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domenica 13 agosto 2017

Di Maio: "Se l’abusivismo è colpa della politica la casa resta un diritto"



A Di Maio dico:”Io non voto 5 Stelle, ma la stessa cosa dovrebbe essere per la Campania. Come pure dovete battervi per il reddito di cittadinanza per tutti. E forse vi voterò e vi farò votare…".
Il leader M5S. La linea dalla Sicilia: "Si abbatta quando lo ordina il giudice, ma non si voltino le spalle a chi paga l'assenza di pianificazione"
di ANNALISA CUZZOCREA

ROMA. "Se un giudice dice che un immobile va abbattuto, si fa. Ma non possiamo voltare le spalle a chi ha una casa abusiva perché la politica non ha fatto il suo dovere". Luigi Di Maio spiega così le parole del candidato governatore M5S in Sicilia Giancarlo Cancelleri sugli "abusivi di necessità ". "La prima casa è un diritto, con noi al governo non si potrà pignorare", dice il vicepresidente della Camera. Che è ancora sull'isola, nonostante il tour con Cancelleri e Alessandro Di Battista sia sospeso per qualche giorno. Il tempo di passare ferragosto in famiglia e ricaricare i pulmini elettrici.

Che ricette avete per la Sicilia?
"Crediamo che dopo anni di malgoverno le cose possano cambiare puntando su innovazione e introducendo misure come il reddito di cittadinanza. Vogliamo che diventi la prima regione ad adottarlo".

L'assistenzialismo non è servito al sud.
"È Renzi che ci accusa di assistenzialismo perché non ha alternative da proporre e un programma di rilancio. Parla sempre di noi. Nel migliore dei casi ci copia le leggi. Basta guardare quella sui vitalizi o i provvedimenti inseriti nel codice per le Ong".

Sui vitalizi siete voi che avete appoggiato la legge Richetti.
"Copiava la nostra proposta".

Con l'abusivismo edilizio bisogna essere intransigenti o no?
"La polemica sulle parole di Cancelleri è incomprensibile. Ciò che la magistratura dice di abbattere, si butta giù. Ma Giancarlo ha anche detto che non puoi voltare le spalle a quei cittadini che oggi si ritrovano con una casa abusiva a causa di una politica che per anni non ha fatto il suo dovere, cioè piano casa e piani di zona. Sia chiaro, la casa è un diritto e se andremo al governo introdurremmo anche l'impignorabilità della prima casa, da parte dello Stato e delle banche. Uno Stato democratico deve garantire i diritti primari dei suoi cittadini".

È probabile che in caso di vittoria in Sicilia non avrete però una maggioranza.
"Puntiamo ad avere la maggioranza assoluta. Se così non fosse, non essendoci la fiducia, andremo avanti sul nostro programma. Vediamo chi si sentirà di sostenerlo".

Un modello per le politiche?
"Se dovessimo vincere le elezioni senza avere la maggioranza assoluta presenteremo al capo dello Stato una chiara road map delle cose che vogliamo fare, subito. Da una legge vera contro la corruzione fino al taglio reale di tutti gli sprechi e i privilegi. Dopo di che vedremo da che parte stanno i partiti".

Regge un governo così?
"Chiediamo ai siciliani di darci la maggioranza assoluta per poter governare e cambiare completamente la Sicilia".

Sembra un no. Come sta lavorando il Movimento alla squadra di governo?
"Sarà il candidato premier a sceglierla. Dialoghiamo con personalità del mondo accademico, scientifico ed economico, siamo cresciuti moltissimo".

A fine settembre voterete il candidato premier. Lei è in campo. Di Battista la sostiene. Ora si parla di una norma tagliacorrenti per impedire a chi perde di candidarsi in Parlamento. Vuole restare solo?
"Il Movimento non ha correnti. Ci sono opinioni diverse, d'accordo, ed è normale che sia così. Lo prevede la nostra natura e lo considero un plus. Le regole per la scelta del candidato arriveranno a breve. Lì si saprà tutto. Chi vorrà potrà mettersi a disposizione e poi saranno gli iscritti a scegliere. La democrazia funziona così".

Intanto la piattaforma Rousseau è stata "bucata" da due hacker. Cosa state facendo per la sicurezza del voto?
"Siamo al lavoro, saranno prese tutte le misure necessarie".

Temete cause legali per la perdita di dati sensibili?
"I nostri iscritti si fidano di noi".

Ha detto che Minniti vi ha copiato sull'immigrazione, ma vi siete opposti alla missione in Libia. Perché?
"Nessuno è stato in grado di dirci esattamente per fare cosa, con quali limiti, quali rischi. Una confusione e un'improvvisazione spaventosi".

Definire "taxi del mare" i barconi carichi di persone che fuggono da guerre e torture o, nel migliore dei casi, dalla miseria, non è una mancanza di umanità?
"Chi mi critica per questo guarda il dito e non la luna. Quell'espressione serviva a denunciare i casi, isolati ma presenti, di Ong che si spingono fino al limite delle acque territoriali libiche ed entrano in contatto diretto con gli scafisti".

Non la preoccupa il mancato rispetto dei diritti umani in Libia?
"Certo che ci preoccupa. Per questo il governo italiano dovrebbe lavorare per la stabilizzazione ".

Sullo ius soli vi asterrete, benché aveste presentato una legge ancora più avanzata. Perché questo voltafaccia?
"Questa legge è uno strumento di propaganda elettorale nelle mani del Pd, basta guardare i tempi con cui lo hanno portato in aula. Il tema va affrontato a livello europeo".

I principali Paesi europei hanno già buone leggi sulla cittadinanza. Lei ha detto di ispirarsi a Pertini, ma in passato ha anche detto che nel Pantheon del Movimento può esserci Almirante. Non crede che incarnino valori e storie incompatibili?
"Pertini è il mio personale modello di riferimento e trovo assurdo che qualcuno voglia impedirmi di ispirarmi a lui. Su Almirante ho solo detto che, girando l'Italia, ho incontrato tanti nostri elettori che avevano Almirante, De Gasperi o Berlinguer come riferimento. Per dire che nel Movimento si sono superati gli schieramenti ideologici. Abbiamo messo insieme persone sulla base di valori anche opposti ".


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