Ti
conosco mascherina
editorialista
Massimo
Gramellini
Dice il proverbio africano: non
importa che tu sia leone o gazzella, comincia a correre. Se però sei un leone
lombardo o una gazzella veneta in piena fase 2, correre non basta. Devi farlo
con la mascherina. E qui cominciano i problemi. Un'agile task force che
immagino composta da 752 esperti, uno per ogni muscolo del corpo umano, pare
essersi accorta che sbuffare con una benda sulla bocca e sul naso non fa molto
bene alla salute. Contrordine, dunque: si può correre per strada con la
mascherina abbassata, come un rapinatore in pausa pranzo, a condizione di
superare velocemente i pedoni. Già vedo un maratoneta allo stremo delle forze
che sta per schiantarsi sul selciato, ma è costretto a un'ultima e forse fatale
accelerazione per sorpassare il tizio che gli si è piantato davanti
all'improvviso. A Roma, invece, il pugno dell'Autorità si fa carezza: senza
mascherina non solo puoi correre, ma anche camminare. Purché tu stia zitto, o
parli da solo.
La verità è che nessuno sa più a
che task force votarsi. Già lo si era intuito con la circolare sui congiunti,
che ti autorizza a incontrare il figlio di tuo cugino, del quale ignoravi
l'esistenza, e non l'amico di una vita, ma al tempo stesso ti consente di non
rivelare al vigile le generalità della persona da cui ti stai recando in
visita. Ci si chiede come farà il vigile a scoprire che si tratta davvero del
figlio di tuo cugino. Pedinandoti, forse. O telefonando a tuo cugino. Sempre
che non sia andato a correre con la mascherina. (Qui la raccolta dei Caffè)
Fonte: Corriere
della Sera (Nella foto d’apertura, ciclisti ieri davanti alla Fontana di Trevi:
lo scatto è di Martino Iannone per l’Ansa).
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