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giovedì 11 ottobre 2012


La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza della Corte di Appello di Napoli che aveva condannato alla reclusione i costruttori del Villaggio Coppola Pinetamare per le scogliere abusive. L'erario ha stimato in  50 milioni di Euro il danno ambientale.

 di Ferdinando Terlizzi

Santa Maria Capua Vetere - Una sentenza per certi versi clamorosa quella emessa dalla Suprema Corte di Cassazione ieri,  con la presidenza del magistrato Gianluigi Davigo,  ex punta di diamante del pool mani pulite di Milano, nei confronti di Francesco e Cristofaro Coppola, nonché' contro Maria Rosaria Raimo ved. Coppola, che spiega, tuttavia, la sua influenza nei confronti degli eredi e delle società' Fontana Blu e Mirabella S.p.A.
La vicenda trae origine dalla costruzione della famosa scogliere (i cosiddetti frangiflutti) che i costruttori del villaggio Coppola depositarono  subito dopo la battigia della spiaggia lungo tutto il litorale di Pinetamare.
Un lavoro ciclopico,  che durò vari anni e che costo' vari miliardi all'impresa e che aveva lo scopo di preservare la costa dalla corrusione del mare.
L'indagine penale, portata avanti dal piemme sammaritano Donato  Ceglie, porto' alla condanna in primo grado  ( Presidente Antonio Cairo  ) ad anni uno e mesi due di reclusione per Cristofaro Coppola e per Maria Rosaria Raimo, vedova di Vincenzo Coppola) ed anni uno di reclusione per Francesco Coppola.
I costruttori del Villaggio furono denunciati dal Ministero della Marina Mercantile e accusati di invasione aggravata di zona sotto tutela dello Stato e di danneggiamenti nonche' di deturpazione paesaggistica.  

Il tribunale di Santa Maria Capua Vetere condannò' i costruttori del villaggio Coppola, in solido,  oltre che alla reclusione anche al pagamento di una somma che i legali dell’avvocatura dello Stato fanno ascendere a circa  50 milioni di Euro a favore dell'Erario.
Nella circostanza si costituì l'Avvocatura dello Stato che produsse una perizia secondo la quale il danno erariale si poteva far ascendere a circa 50 milioni di Euro ( quasi cento miliardi delle vecchie lire ).
I Coppola assistiti dagli avvocati Nicola e Giuseppe Garofalo anche in grado di appello, nonostante le valide argomentazioni e la strenua difesa, non riuscirono ad avere giustizia, tanto e' vero che la sentenza di primo grado fu confermata in toto.
Ieri,invece, la Suprema Corte di Cassazione Presieduta dal Dr. Pierluigi Davigo, ha riformato la sentenza della Corte di Appello di Napoli accogliendo le doglianze della difesa "cassando"  con rinvio la sentenza impugnata e rimandando il tutto ad una diversa sezione della Corte di Appello di Napoli.
“Siamo oltremodo soddisfatti – ci ha dichiarato Nicola Garofalo – perché è stata accolta una nostra   tesi che andiamo prospettando da anni”.
Le vicende negative che hanno accompagnato la storia dei Coppola e costellata da nefasti accadimenti. Il più' significativo è stato infatti, il rapimento del figlio di Vincenzo Coppola, negli anni 80, allora studente ed oggi ingegnere. Francesco Coppola  che  fu rapito dalle “Br” e per il suo riscatto furono pagati circa 7 miliardi delle vecchie lire.
Le trattative che si svolsero lunghe e faticose tra i familiari e "Volpe Rossa", coinvolsero Giuseppe Garofalo che porto' avanti i contatti con i rapitori. Don Vincenzo eseguendo un ordine delle "Br", carico' una bicicletta su una Cinquecento Fiat ( era il segnale chiesto da Volpe Rossa ) e si avviò' lungo l'Autosole. Ma a Cassino fu arrestato dai carabinieri che sequestrarono l'ingente bottino di 4 miliardi delle vecchie lire prima tranche del riscatto. Francesco Coppola fu liberato dopo 6 mesi di prigionia nel corso del quale si verifico' il terremoto del 1980 e un vibrato intevento del Papa a favore del sequestrato.
Poi i Fratelli Vincenzo e Cristofaro  Coppola in seguito ad dissidio per il pagamento del riscatto si divisero e si lottarono fino ad arrivare ai ferri corti per l 'aggiudicazione del villaggio della U.S.Navy di  Gricignano.
Ci fu una condanna mite da parte del tribunale di S. Maria C.V. per la costruzione del Villaggio dopo le proteste del sindaco comunista Mario Luise. Il Presidente del Tribunale Michele Di Tolla condannò i Coppola a mite pena … ma si scoprì che lui aveva un appartamento nella Torre abusiva.  
Le fortune dei Coppola tramontarono con l'abbattimento,da parte della Giunta Bassolino, delle sette torri abusive. Poi, nonostante l'ascesa della Cristiana Coppola, figlia Cristofaro, quale Vice della Marcecaglia,  e delle direttive  della Mirabella assunte dall'altro figlio,  le vicende sono diventate insostenibili ed oggi si parla di buchi di vari miliardi di euro. ..e di operai senza salario...
La Sentenza della Cassazione ora  è però' una buona dosa di ossigeno  assieme alla conclusione delle trattative da parte del Calcio Napoli per l'acquisto dell’ Hotel di lusso Holliday In  e di tutto il complesso di Castelvolturno.    

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