LE DEDUZIONI DEL CRIMINOLOGO
CARMELO
LAVORINO
SUL DELITTO DI KATIA TONDI
Il criminologo Carmelo Lavorino durante una lezione |
Il profilo
dell'assassino. Confutazioni alle dichiarazioni di Carlo Tondi,
padre biologico della
vittima.
Le risultanze degli accertamenti autoptici, gli indicatori
della scena del crimine e dell'omicidio, le tracce lasciate dall'assassino, lo
studio dell'azione del soggetto ignoto aggressore, il calcolo dei tempi
esecutivi utili all'azione criminale, le opportunità godute dall'assassino, le
sue possibilità e le capacità dimostrate, le informazioni e i dati
investigativi in nostro possesso ci fanno ritenere con totale certezza che
l'omicidio sia stato commesso da un soggetto esterno al marito, un soggetto ignoto
fortemente motivato, organizzato nell'intrusione, calcolatore dei tempi e del
modus operandi, abile nei movimenti e nell'azione di autoccultamento, che ha
preferito stazionare sulla scena del crimine per una serie complessa di motivi.
Il giornalista Ferdinando Terlizzi e il criminologo Carmelo Lavorino alla Libreria Mondadori di Caserta in occasione della presentazione del libro "ll Caso Tafuri " 2009 |
Tutti gli scenari omicidiari sono al vaglio
investigativo-criminologico del nostro gruppo di lavoro, essi prevedono: (1)
l'eliminazione per tacitazione testimoniale in seguito a intrusione per furto,
rapina o tentativo di violenza, (2) l'omicidio per vendetta con movente psicopatologico
in seguito a fissazione estrema, (3) il contesto dell'uccisione in seguito a
litigio per futili motivi, (4) l'opera di un maniaco erotomane atipico. È
meglio che qui parlino solo i professionisti specialisti in omicidio e gli
altri stiano zitti, altrimenti fanno solo danno!
Appare irriverente e “originale” quanto avrebbe dichiarato il
sig. Carlo Tondi, padre biologico della vittima (improvvisatosi investigatore,
criminologo e criminalista), nell'articolo pubblicato dal settimanale Giallo,
laddove afferma che “l'assassino è nella famiglia”. Diciamo noi: ma come si
permette questa persona? In base a quali elementi propala un'affermazione così
grave? Si rende conto che butta fango addosso a una famiglia distrutta dal
dolore? Se ha dei sospetti li dichiari e li motivi agli inquirenti, ma non
faccia la super star investigativa! Come mai si fa vivo dopo tanti anni di
latitanza offrendosi ai media?
Inoltre, Carlo Tondi ha dichiarato che frequentava la figlia
Katia, che aveva un ottimo rapporto con la stessa, che conosceva ed amava il
nipotino Ivan, che conosceva le abitudini della figlia: queste le sue frasi
riportate dal settimanale Giallo: “Lei era molto scrupolosa, non avrebbe messo
in pericolo il bambino che adorava. Conoscendo mia figlia, non credo proprio
che lei avrebbe messo in pericolo il bimbo che adorava. Quando l'andavo a
trovare lei era sempre attenta e prudente quando apriva la porta, e lo era
ancora di più dopo la nascita del bambino. (…) Quando guardo il mio nipotino
non posso fare a meno di pensare che questo povero bambino è rimasto senza
l'affetto di sua madre”.
Ebbene, dalle informazioni che a suo tempo ho assunto da
Antonio Tondi e Assunta Giordano fratello e madre della vittima, da Emilio
Lavoretano marito, dai suoceri della vittima e dalla cognate, è emerso in modo
compatto, certo e indiscutibile quanto segue: non è vero che Carlo Tondi
frequentava la figlia, non era mai andato a trovarla, non la conosceva
minimamente; Katia Tondi aveva una sorta di terrore e di avversione verso il padre;
Carlo Tondi non era presente al matrimonio di Katia, tanto che la donna è stata
accompagnata all'altare dal fratello Antonio; Carlo Tondi non era presente al
battesimo del nipotino e non lo aveva mai visto, tanto che credeva che si
chiamasse Giovanni e non Ivan; Carlo Tondi era inviso alla moglie ed ai figli.
La presente precisazione è motivata dal fatto che il
sottoscritto è stato incaricato da Emilio Lavoretano marito della vittima,
Assunta Giordano e Antonio Tondi madre e fratello della vittima, di svolgere
l’incarico professionale: “Omicidio Katia Tondi, procedimento penale nr
6741/2013 Mod. 44 Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria
Capua Vetere, di elaborare relazione tecnica di analisi criminalistica
criminologica investigativa, di analisi della scena del crimine sull'omicidio
di Katia Tondi e di tutte le tracce riferibili all'omicidio con lo scopo di (1)
individuare e definire il modus operandi della combinazione criminale
responsabile dell'omicidio; (2) tracciarne il profilo logico esecutivo
comportamentale criminale; (3) individuare elementi utili all'individuazione
della suddetta combinazione criminale”, e che quindi non può permettere che le
esatte affermazioni-dichiarazioni rilasciategli dalle parti incaricanti (di fronte
a testimoni) vengano smentite da personaggi in cerca di visibilità mediatica ed
altro, con dichiarazioni oltretutto insinuanti, apodittiche e caotiche.
Prof. Carmelo Lavorino
- CT delle persone offese Emilio
Lavoretano, Assunta Giordano, Antonio Tondi, con incarico depositato presso
il Tribunale di S. M.
Capua Vetere
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