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giovedì 6 ottobre 2011

Roma, 6 ottobre 2011 - Tra i presenti il criminologo Carmelo Lavorino -



IERI  PRESSO IL GABINETTO  della CRIMINAL POL DI ROMA

SBAGLIATO IL PACCO DEI REPERTI DEL DELITTO MOLLICONE
SALTA LA PRIMA SESSIONE

 PER UN ERRORE DEL CANCELLIERE DEL TRIBUNALE DI CASSINO  CUSTODE DEI REPERTI GIUDIZIARI SALTA LA PRIMA SESSIONE PER L’ESAME DELLE IMPRONTE DIGITALI  -
SU TUTTE LE FURIE IL PROF. NOVELLI CHE DOVRA’ ANDARE A CASSINO PER PRELEVARE I NUOVI REPERTI  -


( Dal nostro inviato a  Roma  )

       Roma - ( di Ferdinando Terlizzi ) -  E’ letteralmente saltata, assieme ai nervi di tutti i presenti, la seduta di  ieri,  convocata presso  il  Gabinetto della CRIMINALPOL   di  Roma , per l’esame comparato delle impronte digitali. E’ arrivato, infatti, spedito dalla cancelleria del Tribunale di Cassino, dove sono conservati tutti i reperti del delitto  di Serena Mollicone,   un pacco sbagliato. I periti ed i consulenti in base all’incarico  conferito dal Tribunale di Cassino,  ( Gip Angelo Valerio Lanna, P.M. il Procuratore Capo Mario Mercone )  si erano accordati di visionare tutti i reperti  che mnon erano stati ancora sottoposti  al loro vaglio. Invece, è arrivato il cartone contenente i reperti che già erano stati esaminati e catalogati.
     In apertura dei lavori   il perito del Tribunale,  nella persona del Prof. Giuseppe Novelli, direttore del Laboratorio di Genetica Medica presso l’Università Tor Vergata di Roma, con la collaborazione dei consulenti di parte,  ha stabilito che si recherà personalmente presso il Tribunale di Cassino per identificare e prelevare il pacco contenente i reperti da esaminare.
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      E’ stato stabilito  inoltre, che i prelievi di saliva a cui saranno sottoposti tutti gli indagati per identificare il DNA  sarà effettuato a Cassino,  per evitare lo stress ed eventualmente la alterazione dei campioni. Non è stato però ancora fissata la data della prossima sessione .
     Oltre ad uno stuoli di ufficiali della polizia scientifica di Roma erano presenti i  due ingegneri di genetica vegetale dell’Università Tor Vergata di Roma,  nella persona dei Dottori  Giulia Viggiani e Antonella Canini, i quali  dovranno esaminare le  tracce delle vegetazioni che coprivano il corpo della povera vittima.
     Erano presenti, inoltre,  gli avvocati difensori,   Dario De Santis per la famiglia Mollicone, con il consulente di parte, il Gen. Luciano Garofano ( giunto con circa un’ora di ritardo ); l’Avv. Armando Pagliai ( per il fidanzato di Serena, Michele Fioretti, e la  madre, Rosina Partigianoni, indiziati dell’omicidio); l’avv.Emiliano Germani (per  il brigadiere Francesco Suprano, anche lui  indiziato del grave delitto ) assistito dai consulenti di parte,  il criminologo   Dr. Carmelo Lavorino e il genetista  Prof. Saverio Potenza; e l’avv. Eduardo Rotondi.  
     Inoltre era presente l’avv. Francesco Germani ( per Franco Mottola, all’epoca comandante della  stazione  dei carabinieri di Arce, 55 anni residente a Teano; per  il figlio Marco,   29 anni in famiglia a Teano, e per la madre, omonima del marito,  Anna Maria Mottola,  nata e residente a Teano di anni 50,  ( tutti indiziati per l’omicidio ) coadiuvato dai  consulenti di parte,  il Prof. Luigi D’Ancora, esperto in medicina legale,  dell’Università di Napoli e  il  Prof. Ciro Di Nunzio, genetista, dell’Università di Catanzaro.
     Intanto,  non sappiamo se sarà rispettata la già fissata data del 16 dicembre presso il Tribunale di Cassino,  avendo l’incidente di ieri fatto slittare tutti i tempi. Ma ormai a 10 anni dal delitto non si tiene  conto del tempo trascorso ma la preoccupazione di tutti e che il passare del tempo cancella non solo le eventuali tracce non conservate bene,  ma svilisce il caso,  lasciando però pesanti dubbi sui presunti  colpevoli  che,  tuttavia,  come tutti  sanno  - ma che molti fanno finta di ignorare – sono da considerarsi innocenti fino a sentenza passata in cosa giudicata.
     Troppi sono i casi di imputati assolti dopo anni di detenzione e troppo pochi sono i giudizi che condannano lo Stato a risarcire la carcerazione preventiva. Per  fortuna, in questo processo, risono gravi indiziati del truce delitto ma nessun detenuto.
     Dall’altro lato la famiglia di Serena Mollicone  vuole sapere chi e perché è stata uccisa la povera Serena… ma, la giustizia finora non ha saputo dare alcuna risposta definitiva nonostante ci siano stati tre gradi  di giudizio che hanno però scagionato il presunto t omicida. 
    

        

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