Morto un Lotti il Pd ne farà subito un altro
di Alessandro Sallusti
Luca Lotti, ex ministro, si è autosospeso dal Pd dopo essere stato beccato con le mani nella marmellata a trafficare con il gotha della magistratura per pilotare la nomina del nuovo Procuratore capo di Roma.
Per questo è finito sotto inchiesta ed è stato già
processato e condannato dal suo partito. Suo per modo di dire, perché Lotti non
è uomo di partito ma di Matteo Renzi. Di più: era ed è la sua ombra, il suo
braccio destro, alcuni sostengono il suo faccendiere. Scaricare Lotti, per
Zingaretti equivale a disfarsi di un altro pezzetto di Renzi, cosa nel Pd assai
gradita di questi tempi.
Non prendiamoci in giro, altro che questione morale sul
rapporto tra magistratura e politica: è dai tempi di Togliatti ministro della
Giustizia che la sinistra con i giudici fa il bello e cattivo tempo. Prova ne è
che i comunisti furono gli unici salvati dal ciclone giudiziario di Mani pulite
e che la magistratura è stato il braccio armato dei compagni per sfiancare
prima e abbattere poi il berlusconismo.
Luca Lotti non è quindi un'eccezione, da quelle parti è la
regola. È un uomo spregiudicato? Probabilmente sì, con l'aggravante - rispetto
ai suoi predecessori - di muoversi come un elefante in un negozio di
cristalleria. È uno di quegli uomini di sinistra che - suppongo - hanno preso
alla lettera il motto di un loro leader europeo, Tony Blair. Che diceva: «Il
potere senza principi è sterile, ma i principi senza poteri sono futili».
Ma davvero Lotti è così potente da poter decidere le nomine
apicali della magistratura? Non lo so. Il potere non è soltanto quello che si
ha realmente, c'è anche quello che gli altri immaginano tu abbia. E se questi
«altri» sono mediocri figure devastate dall'ambizione, il gioco è fatto. Per
gente così, alla Lotti, non ci sono vie di mezzo: o la gloria o il precipizio.
Ma nel Pd non facciano le verginelle o i finti tonti. Lotti lo hanno cacciato
non perché immorale (o più immorale di loro) ma in quanto renziano. Morto un
Lotti ne costruiranno un altro. Per loro la magistratura è cosa troppo seria da
essere lasciata in mano ai magistrati. Che se poi sono tutti della qualità
vista in questa vicenda, forse non hanno tutti i torti.
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