“
Sabato 27 settembre - al Castello Ducale di Sessa Aurunca ore 18
La criminologa Tiziana
Barrella - di presenta il suo libro “Streghe – Antiche persecuzioni, attuali
reati”.
Di Ferdinando
Terlizzi
In
uno dei luoghi più affascinanti del Sud Italia, sabato 27 settembre 2025, le
ombre della storia torneranno a farsi vive. Nella maestosa cornice del Castello
Ducale, ai piedi dell’antico vulcano spento di Roccamonfina, prenderà vita la
presentazione del libro “Streghe –
Antiche persecuzioni, attuali reati” di Tiziana Barrella: un’opera intensa, che intreccia passato e
presente, memoria e denuncia.
L’appuntamento
è fissato per le ore 18:00 nel suggestivo Salone dei Quadri, dove, tra
affreschi e silenzi carichi di storia, si alterneranno voci, immagini e note.
Accanto all’autrice saranno presenti diversi coautori della raccolta, l’artista
Emma Luglio, con le sue opere
ispirate alle protagoniste del libro, e la pianista Veruska Graziano, autrice del brano colonna sonora del volume.
“Streghe è un libro
originale – racconta Tiziana Barrella – è il primo volume di una collana crime che
adotta un approccio multidisciplinare. Offre strumenti di riflessione non solo
agli esperti del settore, ma anche a chi, con passione, si interroga sulle
dinamiche sociali e culturali che ancora oggi, purtroppo, portano alla
discriminazione e all’esclusione.”
Il
volume è un vero viaggio nel tempo, che conduce il lettore attraverso i secoli
più oscuri della storia europea, quando la caccia alle streghe si trasformò in
una furia collettiva, alimentata dalla paura e dall’ignoranza, e giunta fino
alle coste del Nuovo Mondo. Migliaia di donne – ma anche uomini e bambini –
furono processati con accuse infamanti e sottoposti a strumenti di tortura che
nulla avevano di giustizia.
Tra
questi, tristemente celebre era la cosiddetta “bilancia delle streghe”: una grande stadera con cui si pretendeva
di distinguere l’innocente dalla
colpevole. Se la donna pesava “troppo
poco” era ritenuta complice del demonio, se “troppo” era accusata di aver tratto forza dalle arti occulte. Una
giustizia capovolta, dove la sentenza era già scritta e il verdetto piegato al
pregiudizio.
Anche
la Campania custodisce tracce profonde di quelle persecuzioni. Basti ricordare
i celebri processi di Benevento, città da sempre avvolta dal mito del Noce, dove si diceva che le streghe si
radunassero in sabba notturni danzando con il demonio. Tra il XVI e il XVII
secolo decine di donne furono accusate e condannate: una leggenda che,
alimentata da superstizione e fanatismo religioso, si trasformò in condanne
reali, incidendo per secoli nell’immaginario collettivo.
Ma
la vera forza del libro è la sua attualità: ciò che fu ieri, in forme diverse,
ancora accade. Le stesse dinamiche persecutorie, mutato il contesto,
sopravvivono oggi in discriminazioni, emarginazioni, violenze di genere e abusi
di potere.
“Nel nostro lavoro
mettiamo in luce i parallelismi tra passato e presente
– sottolinea l’avvocato Barrella – perché
le stesse dinamiche discriminatorie, seppur mascherate da modernità, si
ripresentano anche oggi. E raccontarle è il primo passo per combatterle.”
Scrittura,
arte figurativa e musica si fondono in un racconto corale, dove ogni contributo
– firmato in gran parte da donne, ma anche da uomini sensibili e consapevoli –
si fa tassello di una narrazione più ampia. Donne perseguitate in quanto
diverse, libere, sapienti: madri, guaritrici, erboriste, nobildonne. Donne che
oggi rivivono, non solo come simboli di un passato oscuro, ma come specchi di
un presente che ancora chiede giustizia.
Il
progetto, nato dall’incontro tra saperi
e sensibilità differenti, ha un’anima profondamente femminile, ma un respiro
universale. Perché la caccia alle streghe non fu solo una questione di genere,
ma una tragedia collettiva, figlia della paura e dell’intolleranza.
Secondo
la leggenda, a Benevento – sotto un grande noce cresciuto lungo il fiume Sabato
– si radunavano le streghe per celebrare i loro sabba, tra danze, unguenti e
voli notturni. La credenza, diffusa dal Medioevo, alimentò decine di processi
tra XVI e XVII secolo. Molte donne furono accusate di magia, torturate e
condannate, mentre il mito del Noce entrava stabilmente nell’immaginario
popolare.
La
“Bilancia delle streghe”. Tra i più
sinistri strumenti della caccia vi fu la cosiddetta bilancia delle streghe: uno
stadera usato nei processi per “pesare” gli imputati. Se erano troppo leggeri,
erano sostenuti dal demonio; se troppo pesanti, accusati di forza occulta. In
ogni caso, il verdetto era già segnato. “I
numeri della caccia alle streghe”. Tra
il XV e il XVIII secolo, circa 60.000 persone furono giustiziate in Europa. Germania:
il Paese con più roghi. Svizzera e Francia orientale: altri epicentri della
persecuzione. Italia: processi celebri a Triora (Liguria), Benevento
(Campania), Val di Fiemme (Trentino).
Sessa
Aurunca, con il suo imponente Castello Ducale, il vicino teatro romano e le
testimonianze millenarie incastonate tra le vie del centro storico, si conferma
così luogo perfetto per un evento che è insieme celebrazione artistica,
riflessione civile e riscoperta delle radici. Un incontro da non perdere, dove
le ferite del passato tornano a parlare – con voce forte e chiara – al cuore
del presente, ricordandoci che la “bilancia
delle streghe” non è solo un reperto di storia, ma il simbolo eterno di
ogni giustizia corrotta dalla paura e dal pregiudizio.
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