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sabato 7 settembre 2013

DOPO IL REPORTAGE DEL SETTIMANALE "GIALLO"






LE DEDUZIONI DEL CRIMINOLOGO

 CARMELO LAVORINO

SUL DELITTO DI KATIA TONDI


Il criminologo Carmelo Lavorino durante una lezione 

Il profilo dell'assassino. Confutazioni alle dichiarazioni di Carlo Tondi,
padre biologico della vittima.

Le risultanze degli accertamenti autoptici, gli indicatori della scena del crimine e dell'omicidio, le tracce lasciate dall'assassino, lo studio dell'azione del soggetto ignoto aggressore, il calcolo dei tempi esecutivi utili all'azione criminale, le opportunità godute dall'assassino, le sue possibilità e le capacità dimostrate, le informazioni e i dati investigativi in nostro possesso ci fanno ritenere con totale certezza che l'omicidio sia stato commesso da un soggetto esterno al marito, un soggetto ignoto fortemente motivato, organizzato nell'intrusione, calcolatore dei tempi e del modus operandi, abile nei movimenti e nell'azione di autoccultamento, che ha preferito stazionare sulla scena del crimine per una serie complessa di motivi.
Il giornalista Ferdinando Terlizzi e il criminologo Carmelo Lavorino alla Libreria Mondadori di Caserta in occasione della presentazione del libro "ll Caso Tafuri " 2009 

Tutti gli scenari omicidiari sono al vaglio investigativo-criminologico del nostro gruppo di lavoro, essi prevedono: (1) l'eliminazione per tacitazione testimoniale in seguito a intrusione per furto, rapina o tentativo di violenza, (2) l'omicidio per vendetta con movente psicopatologico in seguito a fissazione estrema, (3) il contesto dell'uccisione in seguito a litigio per futili motivi, (4) l'opera di un maniaco erotomane atipico. È meglio che qui parlino solo i professionisti specialisti in omicidio e gli altri stiano zitti, altrimenti fanno solo danno!
Appare irriverente e “originale” quanto avrebbe dichiarato il sig. Carlo Tondi, padre biologico della vittima (improvvisatosi investigatore, criminologo e criminalista), nell'articolo pubblicato dal settimanale Giallo, laddove afferma che “l'assassino è nella famiglia”. Diciamo noi: ma come si permette questa persona? In base a quali elementi propala un'affermazione così grave? Si rende conto che butta fango addosso a una famiglia distrutta dal dolore? Se ha dei sospetti li dichiari e li motivi agli inquirenti, ma non faccia la super star investigativa! Come mai si fa vivo dopo tanti anni di latitanza offrendosi ai media?


Inoltre, Carlo Tondi ha dichiarato che frequentava la figlia Katia, che aveva un ottimo rapporto con la stessa, che conosceva ed amava il nipotino Ivan, che conosceva le abitudini della figlia: queste le sue frasi riportate dal settimanale Giallo: “Lei era molto scrupolosa, non avrebbe messo in pericolo il bambino che adorava. Conoscendo mia figlia, non credo proprio che lei avrebbe messo in pericolo il bimbo che adorava. Quando l'andavo a trovare lei era sempre attenta e prudente quando apriva la porta, e lo era ancora di più dopo la nascita del bambino. (…) Quando guardo il mio nipotino non posso fare a meno di pensare che questo povero bambino è rimasto senza l'affetto di sua madre”.

Ebbene, dalle informazioni che a suo tempo ho assunto da Antonio Tondi e Assunta Giordano fratello e madre della vittima, da Emilio Lavoretano marito, dai suoceri della vittima e dalla cognate, è emerso in modo compatto, certo e indiscutibile quanto segue: non è vero che Carlo Tondi frequentava la figlia, non era mai andato a trovarla, non la conosceva minimamente; Katia Tondi aveva una sorta di terrore e di avversione verso il padre; Carlo Tondi non era presente al matrimonio di Katia, tanto che la donna è stata accompagnata all'altare dal fratello Antonio; Carlo Tondi non era presente al battesimo del nipotino e non lo aveva mai visto, tanto che credeva che si chiamasse Giovanni e non Ivan; Carlo Tondi era inviso alla moglie ed ai figli.
La presente precisazione è motivata dal fatto che il sottoscritto è stato incaricato da Emilio Lavoretano marito della vittima, Assunta Giordano e Antonio Tondi madre e fratello della vittima, di svolgere l’incarico professionale: “Omicidio Katia Tondi, procedimento penale nr 6741/2013 Mod. 44 Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, di elaborare relazione tecnica di analisi criminalistica criminologica investigativa, di analisi della scena del crimine sull'omicidio di Katia Tondi e di tutte le tracce riferibili all'omicidio con lo scopo di (1) individuare e definire il modus operandi della combinazione criminale responsabile dell'omicidio; (2) tracciarne il profilo logico esecutivo comportamentale criminale; (3) individuare elementi utili all'individuazione della suddetta combinazione criminale”, e che quindi non può permettere che le esatte affermazioni-dichiarazioni rilasciategli dalle parti incaricanti (di fronte a testimoni) vengano smentite da personaggi in cerca di visibilità mediatica ed altro, con dichiarazioni oltretutto insinuanti, apodittiche e caotiche.



Prof. Carmelo Lavorino -  CT delle persone offese Emilio Lavoretano, Assunta Giordano, Antonio Tondi, con incarico depositato presso
il Tribunale di S. M. Capua Vetere






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