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giovedì 22 aprile 2021

 





VENERDì 23 APRILE 2021
Clamoroso
L’MI5 ha aperto un profilo Instagram [De Carolis, CdS].
 
In prima pagina
• Il deputato Pd Andrea Romano non riesce a seppellire il figlio morto da due mesi, perché il cimitero di Prima Porta è pieno: «Sindaca Raggi, la tua vergogna non sarà mai abbastanza»
• Scontro tra governo e regioni sulle riaperture: i governatori scrivono a Draghi chiedendo di posticipare il coprifuoco alle 23, di aprire anche i ristoranti al chiuso e di ridurre la percentuale delle lezioni in presenza nelle scuole
• Il Senato dà il via libera al Def e allo scostamento di bilancio di 40 miliardi
• La ministra Cartabia ha richiamato la sottosegretaria grillina Macina che era intervenuta sul caso del video di Grillo in difesa del figlio. «Serve riserbo sui casi giudiziari aperti»
• Ieri ci sono stati altri 360 morti. I ricoverati in terapia intensiva sono 3.021 (-55). Il tasso di positività sale dal 3,9% al 4,4%. Le persone vaccinate (2 dosi) sono 4.878.103 (l’8,18% della popolazione)
• La Germania acquisterà 30 milioni di dosi di Sputnik. A New Orleans i bar offrono una dose di vaccino inclusa con i drink. Primo caso di Covid durante la staffetta della torcia olimpica in Giappone. In India bruciano i morti per la strada
• Settimo rinvio per l’udienza del Ruby ter a Siena: Berlusconi ha ottenuto di nuovo il legittimo impedimento perché ricoverato
• È iniziato un vertice in teleconferenza sul clima con più di 40 capi di Stato e di governo. Biden ha promesso di tagliare le emissioni del 50% entro il 2030. Gli ambientalisti, convinti che sia troppo poco, hanno scaricato dodici carriole di letame vicino alla Casa Bianca
• Il rover della Nasa Perseverance è riuscita a estrarre ossigeno dall’atmosfera di Marte
• Un missile siriano è esploso nel sud di Israele, che ha risposto con raid
• Attentato dei talebani a Quetta, in Pakistan: una bomba uccide almeno cinque persone. L’obiettivo era l’ambasciatore cinese
• È stato arrestato l’uomo che, nel novembre scorso, convinse due ragazzini di 14 e 15 anni a uccidere uno spacciatore. Aveva promesso loro mille euro a testa di ricompensa
• Nuovo naufragio al largo della Libia, forse 120 morti
• Il presidente dell’Uefa Ceferin minaccia i 12 club della Superlega ormai saltata: «Mi hanno sottovalutato, ci saranno conseguenze»
• Napoli-Lazio 5-2, Atalanta-Roma 1-1
 
Titoli
Corriere della Sera: Aperture, Regioni all’attacco
la Repubblica: Il piano verde di Draghi / «Così crescerà l’Italia»
La Stampa: Draghi: dal 17 maggio coprifuoco alle 23
Il Sole 24 Ore: Recovery, più fondi a scuola e ricerca
Avvenire: Regioni senza ragione
Il Messaggero: Recovery, tagli al superbonus e meno opere al Centro Italia
Il Giornale: Il super-giudice scroccone si dimette per la vergogna
Leggo: Italia povera e violenta, baby killer per 2mila euro
Qn: Così il coprifuoco uccide la ripresa
Il Fatto: Sicuri di aprire?
Libero: Salvini fa la guerra a Draghi
La Verità: Giocano al coprifuoco, tanto ci bruciamo noi
Il Mattino: Napoli, in ospedali e cliniche mille sanitari non vaccinati
il Quotidiano del Sud: Regioni, il debito cattivo dell’Italia
il manifesto: Febbre a 40
Domani: Il Recovery di Draghi dà più fondi alla ricerca e meno a tutto il resto



PRIMA PAGINA
«Conosci il prossimo, conosci te stesso,
trionfa senza pericolo.
Conosci il contesto e il suo funzionamento:
trionfa completamente».
Sun Tzu
Andrea Romano non riesce a seppellire il figlio
«Oggi sono due mesi che mio figlio Dario non è più con la sua mamma, con i suoi fratelli, con me. Due mesi che non riusciamo a seppellirlo». L’ha scritto su Twitter l’onorevole Andrea Romano, deputato del Pd, denunciando l’inefficienza di Ama, la società del Comune di Roma responsabile della gestione dei cimiteri («Ama non dà tempi di sepoltura degni di una città civile») e attaccando la sindaca di Roma: «Virginia Raggi, la tua vergogna non sarà mai abbastanza». Dario, figlio di Andrea Romano, dalla nascita era affetto da una forma di disabilità che lo costringeva su una sedia a rotelle. Alcune ore dopo la denuncia, è arrivato l’intervento della sindaca: «Ciò che è accaduto alla famiglia di Andrea Romano e ad altre famiglie è ingiustificabile. Sono vicina a tutti loro. Ho convocato Ama che mi ha assicurato di stare lavorando a una soluzione».
«La famiglia Romano ha già una tomba dove seppellire il ragazzo: “Ma non è sufficiente, perché Ama, la società municipalizzata che si occupa anche dei cimiteri, non riesce ad organizzare nemmeno la tumulazione. E l’emergenza Covid è una giustificazione che viene solo sfruttata per giustificarsi”. Proprio nei giorni scorsi, a Roma, un gruppo di imprese funebri aveva organizzato una protesta con un cartello emblematico: “Scusate se non riusciamo a seppellire i vostri cari”, rivolgendosi appunto alle famiglie che non stanno ottenendo risposte dalla municipalizzata competente» [Bozza, CdS].

Ultime da Palazzo Chigi
Le regioni non sono affatto contente del decreto riaperture, approvato mercoledì dal Consiglio dei ministri. Ieri, il presidente e della Conferenza Stato Regioni e del Friuli-Venezia Giulia ha annunciato di aver scritto una lettera a Draghi per chiedere un incontro urgente prima che il decreto sia pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Le regioni chiedono:
• di riaprire da subito anche i servizi di ristorazione al chiuso, non solo quelli all’aperto;
• di posticipare alle 23 il coprifuoco;
• di riaprire da lunedì le palestre che prevedono attività individuali in presenza di un istruttore;
• di prevedere una data per la riapertura delle piscine al chiuso; di far ripartire i parchi tematici;
• di ridurre la didattica in presenza nelle scuole (che nel decreto è prevista con un minimo del 70% e le regioni vogliono al 60%).
«Matteo Salvini per la prima volta capisce cosa vuol dire avere un suo fedelissimo al vertice della Conferenza delle Regioni» [Giacomo Salvini, Fatto].
«Il bravo ragazzo Fedriga dalla cabina di comando della Conferenza Stato-Regioni maneggia con leggerezza la bomba a mano della disintegrazione istituzionale» [Napoletano, QdS].
«Chiedono di arrivare fino alle 23 tutti i presidenti di centrodestra, dal veneto Luca Zaia al ligure Giovanni Toti, ma la pensano così anche alcuni presidenti di centrosinistra: su tutti Michele Emiliano, dalla Puglia, ma anche Stefano Bonaccini in Emilia-Romagna» [Carratelli, Sta].
«È vero, Mario Draghi non se lo aspettava. Non pensava che Matteo Salvini potesse arrivare a un centimetro dal Consiglio dei ministri con un preciso accordo e poi non onorarlo imponendo ai suoi ministri di astenersi dal votare il decreto sulle riaperture. Ma sta cominciando a prendere le misure delle oscillazioni del leader leghista e delle ragioni che stanno dietro alla sua irruenza politica. E così il giorno dopo lo strappo sul coprifuoco mantenuto alle 22 si fa trovare pronto e disponibile al compromesso, consapevole che, finché non sarà lui il bersaglio delle critiche e delle accuse, il suo pragmatismo non passerà come cedimento» [Lombardo, Sta].
Draghi ha sentito il ministro degli Affari regionali Maria Stella Gelmini e assieme hanno concordato di venire incontro alle regioni: la quota degli studenti in presenza sarà abbassata al 50%.
Se i dati su contagi e vaccini registrati il 14 maggio saranno incoraggianti, Draghi si dice disposto a spostare il coprifuoco alle 23 fin dal 17 maggio.
«Per indole Draghi ama scomporsi poco, anche se questa volta, il blitz di Salvini a pochi minuti dal Consiglio dei ministri lo ha irritato. Giorgetti invece si anima più facilmente e il racconto del suo sfogo fatto da diversi ministri è eloquente. “Se mi dici ok al decreto prima della cabina di regia, ok alla riunione prima del Cdm, poi non è che mi mandi così davanti a tutti a dire abbiamo cambiato idea…”. A quanto pare, però, Giorgetti avrebbe confessato di aver ricevuto un altro ordine, ben più radicale. Salvini gli aveva detto di votare no, poi si è lasciato convincere a limitarsi all’astensione, altrimenti non avrebbe potuto evitare una rottura forse insanabile con il governo» [Lombardo, Sta].
«Chi era presente, ieri, a Palazzo Chigi, al vertice sul Recovery, assicura che la tensione del giorno prima - scatenata dall’astensione dei ministri della Lega - era svanita. In ogni caso, tutti hanno evitato di tornarci su, a partire dal premier. Anche Matteo Salvini ha voluto attenuare un po’ i toni. “Spero che in una quindicina di giorni si torni al buonsenso. Rapporto con Draghi? Credo apprezzi la lealtà, la schiettezza e la coerenza”, ha detto passeggiando vicino al Senato, dove mercoledì prossimo si voterà la mozione di Fratelli d’Italia contro il ministro della Salute, Roberto Speranza. “Non ho ancora deciso come voterò, prima leggo”» [Fiammeri, Sole].
«A fine giornata i leghisti ne erano abbastanza convinti: se la “componente Pierino” è magari inalienabile dalla personalità di Salvini, al momento non c’è alcuna intenzione di ricominciare con la guerriglia dentro al governo» [Cremonesi, CdS].

Ok del Senato a scostamento e Def
È arrivato il via libera del Senato alle due risoluzioni di maggioranza sul Documento di Economia e Finanza e sullo scostamento di bilancio da 40 miliardi chiesto dal governo. Il Def è passato con 213 sì, 30 no e due astenuti, lo scostamento con 242 sì, tre no e nessun astenuto.

La sottosegretaria grillina sgridata dalla Cartabia
Anna Macina, sottosegretario alla Giustizia, grillina, intervistata dal CdS, ha detto di sospettare che la senatrice Giulia Bongiorno, avvocato sia di Salvini sia della ragazza che accusa il figlio di Beppe Grillo e altri tre ragazzi di averle usato violenza, abbia mostrato al capo della Lega un video sul caso del presunto stupro. È esplosa una gran polemica. Così, poco dopo le 18, la Macina è stata convocata dal ministro Marta Cartabia in via Arenula. «Il colloquio sarebbe stato lungo quanto basta e disteso. Alla fine il chiarimento ci sarebbe stato, ma la Cartabia ha detto alla sottosegretaria che un esponente del governo non può entrare nel merito di un’indagine giudiziaria. “Una posizione istituzionale - sono queste le parole della Guardasigilli - richiede il massimo riserbo sulle vicende giudiziarie aperte”» [Milella, Rep].

Il coronavirus in Italia
Persone vaccinate (2 dosi): 4.878.103 (l’8,18% della popolazione)
Prime dosi (totali): 11.680.954 (il 19,59% della popolazione)
Attualmente positivi: 472.196
Deceduti: 118.357 (+360)
Dimessi/Guariti: 3.330.392 (+19.125)
Ricoverati: 25.115 (-745)
di cui in Terapia Intensiva: 3.021 (-55)
Tamponi: 56.250.055 (+364.804)

Totale casi: 3.920.945 (+16.232, +0,41%)
[YouTrend]
Il tasso di positività è salito al 4,4% dal 3,9% di mercoledì.
«Ho appena parlato con il presidente di Johnson & Johnson. Mi assicurato che entro fine aprile arriverà una fornitura di altre 380 mila dosi» (il commissario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo, in visita al centro vaccinale di Potenza).

Il coronavirus nel mondo
Il Centro europeo per la previsione e il controllo delle malattie (Ecdc), l’agenzia dell’Unione europea che coordina la risposta sanitaria degli Stati membri alla pandemia, ora sostiene che le persone vaccinate, quando si incontrano, possono anche togliersi la mascherina.
A Berlino il presidente Frank-Walter Steinmeier ha promulgato la nuova legge sul «freno d’emergenza», che permette di limitare il federalismo per ragioni sanitarie. «Il governo centrale potrà frenare l’autonomia dei Länder (i 16 Stati della Federazione) laddove l’incidenza settimanale superi i 100 casi ogni 100 mila abitanti. È un sistema che permette il conferimento al governo federale di poteri extra se il carico di lavoro supera determinati livelli e include misure come il coprifuoco notturno e limiti ai contatti sociali» [Zunini, Fatto].
Nonostante il vaccino russo Sputnik non abbia ancora ricevuto il via libera dall’Ema, la Germania intende acquistarne trenta milioni di dosi. L’ha detto il Ministerpräsident della Sassonia Michael Kretschmer.
In Germania è stato vaccinato il 21,6% della popolazione con la prima dose (17,9 milioni di persone) e il 6,9% con la seconda (5,7 milioni) (dati Robert Koch Institut).
Dal 3 maggio in Francia saranno tolte le restrizioni agli spostamenti, attualmente limitati a dieci chilometri dalla propria abitazione. Il primo ministro Jean Castex ha anche detto che da quella data ci sarà la possibilità di riaprire «i negozi, certe attività culturali e sportive e gli spazi all’aperto di bar e ristoranti».
Nell’ultima settimana nel Regno Unito il numero di morti per Covid è calato del 26,1% rispetto ai sette giorni precedenti, quello dei contagi è sceso del 7,4%.
Negli Stati Uniti «i vaccini vengono somministrati nelle chiese, nei supermercati, perfino nei bar: alcuni di quelli di New Orleans cercano di attirare i cittadini con la formula “shot for a shot”: una iniezione di siero anti Covid e un drink, vino o liquore, offerto a chi si immunizza» [Gaggi, CdS].
«Molti americani non vogliono vaccinarsi: almeno il 25 per cento secondo i sondaggi. La speranza era che, con l’evidenza dell’utilità dei vaccini e un calo delle tensioni ideologiche tra i conservatori (anche Trump si è vaccinato e ha invitato i suoi fan a fare altrettanto), fosse possibile erodere l’area degli scettici e arrivare alla sospirata immunità di gregge che richiede un tasso di immunizzazioni almeno dell’85 per cento. Non sta succedendo. Stati del Sud come Georgia e Mississippi o del Nord come il Montana, hanno giacenze di vaccini inutilizzati che rischiano di scadere: troppo lente le somministrazioni nelle aree rurali. Il Kansas sta già rimandando indietro le dosi inutilizzate anche se i vaccinati sono solo il 37 per cento. In North Dakota, per invogliare i cittadini, sono stati aperti centri vaccinali anche nei supermercati Walmart, così come in Louisiana si prova a portare i sieri in bar e ristoranti. Non è solo un problema dei conservatori e dell’America rurale. Anche tra gli afroamericani vecchi timori, diffidenza verso un potere politico spesso ostile o semplice apatia, rallentano le somministrazioni».
L’Iraq è diventato il primo Paese nel mondo arabo a superare il milione di casi di Covid-19. Ieri è stato registrato il record di nuovi contagi: 8.696.
Ieri l’India ha registrato 314.835 nuovi casi. È il Paese con più nuove infezioni in 24 ore, dall’inizio della pandemia. A Delhi si bruciano le pire di cadaveri nei parcheggi.
«Negli ospedali infilano anche due sconosciuti per brandina che si stringono terrorizzati l’uno all’altro, succhiando vita dai respiratori. La gente disperata offre di acquistare ventilatori nei social. I programmi del governo per produrne in dosi massicce si sono persi nella nebbiolina della negligenza, che si sviluppa in volute di errori, che sono una lezione per il resto del mondo. Il più grave è lo sciocco trionfalismo che in gennaio fa dire al ministro della Salute che “l’India ha contenuto con successo la pandemia”. E in marzo: “Siamo alle battute finali”. Impaziente propaganda in vista di 5 appuntamenti elettorali tra marzo e aprile in Stati chiave per il premier Narendra Modi, dove tre candidati sono già morti di Covid. Così ecco le riaperture precoci con gli stadi di cricket pieni di tifosi, i cinema di amanti di Bollywood, mentre le folle accorrono ai raduni religiosi: tra i più bizzarri, la battaglia a colpi di sterco di vacca nell’Andhra Pradesh, e poi le famose abluzioni nel Gange della Kumbh Mela di Hardiwar, dov’è scoppiato un focolaio. Bisognava far credere che l’India aveva vinto una battaglia che America ed Europa stavano perdendo. Forse perché, si mormorava, gli indiani hanno un sistema immunitario più preparato. Ma, in questi giorni, nella fascia tra i 40 e i 60 anni, il Covid sta uccidendo più qui che in Occidente» [Pizzati, Rep].
La Siria ha ricevuto il primo lotto di 203.000 dosi di vaccini tramite il programma Covax.
Primo caso di contagio durante la staffetta olimpica in Giappone. Un poliziotto è risultato positivo al Covid-19 il giorno dopo aver prestato servizio mentre la torcia passava nella prefettura di Kagawa. Gli organizzatori delle Olimpiadi assicurano che l’incidente non influenzerà il percorso della fiaccola, che si concluderà con l’inaugurazione dei Giochi il prossimo 23 luglio.

Ruby ter, nuovo rinvio
È stata rinviata al 13 maggio l’udienza della tranche del processo Ruby ter a Siena, nel quale sono imputati Silvio Berlusconi e Danilo Mariani, il pianista delle feste di Arcore, ambedue accusati di corruzione in atti giudiziari. È la settima volta che il collegio presieduto da Ottavio Mosti decide di aggiornare l’udienza. Ieri gli avvocati di Berlusconi hanno presentato richiesta di legittimo impedimento per il loro assistito, attualmente ricoverato al San Raffaele di Milano presentando questa volta tre pareri di medici legali.

Pulci di notte

di Stefano Lorenzetto



Nel Tg1 delle 20, il conduttore Francesco Giorgino informa: «Proseguono le vaccinazioni in Italia. Il ministro Speranza annuncia: “Abbiamo superato le 15 milioni di dosi”». Il titolare del ministero della Salute conferma nel servizio che segue: «Abbiamo superato le 15 milioni di dosi somministrate». Ecco un telegiornale fedelissimo alla linea del governo anche nella sintassi creativa. Forse il ministro è incappato in una sillessi, cioè una concordanza a senso – in genere, numero, persona o tempo – di due o più termini, che grammaticalmente richiederebbero invece una diversa costruzione, come spiega lo Zingarelli 2021: nel caso specifico, «i 15 milioni di dosi». La verità è che Speranza è abbonato alle sillessi: «Sono state superate le 10 milioni di somministrazioni» (Askanews, 1° aprile).
Nell’editoriale di prima pagina, il direttore del Giornale, Alessandro Sallusti, parla in questi termini del premier Mario Draghi e del ministro Marta Cartabia: «Sbagliano, perché va bene il Covid e la crisi economica, ma curare il cancro della malagiustizia è una urgenza non più rinviabile». Chissà che cos’altro ci potrà ancora accadere se va male.
Nella rubrica Passato e presente su Rai 3, lo storico (gettonatissimo) Alessandro Barbero parla di madame Bovary come di «una giovane signora con ambizioni intellettuali» che «sposa un farmacista di provincia un po’ ottuso». Poco dopo ribadisce il concetto, soffermandosi sul «matrimonio infelice della moglie di un farmacista di provincia». Ma il protagonista del romanzo di Gustave Flaubert non è un farmacista, bensì un medico. Che glielo ordini l’uno o l’altro, urge Acutil Fosforo per il professor Barbero.
Titolo dalla Verità: «Via libera a J&J soltanto agli over 60. Pronte 184.000 dosi da distribuire». Normalmente vengono prodotte per essere trattenute e buttate via, si sa.
Intervistandolo per il Venerdì di Repubblica, Alba Solaro fa dire al fumettista Milo Manara: «Oggi si parla di arte figurativa solo di fronte a installazioni da otto milioni di dollari, come Christo che ci fa camminare sul Lago Maggiore». Bella passeggiata: da Sulzano a Sesto Calende sono 133 chilometri. Il fatto è che The floating piers, l’installazione artistica di Christo, fu realizzata sul lago d’Iseo. (Avendo intervistato un paio di volte Manara e conoscendo la sua accuratezza, escludo che abbia potuto dire una simile castroneria. Qualora fosse accaduto, una giornalista diligente gliel’avrebbe corretta).
Titolo dalla rubrica Teleraccomando del Corriere della Sera: «I cani antiveleno che salvano vite da Brambilla». Come sarà una vita da Brambilla? O ci sono vite aggredite da Brambilla e salvate dai cani? Più semplicemente bastava scrivere «Da Brambilla i cani antiveleno che salvano vite», e si sarebbe capito che erano i protagonisti del programma Dalla parte degli animali che l’ex ministra, fervente animalista, conduce su Rete 4 la domenica alle 11.
Titoli dal Giornale. Pagina 12: «Gli ideali cristiani che fermarono un Pci così subalterno a Mosca». Pagina 13: «Gli ideali cristiani che fermarono un Pci così subalterno a Mosca». Talmente innamorati di Roberto Formigoni da aver pubblicato due volte, in pagine affiancate, la stessa prefazione che il cardinale Camillo Ruini ha steso per un libro scritto dall’ex presidente della Regione Lombardia. Riabilitazione stereofonica.
Titolo da Avvenire: «In un mese 23 morti, il Covid continua a ferire il clero italiano». Ma i preti li uccide o li ferisce? Decidetevi.
In un titolo, Il Fatto Quotidiano cita «i paletti e le distorsioni tra famiglie numerose e non». Gli avverbi di negazione no e non «hanno usi nettamente distinti, ma spesso si trovano malamente confusi» (Aldo Gabrielli, Dizionario linguistico moderno). «L’avverbio negativo olofrastico (detto così perché, da solo, costituisce un’intera frase) in italiano è soltanto no», sentenzia il linguista Luca Serianni per l’Accademia della Crusca. «L’uso tradizionale richiede dunque o no in coordinate disgiuntive ridotte appunto alla sola negazione olofrastica». E cita esempi antichi e moderni, a partire dalla Divina Commedia di Dante («Non disceser venti / o visibili o no», Paradiso, VIII, 22-23) fino «al recente modulo giornalistico o no?, come domanda dubbiosa a conclusione di un discorso apparentemente sicuro: “Parigi val bene una messa! o no?”». La stessa regola vale per il costrutto e no, basti pensare al romanzo Uomini e no di Elio Vittorini.
Dalla prima pagina dell’Osservatore Romano: «La difficile guerra di Biden contro le armi facili». Considerato che guerra significa «situazione di conflitto armato», il titolo sembra rubato da una puntata di Oggi le comiche.
«Contrariamente a quanto si poteva supporre – invece – , medici britannici, avevano scoperto che di questi pazienti la percentuale dei casi riscontrati era prossima allo zero». Si avvicina a questo voto in italiano Luca Telese, che scrive così sulla Verità.
Dalla Gazzetta di Mantova: «L’autore del busto di Dante, lo scultore Carlo Cerati, nacque a Casalmaggiore nel 1865 (seicento anni prima di Dante, 1265)». A l’alta fantasia qui non mancò possa.
Con un’intera pagina di pubblicità, uscita sul Corriere della Sera e sulla Repubblica, Dario Castiglia, che si firma «ceo e founder Re/Max Italia», celebra i 25 anni della sua azienda con questo slogan: «Ero un giovane imprenditore forse un  folle». Anche un po’ illetterato. Meglio se insiste con l’inglese.
SL




C’era una volta
Dieci anni fa
Domenica 24 aprile 2011. Secondo il nuovo Contratto di Pomigliano dal 4 aprile i 4.600 lavoratori della Fiat faranno 3 pause da dieci minuti anziché due da 15 e una da dieci. I 10 minuti di incremento verranno pagati 0,1877 euro lordi per ogni ora lavorata (45 euro lordi al mese circa non calcolati nel Tfr)
Muore a Londra il collezionista Denis Mahon
«Ebbe tre grandi passioni: la pittura barocca, la buona tavola, l’opera lirica. E tre grandi regali dal Destino: nascere ricco, la capacità di riconoscere un artista al primo sguardo, il buonumore. Conservò passioni e regali fino agli ultimi giorni della vita, durata cento anni e cinque mesi. Quando morì lasciò ai musei di mezza Europa una collezione di 76 capolavori, da Guercino a Caravaggio, da Guido Reni a Domenichino. E una mole di studi che già nella prima metà del Novecento avevano cominciato a rivoluzionare la critica d’arte anglosassone, convinta da John Ruskin a disprezzare tutto quello che era venuto dopo il Rinascimento e a considerare il Barocco “spazzatura” e i Carracci “scorie di Tiziano”. Fu tuttavia grazie a questo disprezzo che Mahon poté raccogliere in poco tempo una collezione così importante. E per una manciata di spiccioli. Il primo Guercino, La benedizione di Giacobbe, lo comprò a Parigi nel 1932 per 120 sterline. Il secondo Guercino, Elia nutrito dai corvi, proveniente da casa Barberini, lo scovò in un solaio e lo prese nel 1934 per 200 sterline. Nel 1945 si aggiudicò da Sotheby’s, per 80 sterline (130 euro di oggi), il Ratto d’Europa, che Guido Reni aveva dipinto per Wladislaw IV re di Polonia. Dovette battere la concorrenza di un corniciaio, Wiggins, che era interessato solo alla cornice Regence e non sapeva che farsene del dipinto, tutto nero perché mai ripulito. Mahon l’aveva riconosciuto senza alcun dubbio. Aveva allenato l’occhio, fin da bambino, a fianco del padre che gestiva la banca d’affari di famiglia, ma trovava il tempo per visitare musei e chiese, e giocare con il piccolo Denis al gioco dell’attribuzione. Bisognava identificare un pittore da lontano e Denis ci riusciva quasi sempre. In seguito furono determinanti, nella sua formazione, gli studi con Kenneth Clark, direttore all’Ashmolean Museum di Oxford, e con Nikolas Pevsner che suggerì a Mahon di avviare uno studio su Guercino. Fu così che nel 1934 Mahon intraprese il suo primo viaggio a Cento e restò folgorato dall’arte del pittore cresciuto tre secoli prima all’ombra del ducato di Ferrara. Da allora in poi i viaggi alla ricerca degli artisti italiani si susseguirono senza sosta» [Colonnelli, CdS].

Venti anni fa
Martedì 24 aprile 2001. Firmato l’accordo di fusione fra Stream e Telepiù. «Nascerà un’unica piattaforma digitale, con oltre 2,5 milioni di abbonati e pieni diritti per il calcio. Si pensi che solo per il calcio criptato le due tv digitali ora spendono nel complesso circa 900 miliardi a stagione, e il ritorno non arriva a un terzo dell’investimento. La nuova società si chiamerà Telepiù: i due terzi faranno capo a Canal Plus, un terzo sarà controllato da News Corp., che avrà un’opzione per salire al 50%, a prezzi di mercato, tra 18 mesi e poi di nuovo fra tre anni. Telecom Italia (che controlla l’altro 50% di Stream non di Murdoch) è favorevole all’intesa.
Susanna Torretta, amica del cuore e dama di compagnia di Francesca Vacca Agusta, rivela: «Quando Francesca fece il suo ultimo testamento, che lasciava tutto al suo compagno Tirzo, era stranamente iperattiva, strana. Non voleva fare realmente quello che stava facendo. Mi sembrava alterata. Anzi lo era. Qualche giorno dopo disse ancora che doveva integrare quel testamento con nuove disposizioni. Se me lo chiederanno, lo dirò ai magistrati”».
Belgrado, per le stragi in Kosovo, processerà duecento militari jugoslavi

Venticinque anni fa
Mercoledì 24 aprile 1996. C’è un buco di 9.600 miliardi nei conti pubblici italiani. Lo fa sapere Dini nella relazione trimestrale di cassa con l’andamento del deficit pubblico 1996. La manovrina, però, sarà quasi certamente lasciata in eredità a Prodi.
«I palestinesi hanno compiuto ieri un altro passo storico per la pace con Israele: i quasi 600 membri del Consiglio nazionale, riuniti a Gaza, hanno deciso a stragrande maggioranza la cancellazione degli articoli che nella carta dell’Olp inneggiano alla “distruzione dell’entità sionista”. I risultati sono netti: 504 favorevoli, 54 contrari, 14 astenuti. Una rivoluzione. Per Yasser Arafat è una vittoria importante davanti ai nuovi rappresentanti, eletti nelle regioni dell’Autonomia, e ai vecchi protagonisti della guerriglia. Il presidente palestinese ha attaccato duramente quella minoranza che ha votato no: “Non potete solo pretendere - ha urlato - dovete imparare a dare qualcosa in cambio di pace e terra”» [CdS].
È morto a Milano, dopo una lunga malattia, Vincenzo Torriani, 77 anni, responsabile organizzativo di 46 edizioni del Giro d’Italia. Aveva cominciato la sua attività con Armando Cougnet, nel ‘46, e aveva proseguito da solo dal 1948 al 1992.

Trenta anni fa
Mercoledì 24 aprile 1991. Saddam Hussein e i leader della resistenza curda, incontratisi a Bagdad, hanno conseguito un’intesa di principio che apre uno spiraglio di speranza per il «popolo dimenticato». È stato lo stesso Jalal Talabani, capo dell’Unione patriottica curda, ad annunciare ieri sera il raggiungimento di «un accordo di massima sull’autonomia» che riprende i punti stabiliti il 1° marzo 1970, quando si era parlato della configurazione politica del Kurdistan [CdS].
«Al termine di dodici ore di trattativa dura e a tratti drammatica, Michail Gorbaciov, il presidente russo Boris Eltsin e i leader di altre otto Repubbliche dell’Urss hanno sottoscritto una “dichiarazione comune sulle misure d’urgenza per stabilizzare la situazione”, in cui si chiede la restaurazione dell’ordine costituzionale. Gorbaciov e Eltsin hanno lanciato insieme un appello al popolo sovietico esortandolo a “superare la crisi”. Inoltre per la prima volta dall’inizio delle rivolte nazionaliste, un testo ufficiale con la firma di Gorbaciov riconosce “il diritto di Lettonia, Lituania, Estonia, Georgia, Armenia e Moldavia a risolvere in modo indipendente la questione della loro adesione al Trattato dell’Unione”. Successo per Gorbaciov anche al Comitato centrale del Pcus» [CdS].

Quaranta anni fa
Venerdì 24 aprile 1981. «Il tribunale aveva consegnato una verità: Giuseppe Saracino ha violentato la sua allieva, Simonetta Ronconi. E lo aveva condannato a quattro anni di carcere. Ora sta per concludersi il giudizio di secondo grado e il caso Saracino diventa un processo di dubbi e di certezze che si offuscano. Nell’udienza di oggi, il procuratore generale Pasquale Carcasio - magistrato della Zanzara, tanti anni fa - ha chiesto l’assoluzione per insufficienza di prove. “In questa vicenda - ha detto - la bilancia della giustizia non può pendere né da una parte, né dall’altra”» [CdS].

Cinquanta anni fa
Sabato 24 aprile 1971. A Washington imponente marcia anti-Vietnam. « Come è consueto in casi del genere, le statistiche sul numero dei partecipanti alla grande marcia anti-Vietnam svoltasi oggi a Washington variano a seconda delle fonti: duecentomila persone, ha detto il capo della polizia della capitale, mezzo milione proclamano i dirigenti del movimento pacifista. La maggioranza degli osservatori giornalistici ritiene realistica la cifra di duecentocinquantamila persone. In ogni caso il dibattito su questo punto è secondario e non coglie il fatto centrale. Il fatto centrale è che sì è trattato di una manifestazione di straordinaria imponenza ed efficacia, non solo sul piano numerico, ma soprattutto per lo spirito ed il clima che l’hanno animata, sia durante la sfilata lungo la Pennsylvania Avenue, sia durante il comizio nel grande piazzale davanti all’edificio del Campidoglio. “Peace Now” (pace adesso) era lo slogan principale della dimostrazione, scritto su migliaia di cartelli e scandito da decine e decine di migliaia di voci» [Stille, CdS].
«Colpo di scena nelle indagini della polizia federale tedesca sull’assassinio del console di Bolivia Roberto Quintanilla, ucciso ad Amburgo il primo aprile da una donna misteriosa. L’assassina prima di fuggire abbandonò sul posto una borsetta e una Colt calibro 38. Ora è risultato che la pistola è quella acquistata da Giangiacomo Feltrinelli il 18 luglio 1968» [CdS].
Dalla piattaforma San Marco, situata nella Formosa Bay, davanti alla costa del Kenya, è stato lanciato il satellite italiano San Marco C. Il lancio è avvenuto alle 8,32 (ora italiana). Il satellite, progettato e costruito dai tecnici del Centro ricerche aerospaziali dell’università di Roma, è entrato in orbita. Il San Marco C è il terzo satellite artificiale lanciato dall’Italia [CdS].

Sessanta anni fa
Lunedì 24 aprile 1961. «Non saranno quei quattro generali facinorosi di Algeri a far tornare indietro la storia. La via della storia in Africa è quella che il generale De Gaulle indicò, ancora una volta, alla conferenza stampa dell’11 aprile: la decolonizzazione. “Se io l’ho intrapresa e perseguita da lungo tempo, non è solo perché si poteva prevedere e, poi, constatare l’immenso movimento d’affrancamento che la guerra mondiale e le sue conseguenze scatenavano da un capo all’altro del mondo e che, d’altronde, le rivalità dell’Unione Sovietica e dell’America non mancavano di drammatizzare. Se l’ho fatto è anche, anzi è soprattutto, perché mi pareva contrario all’interesse attuale e all’ambizione nuova della Francia di tenersi legata a obblighi e a oneri che non sono più conformi a ciò che dicono la sua potenza e il suo rajeunissement”. In parole semplici, il pensiero di De Gaulle era questo: la decolonizzazione è il nostro interesse, e perciò deve essere la nostra politica. Questo è il paradosso, che la storia ha fatto maturare sotto i nostri occhi nel corso di questa generazione: lo si potrebbe chiamare il capovolgimento degli interessi. Quello che una volta era l’interesse per le grandi Potenze, oggi è contro il loro interesse».

Ottanta anni fa
Giovedì 24 aprile 1941 «Ricomincio le mie annotazioni. Ho fissato un colloquio con Pavelic per domani a Lubiana. Si tratta di vedere come la pensano i croati, più che di concludere. Non sarà facile. Anche in Italia è cominciata un’accanita propaganda dalmata, ad opera dei soliti agitatori. Essere dalmata, per molti, è una professione. Comunque abbiamo preparato due soluzioni: una territorialmente integrale da Fiume a Cattaro, ed una limitata alla Dalmazia storica. Quest’ultima dovrebbe essere integrata da un Patto politico che metta in pratica l’intera Croazia sotto il nostro controllo. L’atteggiamento dei tedeschi è, in tutto ciò, ambiguo. A Vienna hanno dato a noi la mano libera. Ma fino a quando sono sinceri? Con Acquarone prendiamo accordi per la visita che il Re vuol fare in Albania. Mi fa anche cenno alla restaurazione dei Petrovich in Montenegro. Esiste un figlio di Danilo, “del sempre indebitato Danilo” come dice Mussolini. Bisogna andarci piano. Soprattutto per non far risorgere in Albania la speranza di una Dinastia indigena. Però la Regina spinge molto. Intanto ho mandato a Cettigne, quale Commissario il ministro Mazzolini» [Dai diari di Galeazzo Ciano].
Grecia. I tedeschi attaccano violentemente le linee inglesi (rafforzate da reparti greci che rifiutano di arrendersi) alle Termopili. La loro vittoria è rapida e totale. Paracadutisti tedeschi occupano le isole di Lemno, Taso e Samotracia nell’Egeo nord-orientale. La 9a armata italiana occupa il ponte di Perati, congiungendosi con le forze tedesche.
Iraq. Le guarnigioni inglesi nell’Iraq sono rafforzate con l’invio di nuovi reparti.
«La più grande manifestazione antibellicista si svolgerà in serata in uno dei maggiori teatri di Nuova York sotto gli auspici della nota associazione “American First”» [CdS].
«Per la cronaca, l’American first committee nacque alla Yale University nel 1940 per opporsi all’ingresso degli Usa nella Seconda guerra mondiale. Ne era portavoce il colonnello Charles Lindbergh, padre del piccolo Charles August, 2 anni, rapito e ucciso nel 1932. Quel 24 aprile 1941 il colonnello Lindbergh tenne il discorso nel raduno annunciato dal Corriere» [Lorenzetto, Anteprima].

Novanta anni fa
Venerdì 24 aprile 1931. Göring ricevette da Mussolini una foto con dedica per Hitler e, sempre diretti a Hitler, «i suoi consigli sul modo migliore per esautorare il governo in carica» [Fabio Andriola in Mussolini segreto nemico di Hitler, Piemme].

Cento anni fa
Domenica 24 aprile 1921. Bolzano viene invasa da squadre fasciste lombarde, venete e trentine capitanate da Achille Starace, accorse nella cittadina per contrastare gli irredentisti filotedeschi. Negli incidenti perde la vita il maestro Franz Innerhofer e rimangono ferite 66 persone [Franzinelli].
A Savona i fascisti contestano al canto di Giovinezza la costituzione di un sodalizio filosocialista: negli scontri si registrano una decina di feriti e un morto, il quarantunenne impresario fascista Ettore Gherardi [Franzinelli1].
Sei camion scaricano a Poiana Maggiore fascisti armati di tutto punto che, occupata la cooperativa «rossa» e il teatro popolare, prelevano dalle abitazioni gli amministratori comunali e li percuotono; la cooperativa è data alle fiamme [Franzinelli1].
Si tengono le elezioni a Fiume. Vince il Partito autonomista di Riccardo Zanella. Fascisti e nazionalisti invadono gli uffici governativi, fracassano le urne e tentano un putsch. D’Annunzio invia telegrammi di incoraggiamento e congratulazioni, ma non raccoglie l’invito dei legionari a tornare a Fiume.

Centoventi anni fa
Mercoledì 24 aprile 1901. Malcontento in Inghilterra per l’aumento delle tasse. «Le tribolazioni vengono in parte dallo zucchero e in gran parte dal carbone. Lo zucchero, secondo la sua natura, protesta con dolcezza: ma il carbone, dopo essere rimasto per qualche giorno come intontito, si è messo a fare il diavolo a quattro: se non fosse tenuto in sella dai colleghi, che sanno benissimo di averlo per colpa loro ridotto a mal partito, il cancelliere finirebbe per sdrucciolare dallo scacchiere in un pozzo di Cardiff. Le proteste sono molteplici e vivaci. Non vengono soltanto dai proprietari di miniere che avevano già in corso grossi contratti, e per i quali la tassa - di uno scellino per tonnellata - sarebbe stata disastrosa: alle loro buone ragioni, il ministro porse subito ascolto, e promise di non dare alla tassa effetto retroattivo, di rispettare cioè i contratti già stipulati. Ora le proteste vengono anche dai proprietari che si sono visti disdetti probabili contratti da parte di grosse case. Salgono, si può dire, in coro da tutta l’industria carbonifera inglese, che vede la concorrente americana stropicciarsi le mani di compiacenza» [CdS].

Centotrenta anni fa
Domenica 24 aprile 1891. «La situazione che la rottura con Menelik ha fatta all’Italia deve richiamare l’attenzione nostra. La Camera sarà presto chiamata a discutere l’argomento: importa quindi ch’essa conosca gli umori del paese. La stampa è il primo veicolo per cui i sentimenti del paese si fanno manifesti. E la stampa devo ottemperare a questa funzione sua. Noi lo diciamo ora, come l’abbiamo detto sempre: i protettorati ci sono sospetti. Noi dunque, al contrario di Crispi, dobbiamo felicitarci della caduta del trattato, in quanto questo tendeva a stabilire il protettorato d’Italia sull’Etiopia. Se dovremo restare ancora, poco o molto, in Africa, il che non sappiamo, una cosa reputiamo necessaria, od almeno utile: è un trattato di delimitazione sicura di confini, o di amicizia».

Centoquaranta anni fa
Lunedì 24 aprile 1881. In Algeria incursioni brigantesche della tribù berbera dei Crumiri offrono alla Francia il pretesto per occupare la Tunisia.

Centocinquanta anni fa
Martedì 24 aprile 1871. Il Senato prosegue la discussione sulle Guarentigie e accetta che siano trasmessi all’ufficio centrale alcuni emendamenti agli articoli 13, 16, 17 e 18 (Comandini).

Centosessanta anni fa
Mercoledì 24 aprile 1861. Il Senato con voti 71 contro 4 adotta, dopo vari giorni di discussione, la legge per l’abolizione dei fidecommessi e maggioraschi nelle provincie lombarde, napolitane e siciliane (Comandini).
A Torino, a Palazzo reale, auspice il Re, ha luogo colloquio di riconciliazione, formale, fra Cavour e Garibaldi, che però non si sono strette le mani; poi segue colloquio di riconciliazione cordiale fra Cialdini e Garibaldi (Comandini).
In Napoli il mazziniano Popolo d’Italia pubblica una lettera del colonnello Tripoti, al direttore della Gazzetta del Popolo di Torino per dire, a proposito di una frase contenuta nella lettera di Cialdini a Garibaldi, che egli non ebbe mai l’ordine di ricevere i piemontesi «a fucilate» e produce i due dispacci originali di Bertani e di Garibaldi, il primo, che comandavagli di aspettare gli ordini del Dittatore, ed il secondo che dicevagli di ricevere i piemontesi «come fratelli» (Comandini).
A Garibaldi viene conferita la cittadinanza onoraria di San Marino.

Centottanta anni fa
Venerdì 24 aprile 1841. Il dottor Maurizio Poeti nel suo L’omeopatia paragonata agli altri metodi di curare le malattie (Torino, 1848) racconta di un ragazzino di 13 anni, suo paziente, che soffriva di crisi epilettiche: «In tale stato di cose proposi ai parenti del giovane il magnetismo animale, siccome il mezzo maggiormente pronto a guarire questa malattia: essi l’accettarono con gran gioia, ma il ragazzo non volea assoggettarsi a questo metodo; laonde i parenti, a forza di preghiere, di carezze, di promesse regali o che so io, lo persuasero a lasciarsi magnetizzare. Il 24 aprile del 1841 fu il giorno da me assegnato per magnetizzarlo per la prima volta. Fattolo sedere sopra a un canapé sul quale a lui vicino sedé sua madre, pallido in viso e tutto tremante per l’operazione ch’io andava a intraprendere, lo magnetizzai durante venti minuti, in capo ai quali il giovane rimase immerso nel sonno magnetico e divenne compitamente sonnambulo e pressoché lucido, lo interrogai nel seguente modo: Dormi? “Sì”. Il magnetismo ti farà bene? “Egli mi guarirà, purché nessun altro mi magnetizzi fuori di lui”».
Il dottore dice di aver magnetizzato il giovane più volte fino a giugno. E, grazie anche all’ausilio di rimedi omeopatici come l’aconito e la belladonna il giovine “mai più ebbe da soffrire verun male”».
Dal Sito dell’Università di Roma 1 si legge: «Il magnetismo animale è una teoria medica sviluppata alla fine del settecento da Franz Anton Mesmer (1734-1815) […]. Mesmer era nato in Germania a Iznang ma si era laureato in medicina a Vienna, discutendo una tesi sulla relazione tra le malattie e gli influssi astrali. A Vienna iniziò la sua pratica medica e gradualmente pervenne a formulare l’ipotesi secondo la quale il corpo umano (o di qualunque animale) è dotato di una sua propria energia di natura “magnetica” e la malattia corrisponde ad una perdita di tale energia o a una sua cattiva distribuzione tra i vari organi. Il medico, secondo questa ipotesi, può curare le malattie utilizzando il suo proprio magnetismo per implementare quello del paziente o per ridistribuirlo, all’occorrenza aiutandosi con magneti metallici. Inizialmente Mesmer ottenne una certa popolarità, vantando successi terapeutici straordinari; ma alcuni insuccessi clamorosi rivelarono l’inconsistenza delle sue pretese, esponendolo al ridicolo. Per questa ragione egli lasciò Vienna e si trasferì a Parigi. Mozart, che aveva conosciuto Mesmer in gioventù, mette in scena nell’opera Così Fan Tutte, una parodia della terapia magnetica, nella quale un finto medico cura con una calamita due finti malati che avevano preteso di essersi avvelenati per amore. Il finto medico, la governante Despina, presenta il suo strumento con l’aria: “Questo è quel pezzo / Di calamita, / Pietra mesmerica, / Ch’ebbe l’origine / Nell’Alemagna, / Che poi sì celebre / La’ in Francia fu».

Duecento anni fa
Domenica 24 aprile 1821. A Brusuglio, frazione di Cormano, Alessandro Manzoni inizia a scrivere la prima stesura di Fermo e Lucia.
Sarà però dal settembre del 1922 che riprenderà in mano le fila della sua “cantafavola”, come gli piaceva chiamarla per terminarla il 17 settembre 1823.

1 commento:

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