora per strada...?
C: ...incomprensibile...devo andare un momento alla farmacia, mi sono finite le medicine per il cuore...
L: alla farmacia...?
C: ehe...
L: e che ore sono, sono passate le otto...
C: no no sta aperta, sta aperta...sto aspettando che spiove un momentino perché non posso...sto in macchina...
L: ehe...
C: quindi, che ti stavo dicendo...ehe niente, questo è stato, però non ti ha nominato proprio...
L: va bene...l'importante è che tutto a posto...
C: si si...incomprensibile...forse gli serviva qualcosa per loro...
L: non ho capito...
C: forse gli serviva qualcosa per loro...!
L: ehe forse si, ehe và bene, ora vediamo cosa dicono...
omissis fino alla fine della perché di carattere privato non utile alle indagini.-
Già da questa telefonata, insomma si comprende che in mancanza della Bondetti, Vitale si occupa di sostituire la compagna nelle incombenze relative ai sinistri stradali, ma che talvolta non è informato a sufficienza di tutti e dettagli e deve simulare di esserlo con i vari interlocutori.
Altre volte è più preparato e pronto, come si capisce nella conversazione nr. 565in data 28.12.2010
L: Weh amore...
C: weh, tutto a posto ho fatto la perizia...
L: uhe...
C: ore ce l'ho chiusa e gli ho fatto anche l'accettazione...
L: uhe...
C: ho risolto il problema...fuori un altra pedina...
L: ...un altra pedina...fuori uno...
C: ...fuori un altra...e come si dice...e Gaia dice "alleluia"...
L: come...?
C: ...Gaia dice "alleluia"...
L: ...pronto...
C: ...mi senti...?
L: ...non ti sento, aspetta che esco fuori...
cade la linea
Sul ruolo di Vitale quale testimone, in particolare, il PM sottolinea un dato da non trascurare, per altro di comune conoscenza per chiunque sia stato coinvolto da automobilista in un piccolo incidente stradale. Nella maggior parte delle pratiche sequestrate alla Bondetti veniva indicato a priori il testimone che poi di suo pugno consegnava alla donna una dichiarazione con la quale rappresentava di aver assistito al sinistro in questione. Numerose tra queste dichiarazioni sono quelle a firma di Vitale. Orbene la loro presenza si rivela decisiva poiché in questi casi le compagnie assicurative concedono il risarcimento anche quando vi sia stato il disconoscimento del sinistro dal loro assistito.
Ecco dunque che, anche ai fini cautelari specificamente rilevano in questa sede, l’elenco dei sinistri stradali in cui compare Vitale assume un significato peculiare. In molti casi non sarà necessario specificare gli altri elementi della pratica, poiché di essi s’è già parlato nel paragrafo che precede relativo alla Bondetti.
È il caso innanzitutto del sinistro stradale che coinvolge Sangiovanni Francesca contro Arena Giuseppe, UPS e Generali Assicurazione, di cui s’è detto già più sopra; va solo aggiunto che nella causa innanzi al Giudice di Pace di Napoli, all’udienza del 13.10.2010, Vitale Luigi si è presentato a testimoniare a favore della Sangiovanni.
Anche del giudizio tra Catalano Anna contro Erco Congress e Milano Assicurazione s’è già detto sopra a proposito della Bondetti. Qui si aggiunga solo che vi è stato il disconoscimento del sinistro da parte del conducente del camioncino e che il solito studio legale napoletano che assiste l’attrice ha indicato come testi Vitale Luigi e Bollente Luigi.
L’onnipresente Vitale Luigi avrebbe poi assistito anche al preteso sinistro stradale che avrebbe coinvolto tale Tuttolomondo Fabio contro un autobus dell’ANM, per il quale, proprio grazie alla sua testimonianza, l’Uniqua Assicurazione ha poi liquidato il richiedente con un assegno di euro 900 in sede di trattative per indennizzo diretto.
Ancora un investimento di pedone da parte di un autobus della municipalizzata napoletana e ancora una volta la presenza di Vitale Luigi quale testimone caratterizzano la pratica tra Di Mascio, ANM e Milano Assicurazione, di cui pure s’è detto nel paragrafo che precede, chiusa con una liquidazione di ben 5500 euro in data 27.04.2010.
Per quanto concerne l’incidente stradale di tale Ribera Antonello contro un mezzo dell’Enerambiente, assicurato con la Fondiaria SAI, invece, la testimonianza di Vitale è avvenuta in udienza, il 26.11.2010, dinanzi al Giudice di pace di Napoli.
Dichiarazioni testimoniali scritte a firma Vitale Luigi sono state invece sufficienti per fare ottenere ai finti danneggiati un indennizzo nei seguenti sinistri stradali: Barbaro Giovanni contro Fondo Vittime della Strada; Alfieri Crescenzo contro ambulanza della società Bourelly e Novit Assicurazione; Agrillo Vitale contro Calcestruzzi Capuano e Groupama Assicurazione; D’Ettorre Adriana contro Vaia e Fondiaria Assicurazione (quest’ultima insieme a al solito Bollente Luigi).
Allo stesso modo s’è già detto della vertenza Vitale Luigi contro ANM e Generali Assicurazione per il quale l’uomo ha ricevuto un indennizzo diretto con assegno di euro 1000; di quella tra Vitale Luigi contro Leasys e Generali Assicurazione, terminata con risarcimento diretto, liquidato con assegno di euro 600; di quella contro SDA e Generali Assicurazione, poi sfociata in una causa civile dinanzi al giudice di Pace di Napoli dopo il disconoscimento da parte del conducente del camioncino, nella quale i testi indicati dal Vitale sono i soliti Bollente Luigi e Frippa Filippo
Se ancora residuassero dei dubbi sulla piena partecipazione di Vitale non solo nei singoli delitti, ma anche nell’attività complessiva nel suo insieme, il che lo fa ritenere a tutti gli effetti un membro dell’associazione per delinquere e non un mero concorrente nelle varie fattispecie, c’è una lunga serie di intercettazioni telefoniche che dimostrano il suo coinvolgimento riportate dal PM alle pagg. 854 e seguenti della richiesta cautelare. Ad esse si rinvia, specificando per altro che alcune sono state già citate e trascritte anche nella presente ordinanza, nei paragrafi che precedono, come la successione di telefonate con il tal Giuseppone e poi tra la Bondetti e Vitale appunto, in cui vengono stabilite le quote spettanti a ognuno dei protagonisti (nella prima, nr. 25 data 14.12.2010) e si commenta il buon esito dell’operazione (nella seconda nr. 26 in data 14.12.2010)
Nel corso della conversazione 50 15.12.2010 ora 13.04, poi i due indagati Bondetti e Vitale fanno riferimento ad un assegno per il risarcimento di un sinistro il cui beneficiario è proprio Vitale Luigi.
C: ...si sto arrivando a Napoli...
L: stai ancora nel treno...?
C: si si si ora sto arrivando alla Stazione...
L: amore io ho chimato al numero che mi hai dato ieri...
C: ehe si che cos'è...?
L: allora è sempre l'assegno, sarebbe le Generali, dove io ho l'assicurazione...
C: ehe allora, ti danno l'assegno tu scendi sotto e te lo cambiano...
L: no l'assegno hanno detto che a me non me lo danno, hanno detto che lo danno solo alla studio...
C: ma come quello ha detto chiamate là...!
L: ehe io ho chiamato mi hanno risposto, mi ha identificato anche e ha detto si però noi non lo possiamo dare a voi...lo dobbiamo dare sempre allo Studio...
C: ehe và bene allora ci torno e dico...non lo sò...lo faccio telefonare a lui al limite...
L: ehe dici che lui deve chiamare prendere l'appuntamento...incomprensibile...
C: ...io a questo punto...incomprensibile...così tu quando puoi andare , puoi andare poi ci vai hai capito...
L: non ho capito...?
C: ho detto datosi che chiaramente stando i soldi suoi sopra, praticamente loro si preoccupano che uno si prende l'assegno e non paga l'avvocato, hai capito...
L: ehe appunto...perciò devono andare là...
C: ehe ho capito, e lo faccio telefonare io và bene non ti preoccupare...
L: ehe ok...
C: lo risolviamo questo problema...và bene caso mai quando stiamo insieme richiamiamo...
L: ehe và bene...
C: và bene io quando arrivo a piazza Amedeo ti chiamo...
L: quando...?
C: arrivo a Piazza Amedeo ti chiamo...ciao...
L: ciao...
Per altro la conversazione riprende quel tema di cui s’era detto più sopra, sul meccanismo normalmente seguito per riscuotere gli assegni e ripartire le varie quote, meccanismo che non a caso stavolta può conoscere una deroga per il Vitale, che solo incidentalmente è un figurante, essendo ben a parte di tutti i meccanismi insieme alla Bondetti, la quale infatti si adopererà per consentire la riscossione del titolo direttamente da parte del suo uomo.
L’ultima serie di telefonate da commentare sul ruolo e il coinvolgimento di Vitale è quella delle conversazioni nn. 397-401- 402 -802 di cui di seguito si riportano alcuni brani, riguarda appunto uno di questi temi, poiché da esse si comprende che l’uomo viene informato dalla Bondetti che tale Bassano ha incassato il corrispettivo dell’assegno relativo al risarcimento di un sinistro stradale. La questione evidentemente sta a cuore alla Bondetti che si rivolge a Vitale che conosce bene il tal Bassano, così che l’indagato si reca personalmente per risolvere la questione e dopo una trattativa riesce anche a recuperare i soldi.
Si parte dalla telefonata con numero progressivo nr. 397 del 22.12.2010 alle ore 18.49, nella quale per altro i due visibilmente adirati abbandonano le solite (inutili) cautele.
C: BONDETTI Clara,
L: VITALE Luigi
L: Chiara...!
C: ehe Luigi hai parlato con lui...?
L: lo sta squillando adesso...incomprensibile...
C: ahe ahe, ma questo non ti risponderà perché sa bene di stare in difetto...hai capito...
L: Chiara vado a casa sua, non è un problema...!
C: ma proprio anche ne tuoi confronti, una scorrettezza sei stato sempre...
L: ma io non sò cosa sia successo...!...allora tu ora mi stai parlando di una cosa, ne possiamo parlare da vicino di questa cosa...?
C: si, và bene ma te lo dovevo dire...?!...quello mi ha fatto chiamare da...
L: si, lo hai detto però questo avvocato fa delle "stronzate" e poi se la vuole prendere con te...!...tu potresti anche mandarlo a...(parolaccia)...ogni tanto...!...perché se lui sbaglia non è colpa nostra...!
C: senti in questo momento non ha sbagliato lui perché...
L: ha sbagliato lui perché prima, la prima volta mi ha fatto andare nello studio e mi disse che il sinistro già stava fatto, già stava un altro sinistro in corso questo non ce lo pagheranno...
C: ehe e questo...
L: è andato tutto così...!...poi voglio dire, questo non ha fatto perizia, non ha fatto niente ed è stato pagato...è stato pagato...?...un po’ di negligenza sua perché voglio dire se lui con l'Assicurazione dice, mi devi mandare i soldi il problema e tra lui e l'Assicurazione scusa ma noi che cosa c'entriamo...!!?...lui denuncia l'assicurazione e si fa dare i soldi, ammesso che nascesse il problema...!...il problema non credo che nasce, il problema non credo che nasce...!
C: ho capito, il problema è che lui se lo è andato a ritirare questo assegno...
L: e come faceva a ritirarlo...!...l'Assicurazione come fà a pagarlo...!?
C: ehe senti Luigi quella ci sta la fotocopia dell'assegno che è stato mandato...incomprensibile...
L: ehe ti sto dicendo, questa è la stessa cosa che hai fatto...
C: ehe ehe ehe...
L: ...con l'amico di...ehe...lui come ha fatto, ha chiamato l'Assicurazione e gli ha detto che si faceva rimborsare i "cosi" suoi...?...incomprensibile...
C: evidentemente, purtroppo il paese è del paesano, hai capito...!...allora probabilmente nei paesi si ragiona in modo completamente diverso di quando fai una cosa in una città, dove tu praticamente...
L: ...ma guarda che quello è Napoli là e non è qua...!...questo Bassano sta di casa a Napoli...!
C: ho capito ma ma questa polizza la ha fatta dalle sue parti e non qua...
L: ...incomprensibile...
C: e te l'ho detto, il paese è del paesano...!
L: allora Chiara tutto quello che mi puoi dire adesso non serve a niente perché io se non parlo con questo non sò che è successo...allora questo ora lo prendo se non mi risponde al telefono domani vado a casa sua e vado a vedere cosa è successo...
C: cioè voglio dire è una cosa regolare se uno...
L. ...se ha fatto uno sbaglio lo faccio una...incomprensibile...perché questa è una persona fino a quando io sapevo, sarebbe il collega del coordinatore, quello che Annamaria fece...
C: ehe ehe ehe...
L: ...incomprensibile...ti ricordi il vecchio...?
C: si...
L: quello che ha avuto l'infarto, l'ictus, quello che ha avuto tutti quei problemi...
C: sò tutto quanto, ho tutta la pietà del mondo per lui...
L: no, ti sto dicendo ora tutto quello che tu mi dici io adesso non sò cosa è successo, finchè non parla con questo e non sò che è successo...!
C: allora tu gli devi fare soltanto una domanda precisa, nè più e nè meno...
L: no io l'unica domanda e che gli devo fare, è che questo si è preso i soldi, e deve posare i soldi, punto e basta...!...questo è quello che gli deve dire...
C: ...e che rimana il fatto che io devo pagare entro la fine dell'anno devo chiudere la situazione a questo...e sicuramente il problema rimane a me non resta nè a Luigi e nè a Bassano...!!...e sicuramente a me dispiace voglio dire no, perché uno esce la mattina per produrre non per avere problemi, mi sembra, quindi almeno a sapere che cosa è successo...daccordo...
L: certo, se non ci parlo non lo sò...
C: ehe va bene, ciao ciao...
L: ciao...
Dopo pochi muniti il seguito, con la telefonata numero 401 sempre del 22.12.2010 alle 19.17
C: Weh Luigi ciao...
L: ciao Chiara, allora...
C: io l'ho chiamato a questo, mi sono procurata il numero e l'ho chiamato...
L: si si si...
C: lui nega, lui nega...
L: no no non nega niente, non nega niente...
C: ...incomprensibile...
L: ha confermato, ha confermato, ha detto che lui ha chiamato il figlio ed il figlio gli ha detto di si, ha confermato questa cosa, però ha detto che il figlio non sapeva niente, come dice il figlio...
C: ahe...
L: non sapeva niente perché i soldi gli sono stati accreditati dalla Banca, che però lui non ha firmato niente, però ha detto di si, che ci sono...sono 618 euro...
C: ehe, no 650 veramente...
L. lui ha detto che sono 618...
C: và bene comunque l'avvocato lo sa di certo...
L: incomprensibile...lui mi ha detto di farli sapere, io gli ho detto che ora non sapevo niente e che gli avrei fatto sapere dopo...
C: và bene...daccordo, allora io vado e parlo un momento con l'avvocato...
L: fammi sapere dopo come stanno le cose...ciao...
C: ciao ciao
E, dopo un po’, la chiamata successiva (nr. 402 data 22.12.2010 ora 19.23):
L: Chiara...
C: weh Luigi allora deve avere 200 euro lui...
L: poi ci sono gli oneri dell'avvocato e tutto il resto intorno giusto...?
C: lui deve avere 200 euro...!...lui deve avere 200 euro e si devono avere immediatamente perché se non si hanno immediatamente me le defalca dalle altre pratiche e da cose...
L: amore dai senza che ne parliamo solo...
C: no te lo volevo dire, perché io ci sono tornata dentro e gli ho detto, hai visto che quando ti dico una cosa ho sempre ragione...!!?
L: si và bene, hai ragione sempre...incomprensibile...ora vengo là e ne parliamo, chiudiamo questo telefono che ora parliamo da vicino...
C: va bene te l'ho voluto dire...!...perché...
L: va bene, va bene...
C: sono stata corretta a dirtelo subito no...
L: và bene ok...
C: ciao...
L: ciao...
L’esito della storia è chiaro dalla telefonata nr. 802 del 4 gennaio successivo, in cui Vitale parla dell’appuntamento con Bassano che deve consegnargli i soldi; anche dal tono pacifico e dall’assenza di commenti o epiteti sul conto di quest’ultimo si comprende che l’indagato deve aver ben utilizzato la sua capacità di persuasione e si farà consegnare dal figurante finto danneggiato l’intera somma pretesa..
C: Ehe Luigi ciao...
L: Chiara buongiorno...ciao...
C: sto al Bar...
L: senti Chiara tu hai da fare...adesso tra mezz'ora, un ora...?
C: ehe và bene, volevo portare la macchina ad aggiustare il vetro qua che non ho portato, questo volevo...
L: ...incomprensibile...ti ho chiamato perché Bassano probabilmente ora mi chiamerà che devo andare al Centro Direzionale a prendermi i soldi...
C: ehe...
L: nel caso se sei libera, ti faccio uno squillo e ci andiamo un attimo...?
C: ehe va bene, comunque ora vediamo, perché dovevo andare dal parrucchiere, dovevo fare delle cose, ci sentiamo tra poco, mi risolvo questi problemi...và bene...?
L: se non puoi andare...incomprensibile...
C: ...non ho capito...?
L: se non possiamo andare gli dico che andiamo un altro giorno...
C: e và bene, fai un altro giorno, l'importante è che non si perdano i soldi perché...incomprensibile...
L: il figlio veniva qua a Napoli a portare i soldi, io per questo lo sto dicendo...
C: và bene, allora lascia stare stamattina dai...
L: và bene...
C: ciao...
L: ciao...
S’è già detto più sopra della conversazione 445 del 23 dicembre che dimostra come Vitale abbia consegnato 100 euro a un tal Filippo Frippa, che compare come testimone in diverse pratiche della Bondetti, che con quei soldi avrebbe comprato un capitone per Natale.
Orbene il ruolo di Frippa emerge anche dal testo della conversazione che segue, con la Bondetti Clara, oltre che dalla documentazione sequestrata:
progressivo nr. 479 data 25.12.2010 ora 10.38
Clara: Bondetti Clara, utenza 338/5286119.
Filippo: Frippa Filippo utenza 348/3886844
Clara: pronto..!
Filippo: pronto buongiorno Chiara...
Clara: we Filippo..!
Filippo: auguri auguri a te e tutta la famiglia..
Clara: auguri grazie... grazie.. a voi tutto bene..!
Filippo: tutto a posto .. tutto bene...
Clara: poi ci vediamo casomai qualche giorno perché ti devo dare una...... poi ti spiego.... ti devo dfare una copia di una cosa..... di una testimonianza..!
Filippo: si va bene.. non vi preoccupate ..avvocato.. facciamo passare queste feste e poi se ne parlerà..!
Clara: è va bene... d'accordo..
Filippo: ciao ciao..
Clara: ciao..
Sul conto di Vitale Luigi si impone un’ultima considerazione, che a quanto pare sarebbe sfuggita agli investigatori. S’è detto fin qui che egli sarebbe legato alla Bondetti e ai sinistri stradali inventati e organizzati da quest’ultima; il suo nome però compare anche in altre pratiche e vicende, messe in piedi da altri procacciatori di altre zone, come ad esempio in una telefonata (riportata più sopra, al paragrafo 2-a 5.) in cui è Petrillo Pasquale a fare il nome di Vitale Luigi tra le persone che egli invierà al Centro Radiologico Massa per i quali intende prenotare, in particolare per una radiografia al polso. Se si tiene presente il diverso ambito operativo della Bondetti e della coppia Petrillo Panaro, già chiaro da quanto detto sopra, è allora evidente che Vitale doveva essere attivo su più fronti e in zone diverse, a Napoli con la sua compagna Bondetti e nell’agro aversano e in genere nel casertano, anche perché egli risiede a Sant’Arpino, non disdegnando di offrire il suo ruolo di incidentato a oltranza a ogni truffatore che glielo richieda.
2-b 3.) Peluso Luciano
La figura di Peluso Luciano si discosta sicuramente dalle due che precedono, poiché il campo di azione privilegiato su cui lo stesso opera è il territorio di Sessa Aurunca, nel quale egli pare avere un ruolo di assoluto primo piano, occupandosi sia di creare i falsi sinistri stradali, sia di elargire le dazioni corruttive ai medici ospedalieri e in genere di procacciare tutto il necessario per il buon esito della frode nel suo complesso, ivi compreso quanto attiene alla delicata fase del giudizio innanzi ai giudici di pace, con i quali lo stesso Peluso sembra avere un rapporto privilegiato o comunque di intensa consuetudine e collaborazione.
Va detto che un quadro abbastanza definito del ruolo e del modo di operare di Peluso è stato reso dal collaboratore di giustizia Martucci, di cui si dirà nel paragrafo che segue, il quale è stato più volte escusso dai PM e dalla PG, nell’ambito del presente e di altri procedimenti penali, inerenti a questo e altri sodalizio ed ha riferito sia delle truffe assicurative compiute direttamente a u so dell’associazione camorristica di cui egli era membro, sia delle altre attività simili compiute già da prima da tutta una serie di soggetti locali, sui quali s’era poi inserito il clan.
Si dirà anche in seguito che i racconti di Martucci valgono principalmente a spiegare il contesto e i ruoli, ma di fatto sono relativi a un’altra associazione (di tipo mafioso camorristico, appunto) e a altre truffe, in qualche modo analoghe e parallele a quelle che oggetto del presente procedimento.
Si riporteranno qui alcuni brani della sua deposizione di specifico interesse con riferimento alla figura di Peluso, poiché da essi è chiaro come il meccanismo di cui era a conoscenza Martucci e il modo di porsi dei vari soggetti è rimasto pressoché identico sia nelle attività patrocinate e sfruttate dal clan camorristico, sia nelle altre vicende della associazione che qui rileva. In altre parole, la descrizione compiuta da Martucci, per le coincidenze che presenta e per la pluralità di assonanze, costituisce una conferma della già quanto mai solida ricostruzione raggiunta dalla PG in via investigativa nel procedimento e per la individuazione dei ruoli e delle prerogative di ciascuno.
A.D.R.:- I legali ai quali ci si rivolgeva per il disbrigo delle pratiche dei falsi sinistri erano i citati Filippelli e Pizza. I quali versavano circa il 70 – 80 per cento dei rimborsi al clan tramite Ciprino Vincenzo che fa il meccanico; Esposito Biagio; Lopatriello Pietro; Zuccheroso Luigi; ed io; In particolare l’Avv. Pizza Gennaro oltre ai citati nominativi, in qualche occasione versava quanto dovuto al clan tramite Peluso Luciano suo assistente.
A.D.R.:- Sia l’Avv. Pizza che il Peluso avevano una persona che facilitava la liquidazione dei falsi sinistri che io so chiamarsi Dr. Marino che lavora a Caserta e non so presso quale società.
A.D.R.:- Anche l’Avv. Picascia, come faceva l’Avv. Pizza e L’Avv. Filippelli, versava al clan le percentuali ricavate dai falsi sinistri. I soldi li dava nelle mani di Luciano Peluso o a me e a Vincenzo Ciprino che provvedeva a consegnarli per la maggior parte delle volte ad Esposito Biagio …... omissis……
Innanzi al PM di Roma, in uno stralcio della presente indagine relativa al ruolo dei Giudici di Pace, inoltre Martucci ha riferito che:-
Ind. Martucci A.: per quanto riguarda i rapporti con il giudice diciamo intermediario e chi trattava direttamente era sempre Luciano Peluso, che comunque facendo parte del gruppo dello studio legale dell’avvocato Pizza, avendo rapporti con molti medici, dottori della CTU, aveva diciamo più possibilità di parlare, non essendo pregiudicato come lo ero io e non appartenendo a una famiglia, era meglio che parlasse lui con il giudice e quindi lui era la diretta persona interessata però stando sempre nello studio, oppure comunque seguivo truffe insieme a loro, sapevo più o meno come si veniva gestita la situazione.
P. M.: ma quindi lei è stato presente mai a colloqui di Luciano con i giudici?+
Ind. Martucci A.: sì, qualche volta sì.
P. M.: con chi?
Ind. Martucci A.: che mi ricordo… perché praticamente faccio sempre confusione con i nomi dei giudici, Compagni e l’altro alto.
P. M.: quando lei c’era, c’era sempre anche Peluso o lei qualche volta …
Ind. Martucci A.: a volte sì e a volte anche da solo tipo il caffè lo prendevamo se ci incontravamo oppure … gli ho chiarito un paio di situazioni diciamo che praticamente siccome ci stavano due persone di Sessa che comunque svolgevano il ruolo di… che facevano delle truffe, cioè si offrivano in cambio di danaro per fare una lettera, per fare un referto, queste cose qua, e avevano avuto problemi perché il giudice, essendo a conoscenza delle cose che facevano questi due signori, gli ha prestato anche dei soldi.
P. M.: il giudice a loro?
Ind. Martucci A.: il giudice a loro, perché era un rapporto che era entrato … non nell’intimo perché evidentemente …
P. M.: in confidenza, in amicizia.
Ind. Martucci A.: … lo conoscevano molto prima di me che vedevo come ne parlavano, e praticamente siccome questa persona era diventata insistente il giudice mentre ci prendevamo un caffè mi chiese se me ne potevo occupare io di non farmi chiedere più niente, non voleva più i soldi però che lo facessero …
P. M.: ma chi erano questi due?
Ind. Martucci A.: uno è Domenico Petrone e un altro è Elio Masi, tutti e due avevano fatto tante testimonianze alla Pretura.
P. M.: sono i nomi che già aveva fatto
omissis
P. M.: quindi qui la fonte di denaro per tutti e tre di questi che ha raccontato era sempre Pizza?
Ind. Martucci A.: Pizza, che però che veniva gestito in prima persona da Luciano Peluso e un paio di volte sono capitato io in compagnia del Peluso.
P. M.: ma Luciano Peluso ora in che situazione sta?
Ind. Martucci A.: calcolate che io sono due anni che manco…
P. M.: no, prima lo chiedo a lei e poi lo chiediamo al Maresciallo.
Ind. Martucci A.: praticamente … siccome mio cognato comunque mi ci sento telefonicamente pure stando… ha avuto dei problemi perché gli hanno sequestrato la pratica allora lui si è lamentato di questa cosa, dice: “Un incidente vero che ho fatto me l’hanno pure tolto”, e allora più o meno non è che ci mettemmo a parlare del più e del meno però dice: “Hai capito? È sempre colpa di Luciano”
P. M.: insomma secondo lei sta ancora in attività?
Ind. Martucci A.: sempre in attività.
Mar. Cristinziano: confermo.
Ind. Martucci A.: no, ma lo so perché comunque … la moglie lavora con mio suocero, comunque so che se era una cosa che il Peluso non lavorasse ne ero venuto a conoscenza diciamo.
Le dichiarazioni del collaboratore di giustizia, come detto, sono andate a riscontrare innanzitutto gli esiti delle perquisizioni che i Carabinieri hanno effettuato presso lo studio dell’avvocato Pizza e dell’avvocato Filippelli in Sessa Aurunca, dei quali si dirà nei paragrafi 2-d 2.) e 2-d 3.).
Dette perquisizioni infatti, avevano fatto rinvenire negli studi dei due legali della documentazione inequivocabile con tutta una serie di certificazioni mediche stilate dai dottori Buono Michele, Schiavone Vincenzo, Adelini Roberto ed altri medici.
Già dalle intercettazioni telefoniche, del resto si era accertato come l’avvocato Filippelli intrattenesse stretti rapporti con Peluso Luciano e con Di Dona Domenico (che abbiamo conosciuto sin da principio dell’indagine, quando era stato intercettato mentre parlava con Dalena su come fare e come intercedere per fargli avere gli incarichi a Sessa Aurunca); lo stesso Peluso, inoltre, era già comparso in altre intercettazioni, anche come collaboratore con lo studio dell’avvocato Pizza Gennaro, nonché in quelle eseguite sull’utenza dello stesso Di Dona.
Un’ulteriore conferma sul conto di Peluso, infine, è stata tratta dallo studio delle agende sequestrate all’avvocato Filippelli Giancarlo, nelle quali si rinvengono gli appunti che seguono, a firma di quest’ultimo:
- rubrica telefonica 2007 alla lettera P <<Peluso Luciano/Assitalia15.1 12.1 26.2 23 .4 E 20.6 >>.
Quest’appunto corrisponde ad una causa civile iscritta presso il Giudice di Pace di Sessa Aurunca inerente la controversia tra Peluso Luciano e la Società Assicurativa Assitalia. Le date rispecchiano le varie udienze tenutesi nel 2007 e relative alla controversia di cui sopra.
- rubrica telefonica 2007 pagina del 08 ottobre “ chiedi a Luciano se per il sinistro Cacciapuoti mi fa avere documenti autovettura. parlare con Luciano della pratica Perretta Luca piu’ uno . 2310
- rubrica telefonica 2007pagina del 10 ottobre <<parlare con Luciano della pratica Perretta Luca 2310>>
- rubrica telefonica 2007 pagina del 25 ottobre <<avvisare Luciano delle prove Capozzi del 05.11
- rubrica telefonica 2007 pagina del 05 novembre <<chiamare Luciano per Camparelli Domenico e per prova Capozzi Massimiliano>>
- rubrica telefonica 2007 pagina del 08 novembre <<chiedere a Luciano se depositate (incomprensibile anche se sembra essere la parola risonanze) dal dottor D’Elia>>
- rubrica telefonica 2007 pagina del 11 dicembre Per Luciano: testi Cause Tommasino Annamaria E Brasile Lazzaro>>
- rubrica telefonica 2008 pagina del 07 gennaio <<chiedi a Bagni di Verolla Salvatore>>
- rubrica telefonica 2008 pagina del 06 ottobre <<chiedere a luciano se la prova primo accesso si e’ tenuta >>
- rubrica telefonica 2008 pagina del 19 novembre <<Chiamare Luciano per numero telefono di Lametero Antonio (teste Izzo Guido)>>
- rubrica telefonica 2008 pagina del 09 dicembre <<Sessa deposito ricorso Fiori Francesco (Luciano)>>
Come s’è già anticipato, il materiale emerso dalle intercettazioni ha dimostrato la sussistenza di rapporti di collaborazione quanto mai stretti e efficaci tra tra Di Dona Domenico (Mimmo) e Peluso Luciano. Dal tenore delle conversazioni che seguono si comprende che il comune interesse per ragioni di infortunistica stradale e che è Di Dona a rivolgersi a Peluso Luciano perché si interessi per una visita “con quel medico” e poi di interessarsi “ per quella cosa sua”.
La prima conversazione interessante è quella avente numero progressivo 98 del 16.11.2010 tra l’ utenza 329/0454325 intestata a Orabona Giovanni e in uso a Di Dona Domenico e quella avente n. 329/8666420 in uso a Peluso Luciano, in cui – al di là di quelle che potrebbe apparire i due non parlano affatto di una visita medica che Di Dona doveva ricevere per suoi problemi alla cervicale, ma di un accertamento diagnostico falso, del tipo dei numerosi che abbiamo fin qui conosciuto, che Di Dona doveva eseguire o per se – come falso infortunato - o più probabilmente per qualcun altro, un suo figurante. Tanto si comprende dalle espressioni allusive adottate, che non avrebbero avuto altrimenti alcuna ragione di esistere se i due stessero parlando di una visita medica personale già oggetto di altri discorsi e soprattutto dalle due frasi adoperate da Di Dona, con riferimento alla “cervicale” e al luogo dove la stessa si svolge, che evidentemente non avrebbero nessun senso logico nel loro significato letterario, poiché certamente non esiste un solo luogo in cui si compiono esami diagnostici al rachide cervicale, ma evidente ne esiste uno solo – ben noto ai due interlocutori - in cui si eseguono quelli falsi.
D: Luciano...!
P: carissimo Mimmo
D: ciao...!
P: come si va tutto bene..??
D: tutto bene... non sono andato più a fare quel servizio lo sai il perchè...?
P: si..!
D: perchè me ne devo fare un'altra.... cervicale...!
P: va bene...!
D: dove si fa la cervicale hai capito...?
P: va bene ma tu quando vieni a Sessa...?
D: ehe......quando vengo...?? posso venire anche questa sera...!!
P: e vieni oggi pomeriggio così ci prendiamo un caffè..?
D: e va bene...! ci vediamo oggi...
P: alle quattro , quattro e mezza..?
D: non lo so....!! sto andando a Napoli ora....... mi devo andare a fare la risonanza alla cervicale....!!
P: va bene...!!! ciao mimmo..!
D: ciao....!
Oltre alle numerose telefonate in cui i due fissano, sollecitano o modificano appuntamenti per incontrarsi e per la necessità di parlarsi da vicino, è significativa la telefonata nr. 134 del 17/11/2010 alle 12.30 sempre tra Di Dona Domenico e Peluso Luciano, che allude chiaramente a una pratica di sinistro falso da inventare, come si comprende dalle domande che Peluso fa a Di Dona, funzionali a valorizzare per un indennizzo assicurativo un’ammaccatura sull’auto del secondo o comunque su un’auto di cui Di Dona ha la disponibilità.
D: pronto?...
L: uè bello?!..
D: Luciano, dimmi...
L: si..ma tu il danno all'auto dove ce l'hai? a destra?
D: ehhh.........
L: a Formia...dove hai fatto l'incidente a Formia....a destra??
D: si si si...
L: ok..ciao ciao..
D: si..va bene..ciao ciao...
Non sono praticabili interpretazioni alternative lecite per la domanda di Peluso ed è sicuramente chiaro che l’intenzione era quella di organizzare un incidente stradale ad uso del sodalizio, presumibilmente con un guadagno direttamente per Di Dona, il quale anche nelle telefonate successive si mostra sempre molto interessato a sapere dal Peluso dell’evoluzione della sua pratica.
È quel che accade, ad esempio, nella telefonata nr. 405 del 30/11/2010 :
P: we Mimmo carissimo...!
D: buongiorno..!!ancora niente per quel fatto...?
P: ...ma già l'ho consegnata...!!lo portata per non la tenere...... i documenti anche ho consegnato...
D: ehe....!!
P: da tempo...!
D: ehe...! me lo vuoi dire io non lo sapevo...??
P: e... ho detto cosi quando vai a Sessa sicuramente ci incontriamo...!!
D: quel amico è venuto a fare quel servizio là...! quello di quell'altra mattina...!!
P: ehe...! tutto a posto..?
D: si tutto a posto...!
P: ci vediamo domani o dopo domani..?? non vieni..?
D: domani dovrei venire...!
P: ci sentiamo qua allora... va bene..?
D: va bene..!
P: ti devo dire una cosa non farmela dimenticare Mimmo....!!
D: è..! sta piovendo come i cani qua....!!!
P: e devi vedere a qua a Sessa...!!
D: ciao...!
P: ciao..!
Allo stesso modo nella conversazione nr. 515 datata 3/12/2010, sempre tra i due, in cui dopo una domanda relativa a altri fatti (in particolare una sorta di raccomandazione per un ristorante), Di Dona sollecita ancora Peluso per la sua pratica, ma la risposta dell’altro è naturalmente sempre quella di parlarne da vicino.
D: si?!...
L: buongiorno Mimmo....
D: ciao Luciano...
L: la mattina ti alzi troppo tardi tu?!..
D: eh...lo so...adesso ho visto il telefono...cinque - sei messaggi...
omissis
D: ti chiamo...sei in zona tu?...
L: si si si..mi fai un grande piacere...
D: Luciano...e quella cosa mia, tutto a posto?...
L: si si non ti preoccupare...ne parliamo da vicino...
D: va bene dai..
L: ti aspetto allora...aspetto una tua chiamata...
D: se vengo..vengo nel primo pomeriggio...verso le tre - tre e mezza ...hai capito?
L: si..il lascio il telefono in funzione...quando stai a Sessa mi chiami......
D: ..va bene...
L: allora facciamo come l'altra volta, capito Mimmo?..
D: si..va bene...
L: oh grazie..ciao ciao...
D: ciao ciao ciao...
Numerosi argomenti che si possono desumere dalle telefonate intercettate inducono a comprendere che, quanto meno nel territorio di Sessa Aurunca e l’alto casertano, è lo stesso Di Dona a riconoscere un ruolo di preminenza a Peluso, al quale infatti, in più di un’occasione, desumibile da alcune telefonate intercettate, chiede di intercedere o comunque di intervenire su cancellieri, medici e giudici di pace.
È quel che accade innanzitutto nella serie di telefonate del 10/12/2010, di cui s’è già detto nel paragrafo 2-a 2.) su Di Dona Domenico appunto, il quale nella prima, n. 771 telefonava a una donna medico, incaricata di svolgere una CTU per chiederle di spostare un appuntamento, fingendo di essere lui stesso il paziente da visitare, tale Iavarone e poi, dopo aver fissato l’appuntamento per il lunedì successivo intorno alle 18,30 chiamava Peluso (con la telefonata avente numero progressivo immediatamente successivo, già trascritta nel paragrafo sopra citato) rappresentandogli che l’appuntamento era stato spostato ma che era necessario un suo intervento, come specificato poi dallo stesso Peluso (<<ci devo parlare prima....!!! hai capito Mimmo..??>> perché, come chiarito con un’imprecazione da Di Dona <<perchè questa è mezza scema..!! hai capito..?>>, aggiungendo <<questa ha già iniziato a dar fastidio..!! hai capito..?>>
S’è già detto, sempre nel paragrafo 2-a 2.), che le telefonate successive dimostravano come in quel caso l’operazione di avvicinamento al CTU diveniva più difficoltosa, in quanto, per un caso di omonimia, Peluso era in grado di avvicinare un medico maschio di cognome Trabucco e non la dottoressa che doveva visitare il tal Iavarone, il che rischiava di fare perdere la causa e dunque far sfumare il lucroso indennizzo per Di Dona, che si lasciava andare a delle imprecazioni per la paura – si ricorderà – di << perdere Filippo e il panaro>>!
Rinviando al paragrafo richiamato o agli atti del PM e della PG per la lettura integrale di quelle telefonate, quel che se ne desume, in ogni caso è che Peluso palesemente poteva avere delle entrature significative con persone in grado di determinare l’esito della pratica di risarcimento e questo principalmente poteva avere con delle elargizioni o con delle altre forme di persuasione che gli consentivano di dire di “star bene” con un certo medico.  

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