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martedì 17 luglio 2018


SCORTA SI’ SCORTA NO! MA I GIORNALISTI DEBBONO FARE I CRONISTI NON GLI INVESTIGATORI O I PUBBLICI MINISTERI O I GIUDICI COME FA ADDIRITTURA SAVIANO

IL GIORNALISTI SALVATORE MINIERI 

Operiamo un “distinguo”… tra i “veri” giornalisti e i giornalisti “pseudo tali”… e le “vere” minacce… da quelle “presunte”… ( tra l’altro a mezzo di una intervista)   

 




(ANSA) - NAPOLI, 17 LUG - "Non lasciare impunite azioni gravissime nei confronti di chi ha il dovere di informare è un segnale importante per i cronisti che ogni giorno lavorano sul territorio in trincea, ma anche per i cittadini. Salvaguardare il diritto di cronaca significa dare una garanzia di democrazia e di libertà al Paese". E' quanto si legge in una nota del Sindacato unitario dei giornalisti della Campania che esprime soddisfazione per la sentenza con cui il gip del Tribunale di Napoli ha condannato, al termine di un processo con rito abbreviato, i fratelli Giuseppe e Gaetano Lubrano, 56 e 38 anni, per minacce e violenza privata nei confronti del giornalista Salvatore Minieri. Il Sindacato unitario giornalisti della Campania esprime soddisfazione per la decisione del giudice. "È fondamentale, però, che insieme alla magistratura anche i colleghi facciano la loro parte - conclude la nota - andando ad illuminare le storie e i fatti che sono stati denunciati da Minieri e dagli altri giornalisti minacciati. Dobbiamo essere la loro scorta mediatica, le mafie alimentano il loro potere con il silenzio e la paura".(ANSA).

IL GIORNALISTA MARIO DE MICHELE 


Orta di Atella (Ce). Adesso basta! 4 proiettili a un giornalista        
In una busta anonima dopo gli articoli su una speculazione edilizia. Destinatario Mario De Michele, direttore di CampaniaNotizie.com
Una lettera minatoria anonima, chiusa in una  in un busta contenente anche quattro proiettili, è stata recapitata il pomeriggio del 2 luglio 2018, a Orta di Atella (Caserta) a casa del giornalista Mario De Michele, direttore di CampaniaNotizie.com.
Il giornalista ha denunciato l’episodio ai carabinieri di Cesa (Caserta). Nella denuncia il giornalista ha segnalato due precedenti minacce. A marzo del 2017, gli era stata recapitata un’altra lettera minatoria e una busta con quattro proiettili. Inoltre – come aveva già riferito Ossigeno – il 31 maggio 2018 era stato aggredito da due uomini mentre intervistava  alcuni candidati alle elezioni amministrative dello scorso 10 giugno.
L’ULTIMA MINACCIA – Nella busta gialla, non sigillata, priva di intestazione e di timbri postali, c’era anche un foglio scritto al computer, con queste parole: “Per colpa tua abbiamo gli occhi di tutti puntati addosso. Adesso basta, non scrivere neanche più una parola su Orta di Atella. Orta per te è morta”.
I SUOI ARTICOLI – In questo periodo De Michele sta pubblicando, sul giornale che egli stesso dirige, una serie di articoli su un grande progetto edilizio realizzato negli anni precedenti.
IL SUO COMMENTO – “Nei miei articoli – ha spiegato Mario De Michele a Ossigeno – ho citato nomi e cognomi, ho pubblicato atti, visure camerali, fatti e circostante documentate che riguardano amministratori ed ex amministratori, imprenditori che hanno avuto a che fare con il Comune di Orta di Atella e con la costruzione di una zona completamente abusiva sulla quale nel 2004 la magistratura ha aperto un’inchiesta e ancora sta indagando. Quattro proiettili non bastano per fermarmi, io vado avanti. Più di prima e con maggiore forza. Adesso sono scortato dai cittadini di Orta”.



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