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lunedì 8 aprile 2024

 


GLI 80 ANNI DI SABELLI FIORETTI

Sabelli Fioretti: “Berlusconi in manette, Cossiga in mutande”

L'INTERVISTA - “Con Spadolini ho litigato molto. Ho sbagliato su Bondi e Vannacci”

8 APRILE 2024

(Seconda e ultima parte dell’intervista a Claudio Sabelli Fioretti realizzata per i suoi 80 anni. Ieri la prima)

In comune con Scalfari hai una passione per Spadolini. Hai scritto un libro sull’ex presidente del Consiglio.

Fu un litigio clamoroso. Quando l’editore gli mandò le bozze, decise di sopprimere il capitolo dedicato alla polemica con Capanna che gli contestava di aver scritto per giornali fascisti.

E tu?

Dissi all’editore di non azzardarsi; Spadolini mi telefonò e gli sbattei il telefono in faccia. Ero uno scapestrato.

Con Cossiga due libri-intervista.

È stata la mia passione, potevo chiedergli di tutto: accettava; soprattutto ai tempi di Un giorno da pecora: quando veniva in trasmissione si presentava con una bottiglia di whisky. “Presidente non si può, sono le regole della Rai”. “Me lo vengano a dire”. La volta dopo si fece accompagnare dal direttore generale della Rai.

Rapporto stretto.

Per uno dei libri mi volle in vacanza: “Porta pure tua moglie”. La mattina ci presentiamo a casa sua e troviamo un corteo di sei macchine: mi sono cagato sotto.

Addirittura?

Erano organizzati con modalità anti terrorismo, correvano come folli, fino a quando davanti a una chiesa hanno inchiodato: si doveva confessare. “Presidente è chiusa, non c’è il prete”. Poco dopo hanno trovato il prete.

In vacanza con Cossiga.

La mattina andavo in camera sua. Dormiva con l’assistente. Non sopportava restare solo. Si alzava ma non si vestiva. E ogni mattina lo intervistavo in mutande.

Hai rallentato con le interviste.

Per colpa di Teresa Bellanova, quando era ministro: secondo me ha capito che mi stava sulle palle e per un anno ha rimandato l’appuntamento. Fino a quando ho pensato: ma posso passare la vita appresso a una rompicoglioni? Mi ha fatto passare la voglia.

A A Valeria Marini ne hai dedicate tre…

Mi ha dato sempre grandi soddisfazioni: si metteva il rossetto e poi baciava il quaderno dei miei appunti. Baci stellari.

Gianni Boncompagni altro tuo “cliente”.

Uomo divertente, non ti lasciava mai deluso. “Gianni, ma non puoi metterti con una della tua età?”. “Sono tutte morte”.

Su chi hai sbagliato?

In un paio di occasioni sono stato prevenuto, e invece ne sono uscito estasiato.

Nomi.

Il primo è Sandro Bondi: grande umanità, era un po’ patetico, quasi piangeva quando parlava di Berlusconi.

L’altro?

Il generale Vannacci.

Ti piacciono perché offrono un buon titolo.

Anche per quello.

Chi ti ha deluso?

Sergio Japino. Una volta davanti a lui mi sono reso conto di aver dimenticato a casa le domande, e non sapevo cosa chiedergli, non ho memoria, E lui rispondeva a monosillabi.

Tu chiudi le interviste con il gioco della torre. Quindi tra Scalfari e Mieli?

Scalfari, mi ricorda un mio errore e una sua cattiveria. Mentre Mieli mi è sempre stato vicino.

Gruber-Berlinguer.

Con la Gruber ho un buon rapporto, ma ha rifiutato di farsi intervistare. Per me è un peccato mortale, posso odiare per molto meno. Salvo la Berlinguer.

Giletti-Fazio.

Fazio è un altro che non mi ha dato l’intervista; Giletti lo vedo una volta l’anno al premio Nonino, e l’ultima volta ballava vergognosamente in canottiera. Una scena penosa.

Ricci-Bonolis.

Di Ricci ho un ricordo drammatico: a causa sua ho iniziato a girare con due o tre registratori.

Che è successo?

Lo intervistai ma il registratore non aveva funzionato e non gli potevo rivelare l’errore. Ho fatto finta di niente e lui non mi ha chiesto nulla.

Pier Silvio o Marina Berlusconi.

Ho circuito la famiglia Berlusconi, mi sono prestato a situazioni vergognose. Ma per un’intervista sono pronto a qualunque bugia. Se uno mi rivela “tifo per la Salernitana”, rilancio con “anche io!”.

Allora…?

Se l’intervistato aveva qualche contatto con Silvio Berlusconi, ogni volta gli mandavo un biglietto, una frase, qualunque aggancio pur di arrivare a lui.

Fino a quando è venuto ospite a Un giorno da pecora.

Puntata storica.

Gli ho toccato i capelli, “sono veri?”, poi gli ho chiesto se era frocio e lui mi ha risposto chiedendomi se ero sicuro non fossi un pervertito; mentre Giorgio Lauro gli ha messo le manette: “Tanti italiani vorrebbero”. E Berlusconi ha retto la scena in maniera pazzesca.

Pier Silvio o Marina?

Salvo Pier Silvio.

Moretti-Sordi.

Amo Sordi. Anche se con Moretti abbiamo in comune Salina.

Che combini a Salina?

Ci vivo sei mesi l’anno, quando non sono a Lavarone per imbottigliare spumante.

Ti occupi di vino?

Come D’Alema e Vespa, però il mio è un vino buono.

Come festeggi gli 80 anni?

Odio i festeggiamenti.

Tu chi sei?

Sono uno molto turbato dall’idea di avere 80 anni e sono molto contento quando le persone mi dicono che ne dimostro 60; sono scontento dall’idea di dover morire: non è giusto. Ho in testa tanti progetti. Con tanta gente che deve morire, perché proprio io?

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