A
FERDINANDO TERLIZZI
LA TARGA DI “SENATORE
DEI
GIORNALISTI
CASERTANI”...
"per il suo impegno come giornalista e come cronista senatore dell'informazione di Terra di Lavoro

Con Luigi Ferraiuolo e Franco Tontoli
Nell’ambito della giornata per la
consegna del premio nazionale Buone Notizie, in mattinata, al termine della
messa, officiata dal vescovo D’Alise,
l’Assostampa di Caserta ha consegnato la “targa di senatore” della categoria a
Ferdinando Terlizzi, iscritto all’Ordine dei Giornalisti da 48 anni, decano in particolare dei “neristi”
e di “giudiziaria” un veterano alle
soglie dei 50 anni di iscrizione all'Ordine, esperto in particolare di cronaca
giudiziaria, per anni insostituibile informatore e sempre a disposizione di
colleghi nei percorsi di preture e tribunali.
A consegnare il prestigioso
riconoscimento oltre Al vescovo di Caserta, il direttore di Famiglia Cristiana
Don Antonio Rizzolo, il vice presidente dell’Assostampa, Franco Tontoli e Luigi
Ferraiuolo, responsabile dell’Unione Stampa Cattolica.
Premio Buone Notizie cerimonia di
consegna non solo a giornalisti nel seminario

diocesano di Caserta
Sono l’Italia di un nuovo racconto
giornalistico. L’Italia del good news
Scrive Giangiacomo Schiavi,
nel suo libro Meno male (con prefazione
di Susanna Tamaro – vincitore del Premio Buone Notizie del 2014)…
“Fino a ieri le buone notizie
non erano notizie. Erano brevi di cronaca. Stampa minore. Odoravano di vecchio.
I giornalisti guardavano altrove. Rincorrevano procure, questure, preture,
mascalzoni, predoni, corrotti, truffatori, manipolatori, speculatori. Perché la
stampa deve denunciare, stimolare, far riflettere. È il suo dovere gli orrori
non si possono ignorare. Però quante storie dimenticate, quanto distacco dal
mondo della gente comune. L'Italia non è solo quella delle vite sbagliate. È
piena di piccoli eroi della normalità, di esempi imitabili, di uomini e donne
straordinari che non hanno storia perché
nessuno li racconta.
Dal premio Buone Notizie, ai
nuovi blog, all’inserto settimanale del Corriere della Sera - arriva l’invito a
guardare anche dall’altra parte: quella del bene che fa notizia. C’è un
esercito di persone che combatte ogni giorno una battaglia di civiltà e si
impegna per far fare un passo avanti a chi è rimasto indietro. Sono storie di accoglienza,
generosità, rinascita, resistenza e coraggio. Storie che parlano di sognatori capaci di inventare il futuro, per sé e per
gli altri, di costruire dal nulla progetti destinati a durare. L’imprenditore che apre un ristorante
solidale, il medico che restituisce ai bambini non solo la salute, ma anche il
sorriso; la ragazza che dopo gli studi diventa contadina, per far rivivere la
sua campagna; il prete che trova il lavoro ai ragazzi del rione Sanità a Napoli;
il lavoratore licenziato che rimette in
piedi l’azienda.
Alcuni di loro hanno fatto notizia.
Altri meno. Insieme rappresentano un antidoto al pessimismo che ci perseguita.
Sono l’Italia di un nuovo racconto giornalistico. L’Italia del good news.
Franco
Tontoli, vice presidente dell’Assostampa ha scritto su Il
Mattino di venerdì 25 gennaio 2019…
Mattino di venerdì 25 gennaio 2019…
QUANDO LA PENNA E’ LA LINGUA DELL’ANIMA
Premio Buone Notizie, domani la cerimonia di
consegna non solo a giornaloisti nel seminario diocesano di Caserta
Il meglio del giornalismo, degli operatori dell’informazione
e personaggi che hanno lasciato traccia considerevole nel mondo sociale, per la
loro illuminata filantropia, è passato per la biblioteca del seminario diocesano
di Caserta dove ogni anno si svolge la cerimonia di consegna del Premio Buone
Notizie, un premio che non è destinato al buonismo d’occasione ma alla capacità
di raccontare, con coscienza e professionalità, tutto quel che è normale,
esemplare e contagioso per il buon vivere comune.
Domani, sabato, appena due
giorni dopo la ricorrenza celebrativa di San Francesco di Sales, che dei
giornalisti è il patrono, altri quattro nomi prestigiosi si aggiungono alla
lista delle precedenti dieci edizioni. Sono don Antonio Rizzolo, direttore di
Famiglia Cristiana, Alessandra Sardoni, conduttrice di Omnibus su La7 e inviata
di politica del Tg La7, e Stefano Lampertico, direttore di Scarp de’ Tenis,
unica rivista di strada italiana. Ai tre giornalisti si aggiunge l’avvocato
Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cassa di risparmio delle
province lombarde, già presidente della Regione Lombardia e più volte deputato,
che amministra una delle istituzioni di filantropia e beneficenza più
importanti d’Italia e d'Europa.
Il premio è già di
consolidata tradizione. Nato undici anni fa da una idea di Michele De Simone,
presidente dell’Assostampa Caserta, e del giornalista casertano Luigi
Ferraiuolo di TV 2000, rappresentante dell’Ucsi, trovò accoglienza dalla Curia
diocesana che ha fiancheggiato l’organizzazione dai primi passi.
“Non avremmo potuto andare
lontano - dice oggi De Simone - se non avessimo avuto il sostegno materiale di
alcuni enti pubblici e privati, di professionisti che credendo nel progetto mai
stato fumoso, ma concreto e solido, ci hanno consentito di mantenere per un
decennio l’appuntamento, diventato di rilevanza nazionale, dell’ultimo sabato di
gennaio”.
Il sostegno alla organizzazione,
quindi, è ancora una volta venuto da Confindustria Caserta, presieduta da
Gianluigi Traettino e da altri partner storici, tra cui lo studio legale degli
avvocati Gianpaolo e Renato Iaselli, Mgt di Giuseppe Luberto, la Reale Mutua
assicurazioni di Giovanni Discepolo, Anna Ferrara e Carmine Marroncelli, il Nuovo
centro sportivo Open della famiglia Pascarella, ai quali quest’anno si è
aggiunto Esagono di Giovanni Bo, peraltro vicepresidente di Confindustria. “Il
vescovo Giovanni D’Alise - osserva Luigi Ferraiuolo - ci sostiene con simpatia
e sintonia, più volte ha richiamato la pastorale di Papa Francesco su valore e
importanza della comunicazione e della buona informazione. Anche quest’anno
celebrerà la messa dei giornalisti alle 13 e presiederà la cerimonia pomeridiana
della consegna dei premi”.
Il premio, una scultura di
Battista Marello, è organizzato con l’ufficio Comunicazioni sociali della
diocesi, il Corriere Buone Notizie del Corriere della Sera con il patrocinio
dell’Ordine dei giornalisti nazionale e della Campania, dell’Università Luigi
Vanvitelli, della Federazione italiana settimanali cattolici italiani, del
Sindacato dei giornalisti campani con media partner il quotidiano Il Mattino e
Tv2000.
Ancora
Franco Tontoli dalle colonne de Il Mattino di sabato 26 ha ascritto
Schiavi al Premio assegnato ai giornalisti
che fanno informazione e non retorica riceveranno al seminario diocesano il bronzo
della Civitas realizzato da Marello
“Con molto piacere torno
ancora una volta a Caserta, la città dei giornalisti che da undici anni confermano
la validità del progetto sulle buona informazione, concretizzato nel Premio
Buone Notizie che fece da ispiratore, e lo sottolineo con immutato entusiasmo,
all’inserto settimanale del “Corriere della Sera” che ebbi modo di suggerire e
avviare in via Solferino”.
Lo dice Giangiacomo Schiavi
che nel 2014, da vicedirettore del Corriere, ricevette il premio della “Civitas
casertana” destinato ai portatori di sana, genuina e buona informazione assieme
al direttore del quotidiano milanese Ferruccio De Bortoli, Giovanna Chini,
vaticanista dell’Ansa - la giornalista che per prima lanciò la notizia delle
dimissioni di papa Benedetto XVI - e Massimo Milone, direttore di Rai Vaticano.
Oggi Giangiacomo Schiavi
interverrà alla particolare giornata a ridosso della ricorrenza di San
Francesco di Sales patrono dei giornalisti, in cui la stampa della provincia si
raccoglie nella messa celebrata dal vescovo Giovanni D’Alise nella cappella del
seminario e alle ore 16, nell’attigua biblioteca diocesana, per la con-segna
del Premio Buone Notizie istituito nel 2009. “A Caserta - dice Schiavi - avete
anticipato il tema dei temi, oggi più che mai attuale in momenti spesso di sbandamento,
il tema cioè di sottolineare la qualità di chi fa informazione vera,
costruttiva, senza alterazione della realtà, con serenità e senza faziosità. C’è
grande bisogno di ricordarlo e ammonire: raccontare il bene per il bene, senza
retorica e buonismo di circostanza, con passione civile per rendere un vero
servizio al pubblico dei lettori e alla opinione pubblica che ne consegue”. Ma
quale l’aspetto più particolare di questa informazione da dare al pubblico? “Noi
che dal premio casertano abbiamo voluto dare il nome alla testata giornalistica
settimanale - risponde Schiavi - abbiamo inteso recuperare il nostro impegno
nel descrivere, raccontare una parte della società lasciato ai margini anche
della informazione. Questa, quindi, non più dedicata ai vip, a coloro che fanno
notizia per glamour. Così facendo abbiamo alimentato disuguaglianza, scegliendo
la ricchezza mentre altrettanta, se non la più vera ricchezza, la si trova in
quel mondo di emarginati di cui raccontiamo la vita. Voi
del Sud ne avete una propensione speciale, penso a Giuseppe Marotta e al suo
libro “A Milano non fa freddo”, ad Annamaria Ortese con le sue “formichine di
Milano”, racconti intensi di sentimenti e di passioni”.
I giornalisti che oggi
riceveranno il bronzo della Civitas realizzato da Battista Marello sono don Antonio
Rizzolo, di Famiglia Cristiana, Alessandra Sardoni, conduttrice di Omnibus su La7 e Stefano Lamperti,
direttore di “Scarp dè tennis”, unica
rivista di strada italiana. Il premio
sarà consegnato anche a Giuseppe
Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo, per le attività filantropiche note mondo.
Il premio è ormai tradizione
che si rinsalda grazie alla curia
diocesana e ai sostenitori: Gianluigi Traettino, presidente della Confindustra,
lo studio legale degli avvocati Gianpaolo
e Renato laselli, Mgt di Giuseppe Luberto, la Reale Mutua assicurazioni di Giovanni Discepolo, Anna Ferrara e Carmine
Marroncelli, il Nuovo centro sportivo Open
della famiglia Pascarella, l’Esagono di Giovanni Bo, vicepresidente Confindustria.
In mattinata, termine della
messa, officiata dal vescovo D’Alise, l’Assostampa
di Caserta consegnerà la “targa di
senatore” della categoria a Ferdinando Terlizzi, iscritto all’Ordine dei
Giornalisti da 48 anni, decano in
particolare dei “neristi” e di “giudiziaria”.
Ancora un pezzo dedicato al
Premio Buone Notizie su Il Mattino di domenica 27 gennaio 2019 a firma di
Franco Tontoli.
IL VESCOVO D’ALISE ALLA CONSEGNA DEL PREMIO BUONE NOTIZIE “:
Troppi padroni da cui affrancarsi, la comunità innanzitutto
“Sia l’informazione al
servizio di tutti”
La giornata della cerimonia
di premiazione della undicesima edizione del premio Buone Notizie, un traguardo
tagliato felicemente e una nuova edizione già in cantiere perché questo
attestato, nato a Caserta da una intuizione dI Michele De Simone, presidente
dell'Assostampa, e da Luigi Ferraiuolo, dell’Unione cattolica Stampa italiana,
è diventato di rilevanza nazionale e lo si è letto nella soddisfazione che nel
ricevere il bronzo della Civitas casertana, dello scultore Battista Marello,
hanno manifestato i premiati di quest’anno. Che sono stati, per i giornalisti,
don Antonio Rizzolo, direttore di Famiglia Cristiana, Alessandra Sardoni,
conduttrice di Omnibus su La7, e Stefano Lampertico, direttore di Scarp de’tennis,
unica rivista di strada italiana.
MERITI
SPECIALI
Per meriti speciali, inoltre,
Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo per le attività
filantropiche note nel mondo e Marcello Masi, segretario generale della Società
Dante Alighieri. La messa è stata concelebrata nella cappella del seminario dal
vescovo Giovanni D’Alise e da don Antonio Rizzolo, l’originalità di due
giornalisti sull’altare, anche il vescovo di Caserta è iscritto all'Ordine.
Alla funzione dedicata ai colleghi di Terra di Lavoro e ai graditi ospiti
forestieri, era presente anche Giangiacomo Schiavi, già vice direttore del
Corriere della Sera e promotore della testata settimanale Buone Notizie, un
filo annodato tra l'informazione nord-sud in piena sintonia.
ANNUNCIARE
LA VERITÀ
Una considerazione del
vescovo all’omelia: “Sia l’attività di comunicazione sempre al servizio dell’uomo
e della comunità, ci sono troppi padroni da cui affrancarsi per rivelare la
verità che va trovata non cliccando né telefonando ma incontrando gli uomini e
ascoltandoli”.
Don Rizzolo, sacerdote
Paolino, ha ricordato che da discepolo di San Paolo non si può fare a meno di
rifarsi alla comunicazione delle “Lettere” e, secondo la pagina del Vangelo
della giornata, anticipare l’arrivo di Cristo come incarico ricevuto dai 72 che
Dio affiancò agli apostoli, “per annunciare la verità bussando a case cui
augurare pace”.
Al termine la consegna della
targa di “Senatore della categoria” che l’Assostampa ha assegnato a un veterano
alle soglie dei 50 anni di iscrizione all'Ordine, Ferdinando Terlizzi, esperto in particolare di cronaca giudiziaria, per
anni insostituibile informatore e sempre a disposizione di colleghi nei
percorsi di preture e tribunali.
Nella biblioteca del
seminario folla di intervenuti alla consegna dei premi e ad applaudire una
iniziativa che, è stato sottolineato, è andata anno per anno rafforzandosi
grazie alla sintonia con la curia diocesana e al contributo di finanziatori che
con spontaneità hanno aderito a un progetto oggi portato a esempio in Italia.
Con il vescovo D’Alise, il
prefetto Raffaele Ruberto, Il sindaco Carlo Marino, la prorettore della
Università Vanvitelli Rosanna Cioffi e Carlo Borgomeo, presidente di Fondazione
con il Sud e dell’Aeroporto di Napoli, hanno consegnato i bronzi della Civitas Gianluigi Traettino, presidente di
Confindustra; gli avvocati Gianpaolo
e Renato laselli, Giuseppe Luberto per la Mgt, Carmine Marroncelli per Reale Mutua
Assicurazioni, Sergio Pascarella,
per il Nuovo centro sportivo Open; Giovanni
Bo, di Esagono e vicepresidente di Confindustria.
Applausi ammirati e di stima
per Giuseppe Guzzetti - il
“personaggio Buona Notizia 2019”, presidente di Fondazione Cariplo e
dell’associazione delle fondazioni di origini bancarie, l’uomo che dirige e
indirizza quanti a Milano sottraggono ogni giorno alla fame ben 21miIa bambini,
che dal 1991 a oggi hanno prodotto 30mila erogazioni finanziarie di aiuto e supporto
ai disagiati per 3 miliardi di curo.
Guzzetti ha ricordato che “il
Sud non è regione povera ma deve gestire meglio le risorse e la propria autonomia,
è ricco di cultura, di università e di specializzati”.
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