Nostra inchiesta: “La vicenda Eurobic”
L’Amministrazione Provinciale ha addirittura rifiutato, nella
persona del Direttore Generale, l’accesso agli atti che per trasparenza avrebbe
dovuto esibire e riservandosi di agire a tutela dell’onore dell’Ente per la
richiesta d’accesso a fronte di accuse di falsa dichiarazione nei confronti dei
dipendenti dell’EUROBIC
La vicenda è paradossale, ed il
paradosso viene evidenziato da un’analitica ricostruzione degli atti giudiziari
che, per spirito di cronaca e di verità, ho deciso di riportare, dedicando alla
vicenda più puntate come se fosse un romanzo, ma purtroppo si tratta della
triste vicenda di persone che sono
vittime di un comportamento a dir poco incomprensibile.
Caserta – ( di Ferdinando Terlizzi ) – E’ proprio vero che “la politica ( Machiavelli) si deve separare
dalla morale”. “L’uomo politico deve seguire le regole della politica e non quelle
della morale, se vuole mantenere il potere”. E proprio quello che è stato fatto
per la vicenda che vi andiamo a raccontare animata da squallidi personaggi e “parvenu”
della burocrazia.
La vertenza Eurobic
a seguito della lettera pubblicata dal nostro giornale, ha prodotto come
era prevedibile, una scossa, a quanto
pare, non ben compresa dai rappresentanti politici
provinciali. A cominciare dal capogruppo del Partito della Libertà Nicola Garofalo (a quanto ci viene
riferito da testimoni oculari) che nei giorni conseguenti al nostro articolo,
quasi infastidito della pubblicazione della lettera denuncia ( molti politici
infatti sono adusi a considerare la stampa come
“calunniosa”, “invadente”, “inopportuna”
o addirittura compiacente o di
parte ) affermava tra i corridori del palazzo di Corso
Trieste: “Era un problema che riguardava
le precedenti amministrazioni e quindi da soprassedere”.
Un pensiero, peraltro “fotocopia”, già espresso qualche tempo fa dal direttore Raffaele Picaro (super stipendiato, grazie a incarico politico
ad personam”, aggiunti ad altri incarichi ) non ha sicuramente il tempo di
pensare a lavoratori da anni senza lavoro e senza stipendio per colpa proprio
dell’ente provincia, che ora lui dirige per volontà politica. In particolare, come anticipato nella mia
risposta alla mail inviatami dalla dr.ssa Teresa
Meinardi, sono a conoscenza delle peripezie di una struttura che era e
doveva rappresentare il fiore all’occhiello sul piano regionale, nazionale ed
europeo.
L’incomprensibile e “pilatesco”
comportamento dell’alto funzionario della Provincia non è stato scosso neppure
dal risultato del tavolo Regionale
svoltosi il 06 aprile 2012, presso
Assessorato alle politiche del lavoro della Regione Campania, nel corso del
quale è stato richiesto dalle parti presenti (funzionari regionali, la
Provincia rappresentata dal dirigente alle politiche del lavoro dott. Orlando, le parti sindacali Cisl e Cgil, la Diocesi di Caserta)
di individuare una soluzione transattiva della vertenza “EUROBIC”; con una
richiesta specifica alla Provincia di Caserta, “nella figura del Direttore
Generale di dare una risposta in merito”.
Le parti sindacali successivamente hanno
sollecitato tale risposta, ma da parte del Direttore Generale non è arrivato
mai alcun segnale, informalmente invece, si è detto che era una questione “esclusivamente
politica”. A seguito di una ulteriore istanza della dr.ssa Meinardi ci
sono stati due Tavoli in Provincia di Caserta attivati dal Presidente del
Consiglio Giancarlo della Cioppa, per avere delucidazioni sulla questione. Anche
nell’ultimo tavolo del 06 novembre 2012 il Presidente del Consiglio ed il
Consigliere Angelo Sglavo, insieme con le parti sindacali presenti Cgil, Cisl, e Uil, hanno convenuto sulla necessità di affrontare la vicenda EURO BIC con la
presenza del Presidente On. Mimì Zinzi
e del Direttore Generale. Da registrare ancora un disinteresse “illogico” e “illegale”
alla richiesta rimasta inevasa, così come quella della presa di posizione del
massimo rappresentante dell’assise provinciale Della Cioppa, non ha prodotti
risultati sensibili.
La delicata ed infinita vertenza ora è
passata nelle mani dell’Assessore delle Politiche del Lavoro e vice presidente
della Giunta Giancarlo dello Vicario, dal 14 gennaio. Anche in questo caso non ci
sono ancora risultati visibili e tangibili. La vicenda dell’ EURO BIC è
paradossale, ed il paradosso viene evidenziato da un’analitica ricostruzione
degli atti giudiziari che, per spirito di cronaca e di verità, ho deciso di
riportare, dedicando alla vicenda più puntate come se fosse un romanzo, ma
purtroppo si tratta della triste vicenda
di persone che sono vittime di un comportamento a dir poco
incomprensibile dell’Amministrazione Provinciale di Caserta che citando il lodo
e la sentenza esecutiva di I° grado del Tribunale di S. Maria C.V. “Ha messo in crisi l’attività per cui
l’Eurobic era stata costituita, privandola di fatto di ogni operatività e… la
sopravvivenza della stessa. Solo Per lo sviamento di risorse destinate
all’EUROBIC la Provincia deve riconoscere la somma di 750.000 euro”.
Un caso unico nel nostro paese, in quando
è inconcepibile che un Ente pubblico agisca in concorrenza di una sua società
pubblica con sviamento di risorse di provenienza comunitaria, ma lo è ancor di
più giustificare l’assoluta inerzia,
indifferenza di codesta Amministrazione
come un qualcosa che ricade nella competenza esclusiva delle precedenti
amministrazioni. A tal proposito si potrebbe evocare il principio della
continuità amministrativa, ma in realtà vi è di più! In effetti per il “modus
procedendi et operandi” della Provincia di Caserta il termine più appropriato,
è continuità nell’illecito!!!
Tale definizione consegue dal fatto che l’agire
della Provincia condannata con il lodo e poi con sentenza esecutiva non
essendone stati inibiti gli effetti, o
per meglio dire avendo sinora agito la Provincia come se non fosse successo
niente e come se il fatto non fosse il suo, ha comportato che l’atto
endoprocedimentale illegittimo ha provocato a cascata l’illegittimità derivata
dei provvedimenti collegati al procedimento principale relativo allo sviamento
di risorse. I legali degli ex dipendenti
dell’Eurobic hanno la ferma intenzione di attivare gli strumenti di tutela
anche in sede penale ( oltre che con la nomina di “commissari ad acta” ) con
una serie di denunce per violazione all’ordine del magistrato.
Diventa molto difficile
e incomprensibile, parlare di estraneità dell’attuale Amministrazione, che
conosce bene i fatti per la successione degli atti giudiziari che hanno
riguardato la vicenda Eurobic e gli ex dipendenti attraverso il lodo e la
sentenza di I grado, un’ulteriore sentenza che a favore del BIC prevede la
rivalsa e la richiesta di risarcimento nei confronti del responsabile che per
conto dell’Amministrazione ha adottato il procedimento viziato, i due ricorsi
al TAR Campania ( vinti dagli ex dipendenti ) ai quali viene costantemente negata
l’esperienza e l’elaborazione dei progetti svolti.
Ancora più
paradossale e incomprensibile – a quanto mi viene riferito – ( che fine ha
fatto la legge sulla trasparenza della pubblica amministrazione? ) è la vicenda di falsa dichiarazione nei curriculum
rivolte agli ex dipendenti che hanno cercato di lavorare partecipando alle
selezioni per incarichi di consulenza specialistica banditi dalla Provincia di
Caserta, su cui gli stessi possono vantare comprovata esperienza e comprovata
specializzazione post universitaria, l’Amministrazione Provinciale ha
addirittura rifiutato, nella persona del Direttore Generale Raffaele Picaro, l’accesso agli atti
che per trasparenza avrebbe dovuto esibire i riservandosi di agire a tutela
dell’onore dell’Ente per la richiesta d’accesso a fronte di accuse di falsa
dichiarazione nei confronti dei dipendenti dell’EUROBIC.
Di questo avremo altro
tempo di affrontare questa ulteriore oscura vicenda ma è sconcertante il silenzio e l’isolamento in
cui sono stati abbandonati queste persone che hanno visto trovare soluzione per
altri casi di partecipate pubbliche con il reinserimento dei loro dipendenti e
che, nonostante la loro vicenda sia la più vecchia in ordine di tempo siano
ancora in attesa, sentendosi ripetere come se fosse una colpa che non sono
“politicamente protetti”.
( 2 continua )
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