I GIOVANI AVVOCATI AL LAVORO PER IL FUTURO DELLA GIUSTIZIA
Si è svolto presso la Tenuta San
Domenico di Sant’Angelo in Formis il Coordinamento Regionale dei Giovani
Avvocati, organizzato dal Presidente della sezione sammaritana Alfonso Quarto.
Presenti tutte le rappresentanze della Giovane Avvocatura campana, dal
Coordinatore Regionale Federico Erra (Foro di Salerno) ai Presidenti delle
sezioni di Napoli, Avellino, Benevento, Torre Annunziata, Nocera Inferiore,
Salerno, Giugliano, Nola. Importante anche la partecipazione dei componenti del
direttivo della sezione sammaritana.
Si è discusso sui temi che saranno
trattati nella prossima Assise Congressuale, il 26 e 27 ottobre a Napoli, dove
i Giovani Avvocati lanceranno le proprie proposte sul futuro dell’Avvocatura e
della Giustizia.
Soddisfatto dell’incontro il Presidente
Alfonso Quarto, il quale, nel ricordare a tutti l’importanza della
partecipazione alla prossima manifestazione organizzata da tutta l’Avvocatura
unita a Roma il 23 ottobre, ha evidenziato la necessità di passare dalla
protesta alle proposte: “I Giovani Avvocati stanno attraversando una forte
“crisi esistenziale” dovuta da un lato alla più ampia crisi del mercato, che
apparentemente non riesce a soddisfare una sovrabbondante offerta
professionale, dall’altro al degrado culturale, deontologico e della stessa
figura sociale dell’Avvocato, a fronte del quale i giovani avanzano una
richiesta di intervento e di maggiore controllo da parte degli Ordini, nonché
di introduzione del numero programmato all’Università. Università che invece di
“formare” giovani leve determinate ad intraprendere la carriera forense, riesce
solamente a “sfornare” laureati che – in assenza di un orientamento e privi di
qualsivoglia esperienza pratica – sono destinati ad essere “parcheggiati” nei
registri speciali dei praticanti ed intraprendere un percorso tutto in salita e
privo di prospettive. Questa condizione di saturazione e
concorrenza sleale in cui versa la giovane avvocatura determina un meccanismo
distorto di “proletariato intellettuale” dequalificante per l’intera categoria.
In conclusione, i giovani avvocati necessitano di sostegni espliciti allo
svolgimento della loro attività lavorativa per crescere e rafforzare la loro
collocazione sul mercato delle competenze legali e per poter offrire quindi
servizi vicini alle esigenze della domanda (che potrebbe venir fuori da una
indagine di mercato attraverso questionari rivolti alle aziende - canale di
comunicazione e dialogo con le imprese quali più significativi acquirenti dei
servizi legali –): dalla fase universitaria, durante la quale i giovani devono
essere orientati e stimolati ad approfondire materie che possano diventare
altrettanti ambiti lavorativi; alla offerta formativa in itinere per gli
Avvocati che vogliano trovare una nuova collocazione di competenze nell’ambito
della professione e necessitano quindi di interventi di riorientamento,
organizzando attività di formazione specifica. La gestione comune di momenti
formativi favorirà, inoltre, i contatti tra i colleghi e i soggetti diversi. E’
necessario che l’Avvocatura locale si metta in contatto con quei soggetti che
“sono” il mercato (associazioni di categoria: industriali, commercianti e
artigiani, turismo …mondo della cooperazione, banche ed assicurazioni) senza
sottovalutare il rapporto con le altre professioni intellettuali ed anche
tecniche. La formazione può essere così la vera occasione anche
per instaurare dei contatti che diventino in seguito “produttivi”: puntare
sulla formazione è forse l’unico strumento che consenta ai giovani di conoscere
certi mondi e farsi conoscere all’interno degli stessi, dando spazio al merito.
Insomma, messaggi positivi dai Giovani
Avvocati che si confronteranno con la Politica nella prossima Assise
Congressuale.
il presidente Alfonso Quarto
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