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domenica 23 gennaio 2022

 

 


 

I processi di Cronache. Ferdinando Terlizzi ricostruisce i retroscena del delitto e dei processi contro Antonio Amato. L’uomo nel 1962 a Cellole (allora frazione di Sessa Aurunca), uccise la moglie  e fu condannato ad anni 12 di reclusione col vizio parziale di mente. L’uxoricida sospettava che la moglie avesse una relazione intima con tale Attilio Compasso possidente locale… nma non era verto. Una triste vicenda delle nostre borgate  con 4 figli in tenera età. Antonio Amato di anni 31, nativo di San Valentino Torio ( Salerno) e residente in Cellole  in località ‘Cagno’, contadino, analfabeta, coniugato con 4 figli minori a carico,  fu accusato di omicidio volontario in danno della propria moglie Raffaela Strianese, 29 anni, incinta al nono mese. Nel sopralluogo prontamente effettuato dai carabinieri  con il Pretore di Sessa Aurunca, Dr. Paolo Gramegna, fu fatta una visita esterna al cadavere da parte del Dottor Matteo Passaretta, perito d’ufficio e si accertò che l’assassino si era dato alla macchia. Nel processo affiorò la follia. La perizia psichiatrica negata e poi concessa. Il verdetto di primo grado e la riduzione in appello a 12 anni. Il ricorso per Cassazione con la conferma definitiva. Tre anni di manicomio a pena espiata e tre anni di sorveglianza speciale appena il libertà. L’imputato fu difeso dall’avvocato Giuseppe Irace. Tutti i particolari nella 13° puntata, lunedì 24  gennaio in “Cronache di Caserta”.

 

 

 

 

 

 

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