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sabato 27 aprile 2013




REPORTAGE DAL PORTOGALLO 


Giornalista professionista, videoreporter. Appassionato di storia, politica, economia, web 2.0 e sociologia. Fondatore e direttore di YOung.Sito web:www.you-ng.it







Ho voluto attendere una decina di giorni prima di scrivere il mio primo pezzo dal Brasile. Ho voluto attendere il tempo fisiologico per riuscire a sentirmi anche solo lontanamente parte di questo mondo così lontano e spesso così vicino a quello che conosco. Ho quasi 27 anni e non avevo mai viaggiato fuori dall’Europa, costretto a restare nella noiosa Caserta dai soldi che non bastavano mai a da scuse che mi sono sempre fatto bastare pur di non viaggiare troppo lontano.
Poi un giorno ho deciso, ho scritto un progetto che potesse convincere qualche sponsor, preso un bell’accordo con AIESEC, organizzato la mia start up in modo che potesse continuare a “camminare” anche senza la mia presenza fisica (che il bello del mio lavoro è quello di poterlo fare da ogni parte del mondo, a patto che ci sia internet) e comprato il biglietto. Il viaggio non l’ho pagato, Tap Portugal ha valutato l’idea e l’ha ritenuta sponsorizzabile. Prima bella soddisfazione da mettere in valigia insieme a tutto il resto, tensioni comprese. Poi circa 20 ore tra treni, aerei ed autobus per percorrere 9000km e raggiungere Santa Maria, nel Rio Grande Do Sul, parte meridionale (e più ricco/occidentale) del Brasile. In Italia ho lasciato pochi ma cari amici, i miei genitori, i miei fratelli ed una storia durata 4 anni che credevo sarebbe potuta durare per sempre. Sono partito anche perché speravo di alleggerire un po’ il cuore ma, come temevo, ho scoperto che se è vero che il dolore non puoi annegarlo nell’alcool perché sa nuotare benissimo, è altrettanto vero che il maledetto sa pure volare.
All’andata quindi non sentivo il peso delle valigie più di quanto non sentissi quello di un amore moribondo che mi ostinavo a vegliare come si fa con un figlio che esala l’ultimo respiro tra le tue braccia. La tua testa sa che non c’è più ma tutto il resto di te lo desidererà di nuovo al tuo fianco fin quando vivrai. Non avevo paura del viaggio, del fatto che partissi da solo. Temevo prima di tutto che il mio reportage non sarebbe stato all’altezza; che non avrebbe giustificato il dispendio economico e di energie. Poi sono arrivato qui, ho iniziato a girare e montare le immagini per il primo episodio e…beh qui potete vedere e giudicare voi.
LA CAMPAGNA CROWD FUNDING
Non sono soddisfatto al 100% ma considerati gli scarsi mezzi tecnico-economici ed i pochi giorni che ho avuto a disposizione per confezionare il tutto, direi che il risultato può dirsi sufficiente. Per i prossimi episodi (in tutto saranno 6, uno per ogni settimana di soggiorno qui)abbiamo lanciato una campagna di crowd funding su kapipal.com/brasil in modo da poter viaggiare per visitare e raccontare anche due città imperdibili Rio De Janeiro eBuenos Aires. In 3 giorni abbiamo raccolto quasi 200 euro ma il “goal” è a quota 1200; 200 dei quali saranno donati alla scuola pubblica Cicero Barreto di Santa Maria (per info guardate il video). Speriamo di raccoglierne almeno la metà entro una settimana, in modo da poter partire subito per una delle due mete previste.
IL PRIMO TRICK: CAMBIATE POCO DENARO E PRELEVATE IL RESTO
Tornando all’esperienza da “immigrato momentaneo” ed al racconto della vita qui in Santa Maria ci sono alcuni dettagli interessanti da conoscere. Prima di tutto c’è un piccolo trick sul cambio RS/Euro da sottolineare: il consiglio è di portarvi non più di 100 da cambiare in aeroporto. Il resto prelevatelo direttamente dai numerosi ATM presenti in città. Molto diffusi quelli che accettano sia Visa che Maestro. Perché conviene fare così? Perché se usate gli uffici di cambio dovete pagare commissioni ed oboli vari e quindi perdete parte del “potere” della nostra moneta. Con un bancomat abilitato ai prelievi internazionali, invece, pagate circa 45centesimi di euro per ogni operazione (io ho un conto al Banco Di Napoli).
MOLTE BIONDE, MOLTA VARIETA' ETNICA
Ma parliamo della popolazione: qui per tanti versi sembra di stare in Europa, con moltissime bionde (più che nella mia italianissima città) ed una mescolanza etnica molto interessante e varia. Tedeschi, italiani, indiani, spagnoli, colombiani, peruviani: è sul serio difficile trovare ragazzi che non abbiamo il sangue mescolato ed origini miste. Dopo 10 giorni con un po' d'impegnoimpari a chiedere indicazioni e ad ordinare da bere e da mangiare; ergo ad essere minimamente autonomo. La cosa naturalmente ti fa sentire un po’ meno intruso e “muto” ed i primi cultural shock si alleviano. Con i ragazzi del posto, data la mescolanza di cui sopra, si finisce spesso a parlare un mix di inglese, portoghese, italiano e spagnolo. La cosa è sul serio bella e divertente per chi ama sperimentare e notare le differenze e le somiglianze tra le diverse lingue del mondo.
Veniamo al clima: molto particolare per chi come me vive nel Sud Italia, con quasi 30 gradi al mattino e 10 di sera. Ti addormenti con coperta e ti svegli un po’ sudato. Qui come molti sapranno le stagioni sono invertite e quindi questo Aprile equivale un po’ al settembre italiano. Identico per temperature al mattino ed un po’ più freddo la sera.
CIBO BUONO E NON TROPPO COSTOSO
E il cibo? A Santa Maria ci sono numerosi pub, ristoranti e tavole calde dove poter mangiare un po' di tutto, dalle tipicità locali alla nostra pazza, a prezzi più bassi rispetto a quelli italiani. Solitamente, nei self sevice si paga a peso e non a portata e la cosa la trovo straordinariamente comoda ed onesta: sei tu che decidi quanto riempire il piatto e quindi quanto pagare. La media è di 15RS al Kg (circa 5,80 euro), con pasto completo di bibita che non supera mai i 20RS (circa 8 euro). Non economico come nei paesi in via di sviluppo, ma comunque fortunatamente nemmeno caro come nella “ricca” Europa. La tecnologia qui invece costa abbastanza, insieme al traffico telefonico e internet. Idem per auto e moto (non tutte però: si trovano piccole Honda a 2500 euro) che si adeguano più o meno ai listini del vecchio continente.
MOVIDA E SICUREZZA
Movida e sicurezza delle strade? Dopo la tragedia del Kiss, un pub andato in fiamme che ha causato la morte di quasi 300 persone, tra cui moltissimi studenti, molti locali hanno chiuso. Per fortuna però abbondano ristoranti e pub dove è possibile bere birra per meno di 2 euro e mangiare senza spendere troppo. In passato verso tarda sera erano frequenti scippi e rapine con tanto di morti e feriti (l’anno scorso uno studente è stato accoltellato mortalmente da un criminale che voleva rubargli lo smartphone) e così, adesso, dopo le 22 ci sono militari e poliziotti in continuo pattugliamento nelle strade.
FITTI BASSI, COME GLI STIPENDI MEDI
I fitti non sono per niente alti: circa 150 euro per un appartamento di 90mq con internet, spese condominiali gas e luce inclusi nel prezzo. Il problema sono però gli stipendi medi, solitamente bassi per larghe fasce della popolazione. Un esempio? Gli insegnanti delle scuole pubbliche medie e superiori percepiscono in media dai 3 ai 400 euro mensili. Situazione non dissimile per gli altri lavoratori statali che non ricoprono ruoli dirigenziali. Che il Brasile sia un paese che cresce a ritmi esponenziali è evidente e, di sicuro, Santa Maria è una città molto più ricca di molte città Italiane borghesi. Tuttavia, come intuibile, il contrasto tra povertà e benessere resta alto. Nelle scuole pubbliche, sempre per rimanere in tema di istruzione, gli insegnanti ci hanno raccontato che molti ragazzi hanno come unico pasto quello offerto dalla mensa. Pasto che spesso si riduce ad un semplice yogurt. Poi nient’altro, poiché le famiglie non hanno denaro sufficiente per acquistare i prodotti alimentari di prima necessità.
Accanto a queste storie, ci sono quelle degli studenti benestanti che vengono a studiare nelle varie università del posto e fanno di Santa Maria una città straripante di giovani e piena di vita.
Bene, direi che per questa “prima puntata” è tutto. Godetevi il video allegato e, se potete, date una mano al nostro reportage ed alla Scuola Pubblica di Santa Maria con una donazione anche simbolica.
A presto
Ps quasi dimenticato un dettaglio molto importante: insieme a me qui nel Rio Grande Do Sul c'è Michele Pasquale, antropologo torinese molto in gamba che sta affiancando la mia attività di videoreporter con le sue foto. Quella che vedete in alto è sua, tutte le altre le trovate sul suo blogReportage

Giornalista professionista, videoreporter. Appassionato di storia, politica, economia, web 2.0 e sociologia. Fondatore e direttore di YOung.Sito web:www.you-ng.it
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