Venerdì
al Liceo Scientifico Statale “Luigi Garofano” di Capua,
Vito Faenza, giornalista e
scrittore, presenterà il romanzo “L'isola dei fiori di cappero”
La storia di una donna costretta, suo
malgrado, ad apparentarsi con una famiglia legata alla camorra - Gli incontri
del Caffè Letterario
Capua - Venerdì 10 maggio 2013, alle ore
17, nella Sala Multimediale del Liceo Scientifico Statale “Luigi Garofano” di
Capua, Vito Faenza, giornalista e
scrittore, presenterà il romanzo “L'isola
dei fiori di cappero”, storia di una donna costretta, suo malgrado, ad
apparentarsi con una famiglia legata alla camorra.
L'iniziativa si inserisce nell'ambito del
progetto, avviato con successo già l'anno scorso, “Gli incontri del Caffè Letterario”, appuntamenti dal sapore
“conviviale” in cui è possibile parlare di poesia, arte, musica e buona
letteratura, con il coinvolgimento attivo di studenti e docenti.
Dopo Giuseppe
Santagata (presentazione del libro “Il Cerchio”), Argia Luisa Dell'Aquila (“Emilio e la musica”), Rossella Marino (“Il violino: la voce
della musica classica”), Fabio Lombardi
(“Il Clarinetto: uno strumento versatile”), Gino Aldi (“Riscoprire l'autorità”), è la volta dunque del
giornalista e saggista Vito Faenza autore di una travolgente storia d'amore
liberamente ispirata a vicende reali.
Attento osservatore di malavita
organizzata, cronista di lunga militanza (L'Unità, Panorama, Il Messaggero,
Corriere del Mezzogiorno), al suo esordio narrativo, Faenza sottopone
la sua opera al vaglio critico di una platea studentesca curiosa e
appassionata.
Un libro ( l’Isola dei fiori di capperi )
che prende il titolo dal luogo dove,
finalmente la donna approda col suo vero vero amore ( un magistrato della
direzione antimafia ) dopo varie vicissitudini ( matrimonio fatto con la
violenza, omicidi, minacce, processi,
arresti del boss e del figlio “lui”)
e dopo una vita di vessazioni e di prepotenze passata in zona di
Gomorra.
Io ho letto il libro, in un sol fiato, e mi è piaciuto moltissimo – forse perché sono
cronista giudiziario - e vivo ogni
giorno quelle vicende che il collega Faenza ( con dovizia di particolari e
dotte citazioni ) ha narrato nel suo lavoro – ma onestamente quasi ad ogni pagina
mi sono emozionato.
Faenza nasconde personaggi e luoghi ma il
pensiero corre veloce alla terra dei fuochi, ai villaggi di droga, alle
speculazioni edilizie, alle estorsioni e alla malavita della nostra zona.
Il lavoro – a volte – riesce perfino a
farti ridere per la complessità e la
concomitanza degli accadimenti ( che sembrano inventati, di fantasia ) ma che
invece, rappresentano la cruda realtà della nostra cruenta quotidianità, e
spesso, quasi ad ogni pagina, se alzi lo
sguardo dal libro e ti guardi intorno,
la tua mente si annebbia ed il pensiero ( ma dove viviamo? ) ti annichilisce.
All'iniziativa hanno
aderito con entusiasmo le classi II As,
III As, III Liceo Classico A, II Bs, I Bs, I G e i docenti Marino (referente del progetto), Simone,
Cittadini e Iodice.
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