Udienza del processo Eco4 Cosentino
E’ stato sentito il
commissario di polizia Dr. Mario Mauro che ha diretto le intercettazioni nel
carcere sul clan Bidognetti – Prossima udienza 13 gennaio
Di scena i collaboratori
Di
Grazia e i fratelli Della Corte
Santa Maria Capua Vetere – Anche nell’udienza di ieri,
così come aveva promesso, Nicola
Cosentino è intervenuto per
difendersi ( assistito dagli avvocati Stefano Montone e Nando Letizia ) nel
processo Eco4, instaurato presso la
prima sezione del Tribunale ( Presidente Gianpaolo Guglielmo, a latere, Luigi
D’Angiolella e Rosaria Dello Stritto ) che lo vede
accusato di aver dato un “apporto” al clan dei Casalesi. In apertura di
udienza, la pubblica accusa, della
DdA, sostenuta dal Dr. Fabrizio Vanorio, ha chiamato a deporre il commissario di
polizia Dr. Mario Mauro. Si tratta
del funzionario che ha steso i rapporti sulle intercettazioni telefoniche e
ambientali registrate presso alcune carceri relativamente al “boss” Francesco Bidognetti e sulla
collocazione delle “cimici” all’interno della macchina di Giovanni Lubello genero di Cicciotto.
Il funzionario di polizia ha spiegato che dopo la
cattura di Sandokan iniziarono una serie di intercettazioni nelle carceri per
monitorare i seguaci delle fazioni Zagaria e Bidognetti. Si trattava di captazioni ( audio e video) di
tutti quelli che effettuavano colloqui e che erano rinchiusi al 41 bis. “Poiché gli avvocati e i parenti erano soliti
“prenotare” i colloqui noi – ha spiegato il funzionario - con la complicità
dell’apparato carcerario, riuscivamo
sempre a dirottare i colloqui nelle cabine già attrezzate per la video registrazione.
Sono stati intercettati i colloqui tra: Francesco
Bidognetti e i familiari: Anna Carrino, Raffaele, Katia, Gianluca, Michele,
Franceschina, Teresa Bidognetti, Giovanni Lubello, Iorio Maddalena, e Iorio
Maria Cristina madre di Bernardo Cirillo.
“Nel compendio dei risultati delle intercettazioni –
ha detto il commissario – denunciammo oltre 20 persone - che ritenevamo fossero fiancheggiatori del clan Bidognetti
e nel corso di una di queste intercettazioni è venuta fuori la presunta
raccomandazione di Cosentino per il figlio ( Alessio
) di Raffaele Stolder. Pare, però che ciò non sia poi
avvenuto perché il giovane per paura di andare in Iraq rinunciò alla ferma”.
Il Dr. Mauro ha poi spiegato che erano state
intercettaste molte lettere tra Cicciotto e i familiari dalle quali si evinceva
che era in atto un vera e propria faida. E’ stato poi presentato un vero e
proprio dossier sulla nascita e sulla
carriera politica di Nicola Cosentino
( il cui padrino politico - secondo la DdA
- sarebbe stato il sindaco di Frignano Giovanni Della Corte) sulle sue compartecipazioni azionarie, sui
movimenti bancari e sull’acquisto e vendita di immobili.
Nessun collegamento, però è emerso per indagini sul
clan Piromalli ( intercettazioni nel Carcere di Carinola di Salvatore Filippone, condannato a 20 anni dove peraltro era coinvolto Lojero,
ex presidente della Regione Calabria, e che però il Cosentino –
attraverso i suoi familiari – era imparentato con i boss del clan dei casalesi.
Sulla circostanza secondo la quale il padre di
Cosentino sarebbe stato condannato per sequestro di persona ( vibratissime
proteste dell’onorevole redarguito dal Presidente ) non vi è certezza e sembra
sia una illazione poliziesca. Come pure sulla collusione dell’on. Alfredo Pozzi ( attenzionato perché
collegato con la camorra per le elezioni
1995) il quale in una intercettazione con il figlio Arturo saputo che Cosentino aveva vinto le regionali disse:”La
camorra ha vinto”
Anche da ritenersi “illazioni” poliziesche sono quelle di due
fermi di polizia di Silvio Bardellino e
Dante Apicella, e di Sebastiano
Ferraro, in due macchine, dove
furono rinvenuti volantini che
consigliavano di votare Cosentino. Dopo
il contro esame della difesa il processo è stato aggiornato al 13 gennaio 2014
udienza nella quale saranno sentiti i collaboratori Francesco Della Corte, Paolo e Riccardo Di Grazia.
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