SCORTA SI’ SCORTA NO! MA I GIORNALISTI
DEBBONO FARE I CRONISTI NON GLI INVESTIGATORI O I PUBBLICI MINISTERI O I
GIUDICI COME FA ADDIRITTURA SAVIANO
Operiamo un “distinguo”… tra i “veri” giornalisti e i
giornalisti “pseudo tali”… e le “vere” minacce… da quelle “presunte”… ( tra l’altro
a mezzo di una intervista)
(ANSA) - NAPOLI, 17 LUG
- "Non lasciare impunite azioni gravissime nei confronti di chi ha il
dovere di informare è un segnale importante per i cronisti che ogni giorno
lavorano sul territorio in trincea, ma anche per i cittadini. Salvaguardare il
diritto di cronaca significa dare una garanzia di democrazia e di libertà al
Paese". E' quanto si legge in una nota del Sindacato unitario dei
giornalisti della Campania che esprime soddisfazione per la sentenza con cui il
gip del Tribunale di Napoli ha condannato, al termine di un processo con rito
abbreviato, i fratelli Giuseppe e Gaetano Lubrano, 56 e 38 anni, per minacce e
violenza privata nei confronti del giornalista Salvatore Minieri. Il Sindacato
unitario giornalisti della Campania esprime soddisfazione per la decisione del
giudice. "È fondamentale, però, che insieme alla magistratura anche i
colleghi facciano la loro parte - conclude la nota - andando ad illuminare le
storie e i fatti che sono stati denunciati da Minieri e dagli altri giornalisti
minacciati. Dobbiamo essere la loro scorta mediatica, le mafie alimentano il
loro potere con il silenzio e la paura".(ANSA).
IL GIORNALISTA MARIO DE MICHELE |
Orta di Atella (Ce).
Adesso basta! 4 proiettili a un giornalista
In una busta anonima
dopo gli articoli su una speculazione edilizia. Destinatario Mario De Michele,
direttore di CampaniaNotizie.com
Una lettera minatoria
anonima, chiusa in una in un busta
contenente anche quattro proiettili, è stata recapitata il pomeriggio del 2
luglio 2018, a Orta di Atella (Caserta) a casa del giornalista Mario De
Michele, direttore di CampaniaNotizie.com.
Il giornalista ha
denunciato l’episodio ai carabinieri di Cesa (Caserta). Nella denuncia il
giornalista ha segnalato due precedenti minacce. A marzo del 2017, gli era
stata recapitata un’altra lettera minatoria e una busta con quattro proiettili.
Inoltre – come aveva già riferito Ossigeno – il 31 maggio 2018 era stato
aggredito da due uomini mentre intervistava
alcuni candidati alle elezioni amministrative dello scorso 10 giugno.
L’ULTIMA MINACCIA –
Nella busta gialla, non sigillata, priva di intestazione e di timbri postali,
c’era anche un foglio scritto al computer, con queste parole: “Per colpa tua
abbiamo gli occhi di tutti puntati addosso. Adesso basta, non scrivere neanche
più una parola su Orta di Atella. Orta per te è morta”.
I SUOI ARTICOLI – In questo
periodo De Michele sta pubblicando, sul giornale che egli stesso dirige, una
serie di articoli su un grande progetto edilizio realizzato negli anni
precedenti.
IL SUO COMMENTO – “Nei
miei articoli – ha spiegato Mario De Michele a Ossigeno – ho citato nomi e
cognomi, ho pubblicato atti, visure camerali, fatti e circostante documentate
che riguardano amministratori ed ex amministratori, imprenditori che hanno
avuto a che fare con il Comune di Orta di Atella e con la costruzione di una
zona completamente abusiva sulla quale nel 2004 la magistratura ha aperto
un’inchiesta e ancora sta indagando. Quattro proiettili non bastano per
fermarmi, io vado avanti. Più di prima e con maggiore forza. Adesso sono
scortato dai cittadini di Orta”.
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