Conte alla rovescia
Ora, può darsi che
Conte sia così fesso da accettare questo suicidio: nel qual caso, peggio per
lui. Ma siccome a noi importa poco delle sorti dei singoli e molto di quelle
dell’Italia, rivolgiamo qualche domandina facile facile agli strateghi di
questa ideona. 1. Gli italiani quale beneficio ne trarrebbero? 2. Perché mai un
premier che ha sempre teorizzato e praticato la parlamentarizzazione delle
crisi, dovrebbe dimettersi senza essere stato sfiduciato dalle Camere? 3. Chi
può fidarsi della parola di un bugiardo matricolato, detto il Bomba fin dalla
più tenera età, che in vita sua ha sempre fregato chiunque avesse stretto
accordi con lui? 4. Che senso ha buttare giù un governo che gode della fiducia
del Parlamento per farne un altro con la stessa maggioranza? 5. Hanno idea, i
giallorosa, di quanti voti regalerebbero alle destre con qualche settimana di
mercato delle vacche su ministri, viceministri e sottosegretari mentre
gl’italiani pensano al virus, ai vaccini, alle aziende chiuse, ai posti di
lavoro in fumo? 6. Lo sanno lorsignori, 5Stelle in primis, che l’Innominabile e
la Boschi sono indagati per illecito finanziamento e, quando finirà l’inchiesta
Open, rischiano di diventare imputati? E che il Conte 2, come l’1, vantava il
raro pregio di non avere ministri inquisiti? E che Conte ha cacciato dal
governo gialloverde il sottosegretario Siri perché indagato in uno scandalo di
soldi? 7.Quale mente malata può pensare di rimpiazzare una ministra competente
come Lamorgese con un Rosato o una Boschi, fra l’altro molto più molesti e
destabilizzanti di quanto oggi non siano la Bellanova e la Bonetti? 8. Per
quale strano algoritmo un partitucolo del 2 virgola qualcosa per cento dovrebbe
avere tre ministeri, mentre l’equivalente LeU ne ha uno solo (Speranza)? 9. Chi
l’ha detto che è meglio farsi ricattare per tutto il resto della legislatura da
quel pelo superfluo, anziché cercare in Parlamento i voti necessari per
liberarsene per sempre? 10. Perché mai, in una democrazia parlamentare con
sistema proporzionale, i voti di quei “transfughi” (purché gratuiti,
diversamente da certi “responsabili” di B.) sarebbero più indesiderabili di
quelli di Iv, tutta formata da transfughi dal Pd, da FI, da LeU, dall’Udc e dal
M5S?
La via maestra è
una sola: quella costituzionale. Conte non ha alcun motivo di dimettersi, a
meno che non venga sfiduciato dal Parlamento. Ed è improbabile che ciò accada,
sempreché M5S, Pd e LeU dicano la verità quando assicurano che, se cade lui, si
vota. Ergo, non sono disponibili ad altre formule con altri premier. Nel qual
caso altri governi non ne possono nascere perché non avrebbero la maggioranza.
Basterà dunque tenere il punto “O Conte-2 o elezioni” per indurre i
“responsabili gratuiti”, cioè interessati soltanto a completare la legislatura,
a uscire allo scoperto nel voto di fiducia, quando Conte lo chiederà in
Parlamento. Senza neppure l’imbarazzo di contattarli prima. Lì tra l’altro si
vedrà quanti di Iv seguiranno il loro capetto al macello, o se se ne
sganceranno all’ultima occasione utile. Così l’Innominabile e i suoi quattro
guastatori andranno a cuccia fino alle elezioni del 2022, data della loro
agognata estinzione.
Se invece qualcuno
gioca sporco – e una parte del Pd che ancora tiene bordone all’Innominabile ne
è gravemente indiziata – quella sarà l’occasione per smascherarlo in
Parlamento. Il governo cadrà, Conte andrà a casa (tanto un mestiere ce l’ha) e
chi avrà licenziato “il politico più popolare d’Italia per darla vinta al più
impopolare” (copyright D’Alema) lo spiegherà ai suoi eventuali elettori, se
troverà le parole. Noi ci ciucceremo per qualche mese un’ammucchiata con Pd,
FI, Iv, Calenda e frattaglie poltroniste di Lega e M5S guidata dai premier
preferiti dai giornaloni (Cottarelli, Cartabia, Amato, Cassese, robe così:
Draghi non è fesso). Una sbobba talmente immangiabile che molta gente urlerà:
“Ridateci Conte”. E lo costringerà a tornare in pista, come capo dei 5Stelle o
di una lista al loro fianco. Allora sì che ci sarà da divertirsi. Perché si
voterà prima che gl’italiani si scordino chi ha fatto cosa.
Fonte: di Marco
Travaglio | 12 GENNAIO 2021/ Il Fatto Quotidiano



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