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domenica 27 marzo 2016

RACCONTO OGNI LUNEDI' 
STORIE VERE 



DI PROSSIMA PUBBLICAZIONE
 NELLA  R  U  B  R  I  C  A



SUL QUOTIDIANO




UN DELITTO PER UN CARRO DI POZZOLANA


Il fatto accadde tra Cancello Arnone e Casal di Principe il 25 aprile 1952. La mattina una discussione per un carico di pozzolana. La sera la vendetta e il delitto. Mario Della Corte, Luigi Della Corte e Antonio Natale,  furono  accusati in concorso tra loro, di aver ucciso, con un colpo di pistola, diretto  invece contro Antonio Bifulco (che scappando si rifugiò nel palazzo della vittima) cagionato per errore di identificazione la morte di Gennaro Caterino.

ERA CONTRARIO ALLE NOZZE E UCCISE IL FRATELLO DELLA FIDANZATA

E poi… Il delitto che accadde a Lusciano, il 10 febbraio del 1952. Luciano Di Dona che uccise Armando Russo, fratello della sua fidanzata che ostacolava le nozze. Una precedente relazione amorosa alla base del crimine.

SPARO’ NELLA PRETURA DI CARINOLA
8 COLPI AL SUO SEDUTTORE

E ancora. Il tentato omicidio che avvenne il sette febbraio del 1952, allorquando una giovane di Mondragone  ferì il suo seduttore nell’aula di udienza della Pretura di Carinola. Si stava celebrando, infatti, il processo a carico di Stanislao Lanfranchi  per sottrazione di minore e violenza sessuale.  Addolorata Di Toro esplose  ben otto colpi di pistola in mezzo al pubblico, il giovane cadde in una pozza di sangue. Stette vari giorni tra la vita e la morte.

VOLEVA AVVELENARE IL PADRE AVVELENO’ LA NONNA

E poi il drammatico veneficio.  Il fatto accadde il 10 maggio del 1949 ad Aversa, per il cosiddetto “Delitto con  il veleno  nella pasta e fagioli”… accusò il padre di rapporti incestuosi,  invece era stata sedotta dal fidanzato (che poi sposò in carcere). Il veleno diretto al padre uccise la nonna premurosa di assaggiare il cibo ritenuto buono. Nella circostanza venivano ricoverati nell’ospedale civile di Aversa Angelina Menditto (la nonna deceduta) e suo genero Giovanni Francese i quali presentavano chiari sintomi di avvelenamento. Era stata la ragazza, Maria Francese a propinare il veleno.

UNA RAPINA CON IL MORTO SENZA BOTTINO


Poi i racconti di “nera” continueranno con cadenza settimanale – ogni lunedì – per riportare la vicenda dell’“omicidio a scopo di rapina” (fatto singolare per la zona dei mazzoni). Il delitto accadde il 9 dicembre del 1951, tra San Cipriano e Casal di Principe.  Fu assassinato un agricoltore, Luigi Schiavone per mano dei fratelli Armando e Amedeo Galoppo. L’uomo si difese ma fu ucciso con la sua arma dai due malviventi.

I POLLI BECCARONO IL  GRANO VENDETTA DI MORTE

E quasi per concludere, prima racconteremo i particolari dell’omicidio e il tentato omicidio che vennero preceduti da  una rissa in Contrada “Scampia” di S. Felice a Cancello il 21 gennaio del 1952, dove Domenico Piscitelli uccise Mario Cimmino e feri’ gravemente il figlio Michele. Un terreno alla base dello scontro tra le famiglie. Lo sfidante e provocatore: “La prossima volta che mandi via i polli, ti lego al pioppo, e ti taglio la testa con la roncola”… e ci scappò il morto e il ferito.

LA MORTA CHE SCRIVE UNA LETTERA DA ANALFABETA ANNUNCIANDO IL SUO SUICIDIO. IL MARITO ERA L’ASSASSINO



per finire il delitto  fantasmagorico, impossibile, ai confine della realtà, dove una donna prima di suicidarsi scrive una lettera (da analfabeta firmando con il segno della croce) e manda i saluti da defunta al marito (che invece) aveva inscenato tutto ed era l’assassino. L’uxoricidio avvenne il 29 maggio del 1951 in agro di Trentola Ducenta. Carmine Vassallo, (solo omonimo del noto avvelenatore)  inscenò il suicidio della moglie Marianna Di Puorto che invece uccise barbaramente. 



Una mente folle che architettò un fantomatico suicidio con una lettera (falsa) della donna. Ma come andarono a finire i processi? Chi fu condannato e chi assolto? Semplice, basta leggere ogni lunedì i resoconti della “CRONACHE  DAL PASSATO”.












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