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mercoledì 3 giugno 2020





SARA’ ANCHE LA GIUSTIZIA CIVILE ( DOPO QUELLA PENALE) AD OCCUPARSI DELLA GRAVE CONTROVERSIA TRA LA PRAXIM (Bologna) E LA  SEAC (Trento)


Concorrenza sleale, turbata libertà dell’industria e del commercio, truffa, interferenze illecite e appropriazione indebita



(Cronache Agenzia Giornalistica - Bologna – 4 giugno 20 )– Oltre che sul profilo penale (vedi notizia della querela riportata in coda presentata alla Procura della Repubblica di Bologna nel mese di febbraio) ora sarà anche la giustizia civile a dirimere la grave controversia  sorta tra la Siac di Trento e la Praxim di Bologna per “concorrenza sleale”, truffa, quello che in gergo commerciale internazionale viene anche definito “dumping”.

Non è escluso che la Praxim – attraverso il team dei suoi legali - possa chiedere in corso di causa un sequestro conservativo, per tutelare i propri interessi, preservarsi del danno (ingentissimo: si calcola, secondo le indicazioni di una perizia di parte, che si aggira su 1,6 milioni di euro) ed assicurare, nel contempo, la solidità della compagine lavorativa, cioè della folta schiera di collaboratori della sua fitta rete di agenti.  La richiesta di risarcimento danni è stata depositata due giorni fa al tribunale civile di Bologna e come dicevamo è ingente: 1,6 milioni di euro.

È questa, infatti, la cifra che la società Praxim Professione Impresa srl chiede alla Seac spa, contro la quale muove accuse che variano dalla truffa alla concorrenza sleale. Della vicenda penale (sui fatti è stata depositata anche una querela) abbiamo già scritto nel mese di febbraio scorso. Ora, però, arriva
anche una causa civile che prende le mosse dall’accusa (si vedrà poi nelle memorie di costituzione le ragioni che Seac addurrà a propria discolpa) di gravi inadempimenti contrattuali a danno di Praxim che avrebbero determinato un danno che una perizia (di parte) ha calcolato in 1,6 milioni di euro, appunto, dei quali ora l’azienda bolognese chiede conto alla concorrente trentina.

In realtà, tra Praxim e Seac (il colosso trentino controllato da Confcommercio e che si occupa della fornitura di software per Ascom, patronati, associazioni di categoria e che edita testi finanziari specializzati) i rapporti all’inizio erano più che positivi. I primi contatti risalgono al 2015. Da un lato c’è Seac che ha un ottimo prodotto di settore, ma non ha una rete commerciale solida e ben strutturata per distribuirlo in modo capillare. Dall’altro c’è Praxim che, invece, quella rete commerciale ce l’ha, eccome: un’equipe di agenti che fa visite presso lo studio dei clienti su tutto il territorio nazionale e un collaudato sistema di telemarketing a supporto degli agenti. In seguito a una serie di incontri, le due aziende decidono di procedere così: Seac realizzerà dei pacchetti di più prodotti informativi che poi verranno proposti ai clienti da Praxim (che prima li acquista da Seac) attraverso abbonamenti pluriennali. L’8 settembre del 2015 le due parti stipulano il primo contratto, rinnovato annualmente fino al 31 dicembre direttamente ai professionisti, bypassando così la rete messa in piedi dalla società bolognese.

E lo avrebbero fatto, gli agenti Seac, proponendo condizioni economiche decisamente più vantaggiose, anche alla metà del prezzo proposto da Praxim. Una situazione di dumping commerciale, accusa Praxim, che avrebbe determinato via via un ingente danno economico, calcolato sulla base di maggiori costi provvigionali sostenuti, di acquisto di ulteriori informazioni commerciali, di acquisto di una nuova banca dati presso terzi più danni di altra natura.

Seac, come detto, contesta le accuse sostenendo che Praxim non aveva mai avuto l’esclusiva dei suoi prodotti. Il giudice stabilirà chi ha ragione e noi non mancheremo di seguire la vicenda per informare i nostri lettori e gli abbonati ai Media che si servono della nostra agenzia.


GRAVE DENUNCIA  DELLA PRAXIM di Bologna CONTRO  LA  SEAC di Trento PER CONCORRENZA SLEALE
Concorrenza sleale, turbata libertà dell’industria e del commercio, truffa, interferenze illecite e appropriazione indebita
(Cronache Agenzia Giornalistica) - Bologna 27 Febbraio 20 – Sarà la Procura della Repubblica del Tribunale di Bologna ad occuparsi della grave denuncia per “Concorrenza sleale, turbata libertà dell’industria e del commercio, truffa, interferenze illecite e appropriazione indebita”, in seguito alla  denuncia-querela presentata dai legali della PRAXIM di Bologna, nei confronti della SEAC di Trento. La guerra in “carta bollata” nasce, infatti, tra la  Praxim Professione Impresa srl corrente in Bologna, Via San Felice n. 2  che ha depositato presso la Procura della Repubblica di Bologna un atto di denuncia e querela contro il presidente di SEAC spa, corrente in Trento  Via Solteri n. 74, Giovanni Bort; il direttore di SEAC, Franco Cova; il responsabile commerciale, Nicola Clauser; il responsabile vendite, Mario Aletto; nonché alcuni promotori di SEAC tra i quali: Roberta Donati, Stefano Dei, Daniele Donadio e Daniele Ammirata. I reati per i quali a carico dei predetti si è richiesto l’accertamento della Procura della Repubblica di Bologna sono quelli di “turbata libertà dell’industria o del commercio”, “appropriazione indebita”, “truffa”, “interferenze illecite”, collegati ad atti di concorrenza sleale rilevati da Praxim. In particolare promotori dei prodotti editoriali di SEAC spa hanno contattato ripetutamente clienti di Praxim srl proponendo pacchetti di informative fiscali simili a quelli commercializzati da Praxim, tentando di sviare la clientela di quest’ultima.






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