IERI PRESSO IL GABINETTO della CRIMINAL POL DI ROMA
SBAGLIATO IL PACCO DEI REPERTI DEL DELITTO MOLLICONE
SALTA LA PRIMA SESSIONE
PER UN ERRORE DEL CANCELLIERE DEL TRIBUNALE DI CASSINO CUSTODE DEI REPERTI GIUDIZIARI SALTA LA PRIMA SESSIONE PER L’ESAME DELLE IMPRONTE DIGITALI -
SU TUTTE LE FURIE IL PROF. NOVELLI CHE DOVRA’ ANDARE A CASSINO PER PRELEVARE I NUOVI REPERTI -
( Dal nostro inviato a Roma )
Roma - ( di Ferdinando Terlizzi ) - E’ letteralmente saltata, assieme ai nervi di tutti i presenti, la seduta di ieri, convocata presso il Gabinetto della CRIMINALPOL di Roma , per l’esame comparato delle impronte digitali. E’ arrivato, infatti, spedito dalla cancelleria del Tribunale di Cassino, dove sono conservati tutti i reperti del delitto di Serena Mollicone, un pacco sbagliato. I periti ed i consulenti in base all’incarico conferito dal Tribunale di Cassino, ( Gip Angelo Valerio Lanna, P.M. il Procuratore Capo Mario Mercone ) si erano accordati di visionare tutti i reperti che mnon erano stati ancora sottoposti al loro vaglio. Invece, è arrivato il cartone contenente i reperti che già erano stati esaminati e catalogati.
In apertura dei lavori il perito del Tribunale, nella persona del Prof. Giuseppe Novelli, direttore del Laboratorio di Genetica Medica presso l’Università Tor Vergata di Roma, con la collaborazione dei consulenti di parte, ha stabilito che si recherà personalmente presso il Tribunale di Cassino per identificare e prelevare il pacco contenente i reperti da esaminare.
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E’ stato stabilito inoltre, che i prelievi di saliva a cui saranno sottoposti tutti gli indagati per identificare il DNA sarà effettuato a Cassino, per evitare lo stress ed eventualmente la alterazione dei campioni. Non è stato però ancora fissata la data della prossima sessione .
Oltre ad uno stuoli di ufficiali della polizia scientifica di Roma erano presenti i due ingegneri di genetica vegetale dell’Università Tor Vergata di Roma, nella persona dei Dottori Giulia Viggiani e Antonella Canini, i quali dovranno esaminare le tracce delle vegetazioni che coprivano il corpo della povera vittima.
Erano presenti, inoltre, gli avvocati difensori, Dario De Santis per la famiglia Mollicone, con il consulente di parte, il Gen. Luciano Garofano ( giunto con circa un’ora di ritardo ); l’Avv. Armando Pagliai ( per il fidanzato di Serena, Michele Fioretti, e la madre, Rosina Partigianoni, indiziati dell’omicidio); l’avv.Emiliano Germani (per il brigadiere Francesco Suprano, anche lui indiziato del grave delitto ) assistito dai consulenti di parte, il criminologo Dr. Carmelo Lavorino e il genetista Prof. Saverio Potenza; e l’avv. Eduardo Rotondi.
Inoltre era presente l’avv. Francesco Germani ( per Franco Mottola, all’epoca comandante della stazione dei carabinieri di Arce, 55 anni residente a Teano; per il figlio Marco, 29 anni in famiglia a Teano, e per la madre, omonima del marito, Anna Maria Mottola, nata e residente a Teano di anni 50, ( tutti indiziati per l’omicidio ) coadiuvato dai consulenti di parte, il Prof. Luigi D’Ancora, esperto in medicina legale, dell’Università di Napoli e il Prof. Ciro Di Nunzio, genetista, dell’Università di Catanzaro.
Intanto, non sappiamo se sarà rispettata la già fissata data del 16 dicembre presso il Tribunale di Cassino, avendo l’incidente di ieri fatto slittare tutti i tempi. Ma ormai a 10 anni dal delitto non si tiene conto del tempo trascorso ma la preoccupazione di tutti e che il passare del tempo cancella non solo le eventuali tracce non conservate bene, ma svilisce il caso, lasciando però pesanti dubbi sui presunti colpevoli che, tuttavia, come tutti sanno - ma che molti fanno finta di ignorare – sono da considerarsi innocenti fino a sentenza passata in cosa giudicata.
Troppi sono i casi di imputati assolti dopo anni di detenzione e troppo pochi sono i giudizi che condannano lo Stato a risarcire la carcerazione preventiva. Per fortuna, in questo processo, risono gravi indiziati del truce delitto ma nessun detenuto.
Dall’altro lato la famiglia di Serena Mollicone vuole sapere chi e perché è stata uccisa la povera Serena… ma, la giustizia finora non ha saputo dare alcuna risposta definitiva nonostante ci siano stati tre gradi di giudizio che hanno però scagionato il presunto t omicida.
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