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mercoledì 2 novembre 2011

ANCORA UN PUNTO A FAVORE DEL COORDINATORE DEL PDL

Prossima udienza il 7 novembre ancora con l’ufficiale dei Noe
E’ RIPRESO IERI IL PROCESO A NICOLA COSENTINO
La lunga testimonianza dell’ing. Cattaneo della Fibe “testimoni assistito” che in 5 ore non ha mai fatto il nome del Coordinatore del PDL-
S. Maria C.V. . ( di Ferdinando Terlizzi ) Ieri si è tenuta, la decima udienza, innanzi la Prima sezione del Tribunale di S. Maria C.V,. ( Presidente Gianpaolo Guglielmo, giudici Luigi D’Angiolella e Tommaso Perrella, P.M. Alessandro Milita ) il processo a carico dell’On. Nicola Casentino, concorso esterno in associazione mafiosa, difeso dagli avvocati Prof. Agostino De Caro e Avv. Stefano Montone. Alla udienza di ieri era presente l’On. Nicola Casentino nonostante i suoi pressanti impegni politici.
L’intera udienza è stata dedicata all’audizione del “teste assistito” Ing. Armando Cattaneo, amministratore delegato della Fibe e della Fibe Campania, ma accusato di reato connesso ( era assistito infatti dall’avvocato Gioacchino Alessandro Silvestri in sostituzione dell’avvocato Luigi Tuccillo ) nel processo ad Antonio Bassolino ed altri, che si sta celebrando in questi giorni a Napoli.
Una prima vibrata contrapposizione, tra l’accusa e difesa, è scattata all’inizio della udienza, allorquando il piemme Milita, ha iniziato l’escussione del teste esibendo un “verbale integrativo di indagine” ( notificato ai difensori soltanto l’altro giorno e quindi non avendo avuto il tempo per esaminarlo ). E’ risultato che l’ing. Cattaneo ha deposto nel processo Alfonso Romeo ed altri, in atto presso la Corte di Assise di Napoli ed è comunque anche imputato ( falso, turbativa d’asta, abuso di ufficio ed altro ).
E’ emerso inoltre che lo stesso era stato già indicato nella lista dei testi del piemme come teste normale ma che oggi invece dopo le sue deposizioni a Napoli e l’accusa di reato in procedimento connesso ha scatenato la reazione degli avvocato De Caro e Montone.
In effetti si ritiene il teste “poco attendibile” in quanto egli difficilmente si potrebbe disancorare da quanto già detto in altri processi e comunque accreditare una ricostruzione dei fatti diversa da quella dedotta in altri processi connessi e sarebbe, tuttavia, portatore di tesi in contrasto con la verità “processuale” del dibattimento in atto a S. Maria C.V.
Secondo il piemme invece la testimonianza dell’ing. Cattaneo non inficierebbe la sua qualifica di teste, in quanto le precedenti dichiarazioni riguarderebbero soltanto limitatissime vicende e che tuttavia la sua deposizione verterà soltanto su ipotesi che hanno un collegamento con il processo all’on. Nicola Casentino. Il P. M ha anche chiarito che “l’interferenza probatoria” è consentita anche dall’indoirizzo giurisprudenziale della Suprema Corte di Cassazione la quale ha stabilito che è compatibile in due diversi processi il ruolo di imputato e di “teste assistito”.
Il Tribunale, sentito le parti, si è ritirato in Camera di Consiglio e dopo una breve permanenza ha stabilito che l’escussione del teste assistito era compatibile col processo in atto ed ha proseguito con la sua escussione.
Nelle sue 5 ore di domande e risposte ( tutte su impulso del piemme Milita; il controesame, riservato alla difesa è previsto tra due udienze ) l’ing. Cattaneo ha passato in rassegna tutta l’attività della Fibe di cui è stato amministratore delegato dal 2001 al 2007. Ha parlato della “guerra fredda” in atto tra la Fibe e la Impregeco ma nel corso della xsua dettagliata deposizione non ha mai nominato Nicola Casentino.
Ha parlato del progetto del termovalorizzatore di Acerra e di quello di S. Maria La Fossa, has sostenuto che i primi lavori pewr quello di Acerra furono iniziati con caputali della Impregelo ( Gruppo Cesare Romita); che Antonio Bassolino era a conoscenza di ogni mossa perché i vice Commissari di Governo, Giulio Facchi, Nicola Paolucci e l’arch. Claudio De Biasio,( per quest’ultimo sono state espresse delle perplessità sulla sua “brillante” e “veloce” carriera senza che avesse le competenze tecnico giuridiche per la materia del trattamento dei rifiuti ) riferivano ogni co contatto e non prendevano alcuna misura senza prima consultarsi con il Commissario di Governo.
Ad una domanda precisa del Dr. Milita del perché non si è realizzato il termovalorizzatore di S. Maria La Fossa l’Ing. Cattaneo ha risposto che la FIBE non avrebbe potuto mai inìziare i lavori ( nonostante vi fossero tutti i permessi escluso quello dell’avvio del cantiere ) perché le banche che sostenevano la società vietavano di iniziare nuovi lavori se non si fosse prima terminato quello di Acerra e anche perché ci furono molte azioni amministrative contrarie con ricorsi al Tar ed altri impedimenti politici oltre quelle delle organizzazioni dei comitati cittadini e dei Verdi ed ecologisti.
Nel corso della sua lunga deposizione l’ing. Cattaneo ha parlato anche dei costi di gestione dei vari impianti di CDR, delle lotte per istituirli, per il grave disagio di reperire discariche, degli altissimi costi ( 150 miliardi per 10 anni di gestione ) ed ha detto che il Prefetto Corrado Catenacci commissario Straordinario di Governo, per lo smaltimento dei rifiuti in Campania, decise dia aumentare da 8,08 Euro per una tonnellata di rifiuti a 20 Euro a tonnellata.
E’ passato poi a narrare le vicende della discarica Lo Uttaro, della mancata acquisizione della Fibe dei terreni, dei rapporti con il Consorzio “Caserta3” il cui presidente era l’avvocato Antonio Cundari, della guerra tra pubblico e privato ( Fibe – Consorzi Provinciali) e del fatto che spesso il Governo Centrale veniva informato di tutto i cui rapporti di vertice, però, venivano direttamente mantenuti dal Presidente del Gruppo, Cesare Romita.
La prossima udienza prevista per il 7 novembre sarà riservata alla continuazione delle escussione del capitano dei Carabinieri del Noe Pasquale Starace, ex comandante del Nucleo di Roma ed estensore del rapporto del processo.





















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