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domenica 28 aprile 2013




Nostra inchiesta: “La vicenda Eurobic”

L’Amministrazione Provinciale ha addirittura rifiutato, nella persona del Direttore Generale, l’accesso agli atti che per trasparenza avrebbe dovuto esibire e riservandosi di agire a tutela dell’onore dell’Ente per la richiesta d’accesso a fronte di accuse di falsa dichiarazione nei confronti dei dipendenti dell’EUROBIC

 La vicenda è paradossale,  ed il paradosso viene evidenziato da un’analitica ricostruzione degli atti giudiziari che, per spirito di cronaca e di verità, ho deciso di riportare, dedicando alla vicenda più puntate come se fosse un romanzo, ma purtroppo si tratta della triste vicenda  di persone che sono vittime di un comportamento a dir poco incomprensibile.


 




     Caserta – ( di Ferdinando Terlizzi ) – E’ proprio vero che “la politica ( Machiavelli) si deve separare dalla morale”. “L’uomo politico deve seguire le regole della politica e non quelle della morale, se vuole mantenere il potere”. E proprio quello che è stato fatto per la vicenda che vi andiamo a raccontare animata da squallidi personaggi e “parvenu” della burocrazia.  

     La vertenza  Eurobic a seguito della lettera pubblicata dal nostro giornale, ha prodotto come era prevedibile,  una scossa, a quanto pare,    non ben compresa dai rappresentanti politici provinciali. A cominciare dal capogruppo del Partito della Libertà Nicola Garofalo (a quanto ci viene riferito da testimoni oculari)    che nei giorni conseguenti al nostro articolo, quasi infastidito della pubblicazione della lettera denuncia ( molti politici infatti sono adusi a considerare la stampa come  “calunniosa”, “invadente”, “inopportuna”  o  addirittura compiacente o di parte )   affermava tra i corridori del palazzo di Corso Trieste: “Era un problema che riguardava le precedenti amministrazioni e quindi da soprassedere”.
     Un pensiero, peraltro “fotocopia”,  già espresso qualche tempo fa dal direttore Raffaele Picaro  (super stipendiato, grazie a incarico politico ad personam”, aggiunti ad altri incarichi ) non ha sicuramente il tempo di pensare a lavoratori da anni senza lavoro e senza stipendio per colpa proprio dell’ente provincia, che ora lui dirige per volontà politica.  In particolare, come anticipato nella mia risposta alla mail inviatami dalla dr.ssa Teresa Meinardi, sono a conoscenza delle peripezie di una struttura che era e doveva rappresentare il fiore all’occhiello sul piano regionale, nazionale ed europeo.
     L’incomprensibile e “pilatesco” comportamento  dell’alto funzionario  della Provincia non è stato scosso neppure dal risultato  del tavolo Regionale svoltosi il 06 aprile 2012,  presso Assessorato alle politiche del lavoro della Regione Campania, nel corso del quale è stato richiesto dalle parti presenti (funzionari regionali, la Provincia rappresentata dal dirigente alle politiche del lavoro dott. Orlando, le parti sindacali Cisl e Cgil, la Diocesi di Caserta) di individuare una soluzione transattiva della vertenza “EUROBIC”; con una richiesta specifica alla Provincia di Caserta, “nella figura del Direttore Generale di dare una risposta in merito”.
     Le parti sindacali successivamente hanno sollecitato tale risposta, ma da parte del Direttore Generale non è arrivato mai alcun segnale, informalmente invece, si è detto che era una questione “esclusivamente politica”. A seguito di una ulteriore istanza della dr.ssa Meinardi ci sono stati due Tavoli in Provincia di Caserta attivati dal Presidente del Consiglio Giancarlo della Cioppa,  per avere delucidazioni sulla questione. Anche nell’ultimo tavolo del 06 novembre 2012 il Presidente del Consiglio ed il Consigliere Angelo Sglavo,  insieme con le parti sindacali presenti Cgil,  Cisl, e  Uil,  hanno convenuto sulla necessità di  affrontare la vicenda EURO BIC con la presenza del Presidente On. Mimì Zinzi e del Direttore Generale. Da registrare ancora un disinteresse “illogico” e “illegale” alla richiesta rimasta inevasa, così come quella della presa di posizione del massimo rappresentante dell’assise provinciale Della Cioppa, non ha prodotti risultati sensibili. 
     La delicata ed infinita vertenza ora è passata nelle mani dell’Assessore delle Politiche del Lavoro e vice presidente della Giunta Giancarlo dello Vicario,  dal 14 gennaio. Anche in questo caso non ci sono ancora risultati visibili e tangibili. La vicenda dell’ EURO BIC è paradossale, ed il paradosso viene evidenziato da un’analitica ricostruzione degli atti giudiziari che, per spirito di cronaca e di verità, ho deciso di riportare, dedicando alla vicenda più puntate come se fosse un romanzo, ma purtroppo si tratta della triste vicenda  di persone che sono vittime di un comportamento a dir poco incomprensibile dell’Amministrazione Provinciale di Caserta che citando il lodo e la sentenza esecutiva di I° grado del Tribunale di S. Maria C.V.  “Ha messo in crisi l’attività per cui l’Eurobic era stata costituita, privandola di fatto di ogni operatività e… la sopravvivenza della stessa. Solo Per lo sviamento di risorse destinate all’EUROBIC la Provincia deve riconoscere la somma di 750.000 euro”.
     Un caso unico nel nostro paese, in quando è inconcepibile che un Ente pubblico agisca in concorrenza di una sua società pubblica con sviamento di risorse di provenienza comunitaria, ma lo è ancor di più  giustificare l’assoluta inerzia, indifferenza di codesta  Amministrazione come un qualcosa che ricade nella competenza esclusiva delle precedenti amministrazioni. A tal proposito si potrebbe evocare il principio della continuità amministrativa, ma in realtà vi è di più! In effetti per il “modus procedendi et operandi” della Provincia di Caserta il termine più appropriato, è continuità nell’illecito!!!
     Tale definizione consegue dal fatto che l’agire della Provincia condannata con il lodo e poi con sentenza esecutiva non essendone stati inibiti gli effetti,  o per meglio dire avendo sinora agito la Provincia come se non fosse successo niente e come se il fatto non fosse il suo, ha comportato che l’atto endoprocedimentale illegittimo ha provocato a cascata l’illegittimità derivata dei provvedimenti collegati al procedimento principale relativo allo sviamento di risorse.  I legali degli ex dipendenti dell’Eurobic hanno la ferma intenzione di attivare gli strumenti di tutela anche in sede penale ( oltre che con la nomina di “commissari ad acta” ) con una serie di denunce per violazione all’ordine del magistrato.
     Diventa molto difficile e incomprensibile, parlare di estraneità dell’attuale Amministrazione, che conosce bene i fatti per la successione degli atti giudiziari che hanno riguardato la vicenda Eurobic e gli ex dipendenti attraverso il lodo e la sentenza di I grado, un’ulteriore sentenza che a favore del BIC prevede la rivalsa e la richiesta di risarcimento nei confronti del responsabile che per conto dell’Amministrazione ha adottato il procedimento viziato, i due ricorsi al TAR Campania ( vinti dagli ex dipendenti )  ai quali viene costantemente negata l’esperienza e l’elaborazione dei progetti svolti.
     Ancora più paradossale  e incomprensibile  – a quanto mi viene riferito – ( che fine ha fatto la legge sulla trasparenza della pubblica amministrazione? )  è la  vicenda di falsa dichiarazione nei curriculum rivolte agli ex dipendenti che hanno cercato di lavorare partecipando alle selezioni per incarichi di consulenza specialistica banditi dalla Provincia di Caserta, su cui gli stessi possono vantare comprovata esperienza e comprovata specializzazione post universitaria, l’Amministrazione Provinciale ha addirittura rifiutato, nella persona del Direttore Generale Raffaele Picaro, l’accesso agli atti che per trasparenza avrebbe dovuto esibire i riservandosi di agire a tutela dell’onore dell’Ente per la richiesta d’accesso a fronte di accuse di falsa dichiarazione nei confronti dei dipendenti dell’EUROBIC.     
     Di questo avremo altro tempo di affrontare questa ulteriore oscura vicenda ma è  sconcertante il silenzio e l’isolamento in cui sono stati abbandonati queste persone che hanno visto trovare soluzione per altri casi di partecipate pubbliche con il reinserimento dei loro dipendenti e che, nonostante la loro vicenda sia la più vecchia in ordine di tempo siano ancora in attesa, sentendosi ripetere come se fosse una colpa che non sono “politicamente protetti”.

( 2 continua )


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