INFLITTI 15 ANNI DI CARCERE
ALL’AVV. GERRY CASELLA
ACCOLTE IN
PIENO LE RICHIESTE DEL
PM Alessandro MILITA
5 ANNI AD
ALFIERO E 2 A BRUSCIANO
LA VICENDA TRAE ORIGINE DALLE
PERIZIE SULLA PRESUNTA CECITÀ
DI
GIUSEPPE SETOLA
CASELLA RITENUTO
DALLA DDA IL RESPONSABILE MORALE
DEI 18 OMICIDI DI SETOLA
(dal nostro inviato )
NAPOLI Si è tenuta ieri
mattina, innanzi al GUP Dr.ssa Francesca
Ferro, del Tribunale di
Napoli, l’udienza conclusiva, col
rito abbreviato, del processo a
carico dell’Avv. Girolamo Casella, Massimo
Alfiero e Gabriele Brusciano ( tutti
detenuti ), accusati, a vario
titolo, di essere gli organizzatori
della perizia truccata sulla cecità di Giuseppe Setola ( per Setola e per il prof. Aldo Fronterrè, oculista di Pavia
detenuto, si procede col rito normale e
il processo è incardinato innanzi la Prima Sezione del Tribunale di S. Maria
C.V.) che consentì a quest’ultimo di evadere dalla clinica di Pavia presso la quale era ricoverato.
Dopo l’arringa dell’avv. Giuseppe Stellato, difensore di
Gabriele Brusciano, e dopo una camera di consiglio durata alcune ore è stata
emessa la durissima sentenza. Quindici
gli anni inflitti all’avv. Gerry Casella
( accolta in toto la richiesta del pubblico ministero che era partito da una
pena edittale – col rito abbreviato – di 22
anni ) 5 anni a Massimo Alfiero, difeso dall’avv. Angelo Raucci ( la richiesta del pm era stata di anni 10 ) e
2 anni ( la richiesta del Pm. Era stata
di anni 8) a Gabriele Brusciano ( con la continuazione della condanna già in
atto per 416 bis). Alla lettura della sentenza Gerry Casella si è accasciato
sullo scranno della gabbia ed è scoppiato a piangere. Una condanna così dura
nei confronti di un avvocato non si era mai vista finora.
L’Accusa,
sostenuta in udienza dal pubblico ministero della DdA Dr. Alessandro Milita e la sua richiesta di
condanna, è stata oggetto – nei giorni
scorsi - di vari dibattiti all’interno della classe forense. La eco, infatti,
delle sue durissime parole, nei
confronti degli avvocati, ha suscitato
non poche polemiche.
In particolare Alessandro
Milita ha ritenuto l’avv. Gerry Casella il responsabile “morale” della condotta
omicidiaria di Giuseppe Setola il quale – come è noto – dalla fuga organizzata
dalla clinica di Pavia, e fino alla sua cattura, commise 18 omicidi e moltissimi altri atti
criminosi. Se Casella non avesse chiesto il rito abbreviato – secondo alcuni
osservatori – sarebbe stato condannato a 22 anni e sei mesi di reclusione.
Nella sua accorata arringa
l’avv. Vittorio Giaquinto, difensore
di Casella, assieme all’avv. Alessandro Barbieri, aveva prospettato una condanna mite per il
suo assistito – in considerazione del fatto che era stato minacciato da Setola
– chiedendo la derubricazione del reato a favoreggiamento. Parole al vento.
Come si ricorderà l’avv.
Casella fu tratto in arresto pochi giorni prima del natale dello scorso anno e nei
suoi confronti fu contestato il reato di
cui art.
416 bis “ “associazione mafiosa”. In particolare il legale del boss è accusato
di aver portato “pizzini”, che il Setola
gli consegnava in occasione dei suoi colloqui all’interno del carcere, che
contenevano ordini estorsivi e ed esecuzioni di morte.
Il Casella è accusato, inoltre, con la
complicità di Alfiero e Brusciano, di
aver corrotto il prof. Aldo Fronterrè,
oculista di Pavia ( oggi detenuto, reo confesso e accusatore di Casella ) ad
alterare la perizia oculistica con la quale fu stabilito che Giuseppe Setola
era “quasi” completamente cieco e tuttavia le sue condizioni non erano compatibili con il regime carcerario.
Per questo motivo – come si ricorderà – il
Setola, una volta ottenuto il ricovero
presso la struttura dove avrebbe dovuto ricevere la cure del caso - evase,
dando vita a quella “stagione del terrore” che lo riportò alla strage
dei Ghanesi ed a commettere in totale ben 18 omicidi, per molti dei quali è già stato condannato
all’ergastolo ( ma lui aveva già un ergastolo definitivo al momento della sua
fuga ) e per molti altri sono incorso i
relativi processi.
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