La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la
sentenza della Corte di Appello di Napoli che aveva condannato alla reclusione
i costruttori del Villaggio Coppola Pinetamare per le scogliere abusive.
L'erario ha stimato in 50 milioni di
Euro il danno ambientale.
di Ferdinando
Terlizzi
Santa Maria Capua Vetere - Una sentenza per certi versi
clamorosa quella emessa dalla Suprema Corte di Cassazione ieri, con la presidenza del magistrato Gianluigi
Davigo, ex punta di diamante del pool
mani pulite di Milano, nei confronti di Francesco
e Cristofaro Coppola, nonché' contro Maria
Rosaria Raimo ved. Coppola, che spiega, tuttavia, la sua influenza nei
confronti degli eredi e delle società' Fontana
Blu e Mirabella S.p.A.
La vicenda trae origine dalla costruzione della famosa
scogliere (i cosiddetti frangiflutti) che i costruttori del villaggio Coppola
depositarono subito dopo la battigia
della spiaggia lungo tutto il litorale di Pinetamare.
Un lavoro ciclopico, che durò vari anni e che costo' vari miliardi
all'impresa e che aveva lo scopo di preservare la costa dalla corrusione del
mare.
L'indagine penale, portata avanti dal piemme sammaritano Donato
Ceglie, porto' alla condanna in primo grado ( Presidente Antonio Cairo ) ad anni uno
e mesi due di reclusione per Cristofaro Coppola e per Maria Rosaria Raimo,
vedova di Vincenzo Coppola) ed anni uno di reclusione per Francesco Coppola.
I costruttori del Villaggio furono denunciati dal
Ministero della Marina Mercantile e accusati di invasione aggravata di zona
sotto tutela dello Stato e di danneggiamenti nonche' di deturpazione
paesaggistica.
Il tribunale di Santa Maria Capua Vetere condannò' i
costruttori del villaggio Coppola, in solido,
oltre che alla reclusione anche al pagamento di una somma che i legali
dell’avvocatura dello Stato fanno ascendere a circa 50 milioni di Euro a favore dell'Erario.
Nella circostanza si costituì l'Avvocatura dello Stato
che produsse una perizia secondo la quale il danno erariale si poteva far
ascendere a circa 50 milioni di Euro ( quasi cento miliardi delle vecchie lire
).
I Coppola assistiti dagli avvocati Nicola e Giuseppe Garofalo anche in grado di appello, nonostante le
valide argomentazioni e la strenua difesa, non riuscirono ad avere giustizia,
tanto e' vero che la sentenza di primo grado fu confermata in toto.
Ieri,invece, la Suprema Corte di Cassazione Presieduta
dal Dr. Pierluigi Davigo, ha
riformato la sentenza della Corte di Appello di Napoli accogliendo le doglianze
della difesa "cassando" con
rinvio la sentenza impugnata e rimandando il tutto ad una diversa sezione della
Corte di Appello di Napoli.
“Siamo oltremodo soddisfatti – ci ha dichiarato Nicola
Garofalo – perché è stata accolta una nostra
tesi che andiamo prospettando da anni”.
Le vicende negative che hanno accompagnato la storia dei
Coppola e costellata da nefasti accadimenti. Il più' significativo è stato
infatti, il rapimento del figlio di Vincenzo Coppola, negli anni 80, allora
studente ed oggi ingegnere. Francesco
Coppola che fu rapito dalle “Br” e per il suo riscatto
furono pagati circa 7 miliardi delle vecchie lire.
Le trattative che si svolsero lunghe e faticose tra i
familiari e "Volpe Rossa",
coinvolsero Giuseppe Garofalo che
porto' avanti i contatti con i rapitori. Don Vincenzo eseguendo un ordine delle
"Br", carico' una bicicletta su una Cinquecento Fiat ( era il segnale
chiesto da Volpe Rossa ) e si avviò' lungo l'Autosole. Ma a Cassino fu
arrestato dai carabinieri che sequestrarono l'ingente bottino di 4 miliardi
delle vecchie lire prima tranche del riscatto. Francesco Coppola fu liberato dopo 6 mesi di prigionia nel corso
del quale si verifico' il terremoto del 1980 e un vibrato intevento del Papa a
favore del sequestrato.
Poi i Fratelli Vincenzo
e Cristofaro Coppola in seguito ad
dissidio per il pagamento del riscatto si divisero e si lottarono fino ad
arrivare ai ferri corti per l 'aggiudicazione del villaggio della U.S.Navy
di Gricignano.
Ci fu una condanna mite da parte del tribunale di S. Maria
C.V. per la costruzione del Villaggio dopo le proteste del sindaco comunista
Mario Luise. Il Presidente del Tribunale Michele Di Tolla condannò i Coppola a
mite pena … ma si scoprì che lui aveva un appartamento nella Torre abusiva.
Le fortune dei Coppola tramontarono con l'abbattimento,da
parte della Giunta Bassolino, delle sette torri abusive. Poi, nonostante
l'ascesa della Cristiana Coppola, figlia
Cristofaro, quale Vice della Marcecaglia, e delle direttive della Mirabella assunte dall'altro figlio, le vicende sono diventate insostenibili ed
oggi si parla di buchi di vari miliardi di euro. ..e di operai senza salario...
La Sentenza della Cassazione ora è però' una buona dosa di ossigeno assieme alla conclusione delle trattative da
parte del Calcio Napoli per l'acquisto dell’ Hotel di lusso Holliday In e di tutto il complesso di Castelvolturno.
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