LA SCOMPARSA DI UN UOMO DI CULTURA, GIORNALISTA, SCRITTORE, POLITICO COERENTE E CORAGGIOSO, AUTORE DI TANTE BATTAGLIE  CIVICHE

 di Ferdinando Terlizzi

     

Caserta - La perdita di un amico, di un grande giornalista, di un politico coerente,  di un uomo di cultura,  qual era  appunto,  Antonio Piscitelli,  non può passare inosservata né può essere sottaciuta. Antonio Piscitelli è stato per anni il vero protagonista del giornalismo d’assalto della Provincia di Caserta ( da lui definita “Provincia grigia e addormentata”). Ha chiuso la sua esistenza terrena sabato scorso. Da tempo aveva abbandonato ogni attività,  costretto a privarsi anche della scrittura e della lettura,  che erano le sue passioni principali, oltre alla politica e alla buona cucina. 

     Fondatore di periodici ( La Provincia di Caserta – Il Cittadino  - Il Punto Sindacale ) di radio e tv libere, giornalista mordace, pungente, scrittore arguto, attento alle problematiche  sociali,  ha militato  nel vecchio P.S.I. di cui è stato portavoce per molti anni.

     Ricordo con particolare nostalgia i cosiddetti  “venerdì letterari” (che di letterario non avevano nulla,  si trattava  invece di buoni pranzetti da Innarone  a Casolla,  con salsiccia, friarielli e vino rosso ) ai quali partecipavo io ( giornalista in erba,  allora frequentatore del laboratorio giornalistico  di Federico Scialla,  quale  cronista giudiziario del “Napoli Notte“) Antonio Piscitelli, Franco Tontoli, Riccardo Scarpa e Ciro Centore.

     Ricordo le sue battaglie di libertà per gli arrestati della rivolta del calcio della Casertana; della campagna stampa a favore di Castelvolturno ( Sindaco  Mario Luise ) e la raffica di articoli contro la costruzione del villaggio Coppola.

     Protagonista di primo piano del giornalismo degli anni  ‘70  è stato autore di pregevoli saggi di politica e di cronaca giudiziaria. Figlio di avvocato è stato funzionario del Ministero di Grazia e Giustizia.  Sindacalista, segretario nazionale dei dipendenti del Ministero della Giustizia. A  lui si deve la conquista del presentatore per le cambiali agli ufficiali giudiziari,  così come lo avevano già ottenuto i notai. Battaglia vinta col “compagno” Mario Zagari,  ministro della Giustizia dell’epoca che Antonio chiamava col tu e con il senatore Avv. Generoso Iodice. Insieme fondammo Il Punto Sindacale – io ero il vice direttore… insieme… avemmo numerose querele da magistrati e notai…

     Antonio Piscitelli venne alla ribalta, tra l’altro quale autore del saggio “La Provincia è di Sua Eccellen­za” (uno spaccato sulle connivenze politiche nelle speculazioni edilizie e non. Per Sua Eccellenza - all’epoca - doveva intendersi il senatore Giacinto Bosco).  Era l’epoca in cui Silvio Bertocci  ( per anni segretario dell’On. Baldassarre Armato ) aveva pubblicato “Dossier Baia Domizia”,  che determinò l’arresto di molti consiglieri comunali e affaristi di Sessa Aurunca  per la nota speculazione del litorale casertano.

     Giornalista coraggioso,  fu inviato speciale per  “ABC” e “l’Avanti! ”. Antonio Piscitelli è stato, tra l’altro, anche autore, di “Un giorno in Tribunale”, ri­flessioni e polemica di un giornalista accusato d’oltraggio a magistrato.  Nel suo libro, rievocava le vicissitudini, giudiziarie e non, del Presidente di una sezione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Michele Di Tolla, con il qua­le aveva avuto un feroce scontro verbale e una serie di querele per diffamazione. Di Tolla, come si ricorderà, aveva condannato Don Vincenzo Coppola, per lo scempio di Pinetamare a 100 mila lire di ammenda, e, tra l’altro, risultò anche che il magistra­to era proprietario di un appartamento in una delle torri costruite abusivamente.

Alla Vedova Signora Maria Ferraro, ai figli Alfonso ( titolare della fabbrica “I MAESTRI PROFUMIERI”) Ulderigo, Ester e Michele le mie personali condoglianze,  e della redazione tutta.