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venerdì 13 luglio 2012

Processo Santonastaso

Processo Santonastaso
SENTITO L’AVV, ANGELO RAUCCI COME TESTIMONE ASSISTITO
CONTRO ESAME DELLA DIFESA DI AUGUSTO LA TORRE



IL FALSO ALIBI PER IL DUPLICE OMICIDIO ROSSELLI – RICCARDI NON FU PREORDINATO DALL’AVVOCATO SANTONASTASO

Santa Maria Capua Vetere ( di Ferdinando Terlizzi ) -E’ ripreso ieri mattina, innanzi alla prima sezione del Tribunale di S. Maria C.V. ( Presidente Rossi piemme Antonello Ardituro ) il processo a carico dell’avvocato Michele Santonastaso difeso dagli avvocati Giuseppe Garofalo e Stefano Sorrentino. Nella udienza era prevista la escussione dell’avv. Angelo Raucci ( che è stato per molti processi difensore del La Torre assieme a Camillo Irace ) in qualità di “teste asisstito” appunto dall’avvocato Giuliana Lombardi.

Raucci non ha chiarito, però, la sua posizione ed è risultato che è stato lui stesso a difendere Augusto La Torre nel duplice omicidio dove è stato usato il cosiddetto falso alibi del caseificio Mandara. Che ha continuato a difendere i familiari di La Torre anche dopo il pentimento. Molti “i non ricordo” e moltissime contraddizioni messe in risalto dalla difesa dell’avvocato Santonastaso, in sede di controesame.

E’ stata poi la volta del controesame di Augusto La Torre, boss incontrastato del clan di Mondragone e figura ibrida della camorra ( non si capisce se è un boss, se è un pentito, se è un collaboratore o un dissociato) il quale dal suo pulpito ha continuato a sputare massime della Corte di Cassazione. Uno spessore criminale che nessuno però gli può sottrarre ( 50 omicidi, 600 processi, numerosissime condanne ) e questo non si è capito se dopo le condanne per calunnia nei confronti del piemme Raffaele Cantone sia detenuto a 41 bis o in zona protetta come “pentito”.

“Ho deciso di collaborare con la giustizia – ha detto in apertura Augusto La Torre – perché mi era venuto lo schifo del mondo mafioso e camorristico”. Ha raccontato dell’ideazione del falso alibi, dell’estorsione a Mandara ( che però ha chiarito era suo socio in affari ) del come aggiravano i controlli per incontrarsi tra pentiti nel carcere di Secondigliano nell’ora di aria. “Noi inventiamo nel carcere sistemi geniali” ha detto. Ha confessato di aver materialmente ucciso i due Rosselli e Riccardi assieme ad altri per ordine di Francesco Bidognetti.

Ha raccontato delle sue gesta camorristiche e del periodo in cui era in atto una faida e Enzo De Falco aveva ordinato al gruppo di fuoco di uccidere Francesco Bidognetti perché aveva fatto arrestare Cicciariello Schiavone. Poi, però, l’ordine venne revocato perchè si accertò che non era stato lui a telefonare ai carabinieri per il blitz.

Ha parlato dei rapporti con l’Eco4, delle assunzioni, degli interventi di Luigi Guida ( poi pentito) ha confermato che fu lui e soltanto lui l’ideatore del falso alibi del caseificio Mandara. Sulla circostanza contestatagli dall’Avv. Stefano Sorrentino del perché avesse più volte cambiato la sua versione sul rapporto con l’avvocato Santonastaso, specie per quanto attiene all’alibi di Giuseppe Mandara ( il quale avrebbe falsamente affermato che il giorno di S. Augusto – giorno del duplice delitto Riccordi-Rosselli – il La Torre era a casa sua e che nella circostanza gli fu regalato un braccialetto d’oro –) ha precisato che moltissimi sono stati gli interrogatori a chiarificazione chiesti da Raffaele Cantone.

Ha parlato dei delitti Beneduce, Gallucci e di altri delitti precisando che era prassi della camorra informare tutti gli affiliati dei delitti avvenuti in zona, quale era il motivo, e chi erano i mandanti. Ha raccontato del suo ruolo stressante di pentito.

Su domanda specifica della difesa sulla circostanza se avesse o meno minacciato Mandara ha detto che non solo lo aveva minacciato ma addirittura promesso di ucciderlo qualora non avesse confermato il falso alibi. Ha detto che Mandara ha fatto il trafficante di droga assieme a lui e che riuscì finanche a far comprare ad uno gioielliere di Milano lingotti placcati d’oro che erano stati rifilati al fratello in una azione di pataccari napoletani. Si è parlato delle lettere spedite a Cantone, a Santonastaso e ad alcuni giornali. Il processo riprenderà il 26 settembre.















































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