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martedì 7 maggio 2013



 Venerdì al Liceo Scientifico Statale “Luigi Garofano” di Capua,


Vito Faenza, giornalista e scrittore, presenterà il romanzo “L'isola dei fiori di cappero”

La storia di una donna costretta, suo malgrado, ad apparentarsi con una famiglia legata alla camorra - Gli incontri del Caffè Letterario

    







     Capua - Venerdì 10 maggio 2013, alle ore 17, nella Sala Multimediale del Liceo Scientifico Statale “Luigi Garofano” di Capua, Vito Faenza, giornalista e scrittore, presenterà il romanzo “L'isola dei fiori di cappero”, storia di una donna costretta, suo malgrado, ad apparentarsi con una famiglia legata alla camorra.
    
     L'iniziativa si inserisce nell'ambito del progetto, avviato con successo già l'anno scorso, “Gli incontri del Caffè Letterario”, appuntamenti dal sapore “conviviale” in cui è possibile parlare di poesia, arte, musica e buona letteratura, con il coinvolgimento attivo di studenti e docenti.

     Dopo Giuseppe Santagata (presentazione del libro “Il Cerchio”), Argia Luisa Dell'Aquila (“Emilio e la musica”), Rossella Marino (“Il violino: la voce della musica classica”), Fabio Lombardi (“Il Clarinetto: uno strumento versatile”), Gino Aldi (“Riscoprire l'autorità”), è la volta dunque del giornalista e saggista Vito Faenza autore di una travolgente storia d'amore liberamente ispirata a vicende reali.

     Attento osservatore di malavita organizzata, cronista di lunga militanza (L'Unità, Panorama, Il Messaggero, Corriere del Mezzogiorno), al suo esordio narrativo, Faenza  sottopone  la sua opera al vaglio critico di una platea studentesca curiosa e appassionata.

     Un libro ( l’Isola dei fiori di capperi ) che prende il titolo dal luogo dove,  finalmente la donna approda col suo vero vero amore ( un magistrato della direzione antimafia ) dopo varie vicissitudini ( matrimonio fatto con la violenza, omicidi, minacce, processi,  arresti del boss e del figlio “lui”)  e dopo una vita di vessazioni e di prepotenze passata in zona di Gomorra.
 
    Io ho letto il libro,  in un sol fiato,  e mi è piaciuto moltissimo – forse perché sono cronista giudiziario -  e vivo ogni giorno quelle vicende che il collega Faenza ( con dovizia di particolari e dotte citazioni ) ha narrato nel suo lavoro – ma onestamente quasi ad ogni pagina mi sono emozionato.

     Faenza nasconde personaggi e luoghi ma il pensiero corre veloce alla terra dei fuochi, ai villaggi di droga, alle speculazioni edilizie, alle estorsioni e alla malavita della nostra zona.   

    Il lavoro – a volte – riesce perfino a farti ridere per la complessità  e la concomitanza degli accadimenti ( che sembrano inventati, di fantasia ) ma che invece, rappresentano la cruda realtà della nostra cruenta quotidianità, e spesso, quasi ad ogni pagina,  se alzi lo sguardo dal libro e ti guardi intorno,  la tua mente si annebbia ed il pensiero ( ma dove viviamo? )  ti annichilisce.




All'iniziativa hanno aderito con entusiasmo le classi  II As, III As, III Liceo Classico A, II Bs, I Bs, I G e i docenti  Marino (referente del progetto), Simone, Cittadini e Iodice. 

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