POLITICA, COMPLOTTI E DISINFORMAZIONE di Pietro Salvatori |
Newsletter del 30 maggio 2024 |
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La Germania che non esiste e il complotto per restaurare il glorioso Reich. Non esiste nemmeno il sole e la carica dei "no-sun" per dimostrarlo, l'AI di Google che ti rifila cospirazioni e ti consiglia di mangiare una piccola roccia al giorno. E poi le consuete news dal mondo trumpiano, Gigi D'Agostino adottato da neo-nazisti tedeschi e una canzone dance italiana degli anni '80 diventata l'inno dell'alt-right. Questo è il settimo numero di Occam, la newsletter di Huffpost che ogni giovedì vi porta nella tana del Bianconiglio. Siete pronti? |
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LA GERMANIA NON ESISTE, EVVIVA LA GERMANIA! |
La Germania non esiste. Le istituzioni della repubblica federale tedesca non sono altro che una grande copertura di quello che in realtà è un esperimento sociale della finanza e del mondo del capitale anglo-americano che, temendo la rinascita del glorioso Reich, hanno creato alla fine della Seconda guerra mondiale una "società commerciale" di cui disporre a proprio uso e consumo. Dunque, ripetiamo per i duri di comprendonio, la Germania non esiste, e i suoi cittadini sono apolidi che vivono in una Matrix controllata in dei bunker o in delle torri dorate chissà dove.
Quella che vi abbiamo appena illustrato non solo è una teoria del complotto che esiste realmente e che ha un suo nome preciso, Reichsburger, ma è anche stata la principale motivazione dell’organizzazione di un colpo di Stato che puntava a sovvertire l’ordine costituito a Berlino. È iniziato la settimana scorsa a Francoforte il filone principale del processo che ha messo i cospiratori alla sbarra. A guidarli era il principe Heinrich Reuss XIII sostenitore della teoria del Reichsburger e di numerose altre cospirazioni, che in caso di riuscita sarebbe dovuto diventare il nuovo Kaiser del Quarto grande Reich, una Germania finalmente “restituita” ai tedeschi e che avrebbe dovuto estendersi fino a toccare i confini del 1937, inglobando dunque territori dei paesi confinanti, in gran parte polacchi. |
I "veri" confini della Germania secondo i teorici del Reichsburger |
Reuss riuniva i cospiratori nel casino di caccia della sua famiglia a Saaldorf, in Turingia. Lì si ordivano trame e si preparavano piani per attuare il colpo di Stato, e la dimora del principe era diventata anche un deposito nel quale accumulare armi con le quali attuare la sovversione, oltre 380, corredate da quasi 150mila munizioni. Quella del Reichsburger era sì la principale teoria del complotto, ma non l’unica sulla quale si arrovellavano i golpisti. I convenuto al castello di Saaldorf si proponevano infatti di cercare e liberare le “prigioni infantili sotterranee” nelle quali il deep-state conduce esperimenti sui bambini. Una suggestione tanto bizzarra quanto torbida che è alla base del Pizzagate e delle rivelazioni di Qanon, le teorie del complotto che più hanno condizionato la politica statunitense – e di riflesso quella mondiale – negli ultimi anni, che sono alla radice dell’assalto al Congresso di Washington dei supporter di Donald Trump lo scorso 6 gennaio 2021. |
Il principe Heinrich Reuss XIII, che per un soffio non è diventato Kaiser della nuova Germania |
- La lista delle esecuzioni dei servi del deep-state
A issare Reuss sul trono del nuovo impero sarebbe dovuto essere Peter Wörner, ex parà dell’esercito e istruttore militare, che aveva già dato disposizioni per farsi confezionare un’uniforme del nuovo esercito, che avrebbe dovuto ricalcare quelle naziste. Nelle mani di Wörner anche una lista di personalità da giustiziare nelle prime ore del golpe, le “marionette” del deep state dell’anglosfera. Al primo posto ovviamente il cancelliere Olaf Scholz, la leader dei Verdi Annalena Baerbock, alcuni tra i deputati più in vista, ma anche giornalisti e presentatori tv. Il gruppo puntava ad assaltare il Reichstag, e Reuss avrebbe provato a cercare un appoggio del governo russo tramite il consolato locale, ma il tentativo sarebbe caduto nel vuoto. - La bombastica lista dei ministri
Del futuro governo avrebbe dovuto far parte Birgit Malsack-Winkemann, ex membro del Bundestag del partito AfD, l’estrema destra fino a pochi giorni fa alleata della Lega di Matteo Salvini. Al ministero della Salute Melanie Ritter, dottoressa che avvalorava teorie cospirazioniste come vero motivo delle campagne di vaccinazione da Covid, e specializzata nel predirre il futuro attraverso le uova, qualsiasi diamine di cosa significhi. Al ministero delle Comunicazioni Hildegard Leiding, astrologa. Lo scouting del futuro esecutivo era in mano a Thomas T, saldatore con una certa notorietà nella scena rock underground della Baviera, che stava ancora facendo ricerche dei profili più adatti seguendo intuizioni spirituali e in base alla data di nascita. Completava il gotha golpista Frank Heppner, chef stellato e personaggio televisivo nei programmi culinari tedeschi, che sarebbe stato addetto al reclutamento nonché responsabile della dieta del “Nuovo esercito tedesco”. È comprensibile che da un lato tutto ciò possa far ridere, e in effetti sul futuro predetto con le uova è difficile trattenersi. E probabilmente le possibilità che il golpe riuscisse erano vicine allo zero. La notizia ha lo stesso scosso l’opinione pubblica in Germania – e come biasimarli – ma soprattutto testimonia la pervasività e la radicalità con la quale le teorie del complotto permeano in tutti gli strati delle società occidentali, arrivando nei casi più estremi ad armarne la mano. E su questo non c’è proprio nulla di che sorridere. |
Il casino di caccia di Saaldorf, base operativa dei golpisti |
IL SOLE NON È REALE: VI PRESENTO I "NO-SUN" |
Stanchi delle solite notizie sui no-vax? Ormai potete prevedere a memoria le obiezioni e i non-ce-lo-dicono di fronte a un qualsivoglia argomento? Niente paura. I no-sun sono pronti a coglierci in contropiede, e a sfoderare un armamentario teorico che sarà pane per i vostri denti. O quasi. Come avete potuto immaginare da queste prime righe, ebbene sì, sono spuntate di recente nuove teorie del complotto, e riguardano il sole. Le ha messe in fila Wired, che ha coniato anche il formidabile neologismo dei “no-sun”. Il presupposto nasce dall’adagio più inflazionato tra i nostri nonni: “Non ci sono più i [mettete tema a piacere] di una volta”. Ecco, per i no-sun non c’è più il sole di una volta. In che senso? Vi chiederete voi? Secondo le nuove freschissime cospirazioni, il disco solare sarebbe più bianco e più grande rispetto al passato. Anche i girasoli avrebbero smesso di seguire l’astro nel suo percorrere il nostro cielo, perché ai girasoli mica li freghi. È stata la recente eclissi solare ben visibile negli Stati Uniti a rilanciare la grancassa dei no-sun. Una miriade di teorie più o meno bislacche, che nelle ultime settimane si stanno condensando nella seguente storia. Quello che vediamo non è il vero sole, ma una sua proiezione elaborata dalla Nasa tramite il telescopio Webb. Il segretissimo progetto S.T.A.R. sfrutterebbe gli specchi del telescopio spaziale per sostituire la luce del sole con quella artificiale di giganteschi led, che in quanto tale risulterebbero più bianchi e più estesi del disco solare originale. Lo scopo di tutto ciò ancora non risulta chiaro, ma io nel dubbio mi rivedrei The Truman Show, che non si sa mai. |
Girasoli che hanno capito tutto e si rifiutano di seguire il finto sole |
L'AI DI GOOGLE E LA PICCOLA ROCCIA DA MANGIARE |
La nuova applicazione di Google “AI Ovewiew” rilancia alla grande le teorie del complotto. È un tool che utilizza l’apprendimento automatico per generare risposte rapide alle domande degli utenti e le fornisce come risultato di ricerca principale. Bene: se si chiede a AI Overwiew “Quanti presidenti musulmani ci sono stati nella storia degli Stati Uniti”, la risposta fornita da Google è la seguente: “C'è stato almeno un presidente americano musulmano, Barack Hussein Obama". Peccato che Obama non sia mai stato musulmano, e che la sua devozione all’Islam sia una teoria del complotto talmente codificata che i suoi sostenitori hanno addirittura un nome con il quale vengono identificati: i “birthers”. È una scemenza circolata in ambienti democratici all’inizio della tenzone nelle primarie che lo videro competere e vincere la candidatura alla Casa Bianca contro Hillary Clinton. Ben presto le voci maligne nel suo stesso partito scemarono, ma contemporaneamente furono riprese e rilanciate con una grancassa rumorosissima dai repubblicani, in particolare dagli ambienti Maga. Il più grande teorico del complotto dell’islamismo di Obama è proprio Donald Trump, che ne fece un tambureggiante argomento di campagna elettorale al punto tale che l’ex presidente fu costretto a pubblicare il proprio certificato di nascita, nel tentativo – non riuscito – di demistificare la balla. Google avrebbe già corretto la risposta, ma le teorie del complotto continuano ad annidarsi nelle pieghe del tool. “Almeno una piccola roccia al giorno” sarebbe la risposta alla domanda “Quante rocce dovrei mangiare”, un grazioso omaggio a un articolo di The Onion nel quale falsi ricercatori di Berkeley pubblicizzavano le proprietà medicinali del consumo di pietre, consigliando di "nasconderle dopo averle rese polvere all'interno di diversi alimenti, come burro di arachidi o gelato". |
Il certificato di nascita pubblicato da Barack Obama |
IL COMPLOTTO DEL COVID CONTRO ROBERT FICO |
Marjorie Taylor Green. Chi frequenta questi lidi ha già sentito questo nome. Per i nuovi lettori e per i più smemorati, ecco qui quando qualche settimana fa progettava di cambiare il mondo a suon di bizzarre tesi complottiste con il leghista Claudio Borghi. Deputata al Congresso Usa per i Repubblicani, fan sfegatata di Donald Trump, sostenitrice di qualsiasi cospirazione le si pari dinanzi gli occhi, Taylor Green ne ha sfornata un’altra. Secondo l’onorevole Green, il premier della Slovacchia Robert Fico ha subito un attentato per le sue posizioni critiche contro il vaccino Covid (teoria senza alcun fondamento circolata già dai primi momenti successivi alla sparatoria, come vi abbiamo raccontato QUI). “Tutto ciò è grandioso e coraggioso”, ha commentato l’influencer Maga in calce a un video in cui il primo ministro slovacco criticava le restrizioni per i non vaccinati, “non c’è da stupirsi che gli abbiano sparato”. |
Il tweet di Marjorie Taylor Green sull'attentato a Fico e il Covid |
tips (l'angolo della musica!) |
- Il povero Gigi D’Agostino si è trovato suo malgrado a diventare un mito della destra neo-nazista tedesca. La sua hit “L’amour tojours” è diventata una sorta di inno sulle cui note nazionalisti e sovranisti teutonici intonano le parole di un inno comune nella Germania degli anni ‘30: “Fuori gli stranieri, la Germania appartiene ai tedeschi”. Il fenomeno - l’ha raccontato su Huffpost Aurora Alliegro – si è talmente diffuso che gli organizzatori del prossimo Oktoberfest hanno annunciato il divieto di cantarla ai fan della birra che accorreranno in Baviera: “Qui non c’è posto per queste stronzate di destra”.
Il caso di D’Agostino ha un incredibile precedente. Da alcuni anni una canzone disco italiana è diventata un vero e proprio inno dell’alt-right americana e più in generale dell’universo complottista. I motivi di questa nuova vita di Shadilay di Marco Ceramicola sono pazzeschi. Il cantautore – una partecipazione a Sanremo e una a Un disco per l’estate - incise il brano nel 1986 con lo pseudonimo di Manuele Pepe, e l’immagine riportata sul disco è quella di una ranocchia. Ora sentite qua. Nei forum che sono stati il brodo di cultura per il più torbido cospirazionismo contemporaneo (4chan prima e 8chan poi), un fumetto di Matt Furie del 2005 è in pochissimo tempo diventato un meme simbolo dei complottisti di estrema destra. È proprio una rana, e il suo nome è Pepe the Frog (conosciuta anche come Kek). L’incredibile assonanza del nome e dell’immagine con il disco anni ‘80 del povero Ceramicola ha mandato in sollucchero quella bolla non appena se n’è accorta. Aggiungete che il testo parla di un’entità extraterreste che scende in terra per squarciare il velo “tra sogno e realtà” e regalarci “la libertà”, e il gioco è fatto. Su Youtube potete trovare decine di versioni diverse di Shadilay, molte delle quali sono remix in salsa suprematista. La versione introdotta dal “Make America Great Again” pronunciata da un Donald Trump ranocchio ha tre milioni e mezzo di visualizzazioni. Per chi volesse approfondire, c’è Feels Good Man, un documentario del 2020 di Arthur Jones (regista del documentario su 4chan The Antisocial Network di cui abbiamo parlato QUI) che racconta la genesi di Pepe come codice di comunicazione nella sfera di estremisti e teorici dei complotti.
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Il remix trumpiano della hit dance italiana degli anni '80 "Shadilay" |
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A giovedì prossimo!
Per questa settimana Occam finisce qui. Se siete tra gli eroici arrivati fino a questo punto, sappiate che è possibile recuperare le puntate precedenti – che la domenica escono sotto forma di articolo – su questa pagina. Se avete domande, dubbi, suggerimenti, o se semplicemente volete mandare un sempre graditissimo feedback (grazie a chi ci ha scritto la scorsa settimana!), l’indirizzo è sempre lo stesso: pietro.salvatori@huffpost.it |
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