REPORTAGE DAL PORTOGALLO
Giornalista professionista, videoreporter. Appassionato di storia, politica, economia, web 2.0 e sociologia. Fondatore e direttore di YOung.Sito web:www.you-ng.it
Email: g.milite@hotmail.it
Ho voluto attendere una decina di giorni
prima di scrivere il mio primo pezzo dal Brasile. Ho voluto attendere il tempo
fisiologico per riuscire a sentirmi anche solo lontanamente parte di questo
mondo così lontano e spesso così vicino a quello che conosco. Ho quasi 27 anni
e non avevo mai viaggiato fuori dall’Europa, costretto a restare nella noiosa
Caserta dai soldi che non bastavano mai a da scuse che mi sono sempre fatto
bastare pur di non viaggiare troppo lontano.
Poi un giorno ho deciso, ho scritto un
progetto che potesse convincere qualche sponsor, preso un bell’accordo con AIESEC,
organizzato la mia start up in modo che potesse continuare a “camminare” anche
senza la mia presenza fisica (che il bello del mio lavoro è quello di poterlo
fare da ogni parte del mondo, a patto che ci sia internet) e comprato il
biglietto. Il viaggio non l’ho pagato, Tap Portugal ha
valutato l’idea e l’ha ritenuta sponsorizzabile. Prima bella soddisfazione da
mettere in valigia insieme a tutto il resto, tensioni comprese. Poi circa 20
ore tra treni, aerei ed autobus per percorrere 9000km e raggiungere Santa
Maria, nel Rio Grande Do Sul, parte meridionale (e più ricco/occidentale) del
Brasile. In Italia ho lasciato pochi ma cari amici, i miei genitori, i miei
fratelli ed una storia durata 4 anni che credevo sarebbe potuta durare per
sempre. Sono partito anche perché speravo di alleggerire un po’ il cuore ma,
come temevo, ho scoperto che se è vero che il dolore non puoi annegarlo
nell’alcool perché sa nuotare benissimo, è altrettanto vero che il maledetto sa
pure volare.
All’andata quindi non sentivo il peso
delle valigie più di quanto non sentissi quello di un amore moribondo che mi
ostinavo a vegliare come si fa con un figlio che esala l’ultimo respiro tra le
tue braccia. La tua testa sa che non c’è più ma tutto il resto di te lo
desidererà di nuovo al tuo fianco fin quando vivrai. Non avevo paura del
viaggio, del fatto che partissi da solo. Temevo prima di tutto che il mio
reportage non sarebbe stato all’altezza; che non avrebbe giustificato il
dispendio economico e di energie. Poi sono arrivato qui, ho iniziato a girare e
montare le immagini per il primo episodio e…beh qui
potete vedere e giudicare voi.
LA CAMPAGNA CROWD
FUNDING
Non sono soddisfatto al 100% ma
considerati gli scarsi mezzi tecnico-economici ed i pochi giorni che ho avuto a
disposizione per confezionare il tutto, direi che il risultato può dirsi
sufficiente. Per i prossimi episodi (in tutto saranno 6, uno per ogni settimana
di soggiorno qui)abbiamo
lanciato una campagna di crowd funding su
kapipal.com/brasil in modo da poter viaggiare per visitare e raccontare anche
due città imperdibili Rio De Janeiro eBuenos Aires. In
3 giorni abbiamo raccolto quasi 200 euro ma il “goal” è a quota 1200; 200 dei
quali saranno donati alla scuola pubblica Cicero Barreto di Santa Maria (per
info guardate il video). Speriamo di raccoglierne almeno la metà entro una
settimana, in modo da poter partire subito per una delle due mete previste.
IL PRIMO TRICK: CAMBIATE POCO DENARO E
PRELEVATE IL RESTO
Tornando all’esperienza da “immigrato
momentaneo” ed al racconto della vita qui in Santa Maria ci sono alcuni
dettagli interessanti da conoscere. Prima di tutto c’è un piccolo trick sul
cambio RS/Euro da sottolineare: il consiglio è di portarvi non più di 100 da
cambiare in aeroporto. Il resto prelevatelo direttamente dai numerosi ATM
presenti in città. Molto diffusi quelli che accettano sia Visa che Maestro.
Perché conviene fare così? Perché se usate gli uffici di cambio dovete pagare
commissioni ed oboli vari e quindi perdete parte del “potere” della nostra
moneta. Con un bancomat abilitato ai prelievi internazionali, invece, pagate
circa 45centesimi di euro per ogni operazione (io ho un conto al Banco Di
Napoli).
MOLTE BIONDE, MOLTA
VARIETA' ETNICA
Ma parliamo della popolazione: qui per
tanti versi sembra di stare in Europa, con moltissime bionde (più
che nella mia italianissima città) ed una mescolanza etnica molto interessante
e varia. Tedeschi, italiani, indiani, spagnoli, colombiani, peruviani: è sul
serio difficile trovare ragazzi che non abbiamo il sangue mescolato ed origini
miste. Dopo 10 giorni con un po' d'impegnoimpari a chiedere indicazioni e ad
ordinare da bere e da mangiare; ergo ad essere minimamente autonomo. La cosa
naturalmente ti fa sentire un po’ meno intruso e “muto” ed i primi cultural
shock si alleviano. Con i ragazzi del posto, data la mescolanza di cui sopra,
si finisce spesso a parlare un mix di inglese, portoghese, italiano e spagnolo.
La cosa è sul serio bella e divertente per chi ama sperimentare e notare le
differenze e le somiglianze tra le diverse lingue del mondo.
Veniamo al clima: molto particolare per
chi come me vive nel Sud Italia, con quasi 30 gradi al mattino e 10 di sera. Ti
addormenti con coperta e ti svegli un po’ sudato. Qui come molti sapranno le
stagioni sono invertite e quindi questo Aprile equivale un po’ al settembre
italiano. Identico per temperature al mattino ed un po’ più freddo la sera.
CIBO BUONO E NON TROPPO
COSTOSO
E il cibo? A Santa Maria ci sono numerosi
pub, ristoranti e tavole calde dove poter mangiare un po' di tutto, dalle
tipicità locali alla nostra pazza, a prezzi più bassi rispetto a quelli
italiani. Solitamente, nei self sevice si paga a peso e non a portata e la cosa
la trovo straordinariamente comoda ed onesta: sei tu che decidi quanto riempire
il piatto e quindi quanto pagare. La media è di 15RS al Kg (circa 5,80 euro),
con pasto completo di bibita che non supera mai i 20RS (circa 8 euro). Non
economico come nei paesi in via di sviluppo, ma comunque fortunatamente nemmeno
caro come nella “ricca” Europa. La tecnologia qui invece costa abbastanza,
insieme al traffico telefonico e internet. Idem per auto e moto (non tutte
però: si trovano piccole Honda a 2500 euro) che si adeguano più o meno ai
listini del vecchio continente.
MOVIDA E SICUREZZA
Movida e sicurezza delle strade? Dopo la
tragedia del Kiss, un pub andato in fiamme che ha causato la morte di quasi 300
persone, tra cui moltissimi studenti, molti locali hanno chiuso. Per fortuna
però abbondano ristoranti e pub dove è possibile bere birra per meno di 2 euro
e mangiare senza spendere troppo. In passato verso tarda sera erano frequenti
scippi e rapine con tanto di morti e feriti (l’anno scorso uno studente è stato
accoltellato mortalmente da un criminale che voleva rubargli lo smartphone) e
così, adesso, dopo le 22 ci sono militari e poliziotti in continuo
pattugliamento nelle strade.
FITTI BASSI, COME GLI
STIPENDI MEDI
I fitti non sono per niente alti: circa
150 euro per un appartamento di 90mq con internet, spese condominiali gas e
luce inclusi nel prezzo. Il problema sono però gli stipendi medi, solitamente
bassi per larghe fasce della popolazione. Un esempio? Gli insegnanti delle scuole
pubbliche medie e superiori percepiscono in media dai 3 ai 400 euro mensili.
Situazione non dissimile per gli altri lavoratori statali che non ricoprono
ruoli dirigenziali. Che il Brasile sia un paese che cresce a ritmi esponenziali
è evidente e, di sicuro, Santa Maria è una città molto più ricca di molte città
Italiane borghesi. Tuttavia, come intuibile, il contrasto tra povertà e
benessere resta alto. Nelle scuole pubbliche, sempre per rimanere in tema di
istruzione, gli insegnanti ci hanno raccontato che molti ragazzi hanno come
unico pasto quello offerto dalla mensa. Pasto che spesso si riduce ad un
semplice yogurt. Poi nient’altro, poiché le famiglie non hanno denaro
sufficiente per acquistare i prodotti alimentari di prima necessità.
Accanto a queste storie, ci sono quelle
degli studenti benestanti che vengono a studiare nelle varie università del
posto e fanno di Santa
Maria una città straripante di giovani e piena di vita.
Bene, direi che per questa “prima puntata”
è tutto. Godetevi il video allegato e, se potete, date una mano al nostro
reportage ed alla Scuola Pubblica di Santa Maria con una donazione anche
simbolica.
A presto
Ps quasi dimenticato un dettaglio molto
importante: insieme a me qui nel Rio Grande Do Sul c'è Michele Pasquale, antropologo
torinese molto in gamba che sta affiancando la mia attività di videoreporter
con le sue foto. Quella che vedete in alto è sua, tutte le altre le trovate sul
suo blog
Giornalista
professionista, videoreporter. Appassionato di storia, politica, economia, web
2.0 e sociologia. Fondatore e direttore di YOung.Sito web:www.you-ng.it
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