cura di Lara Crinò - 29 maggio 2021
Bentornati Festival
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Per oltre un anno scrittori, editori e lettori non si sono potuti incontrare: per dialogare si sono dovuti accontentare dello streaming e delle dirette sui social. Adesso che la pandemia sembra averci dato una tregua, i festival possono tornare “in presenza”. All'estate della cultura ma anche della musica e dello spettacolo da ritrovare insieme dedichiamo il nuovo Robinson, in edicola oggi con Repubblica (e tutta la settimana a 0,50 centesimi). Lo facciamo con un racconto di Francesco Piccolo, con un ampio cartellone di tutte le rassegne dell'estate (e anche dell’inizio di autunno) da conservare e consultare per decidere la meta di un weekend o la destinazione di un pomeriggio o di una serata di svago. Nelle pagine di copertina troverete poi un appello di Stefano Massini al ritorno a teatro e un'intervista, firmata da Rosalba Castelletti, al premio Nobel per la letteratura Svetlana Aleksievic, che arriverà in Italia a fine agosto: insieme a lei abbiamo provato a immaginare come sarà il futuro, che letteratura ci riserva e quali desideri avremo.
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Arte
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Non si tratta di quote rosa. La Biennale Architettura di Venezia diretta da Hashim Sarkis mette finalmente in risalto la creatività visionaria delle progettiste di tutto il mondo. Sono loro che immaginano come abitare bene il mondo di domani. Chiara Gatti ha visitato i progetti in mostra in laguna per i lettori di Robinson. Sempre nelle pagine dell'arte, la scrittrice Valeria Parrella racconta la mostra “I Say I”, alla Galleria Nazionale di Roma: un percorso del femminismo nell’arte, partendo dall’archivio di Carla Lonzi. E ovunque c’è il corpo, dal ciclo dei travestiti di Lisetta Carmi alle danzatrici di Monica Carocci. Infine, una novità dalla Francia: l’inaugurazione della Bourse de Commerce di Parigi è l’evento della rentrée culturale, nei giorni in cui la capitale francese si risveglia dopo sei mesi di letargo forzato. A metà strada tra il Louvre e il Centre Pompidou, l’antica Borsa del grano è stata riadattata in museo privato per la collezione di François Pinault da Tadao Andō. Su Robinson il servizio della nostra corrispondente Anais Ginori.
Libri per ragazze e ragazzi
A dieci anni dall’uscita del primo capitolo e dopo oltre venti milioni di copie vendute nel mondo, di cui 700mila in Italia, torna in libreria in un unico volume la saga Divergent che Veronica Roth iniziò a scrivere quando era ancora all’università. Aveva solo 22 anni quando dipinse una Chicago del futuro divisa in cinque fazioni e una giovane protagonista costretta a lottare per quello in cui crede. Ora che di anni ne ha 32 è molto cambiata, confessa l’autrice in una lunga intervista a Ilaria Zaffino, “e anche la mia scrittura è cambiata. La mia costruzione del mondo è diventata più forte, più verosimile”. Quello che non è cambiato è l’entusiasmo che i suoi romanzi – dopo Divergent ha scritto una nuova saga – suscitano nei lettori di tutto il mondo. Su Robinson la scrittrice bestseller racconta cosa si prova quando la tua storia diventa un’icona pop. E perché, anche dopo la pandemia “c’è sempre spazio per le storie e la critica sociale attraverso la fiction”.
Fumetti
Questa settimana nelle pagine dedicate ai fumetti si parla di... un mobile magico nella casa milanese che è stata di Luisa e Guido Crepax. I figli l’hanno battezzato scherzosamente “l’armadio di Narnia”. Il creatore di Valentina qualche decennio fa lo comprò per custodire le sue storie a fumetti e non solo, ed è in quel pozzo delle meraviglie che ora Caterina, Antonio e Giacomo vanno alla ricerca di nuovi materiali da esporre e pubblicare. E qualcosa di nuovo viene sempre fuori. Così nella mostra che si terrà ad Aosta a partire dall'11 giugno non vedremo solo fumetti ma anche soldatini, pubblicità, copertine di dischi, poster, litografie, vecchie foto, pubblicità, illustrazioni e tanto altro ancora. Lo hanno raccontato a Luca Raffaelli i figli di Guido Crepax, Caterina e Antonio. (Qui sopra: "Il sogno di Luisa" del 1965, anno della nascita di Valentina. Potrebbe essere un ritratto sia della moglie Luisa, che del suo personaggio. Appeso nella stanza da letto, non è mai stato esposto in pubblico).
Spettacoli
Luca Valtorta ha intervistato Graham Nash, tra i fondatori di uno tra i primi di quelli che un tempo si definivano "supergruppi", ovvero quei gruppi formati da personaggi ognuno dei quali era già una star come solista. Ed è così che nascono, alla fine degli anni Sessanta, Crosby, Stills, Nash & Young, considerati la traduzione in note degli ideali hippie: le loro canzoni ne incarnano gli ideali di pace, amore e musica, come recitava il manifesto di Woodstock. In occasione di un box-deluxe di Déjà Vu, Graham Nash, che lo ha curato in prima persona, racconta le storie dietro le canzoni, le personalità che componevano la band e perché, purtroppo, non vedremo mai più CSN&Y suonare dal vivo. Una storia da non perdere per chi è nato negli anni Sessanta ma forse ancora più preziosa per le giovani generazioni.
Straparlando
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Questa settimana, per lo Straparlando, Antonio Gnoli ha incontrato Giuliano Montaldo, attore e regista di film celebri, da Sacco e Vanzetti a L'Agnese va a morire. Montaldo racconta gli esordi difficili, i rifiuti dei produttori e le liti con gli attori. Ma anche una grande storia d’amore con la moglie, alla quale ha dedicato il suo ultimo libro: “Non sarei stato niente senza Vera. In ogni cosa che ho fatto, in ogni decisione presa, la sua presenza è stata imprescindibile”.
di Michele Smargiassi
Ma la notte no
“La mia notte fu più bella del giorno!”. Azzardo o libertà, la notte che gradualmente i decreti ministeriali ci restituiscono sarà una specie di riscoperta di un bene agognato e forse reso più desiderabile dalla sua tantalica irraggiungibilità. L’esclamazione è del protagonista di Le notti bianche di Fëdor Dostoevskij, racconto sognante d’amore felice e poi infelice: dove l’euforia per la passione ritrovata si ribalta in solitudine e mancanza nel giro di sole quattro notti. È celebre l’attacco del breve romanzo: “Era una notte meravigliosa, una notte come forse ce ne possono essere soltanto quando siamo giovani, amabile lettore. Il cielo era così pieno di stelle, così luminoso che, gettandovi uno sguardo, senza volerlo si era costretti a domandare a se stessi: è mai possibile che sotto un cielo simile possa vivere ogni sorta di gente collerica e capricciosa? Anche questa è una domanda da giovani, amabile lettore, molto da giovani, ma voglia il Signore mandarvela il più sovente possibile nell'anima!”. Chissà se la fine del coprifuoco manterrà le promesse. O se, deludenti le notti, dovremo tornare a sperare nei giorni: “Un giorno tu ti sveglierai e vedrai una bella giornata. Ci sarà il sole, e tutto sarà nuovo, cambiato, limpido. Quello che prima ti sembrava impossibile diventerà semplice, normale. Non ci credi? Io sono sicuro. E presto. Anche domani.”
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