RIPRENDE
LUNEDI’
IN CORTE DI
ASSISE
IL PROCESSO
PER IL DELITTO
DI KATIA
TONDI
Imputato Emilio Lavoretano,
marito della donna, accusato a piede libero. Udienza conclusiva ma si prevede
scontro tra periti e consulenti:Pietro
Tarsitano, Maurizio Saliva e Vittorio Fineschi
Riprenderà lunedì 14
prossimo, innanzi la Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere (Presidente, Giovanna Napoletano; giudice a latere, Alessandro De Santis; pubblico ministero,Domenico Musto),il processo a carico di
Emilio Lavoretano, accusato a piede libero, di essere l’assassino della
moglie Katia Tondi, rinvenuta
cadavere nella propria abitazione nel luglio del 2013.
E’ un processo – come ho scritto
altre volte – altamente indiziario. Non c’è la cosiddetta prova regina che può incastrare l’imputato e
schiacciarlo sotto la propria responsabilità, con una condanna magari a 20
anni. Non ci sono contestazioni di aggravanti ed il movente, che come hanno
scritto molti giuristi di rilievo, - è
il caleidoscopio del delitto - non esiste, o almeno dagli incartamenti
processuali non si evince.
Non c’è dunque quella certezza che tranquillizzerebbe
i giudici togati e quelli popolari per la emissione di un verdetto di condanna.
Il Lavoretano, peraltro, è
sospettato perché avrebbe avuto un alibi: lo scontrino della spesa. Bene. Ma è
poco per una eventuale condanna.
Viva attesa intanto nella prossima
udienza per il deposito della perizia del prof. Pietro Tarsitano che dovrà, tra l’altro, stabilire l’ora della
morte e quindi l’ora esatta del delitto.
Su questi punti – essenziali ai
fini della individuazione della colpevolezza del presunto assassino – come è
noto - ci sono contrastanti pareri tra i periti e i consulenti.
Nell’udienza in programma lunedì 14
sono previsti anche le deposizioni del perito della Procura Dr. Maurizio Saliva e del consulente della difesa Prof. Vittorio Fineschi (ordinario
di medicina legale de La Sapienza di Roma, tra l’altro è stato consulente della
difesa nel processo per la morte di Stefano Cucchi).
Su molti punti delle conclusioni
peritali – come è noto - vi sono diversi
contrasti che certamente riemergeranno nel corso del dibattimento, il quale,
peraltro, se non vi saranno richieste di acquisizioni di ulteriori prove
testimoniali (nuovi
mezzi di prova ai sensi dell'art. 507 c.p.p. il quale, prevede che,
terminata l'acquisizione delle prove, il giudice, se risulta assolutamente
necessario, può disporre anche di ufficio l’acquisizione di nuove prove), si
avvierà verso la conclusione.
Sarà allora predisposto un
calendario, prima per la requisitoria del pubblico ministero, poi per l’arringa
del rappresentante della parte civile ed infine della difesa.
Emilio Lavoretano, che è difeso
dall’avvocato Natalina Mastellone,(la
parte civile costituita in giudizio con Assunta Giordano e Carlo Tondi, genitori della vittima, è assistita dall’avvocato Gianluca Giordano)si è difeso finora
strenuamente, rigettando ogni accusa e confutando, punto per punto le
asserzioni dei vari testimoni.
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