#ControCorrente: “Elezioni dell’Ordine, rinvio è sospensione
della democrazia”
Il presidente del Cnog Carlo Verna scommette sul virus
contro i colleghi di tutta Italia che, a partire dal 27 settembre, sono pronti
ad andare alle urne per dare una nuova governance all’Ordine dei giornalisti.
Verna lo fa in solido con i presidenti dell’ordine Lombardo
e Campano, Alessandro Galimberti e Ottavio Lucarelli, che hanno manifestato
l’intenzione di non voler organizzare le elezioni regionali nelle date
indicate. Per il rischio Covid, sostengono. E mentre l’Italia sta tornando alla
vita normale, il presidente del Cnog, giocando di sponda con i presidenti suoi
sodali di Lombardia e Campania, prova a rinviare a data da destinarsi
l’apertura delle urne: l’ennesima sceneggiata offerta dall’Ordine dei
giornalisti.
Il 20 e il 21 settembre 50 milioni di italiani andranno a votare
per le elezioni regionali e per il referendum, compresi gli abitanti di
Lombardia e Campania. Ma il 27 settembre secondo Verna, Galimberti e Lucarelli
10 o 12 mila giornalisti (la percentuale di votanti nella categoria non supera
il 10% degli aventi diritto) non possono andare a votare per il rinnovo dei
consigli regionali dell’Ordine e neppure per il collegio nazionale unico. Il
rischio Covid ed elezioni rinviate all’autunno inoltrato (quando davvero
l’epidemia potrebbe rialzare la testa) o magari sine die, conserverebbero per
qualche altro mese la poltrona a presidenti che, evidentemente, hanno avuto
sentore di avviso di sfratto.
#ControCorrente si augura che su questa sospensione della
democrazia nell’Ordine nazionale dei Giornalisti voglia intervenire il ministro
di Grazia e Giustizia, usando i poteri sostitutivi che la legge gli conferisce.
Per #ControCorrente la riforma dell’Ordine dei Giornalisti,
dall’accesso alla professione ai collegi di disciplina, non è più materia
rinviabile. Si è già perso molto tempo in questioni bagatellari e di
autoconservazione, mentre la professione si sta riorganizzando da sola
superando le azioni incerte dell’ordine.
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