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Palermo, la storia della Fiat Panda che viaggiava
a
322 km all'ora: miracolo della natura
o
terribile cantonata degli Inquirenti?
Però
una persona è in carcere
Di
Ferdinando Terlizzi
PALERMO.
COLPO DI SCENA AL PROCESSO CONTRO PIETRO SEGGIO, IMPUTATO DELL'OMICIDIO DEL
PUSHER FRANCESCO MANZELLA: SPUNTA UN ERRORE CLAMOROSO DEGLI INQUIRENTI TALE DA
DEMOLIRE L'IMPIANTO ACCUSATORIO.
IN
UNA RELAZIONE TECNICA FIRMATA DAL CRIMINOLOGO CARMELO LAVORINO CONSULENTE DELL'IMPUTATO
E DEPOSITATA NELL'UDIENZA DEL 10 LUGLIO DALL'AVV. GIOVANNI CASTRONOVO, VIENE
DIMOSTRATA UN'INCREDIBILE ED INESCUSABILE OMISSIONE CHE PROVA AL 100% L'INNOCENZA DELL'IMPUTATO, IN CARCERE DAL 28
MARZO 2019. DICE LAVORINO “UN ERRORE
INSORMONTABILE E DETERMINANTE DELL'IMPIANTO ACCUSATORIO CHE GRIDA E
SUGGERISCE DI CHIUDERE IL PROCESSO PER 'MANIFESTA ED EVIDENTE INNOCENZA
DELL'IMPUTATO'... PIÙ DIECI ELEMENTI CRIMINALISTICI-CRIMINOLOGICI A FAVORE DI
SEGGIO... ”.
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| L'avvocato Giovanni Castronovo difensore di Pietro Seggio |
Il fatto. Palermo, Il 17 marzo 2019 verso le 23:40
veniva ucciso all'interno della sua vettura il pusher Francesco Manzella, luogo
del delitto Palermo via Gaetano Costa 85, vicino il carcere Pagliarelli.
Manzella veniva freddato con una pistola Smith & Wesson, con un unico colpo
alla tempia sinistra. Gli investigatori puntavano quasi immediatamente Pietro
Seggio, anni 42, proprietario della pizzeria “All'antico borgo”, cliente del
pusher. Gli elementi a sostegno dell'accusa: il movente per un ipotetico e non
dimostrato debito di 700 euro di Seggio nei confronti di Manzella; alcune
congetture investigative basate sulle contraddizioni dichiarative di Seggio
e... una prova “regina ed assorbente”.
Tale “indiscussa prova regina” sarebbe formata da due elementi che
secondo gli Inquirenti sono inchiodanti e significativi e che si incastrano
armonicamente, così mettendo all'angolo Pietro Seggio; una prova regina che
invece, secondo Lavorino, è solo una bolla d'aria figlia di un clamoroso
equivoco-errore, che lui chiama “inganno strutturale”
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Pietro Seggio al momento dell'arresto
Il primo elemento della “prova regina” degli Inquirenti è che
Seggio è stato ripreso a bordo della sua Panda color bronzo-oro in quattro
momenti topici, tali da fargli assegnare “il tragitto colpevole del crimine”
che solo l'assassino ha potuto percorrere: (1) alle ore 23.15.55 è ripreso
mentre esce dal parcheggio della pizzeria a bordo della sua Panda; (2) alle
23.16.14 è “immortalato” mentre è a 800 metri dal luogo del delitto dopo avere
percorso 1700 metri; (3) alle ore 23.41.05 è ancora “immortalato” dalla videocamera,
sempre a 800 metri dal luogo del delitto, mentre tornava dal luogo del delitto;
(4) alle 23.45 è ripreso mentre tornava in pizzeria.
Il secondo elemento è che Seggio ammette di essere uscito alle
23.15.55 e di essere tornato alle 23.45, mentre, però, nega di essere al
volante della Panda ripresa andare sul luogo del delitto e tornare.
Quindi secondo gli Inquirenti la Panda ripresa dalle videocamere è
una sola ed è sempre quella di Seggio che esce dalla pizzeria, si reca sul
luogo del delitto e torna, invece, secondo la Difesa di Seggio le riprese dalle
videocamere Panda sono due (se non tre) e Seggio, quella sera, non si è mai
recato verso il luogo del delitto, ma è andato in altri luoghi.
Va da sé che se Seggio mente è colpevole e quindi i quattro momenti
topici lo mostrano alla guida della Panda mentre si reca a uccidere Manzella,
mentre se Seggio non è alla guida della Panda ripresa a 800 metri dal luogo del
delitto è innocente.
Il processo è iniziato il 5 giugno 2020, per continuare il 12
giugno e il 10 luglio. Seggio è difeso dagli avvocati Giovanni Castronovo e
Simona La Verde ed ha come consulente globale il criminologo criminalista
Carmelo Lavorino, coadiuvato dalla criminalista palermitana Maria Angela Lopez.
I pubblici ministeri sono Giovanni Antoci e Caterina Beux. Presidente della
Corte d'assise Vincenzo Terranova, giudice a latere Mauro Terranova.
Il 12 luglio il colpo di scena: l'avvocato Castronovo dopo
l'escussione dei medici legali e di alcuni investigatori della Polizia
scientifica e della Squadra Mobile di Palermo,
ha illustrato e depositato una relazione di undici pagine a firma del
prof. Lavorino, il quale sostiene senza mezzi termini che la prova regina è
frutto di un errore colossale degli Inquirenti, un errore di omesso calcolo e
di cattivo apprezzamento, tanto che ha dichiarato: “Hanno ritenuto
erroneamente e con molta leggerezza che una Panda in cattive condizioni possa
percorrere 1700 metri in 19 secondi, cioè, 89 metri al secondo, cioè 322 km
orari.... nemmeno una Ferrai lanciata su un rettilineo. Questo dimostra che
Seggio era sì sulla Panda che è uscita dal parcheggio della pizzeria per
tornarvici 29 minuti dopo, ma che la Panda ripresa a 800 metri dal luogo del
delitto ed a 1700 metri dalla pizzeria di Seggio non è quella di Seggio. Quindi
Seggio ha detto la verità. E poi, se le immagini sono in bianconero, come fanno
a parlare di 'colore bronzo-oro'? Ritengo che Seggio debba essere scarcerato e
che gli Inquirenti debbano chiedergli scusa”.
In effetti la situazione è eccezionale, sia per la gravità
dell'errore individuato dalla Difesa di Seggio, sia per la levatura degli
Inquirenti e per la notorietà del criminologo Lavorino, abituato a scontri
epocali di cui molti vincenti (assoluzione di Pietro Pacciani per i delitti del
Mostro di Firenze; proscioglimento di Federico Valle per il delitto di Via
Poma, vittima Simonetta Cesaroni; assoluzione di Carmine Belli per il delittto
di Arce, vittima Serena Mollicone; ecc.), e a individuare gli errori
investigativi di qualunque tipo.
Intervistiamo il professore Lavorino.
Prof.
Lavorino, ci spiega cosa è successo?
Semplice.
L'impianto accusatorio contro Pietro Seggio è basato su UN ERRORE
INSORMONTABILE E DETERMINANTE: UN TERRIBILE ERRORE CHE ANNULLA lo stesso
impianto e lo fa diventare del tipo IMPOSSIBILE. Un incredibile errore
constatabile ICTO OCULI e che potrebbe indurre il Presidente della Corte
d'Assise a dichiarare declamatoria ai sensi dell'art. 129 del codice di
procedura penale per “manifesta innocenza dell'imputato”. Difatti, il paradigma accusatorio e tutti gli
atti contro Seggio sono basati sul FALSO ELEMENTO DI PRESUPPOSTO che la vettura
Panda, condotta dallo stesso Seggio e ripresa alle ore 23.15.55 dalla
videocamera dell'impianto della Scuola Sole (sita in via della Molara) mentre
usciva dal parcheggio della pizzeria “All'antico borgo”, per poi rientrare alle
23.45.00, sia la stessa PANDA ripresa alle ore 23.16.14 dalla videocamera
presso la Edil System in via Olio di lino nr 3 (a 1700 metri dalla pizzeria di
Seggio) che transita verso il luogo del delitto (via Gaetano Costa 85), Panda
poi ripresa dalla stessa videocamera alle ore 23.41.04 tornare dal luogo del
delitto per dirigersi – ipoteticamente - verso la pizzeria “All'antico borgo”
dove arriva alle ore 23.45.00.
Qui è
il caso di mostrare la piantina che riprende l'asserito tragitto del crimine,
il posizionamento della videocamera che riprende Seggio uscire e tornare in
pizzeria e il posizionamento della videocamera che riprenda la Panda che
secondo gli Inquirenti dovrebbe viaggiare a 322 km all'ora. Basta visionare con
un po' di attenzione la cartina dei luoghi e dei percorsi per accorgersi della
cantonata presa dagli Inquirenti.
IN BASSO DUE
FIGURE. La prima mostra la piantina presa da Google Maps, e indica la pizzeria
SEGGIO in Via della Molara 17 e la telecamera dell'EDIL SYSTEM distanti metri
1700 viari, per un tempo medio di percorrenza di minuti 2 e 30 secondi. La
seconda mostra il tragitto ricostruito dalla Polizia Scientifica da Via della
Molara 17 sino all'EDIL SYSTEM e poi sino al luogo del delitto ricostruito
dagli Inquirenti.

Appare
PALESE il duplice errore di (1) NON CALCOLO del tempo di percorrenza “Tragitto
Pizzeria – Edil System” e (2) ritenere che dalle ore 23.15.55 alle ore 23.1614
(19 secondi) il SEGGIO abbia percorso 1700 metri, cioè 89 metri al secondi con
la media oraria di km 322.
Purtroppo
per la Verità e per il povero Seggio sì. Gli Inquirenti TUTTI hanno
ritenuto
ERRONEAMENTE che la Panda ripresa alle ore 23.15.55 uscire dalla pizzeria del
Seggio sia la stessa “immortalata” 19 secondi dopo a 1700 metri di distanza
presso l'Edil System (ore 23.15.14) dirigersi verso il luogo del delitto, la
stessa “immortalata” alle 23.41.04 sempre presso l'Edil System in senso
contrario, infine ripresa alla 23.45.00 rientrare in pizzeria. Gli Inquirenti
ritengono che la Panda sia sempre la stessa e quindi una sola e guidata da
Seggio. L'intuizione è sicuramente apprezzabile, ma doveva essere sviscerata e
poi bloccata dalla Ragionee dalla Logica. Invece, tutti gli Inquirenti hanno
ritenuto che la Panda di Seggio abbia percorso 1700 metri in 19 secondi:
IMPOSSIBILE! Badi bene, l'aggettivo “IMMORTALATA” è stato usato dagli
Inquirenti, e questo dimostra quanto siano coinvolti emotivamente nella loro
teoria, tanto da... scommetterci sopra! Certamente, l'ipotesi degli Inquirenti
è fallace e sbagliata perché contiene un errore di presupposto che la
distrugge. Difatti, la Panda che esce dalla pizzeria alle 23.15.55 NON può
essere quella immortalata 19 secondi dopo a 1700 metri di distanza e che gli
Inquirenti vogliono essere la Panda di Seggio che si dirige sul luogo del
delitto per uccidere Manzella: L'EVENTO È IMPOSSIBILE: LA TESI È IMPOSSIBILE
PERCHÉ È BASATA SU UN PRESUPPOSTO IMPOSSIBILE.
Le foto mostrano l'epicentro
della scena del crimine.
Mi ha detto che aveva tre quesiti da porre all'opinione pubblica, prego!
Poiché
la teoria del crimine o paradigma accusatorio degli Inquirenti pone come
presupposto che le due vetture FIAT PANDA siano la medesima (in realtà
presupposto FALSO) e su tale falsa identità sviluppano ragionamenti e conclusioni
fallaci, tutto le inferenze che derivano da detto presupposto sono ERRATE.
Con
assoluta certezza dichiaro che trattasi di apodittica e fallace supposizione
basata sul falso presupposto che la Panda del Seggio procedesse alla velocità
orari di circa 320 km orari, cioè, 89 metri al secondo.
L'unico
elemento IMMORTALATO è l'errore degli Inquirenti che hanno ritenuto la
colpevolezza di Seggio perché non si sono accorti dell'errore di apprezzamento.
Professore,
vi è certezza dell'orario delle telecamere?
Certamente
sì, perché vi è stata l'analisi e la sincronizzazione da parte degli esperti
della Polizia scientifica, perché hanno attuato un metodo scientifico
universalmente accettato dalla Comunità scientifica, perché conosco per la loro
professionalità tali esperti, i quali hanno dichiarato e scritto: “In
riferimento alla visione delle telecamere utilizzate nell'omicidio specificato
in oggetto si riferisce quanto segue: 'Gli orari reali sono stati
stabiliti calcolando la differenza tra gli orari riportati sullo schermo nella
registrazione ad impianto in funzione e l'orario effettivo visualizzato sul
proprio telefono collegato ad Internet. Si precisa che quando si scrive
la dicitura “circa” in relazione all'indicazione degli orari effettivi dei
diversi impianti di videosorveglianza, si intende fare riferimento ad un
eventuale sfasamento di secondi'”. Questi orari sono certissimi, e non vi è
alcuna possibilità di ripensamento da parte degli Inquirenti perché dovrebbero
comportarsi da incoerenti, incompetenti e dovrebbero sputare sulla Scienza e
sulla Logica. Poiché li conosco non
possono farlo perché sino professionisti seri e leali, il fatto che abbiano
sbagliato... può capitare a tutti!
IN TUTTI GLI ATTI E I
DOCUMENTI DEGLI INQURENTI QUANTO SEGUE:
·
dal video dell'impianto scuola A. Sole
si vede uscire alle ore 15.15.55 reali 23.15.55 del 17 03 2019 dalla pizzeria
Antico Borgo ubicata in via Molara n 17 un'autovettura verosimilmente (Nota di
Lavorino: in seguito il “verosimilmente” si tramuterà in “certezza assoluta” e
la Panda saròà descritta sempre e comunque come “bronzo-oro”) una Fiat Panda
che si dirige in direzione via Olio di lino;
·
dal video dell'impianto della ditta Edil
System si vede passare alle ore 23.0 4.14 reali 23.16 14 del 17.03.2019 una
Fiat Panda di colore bronzo in direzione di Altofonte.
·
dal video dell'impianto della ditta Edil
System si vede passare alle ore 23.29.04 reali 23.41.04 del 17.03.2019 una Fiat
Panda di colore bronzo direzione via Molara;
· dal
video dell'impianto della scuola A. Sole si vede giungere ed entrare alle ore
14. 45.00 reali 23.45.00 del 17.03.2019 nella pizzeria Antico Borgo Ubicato in
via Molara n 17 un'autovettura avevo in mente una Fiat Panda che proviene dalla
via Olio di lino.
Professore,
come è stato possibile un errore del genere?
Si è
verificato un errore del tipo complesso, quello che chiamo “INGANNO
STRUTTURALE”, perché nel suo nucleo contiene l'errore d'équipe, l'errore di
sovrapposizione, l'innamoramento del sospetto e della tesi nati da
un'intuizione sbagliata, l'autoconvincimento riverberante e l'entrata mortale
nel deserto dell'errore investigativo. E in tale contesto appaiono evidenti tre
fattori: (1) il complesso di forzature ideologiche e psicologiche dovute
all'errata intuizione da parte dello staff inquirente sulla responsabilità del
Seggio; (2) che non esiste alcun elemento concreto, oggettivo, scientifico e
criminalistico che dimostri che la Panda ripresa entrare e uscire dalla
pizzeria sia la stessa ripresa a 1700 metri di distanza 19 secondi dopo, anzi,
la realtà e la scienza annullano tale possibilità e dimostrano che si tratta di
due Panda diverse; (3) che gli Inquirenti, convinti della bontà della loro
intuizione, hanno iniziato inconsciamente ad adattare le conclusioni e gli
elementi ai loro convincimenti, così ricorrendo al sofismo investigativo e di
ricerca, sino a mettere in essere quanto insegna Schopenauer “Un'ipotesi
svolge nella testa, una volta che vi si è insediata o, addirittura, vi è nata,
una vita che somiglia a quella di un organismo, in quanto dal mondo esterno
assimila soltanto ciò che le è giovevole e omogeneo, mentre respinge ciò che le
è eterogeneo e nocivo, oppure, se non può assolutamente fare a meno di
accoglierlo, lo espelle poi tale e quale”.
È
criticabile e da segnare come “errore procedurale gravissimo” valutare orari
apparenti e orari reali di vetture riprese da videocamere distanziate 1700
metri e non tenere conto della elementare formula della velocità
(Spazio/Tempo); la gravità dell'errore aumenta col fatto che chi doveva
effettuare tali elementari controlli possiede anche il requisito della
territorialità/conoscenza dei luoghi. Comunque, è evidente che siano state
ignorate le regola del “buon senso” e “del controllo incrociato”.
Vi
sono altri elementi a favore di Seggio?
Più
che altri... io direi “tutti” gli elementi sono a favore di Seggio.
Premesso
che quelli di tipo logico, di diritto, situazionale, circostanziale,
testimoniale, storico e di contesto
saranno trattati dagli eccellenti Avvocati Giovanni Castronovo e Simona
La Verde, mi preme indicare solo DIECI elementi criminalistici-criminologici a
favore di Seggio, però, ve ne sono molti ancora:
1. l'inconsistenza
e l'illogicità del movente attribuito a Seggio, lo stato a rischio della
vittima che orbitava in ambienti pericolosissimi tanto che era preoccupatissimo
(lo aveva confidato alla moglie), il modus operandi spietato e professionale
dell'assassino che è quello di un soggetto superorganizzato, freddo e
probabilmente non solo, che ha agito con velocità e sicurezza: quindi, nulla a
che vedere con Pietro Seggio;
2. l'assassino
è con altissima probabilità destrimane, questo è dimostrato grazie all'analisi
del foro d'entrata del proiettile, della traiettoria balistica, della posizione
del cadavere e dello sportello della vettura, della direzionalità delle macchie
di sangue sulla scena, della reciprocità “vittima-assassino”, mentre Seggio è notoriamente mancino: l'elemento è
troppo forte ed è a favore di Seggio;
3. nulla
di concreto e nessun accertamento tecnico colloca Seggio sul percorso e sulla
scena del crimine, tramite ipotesi indimostrabili e non dimostrate;
4. non
vi è alcuna traccia di Seggio sulla macchina della vittima e sulla scena del
crimine, sia essa dattiloscopica, biologica, merceologica, di residui di sparo,
storica e comportamentale;
5. non
vi è nessuna traccia di sangue della vittima sul giubbotto del SEGGIO, sui suoi
abiti e sulla sua persona;
6. la
non significatività delle due particelle ternarie (bario + antimonio + piombo)
sul giubbotto del Seggio è molto molto, sia perché lo stesso risulta detentore
di armi da fuoco e aduso ad andare al poligono, sia perché le particelle
ternarie possono essere anche di residui di frenatura delle autovetture
(effetto dell'usura dei materiali d'attrito dei freni, e la vettura Panda
guidata da Seggio ha i freni consumati), quindi una causa inquinante
ubiquitaria; al che la particella ternaria sulla vettura non può essere
attribuita certamente a un colpo di pistola per i motivi anzidetti, anzi,
se Seggio avesse realmente sparato con
la Smith & Wesson, sul giubbotto dovevano essere presenti oltre 20
particelle ternarie;
7. l'alibi
di Seggio che ha girovagato in una zona diversa dal delitto al massimo non è
stato dimostrato, quindi si può parlare eventualmente di alibi “fallito” e non
invece “falso” come si ostinano gli Inquirenti per fare quadrare il loro
paradigma accusatorio; perché “alibi falso” secondo gli Inquirenti? Perché
ERRONEAMENTE hanno ritenuto che la Panda ripresa presso l'Edil System fosse
quella di Seggio: al che hanno impostato un tragitto del crimine sbagliato
arrivando a conclusioni sbagliate: sono incorsi nell'errore di “petizione di
principio”, cioè, hanno messo come presupposto la conclusione gradita “Seggio è
colpevole, quindi la Panda ripresa presso l'Edil System DEVE ESSERE la sua”;
8. l'analisi
del computer di Seggio e del GPS della macchina di Manzella fanno emergere
orari che demoliscono, anch'essi, la teoria colpevolista ponendolo fuori dal
percorso del crimine;
9. lo
stato psichico alterato dal consumo di stupefacenti in cui il Seggio ha
rilasciato le dichiarazioni, quindi con facoltà COPDE (Cognitive Organizzative
Previsionali Decisionali Esecutive) fortemente scemate, con le facoltà
comprensive, espressive ed associative obnubilate... la dicono tutta;
10.
a Seggio viene contestata la
premeditazione, ma nemmeno un imbecille avrebbe organizzato un delitto in tal
modo per poi comportarsi nel modo ingenuo e contraddittorio, se non puerile e
candido, di Seggio: diciamo che è stato l'utile “bonaccione” per fare quadrare
il cerchio.
Come avere fatto a individuare il colossale errore?
Lavoro singolo e di squadra,
sudore e sacrifici; studio dei documenti sotto diversi aspetti; esame ed
analisi della scena del crimine, dei percorsi, delle tracce; tanta passione
professionale ed applicazione di un metodo che ritengo essere vincente, un
metodo che chiamo Metodo MOCCI (Modello Organizzativo Criminalistico
Criminologico Investigativo Intelligence), un metodo che non dà nulla per
scontato, che rovescia i presupposti, che analizza OGNI DETTAGLIO da solo e
combinato con tutti gli altri. Qui devo ringraziare ancora una volta sia la mia
collaboratrice per la Sicilia la criminalista Maria Angela Lopez, oltretutto
profonda conoscitrice del territorio, con dedizione e con altissimo spirito di
abnegazione, sia gli Avvocati Giovanni Castronovo e Maria Simona La Verde, che
si sono rivelati ferratissimi sia nel diritto che nelle indagini difensive. Un
pensiero anche per i collaboratori del CESCRIN (Centro Studi Investigazione
Criminale).
Mi ha detto che aveva tre quesiti da porre all'opinione pubblica, prego!
Pongo a tutte le persone razionali, intelligenti e
sobrie tre quesiti:
1- PUÒ UNA FIAT PANDA PERCORRERE IN 19 SECONDI 1700
METRI, CIOE' 89 METRI AL SECONDI, CIOE' CON MEDIA ORARIA DI KM 322? STRADA CON
CURVE, DOPPIO SENSO, MACCHINE PARCHEGGIATE?
2- Può essere incarcerata una persona perché gli
Inquirenti non si sono accorti di averle assegnato la IMPOSSIBILE
CARATTERISTICA di coprire con una Panda la distanza di 1700 metri in 19
secondi?
3- Gli Inquirenti che sono scivolati in tale errore in modi, tempi e per ruoli diversi, ammetterano l'errore e chiederanno scusa all'imputato incarcerato, o tenteranno di avere ragione comunque arrampicandosi sugli specchi? Si faranno dominare dall'innamoramento del sospetto e della tesi e dall'autoconvincimento riverberante, oppure intelligentemente rimedieranno all'errore commesso? I PM chiederanno scusa e daranno ragione all'imputato? I PM seguiranno scopi di verità e di giustizia pronti anche ad ammettere di avere sbagliato?
3- Gli Inquirenti che sono scivolati in tale errore in modi, tempi e per ruoli diversi, ammetterano l'errore e chiederanno scusa all'imputato incarcerato, o tenteranno di avere ragione comunque arrampicandosi sugli specchi? Si faranno dominare dall'innamoramento del sospetto e della tesi e dall'autoconvincimento riverberante, oppure intelligentemente rimedieranno all'errore commesso? I PM chiederanno scusa e daranno ragione all'imputato? I PM seguiranno scopi di verità e di giustizia pronti anche ad ammettere di avere sbagliato?
Per
finire?
Alcuni pensieri molto importanti.
Il pubblico ministero è una parte del processo, però è parte
pubblica, questo significa che deve seguire SOLO scopi di giustizia, anche
perché rappresenta il Popolo Italiano e per questo agisce e coordina le
indagini. Mi auguro che si renda conto
della cantonata che gli hanno prendere e torni sui propri passi ammettendo
l'errore e la valenza dello stesso.
Gli Investigatori devono indagare per cercare il colpevole e non
devono innamorarsi di intuizioni, di sospetti, di piste e di teorie, per poi
adattare gli indizi ai loro convincimenti.
Gli inquirenti hanno il dovere di investigare e non hanno il
diritto di sbagliare, nemmeno possono farne una questione di prestigio, di
immagine, di carriera o di principio: DEVONO ESSERE PERFETTI!
All'interno del sistema investigativo purtroppo manca il “circuito
interno di controllo degli errori”... la storia giudiziaria italiana ne è
zeppa.
Chi sbaglia lo ammetta e... se ne tenga conto.
Mi auguro che qualche rappresentante delle Istituzioni intervenga
per riparare all'evidente errore commesso contro Seggio.




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