SARA’ ANCHE LA GIUSTIZIA CIVILE ( DOPO QUELLA PENALE) AD
OCCUPARSI DELLA GRAVE CONTROVERSIA TRA LA PRAXIM (Bologna) E LA SEAC (Trento)
Concorrenza sleale, turbata libertà dell’industria e del
commercio, truffa, interferenze illecite e appropriazione indebita
(Cronache Agenzia
Giornalistica - Bologna – 4 giugno 20 )– Oltre che sul profilo penale (vedi notizia della querela
riportata in coda presentata alla Procura della Repubblica di Bologna nel mese
di febbraio) ora sarà anche la giustizia civile a dirimere la grave
controversia sorta tra la Siac di Trento e la Praxim di Bologna per “concorrenza
sleale”, truffa, quello che in gergo commerciale internazionale viene anche definito
“dumping”.
Non è escluso che la Praxim – attraverso il team dei suoi
legali - possa chiedere in corso di causa un sequestro conservativo, per tutelare
i propri interessi, preservarsi del danno (ingentissimo: si calcola, secondo le
indicazioni di una perizia di parte, che si aggira su 1,6 milioni di euro) ed
assicurare, nel contempo, la solidità della compagine lavorativa, cioè della
folta schiera di collaboratori della sua fitta rete di agenti. La richiesta di risarcimento danni è stata depositata due giorni fa al tribunale
civile di Bologna e come dicevamo è ingente: 1,6 milioni di euro.
È questa, infatti, la cifra che la società Praxim
Professione Impresa srl chiede alla Seac spa, contro la quale muove accuse che variano dalla
truffa alla concorrenza sleale. Della vicenda penale (sui fatti è stata
depositata anche una querela) abbiamo già scritto nel mese di febbraio scorso.
Ora, però, arriva
anche una causa civile che prende le mosse
dall’accusa (si vedrà poi nelle memorie di costituzione le ragioni che Seac
addurrà a propria discolpa) di gravi inadempimenti contrattuali a danno di
Praxim che avrebbero determinato un danno che una perizia (di parte) ha
calcolato in 1,6 milioni di euro, appunto, dei quali ora l’azienda bolognese chiede
conto alla concorrente trentina.
In realtà, tra Praxim e Seac (il colosso
trentino controllato da Confcommercio e che si occupa della fornitura di
software per Ascom, patronati, associazioni di categoria e che edita testi
finanziari specializzati) i rapporti all’inizio erano più che positivi. I primi
contatti risalgono al 2015. Da un lato c’è Seac che ha un ottimo prodotto di
settore, ma non ha una rete commerciale solida e ben strutturata per
distribuirlo in modo capillare. Dall’altro c’è Praxim che, invece, quella rete
commerciale ce l’ha, eccome: un’equipe di agenti che fa visite presso lo studio
dei clienti su tutto il territorio nazionale e un collaudato sistema di
telemarketing a supporto degli agenti. In seguito a una serie di incontri, le
due aziende decidono di procedere così: Seac realizzerà dei pacchetti di più
prodotti informativi che poi verranno proposti ai clienti da Praxim (che prima
li acquista da Seac) attraverso abbonamenti pluriennali. L’8 settembre del 2015
le due parti stipulano il primo contratto, rinnovato annualmente fino al 31
dicembre direttamente ai professionisti, bypassando così la rete messa in piedi
dalla società bolognese.
E lo avrebbero fatto, gli agenti Seac,
proponendo condizioni economiche decisamente più vantaggiose, anche alla metà del
prezzo proposto da Praxim. Una situazione di dumping commerciale, accusa
Praxim, che avrebbe determinato via via un ingente danno economico, calcolato sulla
base di maggiori costi provvigionali sostenuti, di acquisto di ulteriori
informazioni commerciali, di acquisto di una nuova banca dati presso terzi più
danni di altra natura.
Seac, come detto, contesta le accuse
sostenendo che Praxim non aveva mai avuto l’esclusiva dei suoi prodotti. Il
giudice stabilirà chi ha ragione e noi non mancheremo di seguire la vicenda per
informare i nostri lettori e gli abbonati ai Media che si servono della nostra
agenzia.
GRAVE
DENUNCIA DELLA PRAXIM di Bologna CONTRO LA
SEAC di Trento PER CONCORRENZA SLEALE
Concorrenza sleale, turbata libertà dell’industria e del
commercio, truffa, interferenze illecite e appropriazione indebita
(Cronache
Agenzia Giornalistica) - Bologna 27 Febbraio 20 – Sarà la Procura della
Repubblica del Tribunale di Bologna ad occuparsi della grave denuncia per
“Concorrenza sleale, turbata libertà dell’industria e del commercio, truffa,
interferenze illecite e appropriazione indebita”, in seguito alla denuncia-querela presentata dai legali della
PRAXIM di Bologna, nei confronti della SEAC di Trento. La guerra in “carta
bollata” nasce, infatti, tra la Praxim
Professione Impresa srl corrente in Bologna, Via San Felice n. 2 che ha depositato presso la Procura della
Repubblica di Bologna un atto di denuncia e querela contro il presidente di
SEAC spa, corrente in Trento Via Solteri
n. 74, Giovanni Bort; il direttore di SEAC, Franco Cova; il responsabile
commerciale, Nicola Clauser; il responsabile vendite, Mario Aletto; nonché
alcuni promotori di SEAC tra i quali: Roberta Donati, Stefano Dei, Daniele
Donadio e Daniele Ammirata. I reati per i quali a carico dei predetti si è
richiesto l’accertamento della Procura della Repubblica di Bologna sono quelli
di “turbata libertà dell’industria o del commercio”, “appropriazione indebita”,
“truffa”, “interferenze illecite”, collegati ad atti di concorrenza sleale
rilevati da Praxim. In particolare promotori dei prodotti editoriali di SEAC
spa hanno contattato ripetutamente clienti di Praxim srl proponendo pacchetti
di informative fiscali simili a quelli commercializzati da Praxim, tentando di
sviare la clientela di quest’ultima.
Nessun commento:
Posta un commento