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giovedì 23 maggio 2013


Convegno organizzato dall’Aiga

PRESENTATO IL LIBRO DEL GIUDICE LUIGI LEVITA SUI REATI INFORMATICI
Relazioni di Guarriello, Menna, Quarto, Tucci, Palmiero, Toscano e Farina   

 

Santa Maria Capua Vetere ( di Ivana del Monaco  ) Anche stavolta di pregnante rilevanza è l’incontro organizzato dall’ AIGA, Associazione Italiana Giovani Avvocati, in materia di reati informatici, improntato sulla sinergia di professionisti appartenenti a diversi ambiti lavorativi, obiettivo ultimo del convegno  è stato mettere a nudo e a confronto le problematiche che attanagliano un tema così scottante nei vari settori quale quello del diritto, dell’impresa e dell’informatica tecnicamente detta, ma purtroppo di ancora scarsa diffusione dell’utenza.

     Nella stessa sede ulteriore ed interessante spunto di riflessione è stata la presentazione del libro “I reati informatici” di Luigi Levita e Gianluca D’Aiuto. Ha aperto l’incontro il Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza della Sun, il Prof. GianPaolo Califano, che nel ringraziare e salutare i presenti  ha ricordato  l’importanza dell’informazione e della semina della cultura della legalità.

     A seguire l’intervento del Prof.  Mariano Menna, ordinario di diritto processuale penale presso la SUN Dipartimento di Giurisprudenza, il quale ha trattato i punti nodali del libro “I reati informatici” attraverso un excursus improntato sul costante confronto tra diritto sostanziale e ricadute processuali del fenomeno. Lo stesso ha posto poi all’attenzione dell’uditorio il dibattuto e attualissimo problema della Digital Evidence, a riguardo infatti ci si chiedeva se potesse essere considerata o meno una prova scientifica e finalmente oggi considerata da dottrina unanime come tale, in quanto pervenuti alla conclusione che per provare un sistema informatico si necessita per forza di causa maggiore di una serie di dati scientifici e tecnici ed essendo la stessa l’insieme di tutti quei dati derivanti dalle risultanze registrate da apparati analogici e/o digitali creati da un sistema elettronico, altro non può essere se non una prova scientifica.


     Ultimo spunto di riflessione del Professore Menna è caduto  cade sul commento dell’art.354 c.p.p., articolo novato da L.48/2008 in materia di accertamenti tecnici nella parte relativa alle attività proprie del Pubblico Ministero nella fase delle indagini preliminari.

     Di vero impatto l’intervento di Fulvio Campagnolo, Presidente delle Piccole e Medie Industrie della Campania, che rivelando alcuni dati statistici, quali tra questi la presenza sul mercato di 50 miliardi di “app”, ha evidenziato la necessità o per meglio dire l’urgenza di porre in essere un’azione di prevenzione attraverso due chiavi di volta: la specializzazione nella materia ed il riconoscimento della professionalità settoriale.

     Carismatico e intenso, ancora, l’intervento di Silvio Marco Guarriello, S. Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che scioglie uno dei quesiti maggiormente riproposto in materia “quali sono gli strumenti per porre un’attenzione maggiore su questi reati” attraverso due semplici concetti: etica dei comportamenti e autocontrollo dei sistemi interni. Pone anch’egli l’attenzione sulla certa difficoltà di accertamento di questi reati; basti pensare a quanto sia difficile eseguire le intercettazioni informatiche, ma fiducioso in un dato tecnico in continua evoluzione stimola ad un approccio alla materia trattata come un “working progress”, da affrontare attraverso il connubio rigore della dottrina ed esigenze risolutive della Cassazione.

     Si giunge così all’intervento degli autori del libro, Luigi Levita, magistrato ordinario giudice del tribunale di Nocera Inferiore e Gianluca D’Aiuto, avvocato penalista del Foro di Salerno  Il magistrato Levita ha posto  l’accento sull’acquisizione e veicolazione del dato informatico, tema ampiamente trattato nel volume presentato e rifacendosi all’intervento degli altri relatori, ha rimarcato fortemente la necessità di specializzazione di consulenti e tecnici del settore per arginare un fenomeno così dirompente.
Il coautore, D’Aiuto ha proposto un caso concreto da lui seguito di pedopornografia, evidenziando ancora una volta la difficoltà che si riscontra nell’acquisizione di prove nelle more di un processo che vede protagonista un reato informatico e nell’individuazione dell’autore del reato.

     A seguire il prestigioso e dotto intervent di Ettore Toscano, STMicroelectronics-Director Softwar Disegn Center,  che ha  relazionato  sulla progettazione di contromisure elettroniche e sui sistemi di validazione della contromisura attraverso laboratori. Ha inoltre affrontato,  poi,  il tema della dematerializzazione, tanto cara ad un’impresa affermata nel mondo della microelettronica come quella da lui gestita, che si sostanzia nel fornire la sicurezza di oggetti materiali attraverso proprio la protezione di dati informatici.

     Meridiano è risultato l’intervento di Emilio Tucci, Docente di informatica del diritto presso la SUN Dipartimento di Giurisprudenza, in merito all’uso di carte di credito sul web e sui sistemi di pagamento in generale. L’illustre oratore ha rilevato come scarsa sia la fiducia degli utenti nell’utilizzo di sistemi informatici, proprio a causa dell’intimidazione che sta seminando il dilagante fenomeno dei reti informatici e come la risoluzione sia da rinvenire nel famoso connubio tecnologia e diritto. Ha ricordato, infine, la famosa L.48/2008, con la quale è stata ratificata la Convenzione di Budapest, per quanto concerne il reperimento delle fonti di prova dai sistemi digitali.

     All’incontro ha partecipato ed è intervenuto  anche  Carlo Maria Palmiero, avvocato civilista,  in rappresentanza dell’OUA, che spiega come un reato simile possa incidere anche sul contenzioso civile e lo fa richiamando l’art.2050 c.c. in merito all’azione risarcitoria obiettiva.

     Ha concluso Alessandro Farina, Consulente informatico D.S.A.-Specializzato,  in strumenti di analisi e tecniche di protezione, il quale attraverso una stringata ma efficace analisi della materia oggetto di discussione ha introdotto il Rapporto “Clusit 2013”,  da cui emerge che non esistono più categorie sicure e che un qualsiasi cittadino può essere una vittima.

    Moderatore dell’incontro, con interventi precisi e mirati e con la sua forbita dialettica  è stato Alfonso Quarto,  Avvocato penalista, Presidente AIGA Santa Maria Capua Vetere, che con inconfondibile chiarezza espositiva ha fatto da “trade- union” tra i vari professionisti di spicco presenti all’evento.

     Il Presidente ha voluto anche ringraziare il comitato ristretto degli organizzatori,  composto (in particolare la dott.ssa Ivana del Monaco – che ha collaborato alla raccolta degli interventi)  da: Dino Aprea, Ida Boffi, Vittorio Caputo, Paolo Centore, Michele Di Fraia, Dazio Ferraro, Elpidio Garzillo,  Guglielmo Lima,  Annamaria Manica, Claudio Romagnoli, Guglielmo Romano e Luigi Bartolomeo Terzo



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