L'ANTICA ARTE
SERICA RIPARTE DAL REAL SITO DI CARDITELLO
di Innocenzo
Orlando
Gelsicoltura e
bachicoltura, accordo tra Fondazione Carditello, Club per l’Unesco Caserta,
Coldiretti Caserta e Rete San Leucio Textile
L’antica arte
serica riparte dal Real Sito di Carditello, promuovendo lo sviluppo delle
attività di gelsicoltura e bachicoltura sul territorio, e mettendo a
disposizione di giovani coltivatori i terreni di pertinenza della Reale
Delizia.
Il protocollo –
siglato da Fondazione Real Sito di Carditello, Rete San Leucio Textile,
Coldiretti Caserta, Coldiretti Giovani e Club per l’Unesco di Caserta – si
propone di stimolare iniziative tese alla valorizzazione della filiera
produttiva nella provincia di Caserta, in connessione con le seterie di San
Leucio.
Una opportunità straordinaria, considerati i mercati di sbocco e le possibili ricadute in diversi settori: turistico-culturale; tessile (filati e merchandising); cosmetico; produzione di frutta e derivati (succhi di frutta, marmellate, confetture, dolci, liquori, ecc.); nutraceutica e alimentazione zootecnica.
“E’ un progetto
molto ambizioso – spiega Luigi Nicolais, presidente della Fondazione Real Sito
di Carditello – che ci vedrà impegnati in numerose attività di ricerca,
formazione, produzione e promozione, grazie alla commercializzazione dei
prodotti derivanti dalla filiera attraverso la vetrina di Carditello ed i
canali distributivi delle seterie di San Leucio. E non solo. Le imprese di San
Leucio diventeranno sponsor della Fondazione, contribuendo al ripristino degli
arredi in seta che caratterizzavano in origine la tenuta borbonica”.
In particolare, dunque, si punta alla piantumazione delle piante di gelso e all’allevamento dei bachi da seta nei terreni della Fondazione e di soggetti terzi (lungo il percorso verso Capua o nei dintorni di Carditello), e alle attività di ricerca sperimentale da condurre in collaborazione con autorevoli organismi nazionali, come la sezione Bachicoltura del CREA-API (Ente di riferimento nazionale per la ricerca in apicoltura e bachicoltura), che a Padova detiene un patrimonio di circa 190 razze di baco da seta.
“Rilanciare la
tradizione agricola, tessile e manifatturiera del territorio – afferma Roberto
Formato, direttore della Fondazione – rafforza la naturale vocazione del nostro
sito che, allo stesso tempo, si conferma come hub per lo sviluppo di imprese
locali. Negli ultimi mesi, raccogliendo sollecitazioni provenienti da comitati
e associazioni, abbiamo avviato la valorizzazione del percorso che lega il Real
Sito di Carditello alla stazione ferroviaria di Capua, presentando l’itinerario
ciclo-pedonale denominato “Sentiero dei gelsi” che già prevede la piantumazione
di un migliaio di piante di gelso. Oggi, con la firma del protocollo di intesa,
siamo riusciti a completare l’intera filiera che permetterà a tanti giovani
coltivatori di restare nella propria terra, dando vita a progetti di
auto-imprenditorialità”.
Il protocollo d’intesa potrà essere esteso, attraverso nuovi accordi ed iniziative, all’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania, alla Camera di Commercio di Caserta, al CREA-API e ad altri soggetti portatori di interessi collettivi. Di seguito, le dichiarazioni dei protagonisti.
“Il protocollo con
il Real Sito di Carditello – a parlare è Gustavo Ascione, presidente di
Textile, rete di imprese che raggruppa i produttori dell’area di San Leucio –
ha come filo conduttore la riscoperta di una filiera produttiva: dalla
coltivazione del gelso all’allevamento del baco e alla trasformazione, sul
filone della storia di Ferdinando IV che ha voluto fortemente sia Carditello
che il Belvedere. È un punto di partenza per consolidare la nostra presenza
come produttori e per sostenere la crescita di San Leucio Silk, marchio di
tutela dei prodotti. Poterlo fare in un luogo prestigioso come Carditello e
insieme a partner importanti, nella visione dello sviluppo del territorio, è
davvero motivo di orgoglio. Speriamo nel breve di poter ottenere i primi
risultati”.
“La gelsicoltura e
la bachicoltura – dice Manuel Lombardi, presidente Coldiretti Caserta – storie
antiche che potranno rivivere nell’areale borbonico di S. Tammaro grazie anche
all’impegno dei nostri giovani agricoltori di Coldiretti. La gelsicoltura oggi
si avvale di nuove conoscenze ed utilizzi, come la produzione di frutta secca e
derivati, con importanti proprietà nutraceutiche e anche per la produzione di
bioplastiche. La Reggia di Carditello è per il nostro territorio, ancora Felix,
non solo simbolo di riscatto sociale ma anche attrattore culturale e formativo”.
"La liason
tra il Club per l’Unesco di Caserta e Carditello – precisa Jolanda Capriglione,
presidente del Club per l’Unesco, Caserta – è cominciata tanto tempo fa non
solo per la nostra naturale vocazione all’attenzione per i Beni Storici, ma
anche perché abbiamo chiesto e ottenuto che l’Unesco dichiarasse il sito
‘Monumento di Pace’. Allora abbiamo lavorato in solitudine, ma ora ci fa
piacere accompagnare la Fondazione nel nuovo percorso verso il riconoscimento
Unesco. La convenzione rimarca in maniera forte e innovativa il legame
plurisecolare di Carditello con il territorio tutto: non è una Reggia, ma una
Reale ‘fabrica’ in senso vitruviano che nasce per essere produttiva e,
soprattutto, autonoma economicamente. Ben vengano, dunque, le iniziative atte a
richiamare gli antichi splendori e, al contempo, facciano nascere nuove
economie".
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