Convegno organizzato dall’Aiga
PRESENTATO
IL LIBRO DEL GIUDICE LUIGI LEVITA SUI REATI INFORMATICI
Relazioni
di Guarriello, Menna, Quarto, Tucci, Palmiero, Toscano e Farina
Santa
Maria Capua Vetere ( di Ivana del Monaco
) Anche stavolta di pregnante
rilevanza è l’incontro organizzato dall’ AIGA, Associazione Italiana Giovani
Avvocati, in materia di reati informatici, improntato sulla sinergia di
professionisti appartenenti a diversi ambiti lavorativi, obiettivo ultimo del
convegno è stato mettere a nudo e a
confronto le problematiche che attanagliano un tema così scottante nei vari
settori quale quello del diritto, dell’impresa e dell’informatica tecnicamente
detta, ma purtroppo di ancora scarsa diffusione dell’utenza.
Nella stessa sede ulteriore ed
interessante spunto di riflessione è stata la presentazione del libro “I reati
informatici” di Luigi Levita e Gianluca D’Aiuto. Ha aperto l’incontro
il Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza della Sun, il Prof. GianPaolo Califano, che nel ringraziare
e salutare i presenti ha ricordato l’importanza dell’informazione e della semina
della cultura della legalità.
A seguire l’intervento del Prof. Mariano
Menna, ordinario di diritto processuale penale presso la SUN Dipartimento
di Giurisprudenza, il quale ha trattato i punti nodali del libro “I reati
informatici” attraverso un excursus improntato sul costante confronto tra
diritto sostanziale e ricadute processuali del fenomeno. Lo stesso ha posto poi
all’attenzione dell’uditorio il dibattuto e attualissimo problema della Digital Evidence, a riguardo infatti ci
si chiedeva se potesse essere considerata o meno una prova scientifica e
finalmente oggi considerata da dottrina unanime come tale, in quanto pervenuti
alla conclusione che per provare un sistema informatico si necessita per forza
di causa maggiore di una serie di dati scientifici e tecnici ed essendo la
stessa l’insieme di tutti quei dati derivanti dalle risultanze registrate da
apparati analogici e/o digitali creati da un sistema elettronico, altro non può
essere se non una prova scientifica.
Ultimo spunto di riflessione del
Professore Menna è caduto cade sul
commento dell’art.354 c.p.p., articolo novato da L.48/2008 in materia di
accertamenti tecnici nella parte relativa alle attività proprie del Pubblico
Ministero nella fase delle indagini preliminari.
Di vero impatto l’intervento di Fulvio Campagnolo, Presidente delle
Piccole e Medie Industrie della Campania, che rivelando alcuni dati statistici,
quali tra questi la presenza sul mercato di 50 miliardi di “app”, ha
evidenziato la necessità o per meglio dire l’urgenza di porre in essere
un’azione di prevenzione attraverso due chiavi di volta: la specializzazione
nella materia ed il riconoscimento della professionalità settoriale.
Carismatico e intenso, ancora,
l’intervento di Silvio Marco Guarriello,
S. Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua
Vetere, che scioglie uno dei quesiti maggiormente riproposto in materia “quali
sono gli strumenti per porre un’attenzione maggiore su questi reati” attraverso
due semplici concetti: etica dei comportamenti e autocontrollo dei sistemi
interni. Pone anch’egli l’attenzione sulla certa difficoltà di accertamento di
questi reati; basti pensare a quanto sia difficile eseguire le intercettazioni
informatiche, ma fiducioso in un dato tecnico in continua evoluzione stimola ad
un approccio alla materia trattata come un “working progress”, da affrontare
attraverso il connubio rigore della dottrina ed esigenze risolutive della Cassazione.
Si giunge così all’intervento degli autori
del libro, Luigi Levita, magistrato ordinario giudice del tribunale di Nocera Inferiore
e Gianluca D’Aiuto, avvocato penalista del Foro di Salerno Il magistrato Levita ha posto l’accento sull’acquisizione e veicolazione del
dato informatico, tema ampiamente trattato nel volume presentato e rifacendosi
all’intervento degli altri relatori, ha rimarcato fortemente la necessità di
specializzazione di consulenti e tecnici del settore per arginare un fenomeno
così dirompente.
Il
coautore, D’Aiuto ha proposto un caso concreto da lui seguito di
pedopornografia, evidenziando ancora una volta la difficoltà che si riscontra
nell’acquisizione di prove nelle more di un processo che vede protagonista un
reato informatico e nell’individuazione dell’autore del reato.
A seguire il prestigioso e dotto intervent
di Ettore Toscano,
STMicroelectronics-Director Softwar Disegn Center, che ha
relazionato sulla progettazione
di contromisure elettroniche e sui sistemi di validazione della contromisura
attraverso laboratori. Ha inoltre affrontato, poi, il
tema della dematerializzazione, tanto cara ad un’impresa affermata nel mondo
della microelettronica come quella da lui gestita, che si sostanzia nel fornire
la sicurezza di oggetti materiali attraverso proprio la protezione di dati
informatici.
Meridiano è risultato l’intervento di Emilio Tucci, Docente di informatica
del diritto presso la SUN Dipartimento di Giurisprudenza, in merito all’uso di
carte di credito sul web e sui sistemi di pagamento in generale. L’illustre
oratore ha rilevato come scarsa sia la fiducia degli utenti nell’utilizzo di
sistemi informatici, proprio a causa dell’intimidazione che sta seminando il
dilagante fenomeno dei reti informatici e come la risoluzione sia da rinvenire
nel famoso connubio tecnologia e diritto. Ha ricordato, infine, la famosa
L.48/2008, con la quale è stata ratificata la Convenzione di Budapest, per
quanto concerne il reperimento delle fonti di prova dai sistemi digitali.
All’incontro ha partecipato ed è
intervenuto anche Carlo
Maria Palmiero, avvocato civilista, in rappresentanza dell’OUA, che spiega come un
reato simile possa incidere anche sul contenzioso civile e lo fa richiamando
l’art.2050 c.c. in merito all’azione risarcitoria obiettiva.
Ha concluso Alessandro Farina, Consulente informatico D.S.A.-Specializzato, in strumenti di analisi e tecniche di
protezione, il quale attraverso una stringata ma efficace analisi della materia
oggetto di discussione ha introdotto il Rapporto “Clusit 2013”, da cui emerge che non esistono più categorie
sicure e che un qualsiasi cittadino può essere una vittima.
Moderatore dell’incontro, con interventi
precisi e mirati e con la sua forbita dialettica è stato Alfonso Quarto, Avvocato penalista, Presidente AIGA Santa
Maria Capua Vetere, che con inconfondibile chiarezza espositiva ha fatto da “trade-
union” tra i vari professionisti di spicco presenti all’evento.
Il Presidente ha voluto anche ringraziare
il comitato ristretto degli organizzatori, composto (in particolare la dott.ssa Ivana del Monaco – che ha collaborato
alla raccolta degli interventi) da: Dino Aprea, Ida Boffi, Vittorio Caputo, Paolo Centore, Michele Di Fraia, Dazio
Ferraro, Elpidio Garzillo, Guglielmo Lima, Annamaria Manica, Claudio Romagnoli, Guglielmo Romano e Luigi Bartolomeo Terzo.
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