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martedì 23 settembre 2025

 

 

 

 

Sabato 27 settembre  - al Castello Ducale di Sessa Aurunca ore 18

 

 

La criminologa Tiziana Barrella - di presenta il suo  libro “Streghe – Antiche persecuzioni, attuali reati”.

 

 Di Ferdinando Terlizzi

 

 

In uno dei luoghi più affascinanti del Sud Italia, sabato 27 settembre 2025, le ombre della storia torneranno a farsi vive. Nella maestosa cornice del Castello Ducale, ai piedi dell’antico vulcano spento di Roccamonfina, prenderà vita la presentazione del libro “Streghe – Antiche persecuzioni, attuali reati” di Tiziana Barrella: un’opera intensa, che intreccia passato e presente, memoria e denuncia.

 

L’appuntamento è fissato per le ore 18:00 nel suggestivo Salone dei Quadri, dove, tra affreschi e silenzi carichi di storia, si alterneranno voci, immagini e note. Accanto all’autrice saranno presenti diversi coautori della raccolta, l’artista Emma Luglio, con le sue opere ispirate alle protagoniste del libro, e la pianista Veruska Graziano, autrice del brano colonna sonora del volume.

 

“Streghe è un libro originale – racconta Tiziana Barrella – è il primo volume di una collana crime che adotta un approccio multidisciplinare. Offre strumenti di riflessione non solo agli esperti del settore, ma anche a chi, con passione, si interroga sulle dinamiche sociali e culturali che ancora oggi, purtroppo, portano alla discriminazione e all’esclusione.”

 

Il volume è un vero viaggio nel tempo, che conduce il lettore attraverso i secoli più oscuri della storia europea, quando la caccia alle streghe si trasformò in una furia collettiva, alimentata dalla paura e dall’ignoranza, e giunta fino alle coste del Nuovo Mondo. Migliaia di donne – ma anche uomini e bambini – furono processati con accuse infamanti e sottoposti a strumenti di tortura che nulla avevano di giustizia.

 

Tra questi, tristemente celebre era la cosiddetta “bilancia delle streghe”: una grande stadera con cui si pretendeva di distinguere l’innocente dalla colpevole. Se la donna pesava “troppo poco” era ritenuta complice del demonio, se “troppo” era accusata di aver tratto forza dalle arti occulte. Una giustizia capovolta, dove la sentenza era già scritta e il verdetto piegato al pregiudizio.

 

Anche la Campania custodisce tracce profonde di quelle persecuzioni. Basti ricordare i celebri processi di Benevento, città da sempre avvolta dal mito del Noce, dove si diceva che le streghe si radunassero in sabba notturni danzando con il demonio. Tra il XVI e il XVII secolo decine di donne furono accusate e condannate: una leggenda che, alimentata da superstizione e fanatismo religioso, si trasformò in condanne reali, incidendo per secoli nell’immaginario collettivo.

 

Ma la vera forza del libro è la sua attualità: ciò che fu ieri, in forme diverse, ancora accade. Le stesse dinamiche persecutorie, mutato il contesto, sopravvivono oggi in discriminazioni, emarginazioni, violenze di genere e abusi di potere.

 

“Nel nostro lavoro mettiamo in luce i parallelismi tra passato e presente – sottolinea l’avvocato Barrella – perché le stesse dinamiche discriminatorie, seppur mascherate da modernità, si ripresentano anche oggi. E raccontarle è il primo passo per combatterle.”

 

Scrittura, arte figurativa e musica si fondono in un racconto corale, dove ogni contributo – firmato in gran parte da donne, ma anche da uomini sensibili e consapevoli – si fa tassello di una narrazione più ampia. Donne perseguitate in quanto diverse, libere, sapienti: madri, guaritrici, erboriste, nobildonne. Donne che oggi rivivono, non solo come simboli di un passato oscuro, ma come specchi di un presente che ancora chiede giustizia.

 

Il progetto, nato dall’incontro tra saperi e sensibilità differenti, ha un’anima profondamente femminile, ma un respiro universale. Perché la caccia alle streghe non fu solo una questione di genere, ma una tragedia collettiva, figlia della paura e dell’intolleranza.

 

 

Secondo la leggenda, a Benevento – sotto un grande noce cresciuto lungo il fiume Sabato – si radunavano le streghe per celebrare i loro sabba, tra danze, unguenti e voli notturni. La credenza, diffusa dal Medioevo, alimentò decine di processi tra XVI e XVII secolo. Molte donne furono accusate di magia, torturate e condannate, mentre il mito del Noce entrava stabilmente nell’immaginario popolare.

 

La “Bilancia delle streghe”. Tra i più sinistri strumenti della caccia vi fu la cosiddetta bilancia delle streghe: uno stadera usato nei processi per “pesare” gli imputati. Se erano troppo leggeri, erano sostenuti dal demonio; se troppo pesanti, accusati di forza occulta. In ogni caso, il verdetto era già segnato. “I numeri della caccia alle streghe”.  Tra il XV e il XVIII secolo, circa 60.000 persone furono giustiziate in Europa. Germania: il Paese con più roghi. Svizzera e Francia orientale: altri epicentri della persecuzione. Italia: processi celebri a Triora (Liguria), Benevento (Campania), Val di Fiemme (Trentino).

 

 

Sessa Aurunca, con il suo imponente Castello Ducale, il vicino teatro romano e le testimonianze millenarie incastonate tra le vie del centro storico, si conferma così luogo perfetto per un evento che è insieme celebrazione artistica, riflessione civile e riscoperta delle radici. Un incontro da non perdere, dove le ferite del passato tornano a parlare – con voce forte e chiara – al cuore del presente, ricordandoci che la “bilancia delle streghe” non è solo un reperto di storia, ma il simbolo eterno di ogni giustizia corrotta dalla paura e dal pregiudizio.

 

 

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